Il processo subisce un brusco rallentamento di almeno altri 45 giorni. Come avevamo anticipato nelle News, il perito Porto non ha consegnato tutte le trascrizioni delle intercettazioni per le quali era stata concessa l'acquisizione. Mentre le difese hanno rinunciato ad alcuni testimoni, il Pm indaga non-stop per rafforzare l'accusa che era stata definita "solida" già nel 2006, e chiede l’ammissione dell’esame dei testi Gianfelice Facchetti, dopo 10 mesi dalla sua deposizione, Monti, Nucini, Ziino, Bresciani, Zamparini, Corbelli, Baraldi, Minotti. L'avvocato Gallinelli non si oppone, come neppure Trofino che, però, fa rilevare una "grave anomalia". Il giudice Casoria dispone la citazione per martedì prossimo di tutti i testi indicati dal pm. Di sicuro, almeno, ne sapremo di più sulle divergenze del racconto di Facchetti Jr e Nucini, sul ruolo dell'ex-arbitro, emerse da quel poco che la stampa ha selezionato e riferito.
Dopo circa un mese siamo ha riaperto i battenti l'aula 216, per una nuova udienza del processo Calciopoli che abbiamo seguito grazie all'abituale contributo dall'aula di Francesco/Frales.
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Prima dell'udienza. Per oggi è prevista un'udienza breve, ma potrebbe diventare "calda". Secondo quanto riporta Tuttosport mancherebbero le trascrizioni di intercettazioni giudicate "rilevanti" dalle difese, come "quelle relative allo scottante caso Bertini (quella dell’«imbarazzo ») con Facchetti che chiedeva a Bergamo uno score migliore del «4-4-4» registrato con l’arbitro toscano prima della semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari". Mancherebbero anche le chiamate di Pieri che spiega l’errore in Bologna-Juve e quelle di Racalbuto relative a Roma-Juve del 5 marzo 2005, capo di imputazione per frode sportiva.
Ore 9.40 - Cominciano ad arrivare i primi protagonisti: c'è De Santis con l'avvocato Gallinelli, c'è l'avvocato Prioreschi ed è arrivato Nicola Penta.
C'è anche il perito del tribunale, Roberto Porto, il quale pare abbia trovato problemi nella trascrizione delle telefonate: sembra che tutte quelle riguardanti Bertini e Racalbuto per Roma-Juve non siano state trovare, o almeno non corrispondano ai numeri di telefono. Secondo il consulente della difesa Moggi, Nicola Penta, mancherebbero le trascrizioni di ben 108 telefonate delle quali era stata richiesta l'acquisizione.
Ore 10.10 - La difesa di Lillo Foti deposita due provvedimenti della Corte Federale della FIGC con i quali si esclude la violazione dell'art. 6 da parte del presidente reggino.
Avv. Prioreschi: Abbiamo verificato nell'elenco delle telefonate trascritte e abbiamo riscontrato che mancano 108 telefonate del nostro elenco.
Presidente Casoria: Dopo sentiamo il perito.
Avv. Gallinelli: Era rimasto aperto anche lo spazio per la richiesta di audizione di Nucini ma ci rinunciamo. Rappresento che è stata depositata istanza al pm Boccassini per avere possibilità di accedere agli atti di quel fascicolo per leggere le dichiarazioni di nucini. Chiedo di depositare tale istanza alla quale non abbiamo ancora avuto risposta.
Viene introdotto il perito Roberto Porto.
Porto: Ho sentito cosa ha detto l'avvocato, Presidente. Io più volte ho detto che è possibile per un perito trascrivere le conversazioni laddove ci sono le caratteristiche delle conversazioni. Per caratteristiche intendo l'anno, il giorno, il mese e l'utenza intercettata, almeno. Laddove sia la pubblica... il pubblico ministero sia le difese mi hanno indicato queste caratteristiche io le ho trascritte. Laddove non me le hanno trascritte... addirittura un avvocato ha depositato in cancelleria un dvd con delle fonie... probabilmente i numeri sono sballati in quanto, ricordo benissimo per alcune: ci sono due numeri, per esempio la 100 e la 346. Non conoscendo addirittura nemmeno l'utenza intercettata, per non parlare dell'utenza contattata, io le ho trascritte così come mi sono state fornite; per quanto riguarda gli altri dati che si trovano nella mia perizia sono tutti dati che mi sono stati forniti o dal pubblico ministero o dalle difese e io ho potuto verificare solamente l'utenza intercettata. Addirittura per molte le ho trovate io.
