CRONACA LIVE.
Oggi, mercoledì 27 ottobre, a partire dalle ore 11.00, ju29ro.com vi propone la cronaca in diretta dell'annuale "Assemblea degli azionisti della Juventus". Gli argomenti all'ordine del giorno sono:
1. bilancio d'esercizio al 30 giugno 2010 e delibere relative
2. deliberazioni in ordine al CDA.
Come ogni anno ai lavori dell'assemblea partecipa una delegazione di Ju29ro.com formata da azionisti della Juventus e da redattori del sito, che cureranno la cronaca in diretta del lavoro assembleare.
Sono previsti interventi dei nostri Salvatore Cozzolino, Paolo Ghelfi, Vittorio De Simone e Riccardo Gambelli. Seguiranno lo sviluppo dell'Assemblea anche Claudio Amigoni, Nicola Negro, Nino Ori, Ilic Scagliola, Patrizia Gai e l'avvocato Attilio Dibari.
Ore 11.00 - La delegazione di Ju29ro.com è nella sala dell'Assemblea, dove è presente anche Franzo Grande Stevens. Sono arrivati anche Roberto Bettega e Pavel Nedved.
L'assemblea inizia in perfetto orario, aperta da un intervento di Andrea Agnelli che si mostra commosso e ringrazia tutti i presenti e "coloro che hanno accettato la sfida". Il Presidente continua ringraziando espressamente Pavel Nedved "Uno che non molla fino al 94'".
Mentre parla Andrea Agnelli entra in sala John Elkann che si accomoda in prima fila.
Andrea Agnelli, tra le tante cose, parla dello stadio e dei progetti speciali che daranno la possibilità di differenziarci dalla media delle altre squadre. Sulle questioni giudiziarie dichiara che abbiamo due fronti: l'esposto alla FIGC ed il processo in corso a Napoli. Il Presidente dice agli azionisti di non aspettarsi grandi risposte oggi, e che non appena sarà dimostrata la correttezza dell'operato dei vecchi dirigenti si lavorerà per revoche, restituzioni e risarcimenti.
Dal sito ufficiale della Juventus: "Da ultimo, è importante sottolineare la nostra attenzione per i procedimenti giudiziari in corso. Ne abbiamo due, che sono estremamente delicati: da una parte, abbiamo un esposto depositato per la revoca di uno scudetto, e abbiamo avuto sufficienti garanzie da parte della Federazione che a breve avremo una risposta, che attendiamo con massima fiducia. Dall'altra abbiamo il procedimento aperto presso il Tribunale di Napoli: se sarà accertata la correttezza dell’operato della società negli anni in questione, potremo valutare eventuali azioni per la riassegnazione dei titoli".
Il Presidente precisa che ci saranno sette minuti per gli interventi e tre per le repliche.
Proteste vibrate in aula da parte dell'azionista Marco Bava che tenta, senza successo, di interrompere l'intervento di Andrea.
Ore 11.20 - Inizia la relazione di Bergero: riferisce dati su acquisti e cessioni che già conoscevamo, parla del "progetto stadio" i cui lavori sono già in fase avanzata, e dello sponsor della prima maglia. Dichiara che l'investimento per lo stadio è pari a circa 120 milioni di euro, poi riferisce dei mutui e dei finanziamenti per la copertura della spesa. L'Istituto del Credito Sportivo ha già erogato 20 milioni di euro, ma stanno cercando di cautelarsi dal rischio dei tassi di interesse: il tasso attuale è pari al 4,68 con copertura massimo fino al 6%, cioè se i tassi dovessero salire, per queste operazioni, non potranno superare tale soglia.
Bergero evidenzia l'aspetto positivo della cessione delle aree commerciali del nuovo stadio. Il Comune di Torino, per il corrispettivo di un milione di euro, pagato per metà, ha ceduto alla Juve il diritto di superficie sulle zone adiacenti al nuovo stadio.
Si parla in termini positivi anche dell'operazione "Campi di Vinovo", sebbene dalla relazione stessa emergano problemi giudiziari. Tuttavia gli oneri sono stati ridotti per Juventus.
John Elkann lascia l'Assemblea, con le sue guardie del corpo, salutando Nedved e qualche altro azionista, mentre Bergero prosegue imperterrito. Roberto Bettega è seduto in disparte, in ultima fila, come all'assemblea di due anni fa. Un'immagine certamente stonata, specie alla luce dei cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi in seno alla Juventus.
