"Io - proseguì poi don Mariano - ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli omonicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà ..."
Leonardo Sciascia - Il giorno della civetta
Leonardo Sciascia - Il giorno della civetta
Dal sito del Corriere della Sera online:
Calciopoli: Foschi, "Sono pulito e combatto Moggi"
21 dic 16:13
PALERMO - "Con Calciopoli non c'entro niente. Tutto quello che è stato scritto è falso. Sono una persona pulita e ci ho sempre messo il cuore. Chi dice le cose che ho letto non vuole bene al Palermo". E' lo sfogo del direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, in riferimento alle intercettazioni di alcune telefonate a Luciano Moggi pubblicate dalla stampa. In difesa di Foschi si schiera l'amministratore delegato rosanero, Rinaldo Sagramola: "Sono telefonate private di cui sono state riportate frasi che poco c'entrano con un calcio deviato con cui poco abbiamo a che fare. Foschi non ha mai fatto parte di quel sistema di potere a cui appartiene Moggi. Siamo impegnati a lavorare nell'interesse del Palermo e nella legalita'. Mi auguro che questa storia si chiuda perche' e' falsa".
Non è un bell’esempio di giornalismo, non da grande giornale, anche se è quello che i giornali adottano sempre più di frequente quando mettono un bersaglio nel mirino: titolone per catturare l’attenzione e contenuto con dichiarazioni, il più delle volte, di tono diverso. Da studi fatti, il titolo catalizza l’attenzione ed influenza anche la lettura del contenuto. Allora si spara nel titolo, che se poi nel contenuto c'è la ricetta per la torta alle mele di nonna papera, fa lo stesso. Il proiettile è il titolo.
Corriere non così! Dove è scritto, virgolettato, che Foschi combatte Moggi all'interno dell'articolo? Non c’è scritto!
Nel frattempo però al lettore resta impresso il titolo a caratteri cubitali. Il messaggio che si voleva far passare, in molti, passa, viene assorbito. Foschi avrà detto davvero quella frase? E’ diritto nostro esserne certi e la certezza dovremmo averla da una frase virgolettata nell’articolo.
Non siamo giornalisti, noi, siamo persone che vogliono essere informate ed informare in modo serio, verificando e riportando le cose in modo corretto. Allora andiamo alla ricerca, sul web, di verifiche. Le troviamo sul blog di un giornalista siciliano e ve le offriamo:
Foschi: "Ma quale amico di Moggi..."
L'inizio non è incoraggiante. Rino Foschi mi strappa dalle mani il foglio sul quale sto prendendo appunti. E lo appallottola. Lo guardo con occhi gelidi, immagino quasi da serial killer. "Rino, ridammi il foglio, subito, e lo voglio pure stirato...". Mi guarda, mi chiede scusa, stira il foglio, lo bacia, ci abbracciamo e cominciamo a parlare. E' così il direttore sportivo del Palermo. Impulsivo. Ma anche limpido ed onesto, capace immediatamente di riconoscere quando il suo istinto gli fa commettere qualche ingenuità. Io non porto rancore, lo stimo. La scena avviene in un albergo di Mondello, dove dirigenti rosanero e giornalisti si scambiano doni e auguri, così come accade da anni.
Si avvicinano altri colleghi, il nostro colloquio non è più privato. Foschi comincia a sfogarsi. "Non dormo di notte, sono addolorato. Mi considerano un burattino del sistema Moggi e io non ci sto. Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi e ora finisce che sono inserito nella lista dei colpevoli. Che brutta storia...".
Spiega le telefonate all'ex direttore generale della Juventus, il motivo per il quale componeva quel numero. "Nella scorsa primavera qualcuno tagliò la strada al Palermo, la Champions diventò irraggiungibile. Ci fu un calo della squadra, questo fu evidente, ma anche qualche arbitraggio discutibile. Ricordate le partite contro Milan e Messina? Mi sentivo assediato. Così chiamai Moggi, per lamentarmi, per capire se poteva esserci lo zampino di qualche potere forte, magari anche il suo, dello stesso Moggi. Io non gli ho chiesto aiuto, io gli volevo dire di mettere già le mani del Palermo (non ci permettiamo di correggere il testo di un giornalista professionista, come dice nel suo profilo sul blog, ma forse voleva scrivere “giù le mani dal Palermo”). L'ho chiamato anche per chiedere spiegazioni su una operazione di calciomercato. Volevamo Nocerino, il procuratore del giocatore è Alessandro, il figlio di Moggi. Telefonai a suo padre e gli dissi: non facciamo scherzi, dì a tuo figlio di tenere in considerazione il Palermo. Forse la mia fu una ingenuità, ma non è un reato". Qualcuno, forse esagerando, ne chiede l'allontanamento dalla stanza dei bottoni rosanero. "Non mi dimetto, io ho dato la vita al Palermo, combatto per non far mettere bastoni tra le ruote della nostra squadra. Però, sono preoccupato. Verranno fuori altre intercettazioni, sono sicuro. E so che farò altre brutte figure. Ho parlato male di tante persone, ho espresso giudizi forti. Adesso mi metteranno nel tritacarne. Ma ho la coscienza a posto. Vorrei far capire ai fans rosanero che per loro è difficile avere un quadro completo della situazione. Sono state pubblicate solo le parti delle intercettazioni che mi fanno apparire come un mostro, sono state tralasciate altre parti in cui è possibile capire perché facevo quelle telefonate. Esclusivamente per difendere il Palermo".