Presidente Casoria: Allora, ho capito bene, non ha trascritto quelle per cui non era indicata l'utenza.
Porto: Addirittura un avvocato mi ha indicato la conversazione numero 6661 sull'utenza, non ricordo quale, era sbagliata e io sono andato a trascriverla perché fortunatamente l'ho trovata su un'altra utenza. Preciso che la maggior parte delle conversazioni sono indicate dagli avvocati con una stringa di numeri che sono quei numeri che appaiono prima della decodifica della conversazione. Quei numeri purtroppo non indicano niente, come dire, non so, chi è il giocatore che ha la maglia numero 7, se non mi si dice qual è la squadra... se mi si dice 'il Napoli' e mi si dice 'il 2011' io dico 'Cavani', altrimenti io non potrò mai dire qual è il giocatore. La stessa cosa vale per le telefonate. Se non mi si dice qual è l'utenza intercettata, qual è il giorno, il mese, l'anno, purtroppo qualsiasi perito, non il perito ingegner Porto, ma qualsiasi perito non potrà mai trascriverle.
Avv. Prioreschi: Per la correttezza... noi gli elenchi che abbiamo prodotto erano tutti uguali: nome, le parti intercettate, la data e il progressivo, questo era il nostro criterio, alcune sono state trascritte e altre no. Adesso noi abbiamo messo su ogni intercettazione il relativo numero di telefono. Su accordo delle parti, se ci autorizzate, noi abbiamo i files audio che abbiamo estrapolato, gli diamo quell'elenco... direttamente i files audio, però non si dica che abbiamo messo degli elenchi campati in aria così, perché il criterio della redazione dell'elenco è stato sempre lo stesso: parti, data e cronologico; poi se alcune sono state trovate e altre no, se i numeri erano sbagliati, quello dipende dai carabinieri perché noi li abbiamo estratti dai files audio, non è che ce li siamo inventati. Con riferimento ai cd, il cd era un cd che riguarda i tabulati telefonici che io ho prodotto per attestare una serie di contatti.
Porto: Avvocato, ma non era il suo elenco.
Prioreschi: Ah, perché io non è che...
Porto: Presidente, chiedo scusa, è possibile vedere l'elenco delle conversazioni richieste? Perché...
Presidente Casoria: Queste sarebbero le cento non trascritte.
Porto: Infatti, Presidente, per quanto riguarda queste telefonate col progressivo, se mi si dice 'Palombo-Ghirelli, del 26.01.2005, 31532, per me Palombo-Ghirelli non ha nessun significato, per me bisogna dare l'utenza, difatti adesso è stata aggiunta: 335.........; con questo riferimento sarà possibile andare a... C'erano altri elenchi che erano stati prodotti proprio dai consulenti del sig. Moggi. Mi hanno contattato spesso e grazie a loro ho potuto risalire ai numeri di telefono in quanto, ripeto, loro hanno messo un elenco... La maggior parte degli elenchi prodotti dalla difesa del sig. Moggi erano elenchi molto tecnici, dove non si poteva rinvenire l'utenza; ma questo è un dato di fatto. Con questi elementi, con l'utenza, sarà possibile trascrivere... se corrisponderà l'utenza a quella...
