E’ fin troppo lunga, ormai, la lista degli argomenti che questo sito ha proposto e ospitato a proposito di articoli che spesso e volentieri certi organi di stampa molto poco obiettivi hanno proposto, omettendo di applicare, in modo invero poco etico, la famosa continenza formale, per troppi anni ignorata sia nel riferire che nello scrivere a proposito di Juve, specie quando la Juve era quella vincente, con la famosa Triade al comando societario.
Abbiamo riferito più volte come questo atteggiamento giornalistico, fin troppo smaccatamente tifoso di una certa parte sportiva coincidente spesso con l’altra squadra di Milano, abbia prodotto (e ormai sta per essere acclarato) guasti alla verità oggettiva dei fatti inerenti Farsopoli, e anche danni incalcolabili a quella che è stata per più di un decennio la squadra e la società più forte del panorama nazionale, e non solo.
La continenza formale nel giornalismo è proprio quella prerogativa che fa coincidere la notizia. e i suoi commenti a corredo, con la pura oggettività, con un senso della misura, finanche etica, proprio per non distrarre il lettore dal vero essenziale “nocciolo” della notizia, evitando innanzitutto di guidarlo verso altri aspetti non rilevanti per la notizia e, soprattutto, di condizionare l’eventuale giudizio sul fatto in sé o, peggio, indirizzarlo verso un giudizio di condanna su altri aspetti che con la vera notizia niente hanno a che fare.
Fatta questa premessa, ricordiamo che è di stamani la notizia riguardante uno dei giocatori della Juventus, De Oliveira Amauri che, al pari di tanti non encomiabili cittadini della Repubblica Italiana che commettono infrazioni o reati minori, altrimenti definiti bagatellari (ossia di poco conto), nel corso di un’accesa discussione, ha protestato con alcuni rappresentanti dell’Arma e si è ritrovato con una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, che eventualmente il Giudice, e solo il Giudice, potrà decidere se sia fondata o no nella sua consumazione del reato.
Inutile dire che una persona, si chiami Amauri o Rossi, se sbaglia nei termini e nei modi, è sanzionabile e, eventualmente, condannabile, piaccia o non piaccia.
Inutile poi aggiungere che, sempre per quello che abbiamo scritto prima, quando le notizie riguardano atteggiamenti “poco encomiabili” di qualche componente della squadra e della società Juventus, esse sono riportate dagli organi di stampa con ben altra enfasi e rilievo, rispetto a altre notizie che riferiscono di reati, civili e penali, commessi però da altri soggetti e che sarebbero, sì quelle, da riportare senza indugi o sconti “giornalistici”, in una sorta di par condicio giornalistica.
L’articolo in questione, riportato il 19 agosto dal quotidiano “La Repubblica”, riferisce con grande enfasi e con il sottotitolo “Il caso”, di “Amauri l’italiano e della sua lite con i carabinieri”, il tutto in uno spazio che occupa più di un quarto della pagina sportiva! (sic).
L’articolo, riferendo del poco edificante episodio, ammette, forse a denti stretti, che Amauri ha poi speso “qualche riga di pubbliche scuse” e aggiungendo che poi anche la Società Juventus, tramite il suo sito, come riportato da Tuttosport, ha rimarcato in un comunicato “le giuste regole e i buoni comportamenti cui si devono attenere tutti i propri tesserati nei confronti delle Istituzioni”, censurando di fatto e ufficialmente gli atteggiamenti di Amauri, per il quale potrebbe scattare anche una multa pecuniaria da parte della Società, senza se e senza ma e, soprattutto, senza sconti.
Sarebbe bastata questa encomiabile presa di posizione ufficiale della Juventus per riferire in un semplice trafiletto, ridimensionandola, la notizia e non dedicarle ben più di un quarto di pagina.
E’ esattamente come fatto con il famoso “I’m not a bad boy” , ora emigrante di lusso nella patria di Albione?
Vi ricordate una delle famose marachelle del Mario Balotelli?
