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La grande novità emersa dalle indagini napoletane consiste nella scoperta di una presunta rete segreta di comunicazione messa in piedi da Luciano Moggi mediante l’utilizzo di schede telefoniche estere (svizzere in particolare, ma anche slovene e del Liechtenstein). Questi i possessori delle tessere straniere:
Moggi (5 utenze) gli arbitri De Santis (1), Racalbuto (2), Bertini (1),
Moggi (5 utenze) gli arbitri De Santis (1), Racalbuto (2), Bertini (1),
Paparesta (1), Pieri (1), Dattilo (1), Gabriele (1) e Cassarà (1), il guardalinee Ambrosino (1), i designatori Bergamo (2) e Pairetto (2) e il dirigente del Messina, Mariano Fabiani (2).
21 tessere in tutto (su un totale di 45, le altre non sarebbero state identificate). L’argomento, come prevedibile, ha avuto vasta risonanza, con i giornali a trattare dell’esistenza delle schede come un dato certo e incontrovertibile. Invece le incongruenze e le imprecisioni sono molte. Vediamole.
I Carabinieri (vedi informativa dell’aprile 2005) scoprono l’esistenza di queste utenze il 9 febbraio 2005 allorché Bergamo chiama da casa sua uno dei telefonini svizzeri di Luciano Moggi. Sulla scorta di questo viene da chiedersi perché la Procura non abbia avanzato richiesta di intercettazione anche per queste utenze, dal momento che, se le chiamate finivano in roaming sul territorio italiano, le stesse sarebbero risultate intercettabili. Strano che nei 26 mesi dalla scoperta delle schede alla comunicazione di chiusura indagini non siano state fatte azioni in questo senso.
I Poirot napoletani avrebbero invece compiuto un percorso “a posteriori”, raccogliendo i dati di ingresso e di uscita dalle celle telefoniche “attivate” dalle schede, incrociandoli con le locazioni territoriali dei soggetti indagati. Grazie a questo meccanismo, gli investigatori hanno costruito una mappa di partite che sarebbero state “preparate” da conversazioni effettuate con queste utenze. Analizziamo le più importanti:
▪ Coppa Italia
Semifinale: Cagliari-Inter 1-1 - Bertini Ottavi: Inter-Bologna 3-1 - Cassarà Ottavi: Cagliari-Lazio 2-1 - Dattilo Ottavi Bologna-Inter 1-3 - Gabriele Quarti Milan-Udinese 3-2 - Gabriele
Nessuna partita della Juventus. L’Inter vince 2 volte su 3, il Milan vince. Dove sono i vantaggi per la Juve?
▪ Campionato: partite Juventus
7° Siena-Juventus 0-3 - Bertini 9° Juventus-Chievo 3-0 - Pieri 10° Reggina-Juventus 2-1 – Paparesta 15° Bologna-Juventus 0-1 – Pieri 16° Juventus-Milan 0-0 – Bertini 19° Cagliari-Juventus 1-1 – Racalbuto 23° Palermo-Juventus 1-0 – De Santis 27° Roma-Juventus 1-2 – Racalbuto
Non uno score eccezionale per i bianconeri che perdono ben due partite (entrambe caratterizzate da clamorosi errori arbitrali a sfavore). Stranamente nessuna chiamata in corrispondenza di partite con l’Inter o nelle ultime 11 giornate di campionato, quelle decisive per l’assegnazione dello scudetto.
▪ Campionato: partite Milan
8° Milan-Atalanta 3-0 - Bertini 10° Milan-Roma 1-1 – Bertini 11° Brescia-Milan 0-0 - Racalbuto 12° Milan-Siena 2-1 - Bertini 14° Parma-Milan 1-2 – Pieri 21° Milan-Bologna 0-1 - De Santis 22° Messina-Milan 1-4 - Bertini 24° Reggina-Milan 0-1 – Cassarà 26° Inter-Milan 0-1 – De Santis 27° Atalanta-Milan 1-2 - Bertini
Cammino quasi perfetto del Milan, rivale principale della Juventus: una sola sconfitta, ma ben cinque vittorie esterne!