Pm Narducci: Vorrei che mi chiarisse, ingegnere, partendo proprio da alcune cose che stava dicendo adesso, che però mi chiarisse una cosa: nella Sua perizia, mi riferisco al complesso delle perizie, ed in particolare alla seconda e alla terza,in cui Lei ha operato da solo, senza l'ausilio degli altri Suoi due colleghi... E' possibile ovviamente per ogni telefonata che Lei ha ascoltato e trascritto partire da alcuni elementi che evidentemente sono gli elementi, le caratteristiche identificative della telefonata che Lei trascrive. E dunque per la totalità o quasi totalità delle telefonate Lei indica la telefonata con un numero progressivo, la data e l'ora della telefonata, l'utenza intercettata o monitorata che riceve o effettua la telefonata e per tantissime situazioni la terza utenza non intercettata che colloquia con quella sotto intercettazione. Le faccio anzitutto questa domanda: per quanto riguarda la seconda perizia che Lei ha depositato alcuni mesi orsono e poi anche questa che ha depositato appena qualche giorno fa, questi elementi, questi dati identificativi sono dati che Lei indica con assoluta certezza perché ha verificato la correttezza di questi dati dai supporti informatici ufficiali o in qualche modo questi dati che Lei riporta in perizia sono stati estrapolati anche da supporti non ufficiali? Spero di essere stato chiaro, ingegnere.
Presidente Casoria: Il Pm adombra che Lei ha utilizzato supporti non ufficiali.
Porto: Per quanto riguarda le trascrizioni da me effettuate e e da me depositate nellaseconda relazione e terza relazione abbiamo che l'utenza intercettata è stata da me verificata, ad eccezione del dvd consegnato dall'avvocato, se non sbaglio, Sena, io ho depositato la trascrizione mettendo 'dvd depositato dalla difesa' e sono andato a mettere dei numeri che mi sono stati dati dalla fonia di quel dvd. Per quanto riguarda in generale gli altri, la mia verifica l'ho potuta effettuare limitatamente all'utenza intercettata, al mese, all'anno, al giorno e all'ora, e per quanto riguarda invece l'utenza contattata è stata da me messa o su indicazione Sua, della Sua cancelleria, ma anche per questo non ho potuto effettuare nessuna verifica in quanto i dvd che sono presso la Sua cancelleria non presentano per la maggior parte questi dati; oppure, per quanto riguarda la difesa, laddove la difesa mi ha fornito i dati dell'utenza contattata io ho messo l'utenza contattata. Per verificare questa utenza contattata, che purtroppo non rientrava nel mio compito, ho voluto i tabulati telefonici.
Pm Narducci: Dalla seconda perizia Lei ha trascritto una serie di telefonate, in particolare sull'utenza intercettata di Bergamo e di Pairetto, e per una serie di conversazioni Lei in perizia, nella parte che idientifica quella telefonata, Lei dice che la telefonata è stata fatta da persona che è tale Danilo. Il problema è che quella utenza risulta essere utenza intercettata ed in uso a Meani tanto è vero che da una mia indagine risulta che questa telefonata di Danilo viene fatta da altra utenza telefonica e Lei stesso in altre parti della perizia ha proceduto a trascrizioni di telefonate di Meani che avvengono nella stessa giornata ed attribuite ad altro interlocutore.
Presidente Casoria: Ma Danilo non può telefonare con il telefonino di Meani?
Pm Narducci: La telefonata dell'8.05.2005, utenza Pairetto, invece di essere intercettata come telefonata in entrata è effettuata con altra utenza che è il numero .....
Porto: La risposta è sempre quella: per le utenze intercettate, io non dovevo fare nessun confronto perché servivano i tabulati che non avevo.
Pm: I cd rom contengono tutto, il perito ha fatto affidamento a dati esterni forniti dalle parti, se i dati sono errati la perizia è errata.
Porto: Per le utenze contattate ho segnalato i numeri telefonici.
Presidente Casoria: Quelle in uscita il numero è sempre indicato.
Porto: Sì, per il numenro contattato non avevo a disposizione i tabulati, quindi ho usato i dati forniti dalla difesa o dal pm.
Avv. Gallinelli: Abbiamo telefonate dove c’è riportato nei brogliacci “uomo parla con uomo” quindi la difficolta è generica.
Avv. Prioreschi: I nostri consulenti quando hanno fornito le telefonate le hanno sentite tutte e le voci sono riconoscibilissime e non avremmo fatto errori del genere.
Pm: I risultati della perizia sono fondamentali nel processo. Se le determinazioni finali si fonderanno su dati del tipo “Il giorno 20 novembre 2004 l’imputato x colloquia con la persona y”, se questo dato è errato sarà errata la decisione finale. Se un'utenza è chiaramente in uso ad una persona, e nella perizia tale utenza viene attribuita ad altro soggetto, vi è un errore certo. Non è questione da tralasciare. Credo che sia doveroso chiedere a Porto se ci sono dati errati di questo tipo nelle perizie già depositate.
