Venerdì 26 novembre abbiamo ricevuto un bel po' di mail che, con toni indignati, ci segnalavano una cosa che non si può più sentire: il sequestro di Paparesta. Ad affermare che Paparesta venne chiuso nello spogliatoio da Moggi questa volta è stato Federico Vespa, nella trasmissione "Non stop news" che conduce con il padre Bruno il venerdì su RTL. Tra le mail ricevute ne ho scelta una, quella dell'autore del messaggio sms che ha dato l'avvio al dialogo tra i Vespa, che potete ascoltare negli ultimi minuti dell'audio della puntata "Non stop news" 26-11-2010:
Vi leggo ogni mattina, e Vi ringrazio per quello che avete fatto e ancora fate. Questa mattina stavo andando in ufficio, come al solito, ascoltando RTL 102.5 in auto. Ogni venerdì mattina tra le 8 e le 9 i Vespa, padre (Bruno) e figlio (Federico) conducono una trasmissione. Stamane parlavano di trasmissioni Tv e ascolti. Ho pensato allora di mandare un sms (che a volte leggono) a Bruno Vespa, ecco il testo:
"Caro Dott. Vespa, se vuole può contare su 14 milioni di spettatori, basterebbe fare una puntata sulle verità di Farsopoli emerse a Napoli! Giustizia per la Juve!"
L'ho spedito tre volte e, incredibile ma vero, l'hanno letto! Mancavano pochi minuti alla fine della trasmissione e Bruno Vespa lo ha letto tutto. Il figlio Federico (romanista) con un tono quasi scandalizzato: "Oh, c'è pure qualcuno che ti scrive che se vuoi fare 14 milioni di telespettatori... Quando lo sanno tutti che Moggi si è permesso di chiudere Paparesta nello spogliatoio!". Il padre ha provato, senza grande convinzione, a replicare: "Beh poi si è scoperto che telefonavano tutti...", però poi hanno chiuso l'argomento e la trasmissione ironizzando entrambi sulla figura di Moggi.
Ma vi rendete conto? Fanno i giornalisti e, davanti a milioni di ascoltatori, ancora raccontano e credono alla favoletta di Paparesta! Dopo che fior di interviste e sentenze hanno ormai smentito! Sono rimasto basito! Ho scritto ancora sms ma chiaramente, ormai....
26 novembre 2010, Fabrizio."
Abbiamo perso il conto di quanti giornalisti continuino a raccontare la favoletta del "Paparesta sequestrato", ne abbiamo parlato in "Orrori di stampa/1", in "Orrori di stampa/2", e ricordiamo tra i tanti: Fabio Monti, Massimiliano Gasperini, Travaglio, Malcom Pagani fino al mitico Focolari che è arrivato a dire, a proposito dell'archiviazione da parte della Procura di Reggio Calabria, "Il fatto non sussiste è una cosa, il fatto non è successo è un'altra" (Orrori di stampa/4).
Del giovane Federico Vespa leggiamo sul profilo pubblicato sul sito di RTL che "ha deciso di lasciare la promettente carriera di avvocato, per seguire definitivamente la sua passione per il giornalismo, e in particolare per il giornalismo radiofonico". Mi permetto di suggerirgli di seguire meglio gli sviluppi dei casi dei quali intende dare notizia ai suoi ascoltatori. Un giornalista per informare deve prima informarsi, e bene anche.
Il fatto che i media non abbiano dato all'archiviazione e alle dichiarazioni di Paparesta la stessa enfasi data nel 2006 alle ipotesi di Auricchio non può essere neppure una valida scusante, ma solo l'ennesimo esempio di un certo modo di fare giornalismo. Chi intende ancora parlare del "caso Paparesta" dovrebbe almeno ascoltare la deposizione resa da Paparesta il 16 giugno 2009 al processo in corso a Napoli (Audio su Radio Radicale).
Questa la richiesta di rettifica inoltrata al Direttore di RTL, Luigi Tornari, e al Capo-servizio della Redazione di Roma:
Gentile Direttore,
ho ricevuto personalmente, e come redazione, diverse mail di segnalazione di un'informazione "inesatta" fornita ai Vostri ascoltatori da Federico Vespa nella trasmissione di venerdì 26 novembre condotta con il padre Bruno.
