PROLOGO MARANELLO - Chiamato a fornire una personale valutazione al momento-Juve, Luca Cordero di Montezemolo svela una particolare curiosità: "La Juventus ha pagato molto, forse più di tutte le altre squadre. Questo fatto però ha portato in positivo un cambiamento totale e, secondo me, questo l'ha resa più simpatica. Il bagno di umiltà in serie B, le faticate con l'Albinoleffe! La squadra ha temperamento e sta facendo bene e alla fine della stagione avrà il vantaggio di una maggiore freschezza, visto che non deve disputare la Coppa".
Ognuno di Voi è libero di fare le proprie personali considerazioni su tale dichiarazione. La domanda che io mi pongo invece è la seguente: Il signor Luca Cordero di Montezemolo, con l’Avvocato e il Dottore ancora in vita, avrebbe avuto il coraggio di dire le stesse cose parlando della Juventus?
Stiamo parlando della stessa persona che nell'affare Ferrari di quest'anno ha smosso mari e monti, fatto fuoco e fiamme, scomodato magistrature e capi di stato, per tutelare il giocattolo preferito.
Mentre per la Juventus nell’agosto 2006 si limitò a ricordare che le sentenze dei tribunali sportivi andavano accettate senza colpo ferire.
Per quanto mi riguarda il bagno di umiltà se lo dovrebbero fare dalle parti di Maranello.
JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A.
Promemoria per l’Assemblea ordinaria degli azionisti del 26 ottobre 2007
Egr.Presidente,
Egr.Consiglieri,
Gent.colleghi azionisti,
Sono davvero rammaricato di dover cominciare il mio intervento con una amara considerazione.
C’eravamo lasciati circa sei mesi fa dopo un intenso dibattito nel corso del quale Lei, Presidente, per nominare un noto quotidiano sportivo che andava per la maggiore fino a qualche tempo fa, si lasciò scappare un graditissimo “giornale rosa” che seppure definizione assolutamente non offensiva, conteneva implicitamente tutto il disprezzo che molti azionisti e tifosi provavano e provano nei confronti di quella testata e dei suoi responsabili editoriali.
Il sogno di un ostracismo per certi personaggi è naufragato miseramente poche settimane dopo, allorquando nelle pagine dell’organo ufficiale della società HURRA’ JUVENTUS, scopriamo una scoppiettante intervista al Direttore del giornale rosa di cui sopra, Sig. Verdelli, il quale si lanciava in deliranti considerazioni su Calciopoli e soprattutto su alcuni tifosi, mi si consenta, “un po più svegli degli altri”.
In seguito a tale episodio, e dopo aver civilmente protestato, credevamo di aver definitivamente convinto i nostri dirigenti che non era il caso di “collaborare” con personaggi che di norma razzolano nei bassifondi delle Procure alla ricerca di intercettazioni abusive da pubblicare, anche perché chiaramente in contrasto con il nostro Codice Etico.
Ed invece, a campionato iniziato, una prima temibile avvisaglia sono stati i tabelloni pubblicitari, i quali annunciavano quella che sarebbe stata l’apoteosi del cattivo gusto; trovare il giornale rosa al mio posto di abbonato in Tribuna…
L’escalation viene ufficializzata i primi di ottobre sul sito ufficiale, dove un trafiletto ci annuncia l’avvenuto accordo commerciale con la PRAVDA ROSA in qualità addirittura di media partner, una definizione pomposa con la quale di solito si usa definire qualcuno che sta disperatamente cercando di recuperare vendite ed allora si appoggia alla visibilità di qualcun altro.
Non è questione di soldi, sebbene quelli non puzzano mai.
La differenza di corrispettivo rispetto a qualunque altro sponsor simile è sicuramente di poche decine di migliaia di euro.
Questa differenza Sig. Presidente è esattamente il prezzo della nostra dignità di tifosi ed azionisti.
Presidente, io lo so che Lei non c’entra nulla…… e forse non c’entra nulla neanche Lei Dott. Blanc….. ma io vorrei che Voi capiste una cosa, così, senza giri di parole….. Noi ci piacciono certi marchi e certi personaggi abbinati al nome Juventus.
E’ vero, la nostra opinione può contare poco…. e nessuno di noi siede nel Consiglio di Amministrazione RCS, pur tuttavia Le chiedo di prendere in considerazione al più presto e comunque appena possibile, di rescindere il contratto in essere con quell’orrendo giornale che di solito si trova, unto e stropicciato, sul bancone dei gelati dei peggiori bar della città.
Fatta questa doverosa premessa, non è mia intenzione nel corso del mio intervento, continuare a parlare di Calciopoli in quanto ritengo ci siano temi più importanti da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea.
E’ mio dovere però chiudere la parentesi dedicata alla Farsa più grande del millennio ponendo alcuni interrogativi a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione.
In particolare:
1. Il 15 Dicembre ci sarà l’udienza preliminare per stabilire se devono essere accolte le richieste di rinvio a giudizio per i nostri vecchi dirigenti Moggi e Giraudo; cosa farete se il GUP dovesse decidere per una archiviazione?
2. Farete formalmente il passo di richiedere almeno i 2 scudetti scippati?
3. Cosa pensate di fare se dalle inchieste in corso presso altre Procure si dovesse avere la certezza che la vostra sede, i vostri tesserati e i vostri dipendenti erano illegalmente spiati per conto del Sig. Massimo Moratti e dell’Inter?
4. La querela che avete presentato in data 17/1/2007 per tutti i reati commessi in danno della società e’ rivolta solo ai vecchi amministratori oppure anche ad eventuali terzi che le indagini dovessero individuare come responsabili di atti illegali contro di essa?