Bergero parla anche di altri accadimenti: si è concluso l'accesso della Guardia di Finanza e il processo per falso in bilancio. Ricordiamo ai lettori che c'era stato un accesso della Guardia di Finanza per la verifica fiscale sulle annualità dal 2001/2002 al 2007/2008 (2002/2003 esclusa). Nel processo verbale di constatazione, rilasciato al termine della verifica, erano state rilevate presunte violazioni della normativa tributaria. Bergero ricorda che nel gennaio 2010 Cobolli, Blanc, Giraudo, Moggi e Bettega sono stati convocati in Procura per una ipotesi di violazione Iva, ma la posizione è stata archiviata. E' stata ottenuta sentenza positiva di secondo grado sulla presunta violazione dell'Iva per proventi derivanti dalla Champions, ma l'Agenzia delle Entrate potrebbe ancora ricorrere.
Sul piano sportivo Bergero ha parlato di abbonamenti, trasferimenti, Europa League ed ora sta esaminando gli aspetti economici delle campagne trasferimenti. Il conto economico, positivo lo scorso anno, quest'anno è negativo a causa della svalutazione di Diego e dell'accordo con la Gilardi per i campi di Vinovo. L'esercizio 2010-2011 si chiudere in passivo a causa della mancata partecipazione alla Champions League e per il cambio della contrattazione dei diritti televisivi.
Andrea Agnelli ribadisce l'invito a contenere il tempo degli interventi. Rispetto allo scorso anno scorso registriamo una maggiore inflessibilità.
Ore 12.10 - Interviene l'azionista Franco Borlenghi. Sullo schermo in sala c'è il tempo destinato all'intervento, tipo countdown, e fa una certa impressione. L'azionista ne ha già persi gran parte per raccontare della sua passione. L'intervento è romantico, ma trova il tempo per fare un riferimento negativo a Luciano Moggi e ai "suoi metodi".
Ore 12.18 - Inizia il suo intervento Salvatore Cozzolino e fa una battuta sul fatto che John Elkann sia stato presente in sala solo sette minuti: "Evidentemente avevano detto anche a John che aveva sette minuti e dopo questo tempo è andato via". Quindi rivolge una richiesta, perché il suo intervento è abbastanza articolato: "Vi chiedo più di sette minuti, Presidente Le chiedo l'autorizzazione a parlare un po' di più". Andrea Agnelli ribadisce con fermezza: "Dottor Cozzolino ha SETTE minuti". Cozzolino ringrazia e si rimette seduto, senza leggere l'intervento, tra lo stupore generale e non prima di aver ricevuto un fragoroso applauso per "la pazienza che i tifosi e gli azionisti hanno avuto per tutto ciò che ci hanno fatto in questi anni". Pubblichiamo in altro articolo l'intervento sul primo punto all'ordine del giorno al quale Cozzolino ha rinunciato per la ristrettezza del tempo concesso. Vedremo se interverrà sul secondo punto ed aggiorneremo l'articolo.
Ore 12.22 - Parla l'azionista Vittorio Ferrari e si lamenta che, come ex osservatore, fu licenziato con una laconica telefonata, altri osservatori, dopo decenni, non sono neanche stati avvisati e sono stati allontanati.
Ore 12.28 - Parla l'azionista Sala. Ringrazia Andrea per le lettere e per il cambio di strategia dopo che ci avevano chiamato "tifosi di serie C". Si aspetta che adesso agisca nell'ombra, ma non appena possibile sferri un colpo a coloro che ci hanno affossato. Dice che l'errore che si è fatto dal 2006 ad oggi è quello di non tutelare il nome Juventus, e che nel mondo di oggi non si vince solo in campo ma anche fuori, tutelando il marchio e l'immagine della Juve. Propone di istituire un fondo a bilancio per finanziare le iniziative a tutela del buon nome bianconero. Fa riferimento ai "tifosi carbonari" che nel silenzio hanno lavorato per l'accertamento della verità. Cita e ringrazia Ju29ro.com. Inoltre dichiara che si è sposato il 22 maggio, perché è la data nella quale abbiamo vinto la Champions League.
Ore 12.32 - Inizia il suo intervento l'azionista Vittorio De Simone, che si lamenta per i sette minuti concessi facendo rilevare come persino Cobolli concedesse un margine di tempo superiore. De Simone fa rilevare al Presidente: "Proprio Lei che sta cambiando tutto ci limita l'unica occasione che abbiamo a sette minuti". Mormorio nella platea e qualcuno dice criticamente: "Evidentemente non vuole cambiare". Risponde lo stesso De Simone, scandendo: "Si chiama A-gnel-li!". L'architetto De Simone termina il suo intervento in modo polemico.
