La speranza per la Juventus Football Club S.p.A. è che con il bilancio 2010/11 si sia toccato il fondo. Una situazione che è conseguenza di una gestione sportiva reduce da due settimi posti consecutivi, che potrebbe generare un circolo vizioso “causa-effetto”, che necessita di essere interrotto. Come spiraglio di luce si può citare la prospettiva della crescita dei ricavi da stadio.
La continuità aziendale.
Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede un bilancio certificato da revisore esterno attestante la continuità aziendale, ossia la capacità a far fronte agli impegni finanziari futuri. La società Deloitte & Touche S.p.a. ha certificato il bilancio della Juventus Football Club S.p.A. e nella sua relazione ha evidenziato al punto 4 che il Patrimonio netto al 30 giugno 2011 risulta negativo per Euro 4,9 milioni, a causa della perdita di esercizio rilevata per l’importo di Euro 95,4 milioni. Pertanto, si ricade nella situazione prevista dall'art. 2447 del Codice Civile, ossia “riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”. Come previsto dallo stesso articolo, gli Amministratori della società hanno convocato l'Assemblea ordinaria e l'Assemblea straordinaria degli Azionisti per il 18 ottobre 2011 per deliberare sulla copertura della perdita. La proposta degli Amministratori consiste nel coprire la perdita con l’integrale utilizzo delle riserve di patrimonio netto per Euro 70,3 milioni, l’azzeramento del capitale sociale per Euro 20,2 milioni e l’annullamento integrale delle azioni e, per la restante parte pari a Euro 4,9 milioni, mediante il parziale utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni che si verrà a ricostituire a seguito dell'esecuzione del già proposto aumento di capitale di massimi Euro 120 milioni, deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 23 giugno 2011. La controllante Exor S.p.A. si è impegnata a sottoscrivere l’aumento di capitale sociale per la quota di sua competenza (60%) pari ad Euro 72 milioni ed eventualmente per la quota di Euro 9 milioni corrispondente alla quota "congelata" detenuta dal socio libico. Con l’aumento di capitale ci si propone di dotare la Società di mezzi finanziari che consentiranno di coprire la perdita residua dell'esercizio 2010-2011 e di dare esecuzione alle strategie previste dal Piano sviluppo per gli esercizi 2011/12-2015/16. Gli Amministratori hanno infatti valutato che non sussistono significative incertezze sulla continuità aziendale, tenuto conto della proposta di aumento di capitale, nonché degli affidamenti bancari disponibili.
In data 23 settembre 2011, la controllante Exor S.p.A. ha provveduto, a garanzia della continuità aziendale, a versare Euro 72 milioni in conto del suddetto futuro aumento di capitale, con contestuale restituzione da parte della Juventus Football Club S.p.A. degli utilizzi (Euro 47,5 milioni) della linea di credito precedentemente concessa dalla controllante stessa.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto al 30 giugno 2011, è negativo per 4,9 milioni di Euro. Pertanto non è conforme a quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. Tale impedimento verrà superato con la sottoscrizione dell’aumento di capitale, di cui si è detto.
Tra le curiosità, da evidenziare tra le riserve quella denominata “riserva da cash flow hedge” per l’importo negativo di Euro 38.355, con una variazione positiva di 318.328 rispetto all’esercizio precedente. Tale riserva è dovuta alla presenza di strumenti finanziari derivati di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa.
Debiti scaduti con dipendenti, fisco altri club.
Il bilancio della Juventus non sembra presentare problematiche di debiti scaduti verso altri club, il Fisco e/o i propri dipendenti.
I debiti per retribuzioni dovute a dipendenti ed assimilati ammontano a 11,5 milioni, mentre nell’esercizio precedente erano pari a 15,8 milioni. Raffrontando il dato con il costo del personale possiamo dedurre che gli stipendi vengano pagati regolarmente entro il mese successivo a quello di competenza.
I debiti verso società del settore specifico per campagna trasferimenti ammontano a 62,5 milioni e risultano in aumento del 13,66%. Di questi debiti, ben 41,1 milioni sono allocati tra le passività correnti. Tra i club creditori della Juve segnaliamo il Bari con 11,9 milioni, il CSKA Mosca con 10 milioni, la Fiorentina e il Catania con 8 milioni.
Dal punto di vista fiscale esiste un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate riguardante il diniego al rimborso di un credito IVA di 1,4 milioni di Euro relativo alle competizioni UEFA della stagione sportiva 2000/2001, giunto in Cassazione, nonostante la sentenza di secondo grado sia stata favorevole alla Juventus. Inoltre c’è stato un accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate, per contenziosi pregressi, che ha comportato un onere di 7,4 milioni, allocato tra gli “oneri non ricorrenti”.