Nell’elenco figurano anche altri incontri che comprendono quasi tutte le squadre della masima serie, oltre che 17 partite del campionato cadetto (cui prodest?). Considerando tutte le gare incluse nella lista (79 in tutto) e calcolando la media punti ottenuta da ciascuna squadra, otteniamo un’interessantissima, e incredibile, statistica:
Livorno 2,3 (media campionato 1,18) Milan 2,08 (media campionato 2,07) Salernitana 2 (media campionato 1,21) Inter 1,9 (media campionato 1,89) Messina 1,76 (media campionato 1,26) Reggina 1,62 (media campionato 1,16) Roma 1,42 (media campionato 1,18) Juventus 1,88 (media campionato 2,26!!!)
Pazzesco: con gli otto fischietti sotto accusa tutte le squadre hanno guadagnato rispetto alle medie complessive. L’unica a perderci è la Juventus, che deve fare i conti con un -17%!!!!
Esaminiamo ora la media punti che ogni arbitro ha permesso di totalizzare alla Juventus nella stagione 2004/05 (in grassetto gli “svizzeri”):
Trefoloni: 3 (4 gare) - Dondarini: 3 (2) - Pieri: 3 (2) - Banti: 3 (1) - Collina: 2,6 (5) - Farina: 2,5 (4) - Rodomonti: 2,33 (3) - Messina: 2,25 (4) - Paparesta: 2 (3) - Racalbuto: 2 (2) - Bertini: 1,66 (3) - De Santis: 1,4 (5)
Incredibile ma vero, gli arbitri dotati di tessere telefoniche straniere figurano tutti agli ultimi posti di questa speciale classifica (con la sola eccezione di Pieri, il quale ha però diretto i bianconeri in sole due occasioni)! Che cupola sgangherata!
Le sorprese, tuttavia, non finiscono qui: degli otto arbitri accusati, né Cassarà né Gabriele hanno mai arbitrato la Juventus sia nella stagione 2004/05 che nella stagione 2005/06. Quindi, a quale fine dotarli di utenze riservate? Ma, per ottenere un riscontro statistico più attendibile, consideriamo la media punti di due campionati, anziché di uno solo:
Media punti arbitri “svizzeri”: 2,11 Media punti arbitri “normali”: 2,50 Media punti generale: 2,32
Ancora una volta la matematica parla chiaro. Anche su un campione più vasto – e quindi più affidabile – la Juventus non solo non guadagna nulla dai fischietti ritenuti “amici”, anzi ci perde (-9%). Gli arbitri “senza schede”, al contrario, fanno totalizzare un aumento del 7,8%!!!
Ma, laddove non arriva la statistica, arriva il buon uso della logica e la paziente ricerca. Esaminiamo, quindi, uno per uno tutti i punti oscuri della teoria accusatoria formulata dai pm napoletani.
L’UOMO CHE (NON) TI ASPETTI
Una prima stranezza è costituita dalla presenza di Mariano Fabiani tra i possessori di sim card svizzere. Il dirigente messinese, infatti, figura anche come oggetto di attenzione nella vicenda relativa ai dossier illegali di Tavaroli. Una circostanza che non può non far pensare, come indica quest’Ansa del 2 maggio 2007:
Milano - L'ex direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani si è costituito parte lesa nel procedimento per le intercettazioni illegali che avevano portato in carcere, tra gli altri, l'ex responsabile della sicurezza di Telecom Giuliano Tavaroli. Fabiani era stato coinvolto nelle indagini di calciopoli per accertamenti della magistratura verificatisi nello stesso arco di tempo nel quale, a quanto si e' appreso, era stato illegalmente spiato. “Vorremmo capire il perché di questa contemporaneità - spiega Andrea Miroli, legale di Fabiani - la coincidenza è singolare dal momento che è risultato dalle indagini che questi accertamenti erano commissionati da ben note societa' di calcio”
IL METODO DELLE CELLE
Il metodo adottato dagli investigatori per risalilre ai possessori delle utenze svizzere è, come detto, “a posteriori”. Esso si basa infatti sul sistema delle celle, ovvero sul rilevamento di accesione e spegnimento dei ripetitori telefonici (abbinando ad esempio la cella del centro di Bari con Paparesta), ognuno dei quali con un raggio di azione diverso. Il problema è che esistono celle in grado di coprire anche raggi di 100km, senza contare che, in caso di sovraccarico di una di esse, il segnale può essere fatto transitare per altri snodi, anche molto distanti tra loro. Questi problemi rendono ancora più difficoltoso l’abbinamento chiamate/possessore.
