Qualcuno la chiama Calciopoli 2, quasi a voler sottolineare che Calciopoli 1, quella grandiosa, quella originale, non si tocca.
Qualcun altro accenna le note di “Così fan tutte”, come a voler dire che è tempo di infornare i tarallucci e di spillare il vino.
Nel campo dei media fomentatori del sentimento popolare si registra qualche distinguo: quelli della tv, convinti della forza dell’immagine creatrice di realtà, continuano imperterriti con la griglia superinox, il Paparesta sequestrato e la supercupola con pluriscappellamento a destra e a sinistra; quelli della stampa, invece, mostrano progressivi spostamenti su Farsopoli o cedimenti verso l’area grigia del dubbio, atteggiamento a volte sicuramente sincero, in qualche caso sospetto di ricerca furbesca di una stazione intermedia per prendere in tempi ragionevoli la coincidenza di un altro treno, se sarà necessario.
Tutti, però, sembrano avere capito o intuito, che qualcosa di nuovo sta per accadere.
Non è chiaro quale sia in questo momento l’orientamento della FIGC, intenta com’è a ripulire le soffitte e, già che c’è, suggeriremmo anche gli scantinati.
Il suo presidente appare incomunicativo come un albero di Natale fuori stagione, privo d’ogni festoso addobbo, e non fornisce indizi.
Il ferroviere ha diretto il treno contro il Palazzo, la botta s’è sentita fino ai piani superiori e persino la dirigenza Juve ha registrato le oscillazioni e fatto sapere, con minaccioso inarcamento di sopracciglio, che è vigile. A conferma che finora dormiva.
La notizia è che la Procura Federale ha aperto un fascicolo. Il problema è come lo chiuderà, ma la risposta non è semplice.
C’è un problema di tempi e di coordinamento: i fatti che stanno emergendo sono oramai coperti da prescrizione e c’è il problema di coordinare la nuova indagine sportiva con le pronunce che verranno dai giudici penali napoletani.
Vediamo gli scenari possibili:
1) Ipotizzare illeciti sportivi – onesti illeciti, s’intende – su fatti remoti può essere un ottimo esercizio per arrivare a stabilire che, a differenza che per Calciopoli 1, qui illeciti veri non ce ne sono. La motivazione di una soluzione del genere è l’ultimo dei problemi per la giustizia sportiva: basta destrutturare l’illecito, qualora ci fosse. Poi, se Moggi sarà assolto, si vedrà. Probabilità: 60%. Più problematico confermare l’eticità dello scudetto di cartone. Anzi, la revoca dell’ignobile trofeo potrebbe essere il contorno della pietanza principale.
2) Gli illeciti sportivi ci sono, ma sono tutti prescritti. Piccolo problemino: quelli della Juve li abbiamo rovinati, come si fa? E se assolvono Moggi, ci ritroviamo con gli illeciti dell’Inter soltanto, per di più impuniti. Impossibile confermare il cartone, ma tempisticamente soluzione non matura. Probabilità: 10% ora.
3) Non ci sono solo illeciti prescritti, perché gli interessati hanno nel tempo mentito, o taciuto in sede federale o giurisdizionale, circa i propri comportamenti passati. Buona soluzione per prendere tempo e vedere se da Napoli arriva un aiutino in un senso o nell’altro. Revoca dello scudetto e accertamento degli illeciti rimandati a tempi migliori, magari con altri dirigenti federali. Probabilità: 30%. Può sembrare una percentuale alta, ma tiene conto del mutamento in corso del sentimento popolare, cui gli organi federali sono sensibili.
Forse altre ipotesi si possono fare, ma il fattore di maggiore incertezza è il tempo.
La revoca dello scudetto di cartone è quasi scontata, ma sarà probabilmente spesa al momento giusto.
E la restituzione dei due scudetti alla Juve? Una cosa alla volta.
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