Nell'estate del 2006 abbiamo considerato "eccezionale" quello che era accaduto a livello di giustizia sportiva, proprio perché era un'evidente eccezione ai comportamenti ed alle decisioni tenute in precedenza. Nel 2006 c'è stato un corto circuito di tutto il sistema che ha portato a decisioni intrise di conflitti, come la nomina di un ex membro del CdA della squadra che avrebbe beneficiato di tutto, a decisioni "straordinarie" come quelle di cambiare il giudice precostituito, annullare un grado di giudizio, o comprimere i tempi della difesa. Non è stata solo la "percezione di parte" dei tifosi delle squadre condannate per Calciopoli, se anche un ex giudice federale come Corrado De Biase bollò quelle sentenze come "aborto giuridico". I media ed i giornalisti, che sono stati parte attiva di quel corto circuito, cercavano di rabbonire i tifosi spendendosi per spiegare che "la giustizia sportiva è così, basta il sospetto, da sempre è stata sommaria, deve essere veloce". Dopo quell'estate, il nuovo calcio pulito di cui si riempiva la bocca "la ballerina di Malindi", accompagnata dalle cornamuse della stampa, ha mostrato che le cose, a livello di giustizia sportiva, sono a livelli peggiori rispetto al pre-Calciopoli, con dimenticanze triennali, deferimenti dopo tempi biblici, prescrizioni per diritto divino, accanimenti "ad personam", temporeggiamenti federali. Ma quei tromboni non avevano detto che la giustizia sportiva era altro?
A chi antepone il tifo all'etica professionale e ai principi non interessa quello che a noi è sempre interessato: la salvaguardia del principio di equità e giustizia.
Ci siamo sempre chiesti quando la politica, che nel 2006 recitò un ruolo nel cortocircuito della gestione sportiva dello scandalo Calciopoli, avrebbe sollevato dei quesiti sulla gestione della giustizia sportiva, nel suo complesso, relativamente al periodo dal 2006 ad oggi.
La risposta alla nostra domanda è arrivata, dopo quattro lunghi anni, da un gruppo di Onorevoli che ha presentato due "interrogazioni parlamentari a risposta" indirizzate al Presidente del Consiglio, attraverso il sottosegretario dello Sport, Rocco Crimi, e il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. Le interrogazioni chiedono di sapere se c'è stata equità, se furono rispettate, e sono rispettate oggi, le regole della giustizia sportiva, se questa tutela i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.
Le interrogazioni sollevano la questione della disparità di trattamento e del palese ed unilaterale accanimento personale.
Ora, però, vorremmo conoscere le risposte a queste interrogazioni.
Non ci interessa il colore politico in questa vicenda, ci interessano, come sempre, la verità e la giustizia uguale per tutti. Del resto segnaliamo che, se Paniz è il presidente dello Juventus Club di Montecitorio, Farina sembra sia iscritto all'Inter Club, mentre gli altri firmatari, oltre che appartenere a schieramenti politici diversi, hanno varie e diverse simpatie calcistiche.
La seconda interrogazione riguarda in modo specifico il caso Guido Rossi e la validità giuridica del collegio da lui nominato.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA
Al sig. Presidente del Consiglio
(tramite il sottosegretario con delega allo sport)
e al sig. Ministro dei Beni Culturali
Premesso che:
1) il calcio e il mondo che di esso e intorno ad esso vive non può essere considerato un fatto marginale. Come osservato dal presidente della Federazione italiana gioco calcio Giancarlo Abete e da altri dirigenti, "sono centomila le società calcistiche in Italia … nell'Unione Europea sono 15 milioni coloro che lavorano in questo ambito … un milione e mezzo in Italia sono coinvolti nel movimento dilettantistico riferito al calcio" (audizione alla Commissione cultura della camera di esponenti del mondo sportivo, 8 giugno 2010). L’importanza delle vicende legate al cd caso "Calciopoli" è tale non solo se riferita al pur vasto ambito dello sport, ma per i riflessi culturali e morali sull’universo della comunità. Non è dunque affatto futile che se ne occupi il Parlamento;