Allora, quando il Mario nazionale, per divertirsi un po’ con i suoi amici monelli aveva finto un duello con pistole a salve nel bel mezzo di Milano, quanti quotidiani e nella fattispecie La Repubblica, avevano enfatizzato la notizia?
Allora, per i giornali si era trattato di una marachella, e parafrasando uno stucchevole spot, avremmo potuto dire:” …sò ragazzi!”
Comunque, nonostante le scuse e il comunicato della Juve, per “La Repubblica” non bastava ancora, perché, trattandosi della “reietta” Juventus, bisognava enfatizzare un reato bagatellare che nella pagina sportiva niente aveva di rilevante, sportivamente parlando!
Fin qui, potremmo dire, tutto nella prassi, cui ci ha abituato da anni il “nostro” encomiabile quotidiano.
Ma dove, tristemente, questo giornale si supera è quando riferisce nell’articolo, in modo inopportuno, tendenzioso e finanche offensivo, il seguente passaggio: ”Ai tempi di Moggi, quando queste cose succedevano e non raramente, Lucianone avrebbe provveduto a risolvere da sé la faccenda: aveva amici dappertutto e probabilmente al giocatore in questione sarebbe stata risparmiata sia la multa sia la denuncia.”
Che dire di tanto immotivato livore e inopportuno rancore?
Sicuro che “Belzebù Luciano” si sarebbe adoperato per far togliere la multa a un suo dipendente? O forse gliene avrebbe appioppata una pecuniaria, più pesante?
Ma soprattutto, che c’entra nell’economia di questa dozzinale notizia l’ex Direttore della Juve?
E’ quello che riportavamo prima: la continenza formale cui dovrebbe ispirarsi un giornalista, “giornalisticamente avveduto”, avrebbe dovuto consigliare al “nostro” encomiabile inviato ben altro taglio giornalistico nel riportare la notizia e, pur perdonandogli il fatto di non essere, magari, esperto in leggi e pandette, egli poteva dare una scorsa al Codice Penale che, attraverso gli Articoli 175, 178, 179, dispone chi può far estinguere un reato, come e in quanto tempo, ricordando anche all’ineffabile inviato di “La Repubblica” che le cause di estinzione di reati (che estinguono la punibilità in astratto cioè escludono l’applicazione della pena prima della sentenza definitiva di condanna) sono: Morte del reo (art. 150 c.p.), Amnistia (art. 151 c.p.), Prescrizione del reato (art. 157 c.p.), Perdono giudiziale (art. 169 c.p.), Sospensione condizionale della pena (art. 163 c.p.).
Allora, con riferimento a quanto disposto dagli articoli di cui sopra, come e che cosa l’ex direttore della Juve avrebbe potuto fare nel far “risparmiare sia la multa che la denuncia”, sempre ammesso che, come sostiene con tanta sicumera il giornalista di La Repubblica , egli avesse sicuramente ritenuto di doverlo fare.
Quindi, sostenere quanto sopra fantasiosamente ipotizzato è oltretutto offensivo e grave, specie se, questo sì, viene ipotizzato nei confronti di un’Istituzione dello Stato, quando il tutto è riferito nella fattispecie alla circostanza di un verbale di denuncia regolarmente redatto da Rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e che l’ineffabile inviato, non si sa come, ipotizza di far “risparmiare sia per la stessa denuncia che per la stessa multa”.
Quindi, vorremmo solo ricordare al “nostro” ineffabile inviato che comunque “tutti i reati commessi nella vita di un individuo vengono cancellati al compimento dell’ottantesimo anno di età del titolare”, per cui il buon De Oliveira Amauri… può sempre augurarsi, al di là del mai tanto millantato potere dell’ex direttore, di campare… i famosi cent’anni!
Mentre, in ultimo, ci preme manifestare tutta la nostra sincera preoccupazione per un giornale che, a furia di accanirsi ostinatamente con ogni notiziola contro la Juve, è…oramai rimasto, come il famoso lupo… senza nemmeno un pelo… ma con tanto vizio!
Come dire: “Beato chi si accontenta di dare queste notizie, perché (forse) sicuramente…gode!”
La Repubblica, come il lupo…
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