Il gruppo cui fa capo la squadra di calcio dell’Everton risulta composto da tre società: Everton Football Club Company Limited , capogruppo controllante; Goodison Park Stadium Limited, controllata al 100%, che si occupa della gestione dello stadio; Everton Investments Limited, controllata al 100%, che si occupa dell’attività finanziaria.
Il motto evidenziato nel logo dell’Everton: “NIL SATIS NISI OPTIMUM”, ossia “niente è abbastanza se non il meglio”, oltre ad essere molto bello, è anche molto impegnativo, per una squadra che si confronta in un campionato con club che hanno budget molto più elevati. Ma che cos’è il meglio? Di certo, non è il bilancio consolidato al 31 maggio 2010 dell’Everton, che necessita di ricapitalizzazione, presentando un patrimonio netto negativo, ormai dal 31/05/2006, ed una perdita di 3,1 milioni di sterline (€ 3,6 milioni considerando il cambio 1€=0,85£). Inoltre, l’analisi dei flussi di cassa dimostra che la liquidità generata dalla gestione operativa non è sufficiente a coprire il costo del debito finanziario e il deflusso generato dall’attività di investimento, con un conseguente aumento dell’indebitamento finanziario. La cessione dei “pezzi pregiati” è uno degli strumenti utilizzati nel corso degli anni dagli amministratori dell’Everton.
Tra gli eventi più importanti, dell’esercizio 2009/10, bisogna segnalare il nuovo accordo di vendita al dettaglio con Kitbag, la partecipazione ai trentaduesimi della competizione “UEFA Europa League” e i maggiori investimenti nella rosa dei giocatori.
Il fatturato per l’esercizio chiuso al 31 maggio 2010 ammonta a 79,1 milioni di sterline (€ 93 milioni), mentre nell’esercizio precedente era pari a £ 79,7 milioni (€ 93,7 milioni), registrando un calo dello 0,74%.
I ricavi da gare incidono per il 24,29% e sono pari a £ 19,2 milioni (€ 22,6 milioni), con un decremento del 12,30%. Il dato dell'anno precedente include gli incassi relativi al raggiungimento della finale di Coppa d'Inghilterra. Per quanto riguarda la Premier League, il dato sulle presenze medie è aumentato a 36.729 spettatori da 35.667 del 2009.
I ricavi da Tv incidono per il 63,48% e ammontano a £ 50,2 milioni (€ 59 milioni), con un incremento del 3,21%. L'incremento dei ricavi relativi ai diritti TV è stato generato soprattutto dal raggiungimento dei trentaduesimi di UEFA Europa League, con l’eliminazione subita ad opera dello Sporting, mentre i ricavi da diritti TV nazionali si sono ridotti a causa dell’ottavo posto in Premier League (nel 2009: quinto posto finale) e a causa di un numero inferiore di dirette televisive trasmesse.
I ricavi da sponsorizzazioni, pubblicità e merchandising incidono per il 9,03% e passano da 6,1 a 7,1 milioni di sterline (€ 8,4 milioni) con un incremento del 16,79%. Su questi ricavi ha inciso il nuovo contratto con Kitbag.
I ricavi da catering incidono per l’1,16% e ammontano a 916 mila sterline (€ 1,1 milioni), con un incremento del 4,57%.
I ricavi da altre attività commerciali incidono per il 2,04% e sono pari a 1,6 milioni di sterline (€ 1,9 milioni), con un decremento del 24,59%.
I costi operativi aumentano da 86,4 a 96,7 milioni di sterline (€ 113,8 milioni), con un incremento dell’11,97%.
Il costo del personale passa da 49,1 a 54,3 milioni di sterline (€ 63,9 milioni), con una variazione in aumento del 10,68%. Tale costo incide sul fatturato per il 68,68%, mentre nell’esercizio precedente incideva per il 61,59%. Un valore che rientra nei limiti del fair play finanziario, ma è sicuramente troppo elevato. Tale incremento deriva principalmente dagli ulteriori investimenti, effettuati durante l'anno, nella squadra, che hanno dato luogo sia all’aumento della massa salariale che all’aumento degli ammortamenti della rosa giocatori, che passano da 13 a 17,1 milioni di sterline (€ 20,2 milioni). Gli amministratori sottolineano il fatto che gli investimenti nella rosa sono stati effettuati per rimanere competitivi in Premier League e nella “UEFA Europa League”. In ogni caso, il costo del personale, secondo loro, è monitorato. Inoltre, se venissero considerati anche i profitti della ristorazione in outsourcing e le operazioni al dettaglio, il rapporto tra costo del personale e fatturato scenderebbe al 64% circa.
L’EBITDA è negativo per 547 mila sterline (€ 643 mila), mentre nel 2009 era positivo per £ 6,3 milioni (€ 7,4 milioni).