Posizione Finanziaria Netta.
L’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Inoltre, ai fini del Fair Play Finanziario, non si dovrebbero conteggiare i debiti contratti per investimenti “virtuosi” come lo stadio. In ogni caso l’indebitamento finanziario netto della Juventus è inferiore ai ricavi e risulta conforme al Fair Play Finanziario.
Al 30 giugno 2011, la posizione finanziaria netta è negativa per 121,2 milioni, con una variazione netta negativa di 127,6 milioni rispetto al saldo positivo di 6,4 milioni del 2009/10. La variazione negativa è dovuta principalmente agli investimenti riferibili al nuovo stadio per 79,4 milioni.
I debiti finanziari riguardano: debiti verso società di leasing per 18,2 milioni; debiti verso Istituto per il Credito Sportivo per 45 milioni; debiti verso banche per 60,6 milioni e altre passività finanziarie per 38 mila euro.
I Ricavi.
Il totale ricavi risulta pari ad Euro 172.066.450 e registra una diminuzione del 21,7%, rispetto al 2009/10, attribuibile ai proventi radiotelevisivi.
I Ricavi da gare ammontano a 11,5 milioni contro 16,99 milioni al 30 giugno 2010, con una variazione negativa del 32%.
I diritti radiotelevisivi e proventi media ammontano a 88,7 milioni. La variazione negativa rispetto al 2009/10 di 43,7 milioni è attribuibile per 23,4 milioni alla nuova normativa sulla vendita centralizzata dei diritti e per 20,3 milioni ai minori proventi da competizioni UEFA.
I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità ammontano a 43,3 milioni, contro 45,7 milioni al 30 giugno 2010, con un decremento del 5,27%.
I proventi da gestione diritti calciatori risultano pari a 18,2 milioni e registrano un aumento di 3,5 milioni. L’importo maggiore è costituito dalla plusvalenza realizzata con Criscito per 4 milioni.
Gli altri ricavi ammontano a 10,3 milioni, contro 9,9 milioni al 30 giugno 2010.
Il costo dei dipendenti.
I costi relativi al personale tesserato ammontano a 126,9 milioni (127 milioni nell’esercizio precedente) e includono incentivazioni all’esodo per 12,3 milioni (4,5 milioni nel precedente esercizio). Il costo del personale non tesserato ammonta a 12,7 milioni e si incrementa di 1,5 milioni rispetto all’esercizio precedente per effetto, principalmente, dell’incremento dell’organico dovuto, in particolare, al nuovo stadio.
Il costo del personale tesserato rappresenta il 65,3% dei costi operativi, mentre il costo del personale non tesserato ne rappresenta il 6,7%.
I costi operativi dell’esercizio 2010/2011 sono complessivamente pari a 196,3 milioni, in aumento dell’11,5% rispetto al dato di 176,1 milioni dell’esercizio precedente.
Ai fini del Fair Play Finanziario il costo del personale non deve superare il 70% dei ricavi. Per questo indicatore potrebbe scattare un “warning” perché, prendendo il dato così come esposto nel bilancio, evidenzierebbe un 81,16%, e, anche escludendo l’incentivo all’esodo, sarebbe oltre il 70%. In questo caso si potrebbero seguire due vie: la riduzione del costo del personale, liberandosi di ingaggi pesanti e/o riducendo la rosa, e perseguire l’aumento dei ricavi, soprattutto quelli da stadio, sfruttando bene il nuovo asset; e se i risultati sportivi saranno consoni al blasone ci si potrà giovare dei diritti TV UEFA.
Il “Breakeven Finanziario”.
Nell’ottica del perseguimento del punto di pareggio, voluto dal Fair Play Finanziario, si può affermare “paradossalmente, che è “meglio” che il bilancio 2010/11 abbia manifestato i suoi effetti nell’esercizio in questione, perché dal bilancio 2011/12 si forniranno bilanci che saranno computati ai fini del calcolo della soglia di tolleranza per il punto di pareggio, che per il primo periodo transitorio (2013/2014 e 2014/2015) è di 45 milioni di perdite.
L’eventuale "disavanzo" deve essere immediatamente coperto dagli azionisti del club o da una loro parte correlata, con l’iniezione di nuova finanza, sotto forma di aumento di capitale o altro.
