LEZIONE N° 12: COLLINA, LUI SI', CHE E' UN SIGNORE.


M: Ecco! Collina! Lui sì che è un signore... è l’unico che aveva il coraggio di arbitrarvi correttamente... l’unico che non scendeva in campo con la psicosi di dovervi favorire a tutti i costi... e giustamente, per il suo coraggio, lo hanno fatto designatore... e adesso se si sbaglia, si sbaglia in buonafede... si sbaglia in tutte le direzioni... e finalmente vince chi se lo merita!
S: Vince chi se lo me… sì, senz’altro. Ma dimmi un po’, come me la collochi l’uscita di Collina del 14 maggio 2000?

M: 14 maggio che?!
S: 14 maggio 2000, sì: la piscina di Perugia. Come mai Collina fece giocare in quelle condizioni?

M: Eh, certo... eh, certo! Avreste voluto l’arbitro che sdraiato per terra a tappetino seguisse le indicazioni di Moggi... che quella partita non la voleva più giocare.... ma non vi basta mai! Ma siete senza fondo!
S: No, avremmo voluto un arbitro che applicasse il regolamento. Che, anche in quella circostanza, era quello che chiedeva Moggi, il quale, ferocissimo caporione, non riusciva manco ad ottenere che si applicasse il regolamento...

M: Ma che regolamento e regolamento! Se l’arbitro decide che si va avanti, si va avanti. Proprio non sapete perdere... quando perdete vi attaccate a tutto...
S: Noi? Noi ci attacchiamo a tutto? Eh, già, noi che perdiamo sempre ci attacchiamo a tutto... No, io parlo di regolamento NOIF, il quale è molto chiaro: dice che se tra il primo ed il secondo tempo l’interruzione dura più di 45 minuti, la partita va interrotta. E’ molto chiaro e l’interruzione durò ben più di un’ora, lì non c’è da vedere o non vedere un rigore in una frazione di secondo. Eppure Collina sbagliò. Come mai?

M: Ma quali 45 minuti... ma lascia perdere... 45 minuti! E poi cosa vuol dire che il campo era un acquitrino? Lo era anche per il Perugia.
S: Vedo che sei un abile trasformista, quando non sai più cosa rispondere cambi strada. Ve bene. Il campo era un acquitrino per entrambi, certo. Ma a parte che un’interruzione di oltre un’ora nuoce psicologicamente di più a chi deve giocarsi uno scudetto, con l’avversaria che ha già finito e ha vinto, i campi acquitrinosi favoriscono sempre le squadre con minor tasso tecnico, questo è risaputo. Ma l’aspetto più importante è che quella partita non si doveva giocare per i motivi detti sopra.

M: Collina fu un signore in quella circostanza... Ancora vi brucia, ma fu un signore!.
S: Fu un signore? Allo stesso modo di quando accordava incontri segreti con un dirigente di una società di serie A, che poi si ritrovava ad arbitrare?

M: Ma cosa ne sai se quell’incontro c’è poi veramente stato?
S: Direi che è del tutto ininfluente.

M: Ah, interessante! Per voi servono le prove, per gli altri sono ininfluenti...
S: No, guarda, il punto è un altro. Quando venne fuori la storia delle schede svizzere, tutti quelli come te gridarono allo scandalo.

M: E giustamente! E vorrei vedere... un dirigente che distribuisce delle schede svizzere I NIN TER CET TA BI LI... e poi parla con gli arbitri... Vorrei proprio vedere!
S: Non è esattamente così, ciò che dicono le informative dei carabinieri è che FORSE Moggi parlava con dei FORSE arbitri. È un po’ diverso. Ora, veniamo al punto, alcuni FORSE arbitri che parlavano con il FORSE Moggi sono stati sospesi per quella circostanza.

M: Sospesi?! Dovevano essere radiati! Altro che sospesi...
S: Radiati? Bene! Ecco, allora ti chiedo: come mai chi FORSE telefonava ad un dirigente è stato sospeso, mentre chi con CERTEZZA parlava ad un dirigente è stato nominato designatore?

M: C’è contenuto e contenuto delle telefonate...
S: Certo, e quale sarebbe il contenuto delle telefonate degli arbitri con Moggi? Come potrebbe essere più grave del concordare incontri segreti, con un dirigente?

M: Ma... veramente... io... ehm... non so... LADRI!
S: Collina, lui no, che non è un signore.