Come potrà riascoltare "Non stop news del 2 novembre" il giovane Vespa ha affermato, per ben due volte in pochi secondi, che "nessuno si è mai permesso di chiudere un arbitro negli spogliatoi, a chiave come ha fatto Moggi".
Riteniamo non ammissibile che Federico Vespa diffonda agli ascoltatori una notizia non vera e smentita dai seguenti fatti:
1. Archiviazione dell'indagine sul sequestro di persona (nello spogliatoio) dell'arbitro Paparesta perché "il fatto non sussiste" da parte della Procura di Reggio Calabria.
2. Plurime dichiarazioni a mezzi stampa e televisivi da parte del Paparesta nelle quali ha smentito di essere stato chiuso nello spogliatoio dello stadio Granillo. Ne forniscono prova le dichiarazioni rese a "Niente di personale", de La 7, del 30 gennaio 2009 (video nel post: La leggenda del sequestro Paparesta), intervista riportata anche da Tuttosport "Paparesta: «Niente sequestro a Reggio»", dal Corriere dello Sport del 31 gennaio 2009 con un box in prima pagina "LA RIVELAZIONE. Moggi non mi ha chiuso negli spogliatoi", e persino dalla Gazzetta dello Sport, anche se solo a pagina 17, con l'articolo "Paparesta: «Mai chiuso da Moggi»".
Da laureato in legge Federico Vespa dovrebbe conoscere il significato della formula "perché il fatto non sussiste", da giornalista dovrebbe tenersi aggiornato per non ripetere e rilanciare notizie su ipotesi investigative del 2006 rivelatesi infondate.
Consiglio a Federico Vespa anche l'ascolto di un'intercettazione tra quelle evidenziate dalle difese, e che gli investigatori avevano giudicato "non utili": in essa Paparesta parla dell'accaduto con Pairetto, a caldo: Paparesta discolpa Moggi e Giraudo
Le chiedo di intervenire affinché nella prossima puntata dello stesso programma Federico Vespa rettifichi l'informazione inesatta sul mai avvenuto sequestro di Paparesta, specificando che lo ha stabilito una Procura della Repubblica.
La presente richiesta sarà pubblicata sul sito www.ju29ro.com come lettera aperta.
Le porgo cordiali saluti.
Andrea Del Mare
Dai destinatari della mail, responsabili dell'informazione su RTL, nessuna risposta.
Questo il dialogo tra i Vespa dopo l'sms ricevuto dal nostro lettore:
Federico Vespa: Oh c’è pure qualcuno che ti scrive che se vuoi fare 14 milioni di spettatori (ridendo)….
Bruno Vespa: Infatti, io volevo chiudere con un po' di levità con questo messaggio che dice che se voglio fare una trasmissione con 14 milioni di spettatori basterebbe fare una puntata sulle verità di Farsopoli nel calcio emerse a Napoli… Giustizia per la Juve!!
Federico: Vabbè questo è proprio il paradosso del paradosso perché c’è un limite a tutto eh ….
Bruno: Come c’è un limite a tutto? Prima imbrogliava soltanto Moggi, poi si è scoperto che questo giochino era molto diffuso, eh?
Federico: No, Moggi era la testa. Era un gioco assolutamente diffuso, però Moggi, oggettivamente …
Bruno: Poi gli arbitri, invece, non so con l’Inter, per esempio, cos’hanno fatto?
Federico: Eh scusa, nessuno si è mai permesso di chiudere un arbitro negli spogliatoi, a chiave, come ha fatto Moggi.
Bruno: Moggi ha esagerato, ma, sbaglio signor romanista, o gli arbitri sono un po' ondeggianti... a seconda di come...
Federico: Tu parli dell’arbitro a un romanista... cioè, io tifo la squadra che storicamente è stata la meno aiutata dagli arbitri di tutta la serie A insieme alle provinciali... quindi... era un sistema con Moggi a capo e con alcune persone che si sguazzavano dentro, però Moggi, oggettivamente, che io ritengo il più grosso dirigente della storia come conoscenza calcistica... e quant’altro...
Bruno: Diciamo che era un po' cosi, si allargava ….
Federico: Però andare negli spogliatoi per chiudere l’arbitro a chiave non è proprio il massimo della …..
Bruno: No, in effetti… (ridendo)