In base ai dati del bilancio chiuso al 30 giugno 2011, sembrerebbe logico affermare che il “Fútbol Club Barcelona” debba tenere nella giusta considerazione il regolamento del Fair Play Finanziario, soprattutto per quanto riguarda il requisito del Patrimonio Netto. Infatti per la seconda volta consecutiva il club catalano ha chiuso il bilancio in perdita e con un patrimonio netto negativo.
Il Fútbol Club Barcelona è una polisportiva costituita sotto forma di associazione privata di persone fisiche, senza scopo di lucro, il 29 novembre 1899. Svolge la sua attività nel calcio, nel basket, nella pallamano, nel calcio a 5, nell'hockey e in altri sport, che contribuiscono ad appesantirne il bilancio. Ad esempio il basket con un volume d’affari di 6,2 milioni sopporta un costo del personale di 22 milioni.
La continuità aziendale.
Il regolamento del Fair Play Finanziario richiede un bilancio certificato da revisore esterno attestante la continuità aziendale, ossia la capacità di far fronte agli impegni finanziari futuri. Su questo punto, l’ultimo bilancio del Barça non sembra essere all’altezza del gioco espresso dalla prima squadra di calcio, esponendosi al rischio “warning”. La società Deloitte, che ha certificato il bilancio del Barcellona, ha rilevato al punto 3 della sua relazione che, nonostante un capitale circolante ed un patrimonio netto, entrambi negativi al 30 giugno 2011, e il credito di 13 milioni verso Mediaproducción S.L., sottoposta a procedura fallimentare, il Consiglio di Amministrazione ha scelto di redigere il bilancio applicando il principio della continuità aziendale, poiché la “Junta Directiva” ha giudicato queste situazioni ininfluenti per il normale sviluppo delle attività del club. In effetti, gli amministratori hanno evidenziato che la situazione patrimoniale al 30 giugno 2011 mostra un capitale circolante, ossia la differenza tra le attività e le passività a breve termine, negativo per 226,4 milioni e un patrimonio netto negativo per 68,7 milioni. Hanno scritto che non vi è alcun obbligo giuridico che impedisca al club di continuare a funzionare normalmente con la situazione finanziaria del 30 giugno 2011. Tuttavia hanno anche esposto i fattori che leniscono la portata di un capitale circolante negativo per 226,4 milioni, tra cui la presenza tra le passività di risconti passivi, ossia ricavi anticipati di competenza di esercizi successivi, per 94,9 milioni, asserendo che questa posta di bilancio non rappresenta futuri obblighi finanziari del Club. Inoltre l'attuale Consiglio sta attuando un modello di gestione con l'obiettivo di raggiungere un equilibrio finanziario e patrimoniale nei prossimi anni, sulla base della crescita del fatturato e attuazione di una politica di riduzione dei costi. Secondo gli amministratori, questo modello permetterà al club di generare, nei prossimi anni, flussi di cassa positivi. In effetti, la crescita del fatturato potrà contare sulla "megasponsorizzazione" garantita da “Qatar Foundation”.
Il Patrimonio Netto.
Altro punto debole, per il Barcellona, ai fini del Regolamento del Fair Play Finanziario, è la presenza di un Patrimonio Netto negativo. In effetti, il Patrimonio Netto al 30 giugno 2011 risulta negativo per 68,7 milioni di euro e peggiora il dato del 30 giugno 2010, negativo per 59,1 milioni. In questo caso, il problema si risolve con la ricapitalizzazione che, a giudizio di chi scrive, sarà una scelta obbligata, soprattutto in caso di risultati sportivi meno brillanti.
Il “Breakeven Finanziario”.
Per quanto riguarda il pareggio di bilancio, il regolamento del Fair Play, per il periodo transitorio, ha concesso una soglia di tolleranza molto elevata di 45 milioni di euro di perdite e richiede che il "disavanzo" sia immediatamente coperto dai soci del club con l’iniezione di nuova finanza, sotto forma di aumento di capitale o altro. Nel caso del Barcellona, la somma algebrica dei risultati degli ultimi tre esercizi è negativa per 82,3 milioni di euro. L’esercizio 2010/11 è stato chiuso con una perdita di 9,3 milioni e rappresenta il secondo esercizio consecutivo con un risultato negativo. L’ultimo esercizio chiuso con un utile è stato il 2008/09 con 6,3 milioni. Tuttavia, gli amministratori del club catalano sostengono che senza le minusvalenze di Ibrahimovic, Chygrynskiy e Martin Caceres, che hanno inciso negativamente per 44,2 milioni, e senza la svalutazione di Henry per 1,7 milioni, il bilancio relativo alla stagione 2010/11 si sarebbe potuto chiudere con un risultato ante imposte, positivo per 33,5 milioni di euro.
Il Costo dei dipendenti.
In base al regolamento del Fair Play il costo dei dipendenti non deve superare il 70% dei ricavi.
A livello di polisportiva, il costo dei dipendenti sportivi, compresi i diritti d’immagine, ammonta a 244,6 milioni (235,2 nel 2009/10). Il costo dei dipendenti non sportivi è stato di 31,4 milioni (27,7 nel 2009/10). Pertanto il rapporto tra il costo di tutti i dipendenti e i ricavi totali è del 58,3%.