L’eccedenza delle plusvalenze realizzate con la cessione dei giocatori è pari a £ 19 milioni (€ 22,4 milioni), mentre nel 2009 ammontava a £ 3,8 milioni (€ 4,5 milioni). Questo risultato positivo è dovuto principalmente alla cessione di Joleon Lescott al Manchester City.
L’EBIT, il risultato al lordo di interessi e imposte, risulta positivo per 1,4 milioni di sterline (€ 1,6 milioni), mentre nel 2009 era negativo per £ 3 milioni (€ 3,5 milioni).
La gestione finanziaria è negativa per £ 4,5 milioni (€ 5,2 milioni), mentre nel 2009 era negativa per £ 4 milioni (€ 4,7 milioni).
La perdita dell’esercizio è pari a 3,1 milioni di sterline (€ 3,6 milioni), nel 2009 era esposta per £ 6,9 milioni (€ 8,1 milioni).
La somma algebrica degli ultimi tre risultati d’esercizio è negativa per 9.987 migliaia di sterline (€ 11,7 milioni) in linea con il parametro del fair play finanziario, stabilito per il periodo di transizione.
L’attivo non corrente passa da 48,6 a 53,4 milioni di sterline (€ 62,8 milioni). Le attività correnti diminuiscono del 21,54% passando da 14,5 a 11,4 milioni di sterline (€ 13,4 milioni). Pertanto il totale delle attività ammonta a 64,8 milioni di sterline (€ 76,2 milioni) e risulta in aumento del 2,64%.
Le immobilizzazioni immateriali nette registrano un aumento del 14,96% assestandosi a 45,3 milioni di sterline (€ 53,3 milioni). Gli investimenti effettuati ammontano a £ 25,5 milioni. Il bilancio non attribuisce alcun valore ad alcuni giocatori importanti cresciuti nel vivaio come Jack Rodwell, Victor Anichebe, Leon Osman e Tony Hibbert. Le immobilizzazioni immateriali rappresentano il 69,89% delle attività.
Le immobilizzazioni materiali nette sono pari a £ 8,1 milioni (€ 9,5 milioni), mentre nel 2009 erano pari a 9,2 milioni (€ 10,8 milioni).
I crediti con durata inferiore all’esercizio ammontano a £ 8,6 milioni (€ 10,2 milioni), nel 2009 erano pari a £ 11,8 milioni (€ 13,8 milioni). Di questi £ 6,4 milioni riguardano crediti commerciali e £ 2,2 milioni ratei e risconti attivi.
Le disponibilità liquide ammontano a £ 2.767.000 (€ 3,3 milioni) e risultano invariate rispetto al 2009.
Il Patrimonio netto è negativo per 29,7 milioni di sterline (€ 35 milioni), a causa del riporto a nuovo delle perdite. Per trovare il patrimonio netto esposto con un valore positivo bisogna risalire al 31/05/2005, anno caratterizzato dalla plusvalenza realizzata con la cessione di Rooney al Manchester United.
I debiti con durata inferiore all’esercizio ammontano a £ 52,1 milioni (€ 61,3 milioni) e registrano una lieve variazione in aumento dello 0,21% rispetto al 31/05/2009.
I debiti con durata oltre l’esercizio successivo risultano pari a £ 41,1 milioni (€ 48,4 milioni) ed evidenziano un incremento del 10,14% rispetto all’anno precedente.
Gli accantonamenti per rischi sono esposti per £ 1,3 milioni (€ 1,6 milioni) con un incremento di 863 mila sterline.
I debiti finanziari aumentano a £ 47,6 milioni (nel 2009: £ 40,7 milioni), questo incremento riflette anche i maggiori investimenti nella prima squadra. Il 44% dei debiti finanziari pari a £ 21,1 milioni (nel 2009: € 22,1 milioni) ha una scadenza superiore ai 5 anni.
La posizione finanziaria netta è negativa e risulta pari a £ 44,9 milioni (nel 2009: £ 37,9 milioni).
Di conseguenza si è in presenza di un indebitamento finanziario netto inferiore al fatturato, come auspicato dal regolamento del fair play finanziario.
L’analisi dei flussi di cassa evidenzia che il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato positivo per 1,4 milioni di sterline (nel 2009: £ 9,7 milioni). Tuttavia, tale flusso si è dimostrato insufficiente a coprire le eccedenze di uscite di cassa generate dal costo del debito per 4,5 milioni di sterline e le eccedenze di uscite di cassa generate dall’attività di investimento (comprese le spese per i trasferimenti dei giocatori) per £ 3,8 milioni. Per coprire il fabbisogno di cassa si è ricorso alla contrazione di nuovi prestiti.
Everton: un bilancio da “migliorare”
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