Nota: Chi è in sala avverte la sensazione che si voglia limitare un dissenso che, anche oggi, sarebbe emerso. Andrea Agnelli precisa che ci sono tanti interventi prenotati e che non poteva fare altrimenti.
Ore 12.40 - Prende la parola Andrea Aicardi e dice che "Sono stati quattro anni disastrosi, ma da quando c'è Lei si è aperta una nuova era, guardiamo avanti". Chiede un ufficio per le relazioni con il tifoso, come di recente imposto dalla Uefa. Suggerisce, per la prossima assemblea, di inserire il regolamento della assemblea indicando quanti minuti si avranno a disposizione, in modo tale da preparare interventi "tarati" sul tempo a disposizione. Chiude elogiando la linea tenuta dalla società sul caso Krasic e dando "appuntamento al prossimo trionfo".
Ore 12.50 - Interviene un azionista di Volterra, e si registrano altre polemiche per i sette minuti concessi. Chiede che si faccia il possibile perché venga riacquisita la dignità persa a causa di Calciopoli. Dice che "Su 14 milioni di tifosi, 13.999.999 sapevano come erano andate le cose, se abbiamo le ragioni non fermiamoci su Calciopoli, è una ferita che ancora sanguina". Chiede uno stadio nuovo "a misura di famiglia, come spesso lo sono all'estero". Invita a diffondere il marchio Juventus: "All'estero trovo Liverpool, Manchester, e una squadra innominabile di Milano, e la Juve?". Chiude dicendo: "I piccoli azionisti non sono capitale flottante, ma un capitale sempre per la Juve".
Ore 13.00 - E' il turno di un anziano azionista che si rivolge affettuosamente ad Andrea e, ricordando le parole di Gianni Agnelli, dice che "le pagine più belle la Juve le deve ancora scrivere". Anche lui rivendica i 29 scudetti e polemizza su Calciopoli, chiedendo "come si sia potuto dar credito a Palombo?". Dice cose che ripetono molti "tifosi rancorosi" su Telecom, intercettazioni, fuga di notizie. Riprende un suo vecchio discorso e dice: "Guariniello ci ha indagato per le cosce di Vialli e Del Piero..." , e gli consiglia di guardare quelle di Zanetti.
Ore 13.05 - Parla l'azionista Palmiro Ciabatta, da Perugia, e si propone di infiammare la platea snocciolando i nomi di vecchi giocatori bianconeri. Dichiara orgogliosamente la sua fedeltà al gruppo: ha sempre comprato auto del marchio Fiat, dalla 500 alla Maserati quattro porte.
Ore 13.10 - Interviene l'azionista Gino Gambacorti Passerini. Ci sono applausi per Nedved, Marotta, Agnelli.
Nota: Andrea si alza ed esce, un azionista contesta e dice che mancando il Presidente si dovrebbe nominare un sostituto, viene fatto.
Gambacorti parla di Krasic, del processo di Napoli, della revoca dello "scudetto di cartone", delle telefonate di Facchetti, di Zeman e degli "otto scudetti virtuali". Riprende le dichiarazioni di Agnelli su calciopoli e gli chiede di continuare, "perché quando l'effetto mediatico finisce tutti dimenticano in fretta". Dice che è stato un "Peccato vendere David, meglio dare Buffon pagato mentre si cura, pensa alla Nazionale ed è tifoso del Genoa". Ringrazia il tifo organizzato che ha impedito il gemellaggio tra i Viola ed il Liverpool. Chiude affermando perentoriamente: "Non può esserci una stella per Boniek". Riceve gli applausi convinti della sala.
Ore 13,15 - Interviene Marco Bava e dall'assemblea gli chiedono "Ma sei granata?". Denuncia il poco tempo e che l'assemblea è stata senza presidente per cinque minuti. Dà del tu ad Andrea, unico a farlo, e parla di Edoardo Agnelli. Si registrano le contestazioni dell'aula. Parla di un appuntamento con Andrea disatteso, e dice che ci è rimasto male. Secondo lui Blanc sarebbe stato mandato da Michel Platini, ma ci ha portato al distastro. Afferma che lo stadio non possiamo permettercelo. Dice ad Andrea: "Dovresti avere il coraggio di Edoardo e l'indipendenza di un presidente". Dichiara che "Blanc ha pagato tre milioni Ferrara (cifra che non ci risulta, ndr), la stessa cifra che porterà via quando, presto, andrà via, spero".
