Chiusi i battenti del calciomercato ci si può finalmente concentrare sul campionato. A pensarci continua a essere un controsenso quello di iniziare i campionati mercato aperto, ma è così in tutta Europa. Quella appena conclusa è stata una sessione che segna una controtendenza per il calcio italiano e quello spagnolo, toccati sul vivo dalla crisi economica.
La Premier League trascina il movimento, soffrono Liga e Serie A. Il saldo è in attivo di circa € 18,8 mln per la serie A (€ 373,6 mln di spese e € 392,4 mln di entrate) e € 53,7 per la Liga (€ 128,3 mln di spese e € 182 mln di entrate) che, toccata ancor più dalla recessione, ha visto la metà delle movimentazioni del campionato italiano. A trainare il mercato del grande calcio europeo è stata la ricca Premier League che ha chiuso con quasi € 336,2 di passivo (€ 626,9 di spese e € 290,7 mln di entrate). Si spende anche in Bundesliga che chiude con € 98,3 mln di passivo (€ 240,9 di spese e € 142,6 mln di entrate), mentre il passivo della Ligue 1 francese per € 55,4 mln (€ 219,8 di spese e € 164,4 mln di entrate) risulta condizionato dalle spese del solo PSG che, per assicurarsi i vari Lavezzi, Ibrahimovic, Thiago Silva e compagnia, ha sborsato la bellezza di € 140 mln, ovvero ben due terzi delle spese sostenute dall’intera Ligue1.
In Serie A ritorna anche il tempo del baratto per combattere la crisi. Per la serie A è stato un mercato ricco di movimenti, ma con pochi soldi girati da una tasca all’altra. Cruda l’espressione, ma ci sono stati molti “cambi merce”, veri e propri baratti del tipo, io do un difensore a te, tu dai un centrocampista a me, metodo empirico con cui le società hanno cercato di sistemare le proprie rose di giocatori con un occhio sempre più attento al bilancio. In generale si è lavorato soprattutto nell’ottica di alleggerire il monte ingaggi ringiovanendo l’età media delle squadre. A farne le spese sarà sicuramente il livello tecnico dell’ex campionato più bello del mondo, che in un colpo solo ha perso protagonisti del livello di Lavezzi, Ibrahimovic, Thiago Silva, Maicon e Julio Cesar, anche se forse si sono forse perlomeno gettate le basi per un calcio più sano, più sostenibile.
L’altro mercato della Juventus. In questo contesto è stata la società campione d’Italia a marciare a un altro ritmo rispetto alla concorrenza. Il saldo di -34,1 mln di euro (solo sei società hanno investito di più nei principali campionati) è motivato dall’acquisto di quei titolari aggiunti di cui la società bianconera aveva bisogno per essere competitiva nella stagione del ritorno in Champions League. Asamoah, Isla, Pogba e Giovinco sono, per motivi diversi, quanto di meglio il mercato potesse offrire a una società italiana. Discorso a parte merita il rafforzamento dell’attacco, individuato come il reparto da migliorare a livello di qualità rispetto alla scorsa stagione. Di nomi di cosiddetti top players se ne sono fatti tanti in estate, salvo issare bandiera bianca un obiettivo dopo l’altro. L’arrivo al fotofinish di Bendtner, letteralmente scaricato dall’Arsenal alla Juventus in prestito gratuito, è a tutti gli effetti un ripiego. Potente e forte di testa, il ventiquattrenne danese dovrebbe integrarsi bene nel reparto offensivo bianconero a livello di caratteristiche, ma l’atteso salto di qualità non c’è stato. Comunque sia la Juventus (voto: 8) è stata rafforzata e, da campione in carica, si deve considerare come la candidata naturale alla vittoria del campionato.