Gli amministratori del Barcellona hanno evidenziato che il rapporto tra il costo della gestione del personale sportivo (salari e ammortamenti), pari a 300,9 milioni e i ricavi senza le plusvalenze (451,6 milioni), è del 67%, soglia inferiore al “limite di sicurezza” rappresentato dal 70%. Tale rapporto scende al 57% se si considera solo il settore calcio.
La Posizione Finanziaria Netta.
Secondo il regolamento del fair play finanziario l’indebitamento di natura finanziaria al netto della liquidità non deve essere superiore ai ricavi comprensivi di plusvalenze. Per il Barcellona l’indebitamento finanziario netto risulta inferiore al totale dei ricavi, in quanto si riduce da 430 a 364 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle disponibilità liquide che aumentano da 2 a 60 milioni. Tuttavia, i debiti verso le banche ammontano a 150 milioni e risultano in aumento di 36 milioni rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi.
I ricavi totali riclassificati, considerando i componenti ordinari e straordinari, sono aumentati del 14% da 415,4 a 473,4 milioni di euro. L’incremento rispetto al bilancio di previsione è stato del 13%. I ricavi provenienti dalle quote dei soci ammontano a 19,7 milioni (18,9 nel 200910), con una variazione positiva del 4,3%. I ricavi da stadio hanno registrato la cifra di 115,1 milioni (96,6 nel 200910), con un aumento del 19,2%. I ricavi da media sono aumentati da 157,5 a 163 milioni, registrando un incremento del 3,5%. I ricavi commerciali sono passati da 120,9 a 149,3 milioni, con un segno positivo del 23,5% in più. Gli altri ricavi, comprese le plusvalenze, ammontano a 26,3 milioni, mentre nel 2009/10 ammontavano a 21,5 milioni.
Da segnalare che il numero delle persone che hanno visitato il museo e lo stadio ha toccato la cifra record di 1,5 milioni di visitatori.
Il numero totale dei soci del Fútbol Club Barcelona per la stagione 2010/11 è stato di 176.058 unità, con un aumento di 2.357 persone rispetto al 2009/10. Si pensi che nel 2002/03 i soci erano 106.135. Possiamo affermare che l’essere socio del Barcellona sta diventando un “atto di fede”, se si considera il fatto che 17.995 soci hanno un’età inferiore a 5 anni.
Da segnalare tra i ricavi commerciali l’accordo con "Qatar Foundation" stipulato il 13 dicembre 2010. Nel bilancio del Barcellona si legge che "Qatar Foundation" è un'organizzazione privata, indipendente, senza scopo di lucro fondata nel 1995, la cui missione è quella di sostenere il progetto di trasformazione del Qatar da un'economia dipendente dal petrolio e gas verso un'economia della conoscenza. "Qatar Foundation" si propone di liberare il potenziale umano attraverso i suoi tre pilastri: l'educazione, la scienza e la ricerca e lo sviluppo della comunità. I benefici non si limitano al Qatar, ma sono rivolti a tutta la regione e al mondo intero. L'accordo raggiunto è del valore di € 166.000.000, con una durata di 5 anni e mezzo e lascia libero il club catalano di continuare la sua tradizione di collaborazione con organizzazioni non profit, ossia permette di mantenere il logo UNICEF sulle maglie.
Debiti scaduti con dipendenti, fisco, altri club.
Il Fair Play finanziario richiede di non avere debiti scaduti verso dipendenti, fisco e altri club. I debiti verso il personale ammontano a 69,5 milioni di euro e registrano un incremento del 14,5%. Tale importo ci indurrebbe a stimare un ritardo di almeno 3 mesi nei pagamenti, che potrebbe essere considerato “fisiologico” e nei limiti del Fair Play.
Per quanto riguarda le problematiche fiscali sono stati accantonati in un fondo rischi 5,9 milioni di euro per contenziosi fiscali. Anche perché il 5 luglio 2010, il club è stato sottoposto a verifica fiscale dall'Agenzia delle Entrate spagnola, per quanto riguarda le imposte sul reddito per gli anni 2005/06, 2006/07 e 2007/08 e le ritenute fiscali sui redditi da lavoro dipendente e autonomo e le ritenute sui compensi a non residenti per il periodo dal luglio 2006 al dicembre 2008. Tuttavia, il Consiglio ritiene di aver effettuato correttamente le relative liquidazioni e che i rilievi sorti siano frutto solo divergenze interpretative sulle norme.
A giudizio di chi scrive il “tesoro” del club catalano è costituito dalla rosa dei giocatori, che in bilancio è iscritta ad un valore nettamente inferiore a quello reale e quindi generatore di enormi plusvalenze. Infatti il valore netto della rosa di tutti i giocatori della polisportiva ammonta a circa 124 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente ammontava a 213,2 milioni. Ovviamente la maggior parte dell’importo riguarda il calcio, per un valore di 121 milioni. Sono stati investiti 54,4 milioni, di cui 53,2 nel calcio. Tra gli acquisti più significativi figurano Javier Alejandro Mascherano per € 23.893.000, Adriano Correja per € 9.355.000 e Ibrahim Afellay per € 3.467.000. Il valore è diminuito perché si è proceduto alla cessione di alcuni giocatori acquistati e rivenduti nell’arco di una stagione: spiccano Ibrahimovic, acquistato per € 69.884.000, e Chygrynskiy, acquistato per € 24.668.000.
Altro fattore positivo da considerare è la "megasponsorizzazione" di “Qatar Foundation”, che garantirà circa 30 milioni annui.
Bilancio Barcellona 2010/11: a rischio Fair Play?
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