2) la giustizia sportiva non può in nessun caso prescindere dal rispetto rigoroso dei diritti fondamentali della persona sanciti dalla costituzione. L’ovvia considerazione si scontra però con l’evidente e reiterato accanimento contro colui che sin dal primo istante è stato individuato come il colpevole perfetto, vale a dire Luciano Moggi. Infatti al di là delle sanzioni disciplinari a lui applicate, si è inteso – come documentiamo più avanti – negargli l’esercizio di qualsiasi vita privata o sociale, ben al di là del fatto professionale, trasformando in capi d’imputazione le più semplici frequentazioni, infliggendogli di fatto la pena dell’ostracismo assoluto, ciò che non è tollerabile in una società civile; invero:
3) con atto 12 maggio u.s. Il Procuratore Federale della Federazione italiana Gioco Calcio (FIGC), dott. Palazzi, deferiva innanzi alla Commissione Disciplinare Nazionale il sig. Francesco Ceravolo, nonché la sig.ra Francesca Menarini ed il sig. Renzo Menarini, per la presunta violazione del divieto di avere contatti con soggetti inibiti o non autorizzati, contestando loro di aver avuto contatti con il sig. Luciano Moggi al fine di raggiungere un accordo per il tesseramento dello stesso sig. Francesco Ceravolo quale Direttore Sportivo del Bologna calcio;
4) non è la prima similare iniziativa del Procuratore Federale: già il 10 aprile 2008 aveva deferito il dirigente sig. Camillo De Nicola e l'allora Presidente del Teramo Calcio sig. Romano Malavolta per aver anch'essi intrattenuto contatti con Luciano Moggi, finalizzati all'acquisizione della Società Siena Calcio da parte dello stesso sig. Malavolta;
5) l'obiettivo evidente di tali ripetute iniziative del Procuratore Federale appare quello di colpire il sig. Luciano Moggi, già inibito sotto il profilo federale, bloccando ogni possibile contatto con chi appare essergli vicino;
6) senonché, il medesimo trattamento non viene riservato ad altri soggetti inibiti ovvero ad altri tesserati (pur autorevoli) che, del tutto indifferenti alla norma del CGS reiteratamente invocata contro il sig. Moggi, continuano ad intrattenere, apparentemente in modo indisturbato, rapporti con soggetti inibiti e/o non autorizzati, senza essere minimamente toccati dall'iniziativa persecutoria del Procuratore Federale;
7) è il caso, ad esempio:
a) del Presidente dell'Inter dott. Moratti, il quale, in occasione dell'acquisto dei calciatori Thiago Motta e Diego Milito dal Genoa Calcio, risalente alla scorsa estate, definì l'operazione trattando indisturbatamente con il sig. Enrico Preziosi (Presidente del Genoa Calcio, plurisqualificato) senza essere, però, minimamente toccato da iniziative dell'Organo inquirente Federale; basta leggere testualmente nella rassegna stampa allegata: "Ieri a pranzo il patron rossoblu (ndr. Preziosi) ha incontrato quello nerazzurro Massimo Moratti ed ha definito i termini dell'accordo" (all. 1); od ancora, per voce stessa dello stesso Enrico Preziosi: "Mi sono incontrato a colazione con il Presidente Moratti e abbiamo raggiunto l'accordo" (all. 2); appare fin troppo evidente che, Codice di Giustizia Sportiva alla mano, entrambi i protagonisti dell'operazione avrebbero dovuto essere sanzionati disciplinarmente: il sig. Preziosi, per aver operato in costanza di squalifica; ed il sig. Moratti per aver avuto contatti con soggetto inibito; né per l'uno, però, né per l'altro, il dott. Palazzi ha ritenuto di doversi attivare;
b) è il caso del sig. Ermanno Pieroni, che, dopo le disavventure relative alle squadre di calcio di Taranto ed Ancona (culminate in gravi imputazioni penali conseguenti al fallimento di quest'ultima società) e la squalifica per 5 anni con proposta di radiazione (poi cancellata, la radiazione, dalla Camera di Conciliazione ed Arbitrato del Coni), ha continuato indisturbato a svolgere la sua attività di Direttore Sportivo pur in costanza di squalifica, come emerge chiaramente dalle interviste rilasciate nel gennaio 2006 (DS dell'Arezzo) e nel settembre 2008 (Consulente del Presidente del Livorno sig. Aldo Spinelli); anche in questo caso il dott. Palazzi non appare aver assunto iniziativa disciplinare di sorta;
c) è, ancora, il caso del sig. Gabriele Oriali, il quale, nella sua qualità di Dirigente dell'Inter e del tutto irrispettoso delle squalifiche ricevute (da ultimo, quella con scadenza 30 giugno 2010 comminatagli dal Giudice Sportivo dopo la recente finale di Coppa Italia Roma/Inter – all. 5), passeggia indisturbato sul campo del Siena per celebrare lo scudetto dell'Inter, festeggia con il resto della squadra sul campo e negli spogliatoi e si fa ritrarre orgoglioso con la coppa appena vinta dalla squadra;