GENTE CHE NON C’È
Alcuni avvocati, nelle loro memorie difensive, hanno fatto notare decisive discrepanze nei rilevamenti effettutati. È il caso, ad esempio, dell’arbitro Paparesta: il 21 marzo 2005 due telefonate partono da un numero svizzero che si sospetta in suo possesso verso il cellulare italiano dello stesso arbitro barese. «È, appunto, un’anomalia - spiega il difensore, l’avvocato Sebastiano Giaquinto - che riusciremo a chiarire ai pm, anche perché Paparesta, in quei giorni, non era in Italia ma in Spagna con la famiglia. Lo dimostrano le tracce della sua carta di credito utilizzata per pagare l’albergo» (Il Mattino, 19 aprile 2007).
Stesso discorso per Massimo De Santis, al quale sono contestate telefonate su celle ove non era possibile si trovasse: una è quella di un quartiere di Roma in corrispondenza della sua vecchia abitazione, abbandonata dopo la separazione dalla moglie, l’altra è quella di Linate, che si “accende” alle ore 18.00 di una domenica pomeriggio. Circostanza impossibile dal momento che l’arbitro, dopo le partite arbitrate a San Siro, non raggiungeva l’aeroporto prima delle 18.30/19.00.
QUANTE TELEFONATE!
Nel resoconto dei Carabinieri vengono contestate, alla viglia di Juventus-Milan del 18 dicembre 2004, ben 42 telefonate effettuate per ottenere un risultato favorevole alla Juventus: 13 tra Moggi e Bertini, 7 tra Moggi e Pairetto, 4 tra Moggi e Bergamo, 18 tra Bertini e Fabiani. Rimane da chiedersi cosa abbiano avuto di tanto importante da dirsi. Strano poi che persone, appartenenti allo stesso “sodalizio”, sentano la necessità di confrontarsi in continuazione sul da farsi.
21 tessere in tutto (su un totale di 45, le altre non sarebbero state identificate). L’argomento, come prevedibile, ha avuto vasta risonanza, con i giornali a trattare dell’esistenza delle schede come un dato certo e incontrovertibile. Invece le incongruenze e le imprecisioni sono molte. Vediamole.
I Carabinieri (vedi informativa dell’aprile 2005) scoprono l’esistenza di queste utenze il 9 febbraio 2005 allorché Bergamo chiama da casa sua uno dei telefonini svizzeri di Luciano Moggi. Sulla scorta di questo viene da chiedersi perché la Procura non abbia avanzato richiesta di intercettazione anche per queste utenze, dal momento che, se le chiamate finivano in roaming sul territorio italiano, le stesse sarebbero risultate intercettabili. Strano che nei 26 mesi dalla scoperta delle schede alla comunicazione di chiusura indagini non siano state fatte azioni in questo senso.
I Poirot napoletani avrebbero invece compiuto un percorso “a posteriori”, raccogliendo i dati di ingresso e di uscita dalle celle telefoniche “attivate” dalle schede, incrociandoli con le locazioni territoriali dei soggetti indagati. Grazie a questo meccanismo, gli investigatori hanno costruito una mappa di partite che sarebbero state “preparate” da conversazioni effettuate con queste utenze. Analizziamo le più importanti:
▪ Coppa Italia
Semifinale: Cagliari-Inter 1-1 - Bertini Ottavi: Inter-Bologna 3-1 - Cassarà Ottavi: Cagliari-Lazio 2-1 - Dattilo Ottavi Bologna-Inter 1-3 - Gabriele Quarti Milan-Udinese 3-2 - Gabriele
Nessuna partita della Juventus. L’Inter vince 2 volte su 3, il Milan vince. Dove sono i vantaggi per la Juve?
