Alcuni stanno travisando il motivo per cui la difesa di Moggi stia tirando fuori certe intercettazioni considerate "irrilevanti" dagli investigatori. Sono gli stessi che nel 2006 dicevano che già il solo sentire un designatore, da parte di Moggi, fosse atto di slealtà grave, ai limiti del tentativo di illecito.
Facciamo allora i Galdi della situazione e, come lui, scriviamo: "L'affare Calciopoli vi affascina ma avete ancora degli aspetti non chiari. Leggetevi le successive domande e risposte e la matassa si sbroglierà".
Negli anni sotto indagine era violazione dell'art. 1 (slealtà) parlare con i designatori?
No, non lo era. I giornalisti lo scrivono solo ora, ma nei loro articoli del 2006, che noi conserviamo gelosamente, sostenevano il contrario. Noi abbiamo fatto chiarezza da subito: rileggetevi l'articolo "La violazione dell'art. 1 del CGS e la slealtà sportiva. Ante e post calciopoli"
Perché la difesa di Moggi ritiene rilevanti per la difesa le telefonate degli altri dirigenti che non sono state evidenziate e trascritte dagli uomini di Auricchio?
Non siamo nella testa dei difensori di Moggi, ma ci sembra evidente lo scopo: dimostrare che i comportamenti ascritti solo a Moggi e pochi altri, per avvalorare la tesi accusatoria di una "una sola, potente organizzazione criminale", per molti aspetti simile alla P2 e alla mafia, come l'ha definita il pm Narducci, non erano esclusiva degli imputati. Non importano i contenuti o il tono delle telefonate, è importante, per la difesa, far rilevare che gli investigatori, che quelle telefonate dovrebbero averle ascoltate tutte in tempo reale, avevano davanti un quadro dove almeno 15 società avevano contatti con i designatori, ed alcune addirittura con arbitri. Gli investigatori hanno di fatto ritagliato ed inserito nelle informative, e poi sottoposte all'attenzione dei pm, solo una parte del quadro che avevano davanti, quella che all'epoca ritennero rilevante ai fini dell'indagine, rendendo così l'idea che i rapporti tra gli imputati fossero "esclusivi", fino a raffigurare un'associazione che lavorava per il tornaconto di Moggi e della Juve, in danno delle altre società. Ma erano davvero esclusivi quei rapporti? I legali di Moggi, ma anche quelli di Pairetto, stanno sbobinando solo ora dei cd che erano difettosi e non si potevano ascoltare: sarebbero 15 squadre su 20 quelle che erano solite avere contatti con i designatori. Le difese stanno scoprendo la tela che copriva il resto del quadro generale dei rapporti vigenti nel mondo del calcio.
Che valore possono avere, per la difesa, intercettazioni come quella di Campedelli?
La telefonata che pubblichiamo è di per sé"irrilevante", ma lo erano tante altre riferibili a Moggi inserite nelle informative. Campedelli lo ha tirato in ballo, per primo, il pm Narducci nella ormai famosa requisitoria durante il rito abbreviato, quando replicò alle difese affermando: "Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo, o Pairetto, con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo...". Il pm, alle tesi delle difese sull'esistenza di un sistema generalizzato, in cui erano tutti a parlare con tutti, aveva aggiunto "Balle smentite dai fatti. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzini o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle". Parole che dimostrano certezze assolute da parte del pm. Chi gli aveva dato queste certezze, oggi "smentite dai fatti"? Questa è la domanda che dovrebbero porsi tanti giornalisti, e provare a darle una risposta. Le telefonate di Campedelli, come quelle di Spinelli, ed altre, sono utili a dimostrare che, forse, neppure il pm aveva conoscenza completa del quadro generale che oggi è venuto alla luce.
Perché è importante la telefonata di Governato?
A Moggi si contesta, come capo di imputazione, di aver saputo il nome degli assistenti prima del tempo (venivano comunicati in via ufficiale alle 12.30). Bene, la telefonata di Governato è ancora un esempio, dopo quelle ritrovate e riguardanti Meani e Facchetti, che non era solo Moggi a sapere in anticipo nomi di assistenti ed arbitro. Facchetti conosce da Mazzei i nomi di Ivaldi e Pisacreta alle 17.50 del giovedì (un giorno prima!), Meani riceve due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. Moggi ha un capo di imputazione penale perché ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì. Non solo: questo capo d'imputazione Moggi lo ha pagato anche nella sentenza sportiva che, a proposito della partita Juve-Lazio, recita: "conosceva in anticipo gli assistenti prima della loro comunicazione ufficiale". Moggi poteva averlo saputo da chiunque presente nell'aula del sorteggio (c'erano anche i giornalisti presenti), come prima l'hanno saputo Meani e Facchetti. Nelle informative non è riportato che anche Facchetti e Meani conoscevano prima i nomi degli assistenti. Perché non sono stati riportati questi fatti analoghi per rilevanza? Eperché poi definire rilevanti quelli del solo Moggi? Queste sono le domande che si fa la gente comune e che dovrebbero porsi anche tanti giornalisti.