Ore 13.25 - Interviene Belviso che parla al microfono, mentre, contemporaneamente, Bava parla senza microfono, da pulpiti diversi. Non si capisce niente, è una situazione surreale, ed il tutto dura per svariati minuti. C'è un po' di caos in assemblea, pazzesco. Belviso, che ha extra time per l'inconveniente con Bava, plaude a Giraudo e dice a Blanc che "così si amministra. Blanc, Lei dovrebbe dimettersi, i tifosi della Juve hanno insofferenza nei Suoi confronti". Consiglia di fare una black list dei media che sono contro la Juve. Rimprovera alla vecchia dirigenza di non aver mosso un dito contro le sentenze sportive del 2006.
Ore 13.35 - Parla l'azionista Angelini e si sofferma sul "sentimento popolare", soprattutto a Roma, e racconta una serie di aneddoti: Antonio Conte dato come malato, a Roma, per doping, e sciocchezze varie riportate dai media che, dette cento volte, diventano verità. Su Sky dice "Se Porto dice che 'Collina' lo dice Facchetti, niente, quando il perito si corregge e dice che lo ha detto Bergamo allora si dà massimo risalto mediatico". Ringrazia Andrea Agnelli che "sta dando dignità e risalto alla Juve. La soluzione non ce l'ho, ma dobbiamo impiegare risorse per contrastare il sentimento popolare contro di noi". Consiglia di pensare anche all'aspetto mediatico prima di spendere per i giocatori. Cita le forze in campo: Berlusconi con le sue tv, un "giornale rosa che è l'organo di quella squadra". Ripete molte volte: "La forza mediatica è straimportante".
Ore 13.50 - Germani rinuncia al suo intervento e chiede un applauso per Pavel Nedved. Subentra il nostro Paolo Ghelfi, autore di un intervento romantico, fatto a braccio. Fa i complimenti ad Andrea Agnelli, ricorda e cita i componenti della "Triade", ribadisce con orgoglio che le vittorie erano meritate e che la Juve non ha commesso nessun illecito. Inoltre, aggiunge: "Noi tifosi rancorosi siamo contenti che ci sia Lei che può capire come difendere la Juve. Le auguro di costruire una Juve vincente per due generazioni di tifosi". Applausi dalla platea.
Ore 13.55 - Parla l'azionista Bianchi Filippo, che si lamenta per i tanti infortuni e chiede se, per caso, non siano dovuti alle troppe amichevoli estive. Chiede, anche lui, che il prossimo stadio sia "per le famiglie".
Ore 14.00 - E' il turno dell'azionista Bellucci, che attacca rimproverando la gestione dal 2006 ad oggi, portata avanti da "Dilettanti allo sbaraglio, come Montali". Chiede su Secco: "Dice che aveva in pugno Xabi Alonso, devo sapere cosa è successo, come e stato possibile?". Chiede se sono disposti a prendere Moggi come consulente, dopo che sarà assolto, e si autorisponde dicendo che non ci crede, visto come è stato allontanato Bettega. Sul versante economico chiede: "Sembra che non ci sono liquidità, vero?". Dichiara il suo dispiacere per la partenza di Trezeguet, che spera venga salutato con un evento sportivo. Chiede, inoltre: "Finalmente ci siamo attivati sulla questione scudetti. Giuridicamente abbiamo speranze? E' ancora possibile?". Termina chiedendo che Cozzolino che possa intervenire oltre i termini previsti.
Ore 14.05 - L'azionista De Paoli si sofferma a parlare del bilancio e dice che "Alcune operazioni in bilancio, rinnovo dei crediti, sembrano come le carte revolving". Mette in evidenza che, secondo lui, svalutiamo i giocatori, soprattutto i giovani, mentre il settore giovanile va rivalutato.
Ore 14.10 - E' il turno del professor Bertinetti, della ANAJ. Tocca anche lui i temi di Calciopoli. Mette in risalto la grande importanza della comunicazione per non subire nuovi linciaggi, anche intervenendo sui giornalisti del gruppo "affinché facciano il loro mestiere, non per aiutare la Juve, ma per dire la verità, senza alimentare falsi scoop o campagne mediatiche prive di elementi oggettivi di verità".
Ore 14.05 - L'azionista Giulio Stissi incentra il suo intervento sulle solite "cose rancorose" che tanto ci piacciono. Degna di nota una bella cosa che si augura avvenga: "Spero che lo stadio non prenda il nome di uno sponsor, ma di qualcuno o qualcosa che ricordi la Juve, e solo la Juve".