▪ Campionato: partite Juventus
7° Siena-Juventus 0-3 - Bertini 9° Juventus-Chievo 3-0 - Pieri 10° Reggina-Juventus 2-1 – Paparesta 15° Bologna-Juventus 0-1 – Pieri 16° Juventus-Milan 0-0 – Bertini 19° Cagliari-Juventus 1-1 – Racalbuto 23° Palermo-Juventus 1-0 – De Santis 27° Roma-Juventus 1-2 – Racalbuto
Non uno score eccezionale per i bianconeri che perdono ben due partite (entrambe caratterizzate da clamorosi errori arbitrali a sfavore). Stranamente nessuna chiamata in corrispondenza di partite con l’Inter o nelle ultime 11 giornate di campionato, quelle decisive per l’assegnazione dello scudetto.
▪ Campionato: partite Milan
8° Milan-Atalanta 3-0 - Bertini 10° Milan-Roma 1-1 – Bertini 11° Brescia-Milan 0-0 - Racalbuto 12° Milan-Siena 2-1 - Bertini 14° Parma-Milan 1-2 – Pieri 21° Milan-Bologna 0-1 - De Santis 22° Messina-Milan 1-4 - Bertini 24° Reggina-Milan 0-1 – Cassarà 26° Inter-Milan 0-1 – De Santis 27° Atalanta-Milan 1-2 - Bertini
Cammino quasi perfetto del Milan, rivale principale della Juventus: una sola sconfitta, ma ben cinque vittorie esterne!
Nell’elenco figurano anche altri incontri che comprendono quasi tutte le squadre della masima serie, oltre che 17 partite del campionato cadetto (cui prodest?). Considerando tutte le gare incluse nella lista (79 in tutto) e calcolando la media punti ottenuta da ciascuna squadra, otteniamo un’interessantissima, e incredibile, statistica:
Livorno 2,3 (media campionato 1,18) Milan 2,08 (media campionato 2,07) Salernitana 2 (media campionato 1,21) Inter 1,9 (media campionato 1,89) Messina 1,76 (media campionato 1,26) Reggina 1,62 (media campionato 1,16) Roma 1,42 (media campionato 1,18) Juventus 1,88 (media campionato 2,26!!!)
Pazzesco: con gli otto fischietti sotto accusa tutte le squadre hanno guadagnato rispetto alle medie complessive. L’unica a perderci è la Juventus, che deve fare i conti con un -17%!!!!
Esaminiamo ora la media punti che ogni arbitro ha permesso di totalizzare alla Juventus nella stagione 2004/05 (in grassetto gli “svizzeri”):
Trefoloni: 3 (4 gare) - Dondarini: 3 (2) - Pieri: 3 (2) - Banti: 3 (1) - Collina: 2,6 (5) - Farina: 2,5 (4) - Rodomonti: 2,33 (3) - Messina: 2,25 (4) - Paparesta: 2 (3) - Racalbuto: 2 (2) - Bertini: 1,66 (3) - De Santis: 1,4 (5)
Incredibile ma vero, gli arbitri dotati di tessere telefoniche straniere figurano tutti agli ultimi posti di questa speciale classifica (con la sola eccezione di Pieri, il quale ha però diretto i bianconeri in sole due occasioni)! Che cupola sgangherata!
Le sorprese, tuttavia, non finiscono qui: degli otto arbitri accusati, né Cassarà né Gabriele hanno mai arbitrato la Juventus sia nella stagione 2004/05 che nella stagione 2005/06. Quindi, a quale fine dotarli di utenze riservate? Ma, per ottenere un riscontro statistico più attendibile, consideriamo la media punti di due campionati, anziché di uno solo:
Media punti arbitri “svizzeri”: 2,11 Media punti arbitri “normali”: 2,50 Media punti generale: 2,32
Ancora una volta la matematica parla chiaro. Anche su un campione più vasto – e quindi più affidabile – la Juventus non solo non guadagna nulla dai fischietti ritenuti “amici”, anzi ci perde (-9%). Gli arbitri “senza schede”, al contrario, fanno totalizzare un aumento del 7,8%!!!
