E' stata la settimana delle partite in diretta praticamente tutti i giorni: s'è cominciato martedì con la Coppa Italia, s'è proseguito mercoledì-giovedì con l'Europa League; e poi venerdì ha attaccato la serie A con l'anticipo Lazio-Inter, per chiudere lunedì col posticipo Napoli-Palermo. Come hanno sottolineato tutti i giornali è stata la settimana del trionfo del calcio-spezzatino con la massima serie spiattellata addirittura sull'arco di quattro giorni, evidentemente per fare più audience, per consentire agli operatori televisivi di rientrare dall'investimento di 900 milioni messo sul piatto dell'asta dei diritti TV.
Ci eravamo chiesti in un precedente articolo se il " sistema" avrebbe retto facendo vincere e guadagnare tutti (le società, le emittenti, la Figc e i tifosi) e, avendo ormai superato un terzo del campionato, può essere interessante valutare i primi dati sugli ascolti, valutare cioè quanto piace il calcio spezzatino, anche per avere qualche indicazione appunto sulla effettiva tenuta del sistema.
Per le prime sette giornate di serie A è stata elaborata una media di oltre sette milioni di telespettatori "paganti" per ogni giornata di campionato a fronte di poco più di 6 milioni della stagione precedente. Sembrerebbe un gran successo, ma resta il dubbio se il dato complessivo sia da ricondurre ad un proporzionale aumento degli abbonati (sarebbe l'optimum per Sky e Mediaset) o non piuttosto all'accentuato frazionamento delle partite su orari diversi (questo obbligherebbe gli operatori televisivi a rifarsi con la pubblicità, cosa non facile di questi tempi).
La partita all'ora di pranzo, tanto per ricordare la novità più importante di quest'anno, ha significato da sola 700-800.000 telespettatori in più (con picchi di oltre un milione per le partite di Inter e Juve), di fatto assorbendo quasi tutto l'incremento prima segnalato e lasciando irrisolto il dubbio se i tifosi da salotto stiano aumentando considerevolmente oppure no; col rischio, nel secondo caso, non solo di ritrovarci alla lunga con dei tifosi bulimici, ma anche con Sky e Mediaset in difficoltà a riproporre alla Lega piatti ricchi come quello dei 900 milioni di quest'anno (il terzo operatore, seppure marginale, risulta già in difficoltà e con necessità di ricapitalizzazione).
Per tanti motivi è difficile confrontare le singole giornate di campionato da un anno all'altro, può essere comunque importante fare questa verifica su qualche partita tra le più significative. Diciamo allora che, sulla scorta dei dati Auditel, il derby Inter-Milan ha registrato quest'anno tra Sky e Mediaset 3,4 milioni di telespettatori a fronte di quasi 4 milioni lo scorso anno mentre, al contrario, per Inter-Juve si ha un aumento da 3,4 a 3,8 milioni.
Si tratta delle partite da sempre maggiormente seguite e, stando ai dati, anche qui l'indicazione che ne deriva circa l'appetibilità del calcio in diretta non è univoca. Non sorprende l'incremento della partita della Juve anche perché lo scorso campionato la partita a S.Siro con l'Inter era in programma ad aprile e si trattava di tutta un'altra storia; sorprende invece, e non poco, la consistente flessione registrata dal derby, per di più in questa prima fase di campionato assai incerta e tuttora da decifrare.
Da notare che il record di telespettatori su Sky riguarda Inter-Milan ma risale a febbraio 2009 con quasi 2,9 milioni; potrebbe significare che il mercato è saturo (come accennavamo nel già citato articolo su Ju29ro.com), a meno di non ipotizzare che la nuova ripartizione dei diritti TV modifichi gli scenari e le gerarchie del campionato per cui, televisivamente parlando, si andrebbe a pescare nei bacini di utenza di Napoli e Palermo, tanto per fare dei nomi, quello che non si riesce a tirar su dai bacini delle grandi squadre.
In effetti la vendita centralizzata e la più equa ripartizione dei 900 milioni di euro avevano come obiettivo di attenuare l'egemonia di Juve-Milan-Inter allargando così la platea dei telespettatori; resta però il fatto che ancora secondo l'ultima indagine demoscopica sugli appassionati di calcio del settembre 2010 (a cura della Demos & Pi e commentata da Ilvo Diamanti su Repubblica) oltre il 60% del totale tifava, appunto, Juve (29%)-Inter ( 17,4%)-Milan ( 14,1%), per cui sono proprio i dati delle partite prima segnalate che restano maggiormente significativi delle tendenze generali.
A proposito di dati e delle cautele nel maneggiarli va anche segnalato che l'ultimo Barcellona-Real Madrid ha registrato su Sky il nuovo record di telespettatori per il calcio estero, praticamente raddoppiando quello precedente (da settecentomila a quasi 1,4 milioni). Qui l'indicazione è netta ed univoca rispetto a quelle incerte della serie A e non può che richiamare la diversa qualità dello spettacolo messo in scena al Nou Camp rispetto alla nostra serie A.
Tornando, quindi, al calcio-spezzatino di casa nostra non c'è solo da valutare se il mercato non sia saturo, come sembrano sottendere i primi dati sulle grandi squadre, ma anche se la qualità della pietanza servita ogni fine settimana non sia scadente e l'abbuffata di calcio-spezzatino, conseguentemente, poco digeribile se non indigesta.
Quanto piace il calcio-spezzatino?
- Dettagli