Avv. Trofino: Il pm chiede un supplemento di perizia?
Presidente Casoria: Così dovrebbe essere.
Avv. Trofino: O le cose restano così e in discussione ognuno le interpreterà o si chiede un supplemento.
Presidente Casoria: Ma voi insistete per queste altre telefonate?
Avv. Prioreschi: Certamente.
Presidente Casoria: Il tribunale vuol sapere, prima di chiudere defenitivamente questa istruttoria, se ci sono altre richieste
Pm Narducci: Presidente il pubblico ministero
Presidente Casoria: Il pubblico ministero faccia tutte le richieste che chiede, perché vogliamo chiudere, l'intenzione è di chiudere, avanti!
PM Narducci (trascrizione integrale): Allora, rapidamente, avanzo una richiesta di immissioni di prova a sensi dell'articolo 493 capoverso del c.p.p., nel senso che il PM richiede l'ammissione di prove di cui geneticamente è successiva alla fase dell'articolazione delle prove iniziali ed è avvenuta in costanza di dibattimento, cioè nel corso di istruttoria dibattimentale ed è stato assolto l'obbligo di comunicazione a tutte le parti del dibattimento mediante gli avvisi rituali che si sono succeduti nel corso del tempo fino all'ultimo infine dell'ultima udienza scorsa di gennaio. Il Pm ha dunque acquisito a partire dall'aprile 2010 e fino ad epoca recente, e le parti sono informate di dette acquisizioni, hanno potuto accedere agli atti e se necessario ed utile acquisire copia, ha proceduto all'esame di alcune persone ascoltate appunto quali persone informate sui fatti. Tutte queste acquisizioni di natura dichiarativa hanno una immediata rilevanza e diretta pertinenza alle imputazioni per cui vi è processo. Una prima trance di acquisizioni dichiarative e di acquisizioni documentale intrecciano fra loro le dichiarazioni rese dai seguenti testimoni: Gianfelice Facchetti, Fabio Monti, Danilo Nucini, Francesco Bresciani ed il maresciallo Sergio Ziino. Nel corso dell'istruttoria dibattimentale rendeva dichiarazione all'ufficio del PM e produceva documenti autografi del padre, defunto nell'anno 2006, il teste Gianfelice Facchetti. Facendo riferimento a questo patrimonio di conoscenze ereditato dal padre, e per larga parte anche affidato a scritti di natura autografa sicuramente attribuibili al defunto Giacinto Facchetti, era possibile acquisire dichiarazioni, secondo il PM, utili ai fini della decisione nel dibattimento, poiché relative al rapporto che era intercorso negli anni fra Giacinto Facchetti quale dirigente della squadra dell'Inter e l'arbitro Danilo Nucini. Parte di queste confidenze relative alla indicazione di un'organizzazione che era stata in grado di pilotare, o condizionare, i campionati di calcio professionistici e l'organizzazione del calcio professionistico erano state fornite da Nucini a Facchetti in quanto Nucini stesso era persona che aveva fatto parte quale arbitro di questa organizzazione. Su queste circostanze si procedeva anche all'ascolto di altre persone. Analoghe confidenze in vita erano state fornite da Giacinto Facchetti al giornalista Fabio Monti che le riferiva al PM ed, infine, di nuovo, e preciso ovviamente, su circostanze precise e diverse ed inedite rispetto a quelle che avevano fatto oggetto della deposizione avvenuta qui in dibattimento veniva di nuovo ascoltato l'arbitro Danilo Nucini, sollecitato unicamente a fornire indicazioni ed informazione relativamente ai fatti e alle vicende narrate dal teste Gianfelice Facchetti, quanto più in particolare al rapporto che era esistito tra lo stesso Nucini e Giacinto Facchetti, a tutte le informazioni che il Nucini aveva potuto transitare al Facchetti, ed il Nucini nell'ambito di questa dichiarazione resa quale persona formata, informata sui fatti, era in grado, a differenza di quanto era avvenuto sino alla data del suo esame dibattimentale, di poter fornire una precisa indicazione, cioè un numero di utenza cellulare che egli asseriva aver rintracciato ed essere oggi per la prima volta in grado di riferire all'autorità giudiziaria, nel senso di certa utenza cellulare che ad egli era stata fornita dall'imputato...