Ma, laddove non arriva la statistica, arriva il buon uso della logica e la paziente ricerca. Esaminiamo, quindi, uno per uno tutti i punti oscuri della teoria accusatoria formulata dai pm napoletani.
L’UOMO CHE (NON) TI ASPETTI
Una prima stranezza è costituita dalla presenza di Mariano Fabiani tra i possessori di sim card svizzere. Il dirigente messinese, infatti, figura anche come oggetto di attenzione nella vicenda relativa ai dossier illegali di Tavaroli. Una circostanza che non può non far pensare, come indica quest’Ansa del 2 maggio 2007:
Milano - L'ex direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani si è costituito parte lesa nel procedimento per le intercettazioni illegali che avevano portato in carcere, tra gli altri, l'ex responsabile della sicurezza di Telecom Giuliano Tavaroli. Fabiani era stato coinvolto nelle indagini di calciopoli per accertamenti della magistratura verificatisi nello stesso arco di tempo nel quale, a quanto si e' appreso, era stato illegalmente spiato. “Vorremmo capire il perché di questa contemporaneità - spiega Andrea Miroli, legale di Fabiani - la coincidenza è singolare dal momento che è risultato dalle indagini che questi accertamenti erano commissionati da ben note societa' di calcio”
IL METODO DELLE CELLE
Il metodo adottato dagli investigatori per risalilre ai possessori delle utenze svizzere è, come detto, “a posteriori”. Esso si basa infatti sul sistema delle celle, ovvero sul rilevamento di accesione e spegnimento dei ripetitori telefonici (abbinando ad esempio la cella del centro di Bari con Paparesta), ognuno dei quali con un raggio di azione diverso. Il problema è che esistono celle in grado di coprire anche raggi di 100km, senza contare che, in caso di sovraccarico di una di esse, il segnale può essere fatto transitare per altri snodi, anche molto distanti tra loro. Questi problemi rendono ancora più difficoltoso l’abbinamento chiamate/possessore.
GENTE CHE NON C’È
Alcuni avvocati, nelle loro memorie difensive, hanno fatto notare decisive discrepanze nei rilevamenti effettutati. È il caso, ad esempio, dell’arbitro Paparesta: il 21 marzo 2005 due telefonate partono da un numero svizzero che si sospetta in suo possesso verso il cellulare italiano dello stesso arbitro barese. «È, appunto, un’anomalia - spiega il difensore, l’avvocato Sebastiano Giaquinto - che riusciremo a chiarire ai pm, anche perché Paparesta, in quei giorni, non era in Italia ma in Spagna con la famiglia. Lo dimostrano le tracce della sua carta di credito utilizzata per pagare l’albergo» (Il Mattino, 19 aprile 2007).
Stesso discorso per Massimo De Santis, al quale sono contestate telefonate su celle ove non era possibile si trovasse: una è quella di un quartiere di Roma in corrispondenza della sua vecchia abitazione, abbandonata dopo la separazione dalla moglie, l’altra è quella di Linate, che si “accende” alle ore 18.00 di una domenica pomeriggio. Circostanza impossibile dal momento che l’arbitro, dopo le partite arbitrate a San Siro, non raggiungeva l’aeroporto prima delle 18.30/19.00.
QUANTE TELEFONATE!
Nel resoconto dei Carabinieri vengono contestate, alla viglia di Juventus-Milan del 18 dicembre 2004, ben 42 telefonate effettuate per ottenere un risultato favorevole alla Juventus: 13 tra Moggi e Bertini, 7 tra Moggi e Pairetto, 4 tra Moggi e Bergamo, 18 tra Bertini e Fabiani. Rimane da chiedersi cosa abbiano avuto di tanto importante da dirsi. Strano poi che persone, appartenenti allo stesso “sodalizio”, sentano la necessità di confrontarsi in continuazione sul da farsi.