L’imitazione di Francesco Guidolin (o di Walter Mazzarri, scegliete voi) che è andata in scena ieri allo Juventus Center di Vinovo fa di Antonio Conte l’unico e universale erede artistico di Alighiero Noschese.
Antonio Conte gode di un credito personale enorme (e meritatissimo) presso la tifoseria, ragion per cui si è subito scatenata la prevedibile ondata di giustificazioni riguardo al patetico piagnisteo che è stata la conferenza stampa di presentazione di Juventus-Lazio, seconda giornata di Campionato. Bluff, strategia, presa in giro ai giornalisti sono state le parole più utilizzate. Non sono nella testa di Conte e quindi non so cosa lo abbia animato, mi limiterò quindi a valutare nel merito le sue lacrimose affermazioni. Cosa ha detto in sostanza il mister salentino?
1) Che la Juventus si è indebolita in questo calciomercato, in seguito alle cessioni di Giaccherini e Matri. Cessioni che lui non avrebbe mai voluto fare, ma che si sono rese necessarie per rientrare dei soldi spesi per gli acquisti iniziali di Tevez e di Ogbonna. Perché questo mercato bianconero doveva compiersi, per esigenze di bilancio, a saldo zero. Ora, va bene tutto, ma dire che la Juventus esca indebolita da questo calciomercato è da ricovero immediato. In attacco sono andati via Matri (riserva per tutta la stagione passata, ritenuto talmente indispensabile da Conte che nelle ultime partite ha giocato addirittura con una punta sola e Marchisio in appoggio), Bendtner e Anelka (quinte punte riempitive) e sono arrivati Tevez e Llorente. E’ rimasto Vucinic (il migliore attaccante di questi due anni di gestione Conte, unico inamovibile), è rimasto Giovinco che Conte l’anno scorso aveva tanto voluto, rimarrà forse pure Quagliarella a fare la quinta punta e occupare quindi la casella che l’anno scorso occuparono prima Bendtner e poi Anelka. A centrocampo è andato via Giaccherini, giocatore che la scorsa stagione ha vantato ben 17 presenze in 38 giornate, delle quali solo 10 dal primo minuto, e di queste 10 le ultime tre a scudetto già conquistato. In difesa non è stato ceduto nessuno ma è arrivato Ogbonna a rinforzare numericamente il reparto, che ora ha almeno un ricambio per ognuna delle tre posizioni. Questo significa aver indebolito la squadra? Stiamo scherzando o cosa?
2) Che il divario con le altre squadre non è aumentato come si legge in giro ma è bensì diminuito, in quanto a fronte del nostro indebolimento le avversarie si sono rafforzate perché hanno speso di più. Si sarebbe rinforzato principalmente il Napoli, nonostante in due anni abbia perso prima Lavezzi e poi Cavani, il giocatore più determinante della serie A dopo l’uscita di Ibrahimovic. Via un giocatore da 30 goal sicuri, dentro Higuain, un cambio che nella più favorevole delle ipotesi potrebbe essere alla pari. Poi Callejon, Martens, Reina, Albiol… non certo giocatori in grado di spostare gli equilibri. Si sarebbe rinforzata la Fiorentina, che ha rivoluzionato l’attacco: via Ljajic e Jovetic, dentro Gomez e Ilicic. E la stessa difesa allegra dell’anno scorso, portiere compreso. Si è forse rinforzata la Roma che ha venduto i suoi pezzi da novanta (Marquinhos, Osvaldo, Lamela) per fare mercato? O davvero dobbiamo credere si sia rinforzato il Milan con Matri che andrà a fare la riserva di Balotelli in attesa che rientri anche Pazzini? O l’Inter che continua a smobilitare e punta su giovani incognite come Icardi, Belfodil e Taider? Come si può seriamente pensare che il divario tecnico tra la Juventus e la concorrenza interna non sia come minimo rimasto invariato se non aumentato?
3) Che la situazione economica che ha portato la Juventus a operare sul mercato con un budget prossimo allo zero era ben nota sin da maggio. Bene, allora di cosa si lamenta? Se le basi erano queste e lui le conosceva, aver tenuto tutti i pezzi pregiati e inserito tre pedine di un certo livello, tra le quali finalmente un attaccante di valore internazionale, non è un pessimo risultato. Non sono state rinforzate le corsie esterne e questa è una grossa pecca, ma se l’andazzo è quello di oggi magari ci sarebbe toccato pure il piagnisteo per la cessione di De Ceglie. Quale ragione, allora, lo ha indotto a trasformare una conferenza stampa in un lacrimatoio, se la situazione era nota e lui l’ha accettata e condivisa? Perché inventarsi fantomatici rafforzamenti altrui e indebolimenti propri, perché piangere miseria in pubblico, perché mettere le mani avanti in questa maniera? Paura di non centrare l’obiettivo del terzo scudetto consecutivo pur avendo in mano il materiale migliore? Caro Antonio, se ciò dovesse malauguratamente accadere, pazienza. Nel calcio si vince e si perde e tu hai già vinto tanto da allenatore, se quest’anno non ce la dovessi fare, per i più svariati motivi, te lo perdoneremmo e cercheremmo tutti insieme un efficace lenitivo per il tuo ego abbacchiato. Però non ci si inventino scuse, non si cambino le carte in tavola, non si rendano ad arte gli avversari più forti di quanto in realtà non siano e non si sottovaluti così pubblicamente il valore del materiale umano a propria disposizione. La Juventus è senza alcun dubbio la squadra migliore della serie A per valori tecnici. E’ stata leggermente migliorata rispetto all’anno scorso, anche se non quanto sarebbe stato necessario per poter recitare un ruolo da protagonista anche in Europa. Ma in Italia è ancora la migliore, anche se dovrà come sempre dimostrarlo sul campo. Viene da chiedersi cosa avrebbe detto Conte se la società gli avesse venduto Vidal o Pogba o Pirlo, come ad altri allenatori è successo con Cavani, Jovetic, Lamela. Avrebbe parlato di salvezza tranquilla?
Twitter: @EpyAle
Lacrime salentine
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- By Alessio Epifani