Avv. Gallinelli: Chiedo scusa Presidente ma il Pm sta riferendo il contenuto...
Presidente: Va bene, va bene... deve dimostrare l'influenza... comunque PM sia più conciso... Lei dovrebbe piuttosto precisare l'influenza, perché noi quello dobbiamo vedere, perché è influente questa ulteriore istruttoria... Lei ci dovrebbe dimostrare con queste ulteriori prove...
PM Narducci: Non avevo terminato, non avevo terminato l'elencazione degli elementi di prova dichiarativa per cui vado a chiedere l'esame... su questa questione dell'utenza fornita al Nucini, ed acquistata in Napoli, è stato sentito l'apparente intestatario della stessa, un signore napoletano che si chiama Francesco Bresciani, che ha potuto dichiarare di non aver nulla a che fare con l'acquisto o l'utilizzazione di questa utenza cellulare che Nucini ha detto di aver utilizzato perché fornita dal Fabiani; su questo era stato chiesto un preliminare esame di natura tecnica ai Carabinieri del Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Roma che, appunto, riferivano sui dati dell'acquisto della scheda, i dati dell'intestatario e così via, che hanno permesso di individuare questo signore che poi si chiama Francesco Bresciani. Da qui la mia richiesta di sentire il maresciallo Ziino come persona che ha curato questo veloce, breve accertamento di natura tecnica. Altresì sono state messe a disposizione dei difensori le deposizioni, e la documentazione allegata, che riguardano le deposizioni di altre persone, che sono il presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini, che prima nel corso di una intervista radiofonica risalente un anno fa, e poi prendendosene la responsabilità sottoscrivendo un verbale di dichiarazioni, aveva modo di riferire circostanza a come nell'ambito di un rapporto personale con Luciano Moggi, avvenuto nel corso dell'anno 2004, quest'ultimo fosse stato in grado di ottenere la designazione di un particolare arbitro, era l'arbitro Rizzoli se non vado errato, per una partita disputata dalla squadra di cui era presidente Zamparini. Ancora le dichiarazioni dell'ex presidente del Napoli Calcio, Corbelli, con riferimento a vicende avvenute nel corso in particolare dell'anno 2000/2001, di cui pure si è trattato nel corso del dibattimento allorchè, ad esempio, venne esaminato quale testimone Zeman. Il Corbelli, che per un certo periodo di tempo è stato proprietario del Napoli Calcio unitamente a Ferlaino, e poi da solo, ha fatto riferimento a vicende riguardanti rapporti intrattenuti con l'imputato Luciano Moggi, in particolare in quel periodo di tempo in cui egli è stato presidente del Napoli, con riferimento ad attività possibili di condizionamenti della vita interna del Napoli e di esiti del campionato che in quel periodo il Napoli disputava accedendo, prima dalla serie B alla serie A ed imputabile all'imputato Luciano Moggi.
Infine, le dichiarazioni rese da due testi nella qualità di dirigenti della squadra, all'epoca, Parma Calcio: si tratta di Luca Baraldi e Lorenzo Minotti. Queste dichiarazioni riguardano episodi che si intrecciano con vicende di natura contrattuale e societaria relative alla definizione del pagamento rateale prima del calciatore Marco Di Vaio e poi per quanto riguarda la questione della risoluzione della comproprietà del calciatore Marco Brighi, rapporto ovviamente tra la società Parma e la società Juventus e che, però, in particolare, come scenario e contesto, riferiscono i testimoni, in particolare il testimone Baraldi, avvengono una serie di contatti alla fine della stagione 2003/2004 nell'ambito dei quali proprio per contrasti insorti su questioni economiche relativi alla definizione della posizione contrattuale di questi due calciatori, vengono rivolte minacce esplicite a queste persone quali dirigenti del Parma, ed in particolare la minaccia della retrocessione del Parma Calcio, evento che poi, sostanzialmente, si verificherà nella prima utile stagione, quella successiva che noi giudichiamo, tant'è vero sappiamo che il Parma Calcio ha dovuto disputare uno spareggio con la squadra del Bologna per restare in serie A, essendo risultata nella classifica determinatasi il 29 maggio 2005 squadra retrocessa insieme al Bologna e dunque, questo risultato, tale da determinare uno spareggio. In definitiva le richieste del Pm riguardano l'ammissione della citazione dell'esame dei seguenti testi: Facchetti Gianfelice, Monti Fabio, Nucini Danilo, maresciallo carabinieri Ziino Sergio, Bresciani Francesco, Zamparini Maurizio, Corbelli Giorgio, Baraldi Luca e Minotti Lorenzo.