In questo articolo il titolo “Ma quale amico di Moggi” è già più accettabile, anche se neanche questo è detto da Foschi che, invece, dice:
“Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi”.
Quindi, in un altro articolo, su altro sito, abbiamo potuto leggere che non è “combatto Moggi” come titola il Corriere della Sera ma che Foschi dichiara di aver (passato e non presente, ieri non oggi) combattuto “il modo di fare” di Moggi. Nei titoli, quando si usano le virgolette, è doveroso riportare le parole esatte del dichiarante.
Ora passiamo anche all’analisi delle parole di Foschi. Altri del Team ed in altri articoli “cureranno” le intercettazioni però qualcosa possiamo iniziare a dire. Agli atti della indagine in corso c'è un’intercettazione “importante” e quella conta. Foschi nell’intercettazione non sonda assolutamente per capire se c’è lo zampino di Moggi nelle trame contro il Palermo: Foschi si sfoga, minaccia (“perché io li sputtano”) di fare “nomi e cognomi di quei 5 personaggi”. Nella telefonata ne fa tre su cinque: Galliani, Petrucci ed Agnolin.
Ora Foschi, con la giustificazione tirata fuori, vuole solo salvare la sua immagine o è anche un tentativo di tranquillizzare chi ha tirato in ballo?
Ognuno è libero di fare le sue ipotesi.
Sul camaleontismo di Foschi la sintesi migliore è quella dell’amico Luca78:
L'amico immaginario
Un amico è felice quando tu sei felice:
(intercettazione prog.33456 del 02/03/07)
Moggi: Intanto ti do una buona notizia ... L’arbitrato ha cancellato la squalifica mia...
Foschi: Stasera faccio champagne ... ti giuro faccio champagne ...
Un amico è sempre pronto a tutto per difenderti:
Foschi: "Aspetto ancora una settimana per vedere certe cose...e controllo... e dirò anche... il calcio lo avete chiamato Moggiopoli...ma Moggi ha solo avuto l'accuratezza di essere un dirigente colto e di difendersi come sto facendo in questo momento io per il quarto posto... quello che ha fatto Moggi gli è costata una carriera e invece a me la carriera non mi costa... perché io vado fuori... però li sputtano... faccio nomi e cognomi di quei 5 personaggi".
Moggi: "Caro... Caro Rino".
Foschi: "Lo faccio. Luciano, lo faccio (...) Galliani è la vera... la vera mela marcia del calcio italiano".
Moggi: "Eh va be', oh".
Foschi: "È lui. Petrucci. Agnolin".
Un amico non ti tradisce mai:
(intercettazione prog.35091 del 07/03/07)
Foschi: Sì! Perché lui [Zamparini] è convinto ... dice Rino, andiamo via c***o... a Briatore gli interessa, meglio Briatore, non mi interessa un c***o, gliela regalo qua e là...
Moggi: No ma ci sono ... ma tanto se venisse lui te resti ... non ci sono problemi ...
Foschi: No no ma se ...
Moggi: Per dirti Rino ... Campa tranquillo, tu sei il pupillo mio ... vai tranquillo ... io le persone non le tradisco mai ...
Foschi: Ma secondo te ci sono possibilità...
O quasi ...
Foschi - (dichiarazioni del 20/12/07)
"Non dormo di notte, sono addolorato. Mi considerano un burattino del sistema Moggi e io non ci sto. Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi e ora finisce che sono inserito nella lista dei colpevoli. Che brutta storia ...".