Ore 14.15 - Jean-Claude Blanc inizia a rispondere. Dall'aula qualcuno urla che ha solo sette minuti. Dice che ha sottoscritto il contratto ccn Betclic nel 2009, in un momento molto difficile. (ci risulta che lo abbia firmato ad aprile 2010, ndr). Sul fondo per tutelare il Brand Juve, se ci sono i presupposti legali... Dice che sono al lavoro tutti i giorni. Si augura, visto che abbiamo più tifosi di tutti, che i media e gli sponsor ci diano più soldi e chiedano sempre di più la Juve. Blanc dice che come tramite tra società e tifosi c'è già Patania. Controlla gli appunti che ha preso, ma interviene Bergero a rispondere sui crediti a scadenza. Blanc riprende e ribadisce che, come si evince dal business plan, la Juve ha la capacità di sostenere le spese dello stadio, e presenta il contratto con Sportfive come la panacea di tutti i mali.
Andrea Agnelli, sul nome dello stadio, rassicura e dice che il nome "E' già andato..."
Sulla tematica degli infortuni Blanc usa le solite parole di circostanza e ribadisce la fiducia ai medici. Su Diego dice che è stata fatta una scelta, che avrebbe avuto difficoltà ad inserirsi nel modulo di Del Neri e che avrebbe giocato poco: "Scelta dolorosa, ma solo così abbiamo potuto prendere Krasic".
Sui giovani talenti del settore giovanile dice che ci sono, come in passato, ma che il salto di qualità e difficile farlo, soprattutto nella Juve. Ricorda che "ci sono giovani nostri in giro che fanno esperienza".
Sull'affare Xabi Alonso-Poulsen dice che è vero, che avevamo due strade in parallelo, che era una scelta, e che non la non volevano imporre. Afferma che è stata "una scelta lasciata al mister", che hanno dato a Ranieri 24 ore "pensavi e ci dici"; ci ha pensato e ha scelto Poulsen. A questo punto tutta l'assemblea si gira a guardare Bettega che sorride e dice, con la mimica, di non chiedere conferme a lui, che non ne sa nulla. Sul processo Telecom gli azionisti avevano chiesto perché la Juve non era parte civile e Blanc non ha potuto che ammettere che "E' vero, non ci siamo". Un brusio di disapprovazione in sala, e qualcuno ripete una frase diventata famosa: "Qualcosa sarà sfuggito!!!". Blanc ne esce male.
Replica del Presidente Andrea Agnelli. Sugli osservatori allontanati spesso senza avviso, dice che gli è capitato di incontrarli, che si è scusato, ma che l'arrivo di Marotta ha portato tutta una serie di conferme e non conferme. Si scusa per l'eventuale mancanza di stile.
Su Moggi (e qui si registra un grande applauso in aula, ndr) dice che ha stima, ma che oggi il nostro riferimento è Marotta, che "ha la nostra stima e mi auguro che abbia anche la stima dei tifosi".
Nomina Bettega (mega applauso, tutti in piedi nella sala, ndr), ed afferma: "Siamo legati da affetto, ma ricopriva un ruolo che andava in conflitto con certe scelte che andavano prese da altri. Noi abbiamo stima, affetto, fiducia in Lui, ma adesso c'è Marotta, e dobbiamo dare pieno mandato a lui". Andrea Agnelli torna su Calciopoli per dire: "Tutti avete parlato di Calciopoli, sembra che la nostra storia abbia un pre e un post Calciopoli", ribadisce quanto detto prima, ovvero che se siamo innocenti, "faremo tutte le azioni necessarie e risarcitorie" (frase riportata anche da Tuttosport, oltre noi). Poi garantisce: "Io non voglio avere nessun dubbio, cerco di cogliere i sentimenti di tutti noi. Sappiate che quello che sarà nella possibilità della società sarà fatto, niente escluso".
Ore 15,15 - Le repliche degli azionisti. Torna a parlare Salvatore Cozzolino per la replica: "Non ho potuto leggere il mio intervento, molto lungo, chi vuole può leggerlo sul nostro sito. Ma dovevamo parlare di bilancio e, invece, tutti abbiamo parlato di calcio giocato. Se volevamo farlo avremmo potuto popolare i forum".
Vittorio De Simone chiede una delucidazione sui "pari poteri dati a Blanc e Marotta", ed invita Blanc a dimettersi.