Inter e Napoli le antagoniste più pericolose? Milan e Roma dietro. Dietro la Juventus, le principali antagoniste, sembrano essersi indebolite sulla carta, eccezion fatta per la Roma che però partiva più indietro. L’Inter (voto: 6) ha ridimensionato pesantemente il proprio tetto ingaggi e in nome di tale scelta ha dismesso soprattutto protagonisti del “triplete” quali Lucio, Julio Cesar, ma soprattutto Maicon. Fra gli altri hanno salutato anche Forlan e Pazzini. Tutte uscite che non hanno portato granché nelle casse nerazzurre, se è vero che il saldo per il parziale rinnovamento voluto da Moratti è negativo e ammonta a € 12 mln. Fra i nuovi arrivi Handanovic fra i pali, l’uruguaiano Pereira a fare il Maicon, Gargano per rinforzare un centrocampo stanco, Palacio e Cassano davanti. Non sembra essere un’Inter che vale di più della stagione scorsa quanto una squadra che cerca di gettare le basi per un nuovo ciclo. Il valore aggiunto ce lo dovrebbe mettere Stramaccioni trasmettendo al gruppo il suo entusiasmo e un’idea di gioco meno statica e prevedibile del 4-4-2 impostato da chi l’ha preceduto. Immediatamente dietro alla Juventus nei pronostici si colloca anche il Napoli (voto: 6,5), anche se i partenopei hanno perso il cambio di passo assicurato alla manovra d’attacco dalle accelerazioni di Lavezzi. Grazie a un saldo negativo di € 6 mln sono stati puntellati comunque tutti i reparti con giocatori di sicuro rendimento, quali Gamberini, Behrami e Mesto. L’arrivo che desta più curiosità è quello del ventunenne Insigne reduce dalla strepitosa stagione in cadetteria con il Pescara. Difficile però che il giovane talento partenopeo possa fare la differenza da subito come la faceva Lavezzi. Un passo indietro a Inter e Napoli si collocano Roma e Milan anche se per opposti motivi. La Roma (voto: 7) presenta il saldo negativo più elevato della serie A dopo la Juventus, con -17 mln di euro. La rivoluzione zemaniana è stata profonda e ha inserito in squadra tasselli importanti come Balzaretti e Destro, mentre quello di Bradley appare più politico (...) che altro. Dopo le prime passerelle stagionali che hanno infiammato il tifo romanista, almeno quanto le battute del tecnico boemo sull’odiata Juventus, alla prima uscita sono riemersi i noti limiti delle squadre di Zeman. Meccanismi offensivi ancora da tarare ma, manco a dirlo, è la difesa il reparto a presentare più incognite. Al Milan è successo tutto quello che ogni tifoso mai vorrebbe accadesse alla propria squadra. Se n’è andata una generazione di giocatori, ma soprattutto se ne sono andate le colonne della squadra vendute per cifre che hanno consentito al Diavolo di rattoppare una precaria situazione economica con un saldo di +47 mln di euro. Senza grandi possibilità di investire, i dirigenti del Milan hanno fatto comunque un mezzo miracolo per ingaggiare giocatori plausibili come Montolivo, De Jong, Bojan e Pazzini. Ma fra il Milan del recente passato e quello uscito dall’ultima sessione di mercato c’è una distanza considerevole, specie in difesa dove, in un colpo solo, i rossoneri hanno perso gente del calibro di Nesta e Thiago Silva (voto: 5).
Certezze laziali e speranze viola per farsi spazio nell’alta classifica. La Lazio (voto: 6) è l’esempio più tipico di questo calciomercato. Tantissimi scambi, ma un solo acquisto serio, per cui si registra un saldo di -3,5 mln di euro: il difensore centrale Ciani, proveniente dal Bordeaux, chiamato a far coppia con Dias. La novità più interessante per i laziali arriva però dal nuovo allenatore serbo Petkovic, proveniente dal campionato svizzero. Dal feeling fra lui e la squadra dipenderà il raggiungimento della zona europea che sulla carta sembra alla portata della società di Lotito. Lo stesso obiettivo europeo potrebbe centrarlo la Fiorentina (voto: 7), che ha dato un taglio al passato rivoluzionando la rosa. Il tutto registrando un saldo di +4 mln di euro, complice la fruttuosa cessione di Nastasic al Manchester City. Quella consegnata al nuovo tecnico Montella è una rosa di nomi sicuramente competitiva, con l’eccezione del reparto offensivo in cui troppo affidamento è riversato sulle spalle del solo Jovetic. Fra le società nel limbo di un campionato senza troppi patemi dovrebbero esserci Atalanta, Catania, Parma e Udinese. I friulani anche quest’anno hanno venduto molto realizzando un saldo di +12 mln di euro. Ma, a differenza del passato, lasciano molti punti interrogativi gli acquisti chiamati a sostituire soprattutto giocatori fondamentali come Asamoah e Isla. Per quanto Guidolin sia uno dei tecnici migliori della serie A è molto difficile che gli riesca l’ennesimo miracolo di centrare per il terzo anno consecutivo i preliminari di Champions League. La rosa dell’Udinese vale la metà classifica o poco più (voto 5). Nessun particolare movimento nell’Atalanta (voto: 6) che chiude con un saldo di -4,4 mln di euro. Per gli orobici, partiti anche quest’anno con l’handicap (-2), ci sono le premesse per bissare l’ottima stagione trascorsa centrando un’agevole salvezza. Stesso discorso per il Catania (voto: 6,5) che, chiudendo con un saldo di -4,5 mln di euro, si è limitata a innestare il centrale difensivo argentino Rolin all’interno di meccanismi ben collaudati. Più attivo è stato il Parma, che ha reinvestito tutti i soldi arrivati dalla cessione della comproprietà di Giovinco per inserire l’ex cesenate Parolo a centrocampo e punta sul duo Amauri-Pabon in attacco: quest’ultimo un velocissimo colombiano che per movenze a qualcuno già ricorda Asprilla.