Foschi ha deciso da solo in quale delle cinque categorie dell’umanità, elencate dal don Mariano di Sciascia, iscriversi di diritto.
Calciopoli: Foschi, "Sono pulito e combatto Moggi"
21 dic 16:13
PALERMO - "Con Calciopoli non c'entro niente. Tutto quello che è stato scritto è falso. Sono una persona pulita e ci ho sempre messo il cuore. Chi dice le cose che ho letto non vuole bene al Palermo". E' lo sfogo del direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, in riferimento alle intercettazioni di alcune telefonate a Luciano Moggi pubblicate dalla stampa. In difesa di Foschi si schiera l'amministratore delegato rosanero, Rinaldo Sagramola: "Sono telefonate private di cui sono state riportate frasi che poco c'entrano con un calcio deviato con cui poco abbiamo a che fare. Foschi non ha mai fatto parte di quel sistema di potere a cui appartiene Moggi. Siamo impegnati a lavorare nell'interesse del Palermo e nella legalita'. Mi auguro che questa storia si chiuda perche' e' falsa".
Non è un bell’esempio di giornalismo, non da grande giornale, anche se è quello che i giornali adottano sempre più di frequente quando mettono un bersaglio nel mirino: titolone per catturare l’attenzione e contenuto con dichiarazioni, il più delle volte, di tono diverso. Da studi fatti, il titolo catalizza l’attenzione ed influenza anche la lettura del contenuto. Allora si spara nel titolo, che se poi nel contenuto c'è la ricetta per la torta alle mele di nonna papera, fa lo stesso. Il proiettile è il titolo.
Corriere non così! Dove è scritto, virgolettato, che Foschi combatte Moggi all'interno dell'articolo? Non c’è scritto!
Nel frattempo però al lettore resta impresso il titolo a caratteri cubitali. Il messaggio che si voleva far passare, in molti, passa, viene assorbito. Foschi avrà detto davvero quella frase? E’ diritto nostro esserne certi e la certezza dovremmo averla da una frase virgolettata nell’articolo.
Non siamo giornalisti, noi, siamo persone che vogliono essere informate ed informare in modo serio, verificando e riportando le cose in modo corretto. Allora andiamo alla ricerca, sul web, di verifiche. Le troviamo sul blog di un giornalista siciliano e ve le offriamo:
Foschi: "Ma quale amico di Moggi..."
L'inizio non è incoraggiante. Rino Foschi mi strappa dalle mani il foglio sul quale sto prendendo appunti. E lo appallottola. Lo guardo con occhi gelidi, immagino quasi da serial killer. "Rino, ridammi il foglio, subito, e lo voglio pure stirato...". Mi guarda, mi chiede scusa, stira il foglio, lo bacia, ci abbracciamo e cominciamo a parlare. E' così il direttore sportivo del Palermo. Impulsivo. Ma anche limpido ed onesto, capace immediatamente di riconoscere quando il suo istinto gli fa commettere qualche ingenuità. Io non porto rancore, lo stimo. La scena avviene in un albergo di Mondello, dove dirigenti rosanero e giornalisti si scambiano doni e auguri, così come accade da anni.
Si avvicinano altri colleghi, il nostro colloquio non è più privato. Foschi comincia a sfogarsi. "Non dormo di notte, sono addolorato. Mi considerano un burattino del sistema Moggi e io non ci sto. Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi e ora finisce che sono inserito nella lista dei colpevoli. Che brutta storia...".
Spiega le telefonate all'ex direttore generale della Juventus, il motivo per il quale componeva quel numero. "Nella scorsa primavera qualcuno tagliò la strada al Palermo, la Champions diventò irraggiungibile. Ci fu un calo della squadra, questo fu evidente, ma anche qualche arbitraggio discutibile. Ricordate le partite contro Milan e Messina? Mi sentivo assediato. Così chiamai Moggi, per lamentarmi, per capire se poteva esserci lo zampino di qualche potere forte, magari anche il suo, dello stesso Moggi. Io non gli ho chiesto aiuto, io gli volevo dire di mettere già le mani del Palermo (non ci permettiamo di correggere il testo di un giornalista professionista, come dice nel suo profilo sul blog, ma forse voleva scrivere “giù le mani dal Palermo”). L'ho chiamato anche per chiedere spiegazioni su una operazione di calciomercato. Volevamo Nocerino, il procuratore del giocatore è Alessandro, il figlio di Moggi. Telefonai a suo padre e gli dissi: non facciamo scherzi, dì a tuo figlio di tenere in considerazione il Palermo. Forse la mia fu una ingenuità, ma non è un reato". Qualcuno, forse esagerando, ne chiede l'allontanamento dalla stanza dei bottoni rosanero. "Non mi dimetto, io ho dato la vita al Palermo, combatto per non far mettere bastoni tra le ruote della nostra squadra. Però, sono preoccupato. Verranno fuori altre intercettazioni, sono sicuro. E so che farò altre brutte figure. Ho parlato male di tante persone, ho espresso giudizi forti. Adesso mi metteranno nel tritacarne. Ma ho la coscienza a posto. Vorrei far capire ai fans rosanero che per loro è difficile avere un quadro completo della situazione. Sono state pubblicate solo le parti delle intercettazioni che mi fanno apparire come un mostro, sono state tralasciate altre parti in cui è possibile capire perché facevo quelle telefonate. Esclusivamente per difendere il Palermo".
