Correva l’anno di grazia 2010 d.C., quando nella ancora tranquilla giornata di mercoledì 25 agosto rimbombava sui media nostrani la seguente notiziona proveniente d’oltralpe:
Analisi del sangue effettuate su Zidane e Deschamps all’epoca della Francia campione del mondo nel 1998 avrebbero rivelato valori sospetti, e a rivelarlo è un medico della Nazionale francese che ha lavorato con i bleus in passato.
E non manca naturalmente la precisazione che tale scoperta sia da mettere in relazione con i noti fatti che nello stesso periodo hanno coinvolto la Juventus.
Così è stata “spacciata” la notizia.
Non sappiamo se ci sia qualche relazione con le turbolenze in atto da qualche giorno (Massimo Moratti che lunedì 23 agosto si lascia scappare gratuitamente un bel "meglio comprare giocatori stranieri che comprare le partite", John Elkann e Andrea Agnelli che a stretto giro di posta martedì 24 agosto gli replicano rispettivamente con "l’Inter non sapeva perdere e non ha ancora imparato a vincere" e "sono state parole inutili"): fatto sta che la notiziona del mercoledì meritava i giusti approfondimenti, promettendo grandi soddisfazioni a chi avesse voluto cimentarsi nell’impresa.
Ovviamente non ci siamo lasciati scappare l’occasione, e possiamo anticipare che ne è valsa proprio la pena.
Ma procediamo con ordine.
La notizia, riportata da più fonti, è derivata in realtà da alcuni contenuti del libro “L’implosion” scritto da Jean-Pierre Paclet; costui viene presentato dalle suddette fonti come il medico che in passato ha lavorato per la Nazionale francese, volendo porre così dei punti fermi a favore dell’autorevolezza e dell’autenticità della clamorosa denuncia.
Naturalmente le prime verifiche che abbiamo effettuato hanno riguardato proprio il rapporto di lavoro che Monsieur Paclet ha avuto con la Nazionale francese, soprattutto all’epoca dei fatti denunciati, scoprendo che in realtà Jean-Pierre Paclet è stato “ancien médecin de l'équipe de France Espoirs de football entre 1993 et 2004 et de l'équipe A entre 2004 et 2008.”: ovvero è stato “medico anziano della Nazionale francese giovanile tra il 1993 ed il 2004 e della Nazionale maggiore dal 2004 al 2008".
Dunque l’integerrimo Paclet riferisce “notizie” ottenute non di prima mano, visto che all’epoca non era certo lui a lavorare con i giocatori francesi della Nazionale maggiore.
Paclet a sostegno delle sue accuse dice: "Ho detto quello che tutti sanno. Non ho inventato nulla", lasciando capire bene con quale criterio abbia vagliato le informazioni; tuttavia, per non lasciare dubbi nel suo interlocutore, precisa: "Non dico che (Zidane e Deschamps) siano responsabili. Io dico che potrebbero essere stati esposti (al doping) mentre giocavano per la Juve", che fa magnificamente pendant con quel "Ho detto quello che tutti sanno" dal sapore così straordinariamente zemaniano.
Bene, a questo punto non rimaneva che andare a scoprire chi fosse il medico francese responsabile della Nazionale maggiore dei bleus all’epoca cui si riferisce la denuncia, per vedere che cosa avesse eventualmente dichiarato in proposito.
È così venuto fuori che costui era Jean-Marcel Ferret, “le médecin de l'équipe de France de l'époque”, che per parte sua però, sullo stesso articolo di France24 sopra citato, rivela: "Nous n'avons rien trouvé. Il n'y a eu que deux légères anomalies au niveau des taux d'hématocrite (volume de globules rouges par rapport à la quantité de sang total, NDLR). Mais elles étaient liées à la fatigue du championnat", ovvero “Noi non abbiamo trovato niente. Non c’è stato nient’altro che due leggere anomalie circa i tassi d’ematocrito (quantità di globuli rossi nel sangue). Ma erano state collegate alla fatica del campionato”.
Ferret precisa pure altro. Questo è quanto riportato su ww.goal.com:
“However, the doctor at the time, Jean-Marcel Ferret, has denied Paclet's claims.
"For me it is a bunch of nonsense since the blood samples at the end of the season are a little disturbed. Everything was normal, all the statements in this book do not stand up. I have evidence, I kept everything", Ferret explained.
Current coach and ex-player Laurent Blanc backed up Ferret.
"The shadow of doping over the France 98 team is a lie. Let us not look into things that don't exist,» said the new France coach.”
Quindi, Ferret oltre a ribadire che le accuse di Paclet sono un mucchio di sciocchezze (“a bunch of nonsense”) precisa pure che lui, anziché fondarsi sullo zemaniano "Ho detto quello che tutti sapevano", in realtà possiede, detiene evidenza delle sue affermazioni, avendo mantenuto la documentazione di tutti gli esami realizzati: "Everything was normal... I have evidence, I kept everything".
Interessante è pure notare nello stesso articolo come Laurent Blanc, attuale allenatore della Nazionale francese, abbia voluto confermare pienamente le affermazioni di Ferret: “L’ombra del doping nel team di Francia ‘98 è una falsità. Non dedichiamo attenzione a cose che non esistono”.
In tutto questo non passa inosservata la cura particolare dedicata alla Juventus nei vari siti che tanto premurosamente si sono prestati come cassa di risonanza di cotanta notiziona: si parte innanzitutto dal fatto che i riferimenti del grande accusatore Paclet sono rivolti a diversi calciatori francesi che giocavano nel campionato italiano, ma chissà perché quelli esplicitamente citati sono soltanto Zidane e Dechamps che all’epoca militavano in bianconero.
E si prosegue in modo ancora più balordo e maldestro nel riportare le vicende dell’affaire doping che ha riguardato la Juventus. Scrive ad esempio France24, nell’articolo già più volte citato, che le accuse del Paclet fanno riferimento alla Juventus, “un club il cui medico, Riccardo Agricola, è stato condannato ad un anno e dieci mesi di prigione per frode sportiva e amministrazione di prodotti pericolosi nel 2004”. Qualcuno dovrebbe informare i pregiati giornalisti di France24 che "l’anno e dieci mesi" per Agricola era solo la sentenza del primo grado di giudizio, completamente azzerata dai successivi due gradi che hanno sancito l'assoluzione - per totale insussistenza delle accuse - del medico sociale bianconero, con l’altro imputato nello stesso processo, l’allora Amministratore Delegato juventino Antonio Giraudo, che invece è stato sempre assolto da ogni accusa in ogni sentenza.
E siamo così giunti alla fine della storia.
Potremmo fare una serie di commenti su questo buco nell’acqua che vorrebbe farsi passare per un ciclone agostano, ma finiremmo solo col dare ingiustificata importanza ed immeritato rilievo all’ennesima bufala intenzionata a rinverdire i fasti del “sentimento popolare” di calciopolesca memoria.
Ti riconosco, mascherina: hai toppato miseramente anche stavolta...
A volte (quelli del "sentimento popolare") ritornano
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