Avv. Gallinelli: Presidente, brevemente, il mio intervento sarà limitato alla richiesta relativa all'escussione di Danilo Nucini. Non mi oppongo assolutamente a tale richiesta istruttoria, però devo rilevare l'irritualità della richiesta in quanto, secondo l'art. 430 bis del codice di rito, esiste un divieto di attività integrativa di indagine laddove sia relativa a persone e soggetti indicati.... Ora evidenzio al tribunale che il Nucini è stato sentito il 1° dicembre 2010 e, come noi sappiamo, non c'era nessuna rinuncia di questa difesa alla escussione del teste Nucini. Non mi oppongo ma insisto perché, credo, che a questo punto l'escussione eventuale del teste Nucini debba avvenire anche consentendo a questa difesa dell'acquisizione agli atti delle dichiarazioni rese dal Nucini, e di cui parlavo prima, rese in altro procedimento, alla Boccassini. Questo fascicolo venne archiviato come modello 45, come fatto infondato, quindi credo che sia opportuno ai fini di valutare l'attendibilità valutare anche quanto egli ebbe a dichiarare, o a non dichiarare alla dottoressa Boccassini nel 2003, quindi addirittura in epoca molto prossima ai fatti oggetto dell'imputazione di questo processo relativa al De Santis.
Avv. Trofino: Presidente, la difesa non si oppone, vogliamo sentirli tutti, anche perché da quello che abbiamo letto la difesa ritiene che siano delle chiacchiere, però un brevissimo inciso: la difesa fa rilevare che per quanto riguarda il teste Nucini ha avuto, sul numero di telefono, domande dalle difese e anche mie personali, e non si ricordava il numero, non sapeva niente, dopodiché ricompare davanti al pm e dice, tra l'altro, che lui non aveva detto tutta la verità; io credo che a quel punto l'interrogatorio doveva essere sospeso e munire Nucini di un difensore, e questo avrebbe impedito di usare il 430, perché allorquando deve intervenire un difensore, il Pm non può più fare questa attività. Invece, non solo non gli si dà un difensore dopo questa dichiarazione ma, addiririttura, adesso si ritiene di doverlo citare come teste. Quindi, voglio dire, non ci opponiamo, però vogliamo segnalare questa anomalia rispetto a quella che è stata una attività integrativa di indagine da parte del pm.
Avv. Mungiello (difesa Racalbuto): Volevo fare un passo indietro insistendo per la trascrizione delle telefonate del 4 e 5 marzo 2005, quelle precedenti e durante la partita Roma-Juventus, a mio avviso rilevanti.
Presidente Casoria: Porto, Lei conferma che con i dati che stamattina Le mettono a disposizione potrà effettuare le trascrizioni?
Avv. Sena: Lei non ha trascritto le nostre telefonate nelle quali non c'erano le indicazioni dei numeri di telefono ma c'erano i file audio?
Porto: Ho trascritto solo quelle dove erano indicati i numeri di telefono.
Il Tribunale si ritira in Camera di Consiglio per decidere sulle richieste delle parti.
Porto: Chiedo 45 giorni da domani 23 febbraio.
Presidente Casoria: Il tribunale concede il termine improrogabile di 45 giorni e dispone che per la prossima udienza di martedì 1° marzo 2011 il PM procederà ad avvisare con avviso di indispensabilità, e avvertendoli che non comparendo sarà disposto l'accompagnamento coattivo, tutti indistintamente i testi da Lui indicati.
L’udienza è tolta.