Sulla perdita hanno inciso anche le svalutazioni di alcuni giocatori. Nella descrizione dei criteri di valutazione adottati, gli Amministratori hanno specificato che i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati a quote costanti in base alla durata dei contratti. Tuttavia hanno anche evidenziato che “in presenza di indicatori di perdita di valore dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (ad esempio, infortuni di particolare rilevanza, significative minusvalenze derivanti da cessioni effettuate successivamente alla chiusura del bilancio, nonché condizioni di mercato e contrattuali che di fatto impediscano la cessione di calciatori non più compatibili con il progetto tecnico), il valore di carico residuo è svalutato fino a concorrenza del valore recuperabile”.
Nel conto economico “ammortamenti e svalutazioni diritti calciatori” risultano pari a 46,7 milioni di euro, con un incremento di 7,3 milioni. L’importo in questione comprende 12 milioni di svalutazioni, di cui 6,7 milioni per allineare il valore residuo dei calciatori ceduti durante la campagna trasferimenti e 5,3 milioni riguardanti la svalutazione di un calciatore non ceduto. Tale ulteriore svalutazione di 5,3 milioni è stata contabilizzata per azzerare il valore netto contabile del diritto pluriennale alle prestazioni di un calciatore in scadenza di contratto al 30 giugno 2012, e conseguentemente in regime di svincolo dal gennaio 2012, “non rientrante nel nuovo progetto tecnico”: che corrisponde a De Oliveira Carvalho Amauri, acquistato per € 21.391.000 dal Palermo e che al 30 giugno 2011 aveva un valore contabile residuo di 5.348 migliaia di euro. Quindi per Amauri nel bilancio 2010/11 hanno calcolato sia la quota di ammortamento 2010/11 che l'ulteriore svalutazione di 5,3 milioni, per un totale di 10.695 migliaia di euro, cui bisogna aggiungere l'ingaggio. Invece la svalutazione di Cardoso Mendes Tiago per 2,8 milioni è stata determinata dalla risoluzione contrattuale.
Il nuovo stadio.
Il valore complessivo dell’investimento sull’area del nuovo stadio ammonta a 150 milioni di Euro, includendo l’acquisizione del diritto di superficie sull’area e gli investimenti aggiuntivi per migliorie progettuali e per la costruzione del Museo della Juventus (15 milioni).
La copertura finanziaria dell’investimento è assicurata, tra l’altro, da due contratti di finanziamento, per complessivi 60 milioni, sottoscritti il 20 marzo 2009 (50 milioni) e il 14 maggio 2010 (10 milioni) con l’Istituto per il Credito Sportivo. Al 30 giugno 2011, risultavano erogati 45 milioni.
Inoltre, in data 18 aprile 2008, la Juventus ha sottoscritto con il Gruppo Sportfive, un accordo che, a fronte di un importo minimo garantito di 75 milioni (di cui 42 milioni già incassati), concede l’esclusiva sul “naming right”, per un arco temporale di 12 anni a partire dall’esercizio 2011/2012.
La cessione delle aree commerciali ha comportato un corrispettivo netto pari a € 9,25 milioni, perché l’acquirente si è fatto carico di 11 milioni di debito verso il Comune di Torino.
Il nuovo stadio ha reso il bilancio della Juventus più simile a quello dei grandi club europei che a quello delle squadre italiane. Al 30 giugno 2011, possiamo individuare gli importi relativi al nuovo stadio nella voce delle attività non correnti “Immobilizzazioni materiali in corso e acconti” con un saldo al 30/06/2011 di 119.625.554 euro. La voce accoglie principalmente i costi di realizzazione del nuovo stadio (progettazione, demolizione e costruzione). Gli investimenti di € 76.294 migliaia si riferiscono ai SAL (Stato Avanzamento Lavori) per la costruzione del nuovo impianto (€ 62.752 migliaia), all’acquisto di impianti, mobili e arredi (€ 4.300 migliaia), alla realizzazione delle opere di urbanizzazione (€ 3.604 migliaia) e ad altri oneri di progettazione e accessori (€ 5.638 migliaia).
Il nuovo stadio è stato inaugurato l’8 settembre 2011 e, pertanto, sarà ammortizzato a partire dall’esercizio 2011/2012.
L’altro “asset “ materiale è il Centro Sportivo di Vinovo, oggetto di un’operazione di leasing; attualmente è di proprietà di Unicredit Leasing S.p.A., ma figura tra le attività non correnti per circa 22,7 milioni (di cui 5 milioni per i terreni). Il prestito relativo all’operazione di leasing è contabilizzato nella voce “Prestiti e altri debiti finanziari”.
Bilancio 2010/11 Juventus Football Club S.p.A: è stato toccato il fondo?
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