In questo articolo il titolo “Ma quale amico di Moggi” è già più accettabile, anche se neanche questo è detto da Foschi che, invece, dice:
“Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi”.
Quindi, in un altro articolo, su altro sito, abbiamo potuto leggere che non è “combatto Moggi” come titola il Corriere della Sera ma che Foschi dichiara di aver (passato e non presente, ieri non oggi) combattuto “il modo di fare” di Moggi. Nei titoli, quando si usano le virgolette, è doveroso riportare le parole esatte del dichiarante.
Ora passiamo anche all’analisi delle parole di Foschi. Altri del Team ed in altri articoli “cureranno” le intercettazioni però qualcosa possiamo iniziare a dire. Agli atti della indagine in corso c'è un’intercettazione “importante” e quella conta. Foschi nell’intercettazione non sonda assolutamente per capire se c’è lo zampino di Moggi nelle trame contro il Palermo: Foschi si sfoga, minaccia (“perché io li sputtano”) di fare “nomi e cognomi di quei 5 personaggi”. Nella telefonata ne fa tre su cinque: Galliani, Petrucci ed Agnolin.
Ora Foschi, con la giustificazione tirata fuori, vuole solo salvare la sua immagine o è anche un tentativo di tranquillizzare chi ha tirato in ballo?
Ognuno è libero di fare le sue ipotesi.
Sul camaleontismo di Foschi la sintesi migliore è quella dell’amico Luca78:
L'amico immaginario
Un amico è felice quando tu sei felice:
(intercettazione prog.33456 del 02/03/07)
Moggi: Intanto ti do una buona notizia ... L’arbitrato ha cancellato la squalifica mia...
Foschi: Stasera faccio champagne ... ti giuro faccio champagne ...
Un amico è sempre pronto a tutto per difenderti:
Foschi: "Aspetto ancora una settimana per vedere certe cose...e controllo... e dirò anche... il calcio lo avete chiamato Moggiopoli...ma Moggi ha solo avuto l'accuratezza di essere un dirigente colto e di difendersi come sto facendo in questo momento io per il quarto posto... quello che ha fatto Moggi gli è costata una carriera e invece a me la carriera non mi costa... perché io vado fuori... però li sputtano... faccio nomi e cognomi di quei 5 personaggi".
Moggi: "Caro... Caro Rino".
Foschi: "Lo faccio. Luciano, lo faccio (...) Galliani è la vera... la vera mela marcia del calcio italiano".
Moggi: "Eh va be', oh".
Foschi: "È lui. Petrucci. Agnolin".
Un amico non ti tradisce mai:
(intercettazione prog.35091 del 07/03/07)
Foschi: Sì! Perché lui [Zamparini] è convinto ... dice Rino, andiamo via c***o... a Briatore gli interessa, meglio Briatore, non mi interessa un c***o, gliela regalo qua e là...
Moggi: No ma ci sono ... ma tanto se venisse lui te resti ... non ci sono problemi ...
Foschi: No no ma se ...
Moggi: Per dirti Rino ... Campa tranquillo, tu sei il pupillo mio ... vai tranquillo ... io le persone non le tradisco mai ...
Foschi: Ma secondo te ci sono possibilità...
O quasi ...
Foschi - (dichiarazioni del 20/12/07)
"Non dormo di notte, sono addolorato. Mi considerano un burattino del sistema Moggi e io non ci sto. Io ho combattuto il sistema, ho combattuto il modo di fare di Moggi e ora finisce che sono inserito nella lista dei colpevoli. Che brutta storia ...".
Foschi ha deciso da solo in quale delle cinque categorie dell’umanità, elencate dal don Mariano di Sciascia, iscriversi di diritto.