TELEFONATA SPINELLI-BERGAMO.
Aldo Spinelli chiama Bergamo l'8 febbraio del 2005 e chiede di incontrarlo.
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Spinelli: Dottor Bergamo, sono Spinelli, buongiorno.
Bergamo: Buongiorno presidente, cosa sta succedendo?
Spinelli: E' a Livorno?
Bergamo: Sì, sì, sono a Livorno.
Spinelli: Ci possiamo vedere cinque minuti nel pomeriggio, Lei è in ufficio?
Bergamo: Sì, nel pomeriggio, o come?
Spinelli: No, io sto arrivando, tra mezz'ora, tre quarti d'ora. Lei è in ufficio?
Bergamo: Io sarò in ufficio tra un'oretta, verso mezzogiorno e mezzo, così. Lei a che ora arriva?
Spinelli: Va bene, io arrivo molto prima... ci vediamo alle dodici. Ce la fa? Perché alle 12 e mezza poi ho Donadoni.
Bergamo: Alle 12 penso di sì, perché anche io sto muovendomi da un cliente.
Spinelli: Allora alle 12 va bene?
Bergamo: Va bene, d'accordo.
Spinelli: Grazie dottore, d'accordo.
TELEFONATA CAMPEDELLI-PAIRETTO.
Campedelli, presidente del Chievo, chiama Pairetto il 6 gennaio 2005 e, molto educatamente, si lamenta per un rigore non dato.
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Campedelli: Campedelli, buonasera.
Pairetto: Buonasera, buonasera signor Campedelli.
Campedelli: Auguri in ritardo... Causa influenza non ho potuto chiamarLa.
Pairetto: Auguri anche a Lei, buon anno...
Campedelli: Non mi piace lamentarmi di ’ste cose, non fa parte del mio carattere, però anche oggi l’arbitro a due metri... rigore, lascia correre, addirittura ammonisce un giocatore. Capisco tutto, ma mi sembra un po’ esagerato. Ripeto, ci sta l’errore, non mi lamento, però Le chiedo, magari...
Pairetto: C’era un rigore? Onestamente non ho ancora visto immagini.
Campedelli: Sembrava un rigore... Così ha detto la televisione, io aspetto sempre quella.
Pairetto: Le dico la verità, non ho ancora visto le immagini della sua partita... Le guarderò.
Campedelli: Se mi fa una cortesia, provi a guardare. Io sono qua, il mio numero l’ha visto. Magari mi posso sbagliare io, non voglio fare o gestire...
Pairetto: Nel primo o secondo tempo?
Campedelli: Primo tempo.
Pairetto: Lo guardo sicuramente e poi Le dico qualcosa al 100%.
Campedelli: No, se non c’è mi chiami, se c’è, va beh....
Pairetto: E no, glielo dico sia se c’è sia se non c’è...
Campedelli: Se non dovesse esserci mi piacerebbe.... giusto perché ho una visione magari diversa e Lei me la può correggere.
Pairetto: Io lo guardo e Le dico qualcosa sia in un senso sia nell’altro. Con la massima sincerità.
TELEFONATA GOVERNATO-PAIRETTO.
Governato telefona a Pairetto il 14 gennaio 2005, alle 11.45, e al telefono gli viene comunicato il nome dell'arbitro prima delle 12.30, orario ufficiale della comunicazione via fax con i nomi della quaterna.
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Pierluigi Pairetto: Pronto?
Nello Governato: Sì, sono Nello...
Pairetto: Ciao, come va?
Governato: Com'è andata?
Pairetto: Collina c'è.
Governato: Ah ah ah... e meglio di così... senti, ti volevo dire, ma lo hai letto ieri il Corriere dello Sport?
Pairetto: Sì, sì, tutte chiacchiere.
Governato: Ma è vero che avete litigato?
Pairetto: Ma fammi ridere, ma assolutamente, ma assolutamente...
Governato: Ma roba da matti... io mi sono anche preoccupato. Ho detto "Ma che fanno 'sti due, litigano..."
Pairetto: Ma nel modo più assoluto, ma questi buttano sempre merda, tanto per buttarla e per vedere come va a finire.
Governato: Ma quella di ieri era parecchia eh...
Pairetto: Sì, sì, ma è così sempre lui...
Governato: Sì, si, ma a me mi ha meravigliato che loro sanno che voi due vi siete litigati.
Pairetto: Ma assolutamente ....
Governato: Vabbè, speriamo bene.
Pairetto: Ci sentiamo presto...