Dalla seconda colonna della classifica alla zona retrocessione. Ci sono infine quelle squadre che hanno terminato da metà classifica in giù la scorsa stagione che o sono rimaste sostanzialmente invariate o sono sulla carta ridimensionate, insieme alle neo promosse. Il caso del Bologna è eclatante. Chiuso il mercato con un saldo di +10,8 mln di euro, risulta molto indebolito dalle partenze di giocatori dall’elevato rendimento come Gillet, Mudingayi e soprattutto Ramirez e Di Vaio. Chi li ha sostituiti non sembra offrire le stesse garanzie (voto: 5).
Più o meno lo stesso della passata stagione si presenta l’organico del Cagliari (voto: 5,5) che chiude con un saldo di -7,7 mln di euro, soprattutto per il riscatto di giocatori già in organico come Dessena, Ekdal e Pinilla (voto: 5,5). Nella cessione di Canini e l’acquisto di Rossettini il saldo tecnico è negativo. Solita campagna oculata per il Chievo (voto: 5,5), che chiude con saldo di +7,2 mln di euro, per lo più per le cessioni di Bradley e Acerbi. L’inserimento di Rigoni non dovrebbe far rimpiangere l’americano, mentre il difensore ceduto al Milan via Genoa non sembra essere stato sostituito adeguatamente. Ancora una rivoluzione al Genoa che con un saldo di € 39,2 all’attivo è la società che ha incassato di più alle spalle del Milan. Pesanti le cessioni di Mesto, Biondini, Sculli e Palacio in particolare, sostituiti da troppe scommesse (voto:6). Un’unica scommessa ha invece fatto il Palermo (voto: 5), che,chiude a +3,3 mln di euro, puntando tutto sull’ingaggio del gioiellino argentino Dybala, appena diciottenne. Ma Zamparini ha finito per consegnare al nuovo allenatore Sannino una squadra con i buchi lasciati aperti in difesa dalle partenze di Balzaretti e Silvestre.
Si salvi chi può! Ci sono infine quelle squadre per cui la salvezza equivarrebbe alla vittoria del campionato. Innanzitutto il Siena (voto: 5), partito con un handicap (-6) non facile da recuperare per una squadra che ha l’obiettivo di salvarsi. Per altro la società non è riuscita nell’opera di rafforzare adeguatamente la rosa, anche perché per troppo tempo distratta dalle vicissitudini che l’hanno coinvolta in Scommessopoli. Pesa la partenza di Destro. Per quanto riguarda le neo promosse è stato il Torino (voto: 6,5) la società che si è data maggiormente da fare chiudendo con un saldo di -10,9 mln di euro. Rosa rafforzata partendo dalle conferme di Ogbonna e Bianchi e dall’arrivo di tanti nuovi che dovranno far presto ad integrarsi. L’interrogativo è se il 4-2-4 di Ventura sarà abbastanza qualitativo per reggere l’urto della serie maggiore. Ha operato con particolare oculatezza la Sampdoria (voto: 6,5) che, con un saldo -6,5 mln di euro, si è rinforzata in ogni reparto con innesti particolarmente mirati. Sugli esterni di difesa Poulsen e De Silvestri, in mezzo è tornato Poli, mentre in avanti Estigarribia e Maxi Lopez assicurano estro e pericolosità offensiva. Chiude la rassegna il Pescara (voto: 4,5). Una squadra necessariamente smantellata per cessioni o fine prestito dei giocatori più rappresentativi e ricostruita di sana pianta reinvestendo i soldi ottenuti dal PSG per Verratti (saldo +1 mln di euro), acquistando moltissimi giocatori stranieri a digiuno di serie A. Ci vorrà del tempo per assemblare tante novità, ma il campionato non aspetta nessuno. Se l’esordiente Stroppa dovesse trovare la quadra e salvare il Pescara sarebbe qualcosa di più di un mezzo miracolo.
Calciomercato chiuso: Juventus squadra da battere, Inter e Napoli le maggiori insidie?
- Dettagli
- By Nicola Negro