Replica anche Belviso, che fa cadere il microfono dal pulpito. L'azionista Spinelli vuole informazioni sul marketing sui mercati esteri, e lamenta che nessuno gli abbia risposto.
Replica di Blanc. Sulla gestione economica, specifica che è un argomento strategico per la società, quindi riservato. Riservatezza anche su stipendi giocatori.
Sulla stella per i caduti dell'Heysel dice che se n'è presa nota oggi, ma che ci sarà di più, ovvero un monumento. Non risponde sulla questione per la stella a Boniek. Sulla richiesta di sue dimissioni, obietta un categorico "no".
Andrea Agnelli. Qualcuno gli chiedeva degli aumenti di capitale bruciati, in realtà, specifica, ne sono stati bruciati ben più di uno, ma si dice convinto che non succederà più. La società crede di avere le risorse per far fronte al passato e quindi ritiene il rilievo fuori luogo.
Bergero. Sui poteri di Blanc e Marotta: "Non è questione di trasparenza, ma di efficienza, potevamo farlo e lo abbiamo fatto."
La discussione è chiusa: si vota il primo punto all'ordine del giorno.
Ore 15.50 - Si passa al secondo punto all'ordine del giorno: L'entrata in cda di Briamonte, Nedved, Marotta e Mazzia.
Cozzolino. Fa i suoi complimenti ad Andrea, ma sottolinea che le negatività derivano dall'inefficienza di Blanc e che il fatto che Marotta sia entrato in CdA dovrebbe preoccuparlo, perché sicuramente prelude ad un suo defenestramento.
Ritiene che non ci siano i requisiti di indipendenza di Montanaro e Venesio, i quali sono rispettivamente parte di uno studio che fa consulenza alla Juve e di un istituto di credito che lavora con la Juve.
Sottolinea l'assurdità del fatto che la Juve non si costituisca parte civile nel processo Telecom: con i dossieraggi sono stati compiuti reati sportivi e penali. Non bisogna avere paura a chiedere risarcimenti a Telecom. Sferra un altro duro attacco a Blanc, ritenuto il responsabile di tutte le recenti inefficienze.
Riccardo Gambelli. Legge un toccante discorso in cui si rivolge anche ad Allegra Agnelli. Leggilo qui.
Replica di Blanc. Blanc risponde piccato a Cozzolino: "Un domani ci sarà un nuovo AD e quel giorno Lei sarà contento".
L'aumento di capitale è servito per ripianare i debiti, non è andata bene l'anno scorso e si prende le responsabilità.
Poi si autoincensa, si applaude da solo per lo stadio, ed aggiunge: "Eravamo in un momento difficile e abbiamo lavorato per il bene della Juve. Voi avete dato il vostro punto di vista sul mio lavoro, fatemi dire il mio".
Le risposte di Andrea Agnelli. Il Presidente difende il cugino, che è dovuto andar via: "Non ha incarichi operativi e, quindi, non è obbligato a restare. Ho condiviso con lui molte decisioni, non mi piace storpiare il nome della Juve col nome di altre squadre verso le quali ci dovrebbe anche essere il nostro rispetto". Marotta e Nedved perché nel Cda? Risponde Agnelli: "Importante e utile averli. Marotta per la gestione, Pavel perché può trasmettere a noi cosa significa giocare per noi, e deve trasferire a noi cosa significa non mollare, deve tradurci il campo da gioco".
Ancora: "Sulla indipendenza di Montanaro e Venesio abbiamo verificato e non ci sono incompatibilità. Montanaro non presta più servizi per la Juve. Venesio e il sul rapporto con Banca Piemonte non inficia la sua indipendenza".
Salvatore Cozzolino ha rinfacciato a Blanc anche la dichiarazione, relativa alla finale di Champions League, nella quale disse che bisognava tifare Inter per il ranking Uefa, aggiungendo: "Noi queste cose non le abbiamo mai dette e fatte, noi siamo la Juventus e prima che arrivasse Lei queste cose non succedevano".
Andrea Agnelli, a difesa di Blanc, precisa che "Anche il vicepresidente del Milan Galliani disse di sostenere l'Inter, ma con una precisazione: il tifo per i nerazzurri sarebbe durato fino al 120', perché gli eventuali calci di rigore non avrebbero influito sul calcolo del ranking Uefa. Dopodiché, forza Bayern".
Se vogliamo è una bottarella anche a Blanc, perché le parole di Galliani avevano uno spirito ben diverso da quelle dette dal francese.
Si vota per far entrare i nuovi consiglieri nel Cda.
L'assemblea è chiusa.