Per gentile concessione di "Libero" e dell'autore, Luciano Moggi:
Hanno tirato dentro anche Della Valle nella questione dello scudetto 2006, forse per quel passo del comunicato della Fiorentina dove si afferma che «il calcio italiano non può permettersi di ripartire senza aver preso alcuna decisione e senza aver rasserenato l’ambiente».
A me pare, però, che il discorso fatto dal patron della Fiorentina sia assai più ampio e attacchi frontalmente, come mai nessuno aveva fatto - escluso naturalmente il sottoscritto - le indagini fatte nel 2006 e segnatamente le intercettazioni, scarse e incongrue, utilizzate dall’impianto accusatorio. Rendo atto a Della Valle di aver affrontato il problema con coraggio e veemenza, facendo nomi e cognomi di una vicenda, sulla quale confido che il processo di Napoli possa fare piena luce. Mi sento in totale afflato con il patron della Fiorentina quando pone l’accento sul fatto che bisogna spiegare a tutti perché «migliaia di telefonate siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio, titolare dell’indagine». Ad Auricchio si chiede di spiegare anche «perché vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese». Riguardo alla domanda «se i pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all’oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti», ricordo che Beatrice ha già detto che quelle intercettazioni gli erano ignote, il che significa che ha fatto tutto Auricchio. Ma può un investigatore farlo, quando la direzione delle indagini, anche per le intercettazioni, come ha ricordato l’avvocato della Fiorentina nella sua arringa, è sempre dei pm?
Il comunicato della Fiorentina ha fatto riferimento anche ai «responsabili del funzionamento della Federcalcio nel 2006, il commissario Guido Rossi e gli organi della giustizia sportiva da lui nominati», per sapere «se fossero informati di una trasmissione così parziale degli atti». Sul piano personale ringrazio Della Valle, ringrazio la Fiorentina. Ora mi sento meno solo dopo aver combattuto una battaglia impari, per l'estrema difficoltà di riuscire a scoprire le intercettazioni, senza le quali non ci sarebbe potuta essere neanche questa presa di posizione della Fiorentina. Auricchio, come si sa, ha cambiato mestiere. Mi chiedo se ci sia qualcuno che possa indurlo a dare risposta ai quesiti posti.
Questione scudetto 2006. Un’idea più astrusa i soloni della Figc non potevano trovarla per arrivare ad una situazione di comodo per i filo-Moratti. A loro giudizio, non essendo stato quel titolo conferito da un atto ufficiale, ma solo da un comunicato stampa, per lo stesso motivo non potrebbe essere revocato. Mi chiedo quando certi signori finiranno di trattare gli altri come tanti ebeti. La soluzione che si vorrebbe porre tende ad aggirare l’unica risposta possibile e chiara indicata da Palazzi. L’Inter violò l’articolo 6, non solo l’articolo 1 e meno che mai il suo fu l'“illecito strutturale” inventato per la Juve. Fu illecito vero e completo. E non può essere una norma (?) ”scavata” ad hoc a convincere della «mancanza di copertura giuridica» sull'eventuale decisione di revoca del titolo. Una decisione a uso personale di Moratti, con l’aggiunta di un buffetto, una censura morale. «Ma mi faccia il piacere» avrebbe detto Totò. Non so cosa farà la Juve, ma nel frattempo qualcuno potrebbe riandare, rivedendoli e cassandoli, a certi comportamenti tenuti nel 2006 quando la proprietà non si difese, mandò a mare il suo management, e propose addirittura l’infamante sanzione della B. Moratti ha preso ben altra decisione, pur di fronte a tutt’altro scenario, non ci sono dubbi sulle conclusioni di Palazzi, non c’è incertezza sulla colpevolezza del club, e tuttavia il patron rigetta tutto, si fa scudo di Facchetti e confonde la testa di coloro che si aggrappano a tutto pur di non essere messi nella condizione di dover decidere.
Ora qualcuno dovrebbe avere imparato come va difeso un club, anche quando non ce ne sono gli estremi, come nel caso dell’Inter. Una notazione di merito tratta da Tuttosport. Il prof. Federico Tedeschini, che ho l’onore di avere tra i mie avvocati difensori, ha chiarito come la Figc può rispondere al fatto che manca un atto ufficiale che abbia sancito nel 2006 lo scudetto all’Inter. «Basta che la Figc, il Consiglio Federale - spiega Tedeschini - emetta un atto contrario, un atto di tenore esattamente contrario in cui si affermi che la precedente comunicazione del 2006 non ha alcun valore». Capito?
Luciano Moggi