8) l'esercizio dell'attività inquisitoria da parte del dott. Palazzi, dunque, appare irrispettoso dei propri doveri, posto che non è pensabile gli siano sfuggiti gli episodi sopra ricordati, ampiamente enfatizzati dagli organi di informazione, dei quali la stessa FIGC ha ampia rassegna stampa;
9) si impone, dunque, un controllo dell'attività dello stesso dott. Palazzi, che non può certo essere "legibus solutus" ed estraneo a qualsiasi verifica delle iniziative che assume o non assume;
10) tale controllo non può che spettare al C.O.N.I., che dovrà adottare le iniziative del caso verso l'affiliata FIGC e verso uno dei suoi organi, tale ruolo ricoprendo il dott. Palazzi;
ciò premesso,
si intende sapere:
A) se quanto riferito dagli interroganti corrisponda al vero;
B) se sia ammissibile quanto sottoposto all’attenzione, in riferimento soprattutto all’accanimento ben oltre l’ambito tecnico-disciplinare, e alla parità di trattamento;
C) quali interventi intendano effettuare la Presidenza del Consiglio e il Ministro dei Beni Culturali nei confronti del C.O.N.I. per far sì che quanto segnalato non rimanga senza effetto;
D) quali interventi intendano effettuare la Presidenza del Consiglio e il Ministro della Cultura nei confronti del C.O.N.I. per evitare che un organo inquirente di una federazione sportiva (nel caso, la FIGC) sia libero di assumere o non assumere iniziative nell'ambito del proprio mandato senza dover rispondere a chicchessia del proprio comportamento attivo od omissivo.
Si allega quanto in premessa.
Maurizio Paniz, Renato Farina, Matteo Brigandì, Giancarlo Lehner, Enrico Farinone, Gioacchino Alfano e altri.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA
Al sig. Presidente del Consiglio
(tramite il sottosegretario con delega allo sport)
e al sig. Ministro dei Beni Culturali
Premesso che:
1) il calcio e il mondo che di esso e intorno ad esso vive non può essere considerato un fatto marginale. Come osservato dal presidente della Federazione italiana gioco calcio Giancarlo Abete e da altri dirigenti, "sono centomila le società calcistiche in Italia … nell’Unione Europea sono 15 milioni coloro che lavorano in questo ambito … un milione e mezzo in Italia sono coinvolti nel movimento dilettantistico riferito al calcio" (audizione alla Commissione cultura della camera di esponenti del mondo sportivo, 8 giugno 2010). L’importanza delle vicende legate al cd caso "Calciopoli" è tale non solo se riferita al pur vasto ambito dello sport, ma per i riflessi culturali e morali sull’universo della comunità. Non è dunque affatto futile che se ne occupi il Parlamento;
2) dopo le dimissioni del Presidente FIGC (dr. Carraro) nel 2006, il CONI nominava Commissario Straordinario il prof. avv. Guido Rossi;
3) stante, poi, il coinvolgimento nell’inchiesta nota come "Calciopoli" (in quanto membri di organi giudicanti della FIGC) di magistrati, il CSM revocava i nulla-osta concessi a suo tempo per ricoprire tali incarichi;
4) conseguentemente, il Commissario Straordinario nominava alcuni nuovi membri della C.A.F. e designava d’ufficio proprio i nuovi nominati quali membri del Collegio che avrebbe dovuto decidere del medesimo procedimento disciplinare;
5) regola fondamentale di qualsivoglia organo giudicante è invece quella della precostituzione per legge (o per regolamento, nel caso) del Giudice, non quella della creazione ad hoc del Collegio giudicante;
ciò premesso,
poiché non consta che la situazione sia stata medio tempore modificata, si intende sapere:
A) se quanto riferito dagli interroganti corrisponda al vero;
B) quali interventi intendano effettuare la Presidenza del Consiglio e il Ministro della Cultura nei confronti del C.O.N.I. per far sì che quanto segnalato non rimanga senza effetto;
C) quali interventi intendano effettuare la Presidenza del Consiglio e il Ministro dei Beni Culturali nei confronti del C.O.N.I. perchè intervenga al fine di evitare che un organo giudicante di una federazione sportiva (nel caso, la FIGC) non sia precostituito rispetto ad giudizio che sia direttamente connesso a quello ricordato (ad es. il giudizio nei confronti di soggetti che vengano giudicati per essere stati in contatto con il sig. Luciano Moggi, squalificato ed inibito all'esito del ricordato procedimento disciplinare di "Calciopoli").
Roma, 9.6.2010
Maurizio Paniz, Renato Farina e altri
Due Interrogazioni Parlamentari su Calciopoli. Ora vogliamo le risposte
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