5. Nel progetto di bilancio a pag. 9 si parla di sette scudetti conquistati dalla Triade, evidenziando con una postilla la revoca degli ultimi due; Peccato che sul sito ufficiale sono solo 27 come anche a pagina 11 dello stesso progetto di bilancio; sarebbe il caso di coordinarsi e mettere una volta per tutte 29, perchè la storia nel bene e nel male non si rinnega mai. E men che meno due splendidi e cristallini scudetti come il 28° e il 29°.
Ovviamente la circostanza di aver anteposto queste domande a tutte le altre fanno ben capire l’importanza che attribuisco alle risposte che mi attendo.
Veniamo ora invece all’analisi delle informazioni che si evincono dalla lettura del progetto di bilancio e agli interrogativi ad esse correlate.
Alle pagine 14/15 c’è una bella descrizione delle politiche commerciali, dei tifosi, dei partners etc etc.
Leggendo mi è subito venuta in mente la vicenda dell’ADAP GALO. Per chi non lo sapesse l’ADAP GALO e’ una piccola squadra brasiliana denunciata dalla Juventus per plagio, in quanto effettivamente questi signori hanno copiato il nostro logo, che risulta essere simile nei colori e nello stile.
Eppure io considero la denuncia della società brasiliana un atto di grave miopia commerciale.
Per chi sa cosa è il calcio in Brasile e cosa rappresenta per milioni di persone tra cui moltissimi bambini, il fatto che questi signori ci hanno copiato il marchio deve ritenersi una vera e propria fortuna. Anziché citare in giudizio questi poverini che non hanno sicuramente laute sostanze con cui risarcire le nostre pretese, bisognava mandare subito in Brasile una nostra delegazione con la quale sviluppare un gemellaggio e avviare un discorso per una collaborazione di tipo tecnico, commerciale e di penetrazione su un mercato dalle dimensioni praticamente illimitato!
Sarebbe stato, questo si, un atto di grandissima simpatia, che ci avrebbe dato immediatamente una grandissima visibilita’ nella patria del calcio-spettacolo.
Il loro marchio è uguale al nostro? Bene, organizziamo una grande festa in nome dello sport e del calcio e mandiamo i nostri calciatori a giocare una bella amichevole dove potranno sfoggiare le loro bellissime maglie con il marchio New Holland… in una nazione dove ce ne sono di campi da coltivare e di macchine agricole da vendere…….
A proposito di New Holland….. a pag. 22 si parla del contratto di sponsorizzazione con questa azienda e di corrispettivi variabili in funzione dei risultati…..
Quali sono questi risultati da raggiungere? E quali sono questi corrispettivi variabili?
Sempre a pagina 22 si parla di Mondo Juve. Chiarito che ormai sono stati ceduti definitivamente sia i terreni che il ramo d’azienda che ne avrebbe dovuto sfruttare le concessioni commerciali, si suppone che il parco commerciale venga dunque materialmente realizzato e gestito da terzi. Quale sarà il ruolo della Juventus nella nuova struttura che verra’ realizzata?
Passiamo a parlare del progetto stadio….. Lei Dottor Blanc ha affermato recentemente che la realizzazione dello stadio ha la priorita’ assoluta anche a costo di dover sottrarre risorse al potenziamento tecnico della prima squadra.
E’ ovvio che quando si parla di investimenti bisogna valutare innanzitutto il periodo entro il quale ci aspettiamo che possa essere fruttifero.
Ebbene anche in questo caso il buonsenso dovrebbe suggerire che una squadra tecnicamente fortissima è in grado di fornire il ritorno sugli investimenti in tempi sicuramente piu’ veloci di una con un bello stadio ma tecnicamente mediocre.
Una squadra forte attira sponsor tecnici e commerciali, una squadra debole li allontana irrimediabilmente, come abbiamo visto purtroppo lo scorso anno.
Gli sponsor vogliono vincere perché attraverso le vittorie della squadra che sponsorizzano affermano in maniera subliminale la supremazia dei loro prodotti.
Nessuno mette in dubbio che la questione stadio è vitale per diversificare le fonti di ricavo pur tuttavia è solo attraverso una cifra tecnica indiscutibile della prima squadra che si può ambire ad avere persino uno sponsor che possa acquistare i cosiddetti “naming rights” cioè il diritto di denominare lo stadio con il proprio marchio per un periodo sufficientemente lungo ad ammortizzare il costo della realizzazione parziale o totale dell’impianto.
Mi perdoni Dottor Blanc, ma finché la squadra avrà come obiettivo massimo il quarto posto e in campo si ostinerà a schierare Birindelli, Saliamizic e Grygera, difficilmente la Siemens, la Daimler, o la Microsoft accetteranno di farci lo stadio.
In merito a queste mie considerazioni gradirei un Vostro parere, insieme ovviamente a tutte le informazioni circa la situazione tecnica dell’impianto del Delle Alpi ed in particolare sul ricorso al TAR del comune di Venaria che a quanto mi risulta dovrebbe essere ancora pendente e che si dovrebbe discutere il prossimo sette novembre.
Dopo il capitolo stadio passiamo all’analisi della gestione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
In merito a ciò vorrei rileggere ai sigg. Soci una Sua dichiarazione, Dott. Blanc, del giugno scorso, in cui testualmente affermava: “ i soldi ci sono, e sono tanti. Non posso scendere nei dettagli ma la parte significativa dell’aumento di capitale sara’ destinata al mercato. E verrà usata subito……”
“Compreremo almeno tre campioni, spenderemo come il Manchester, attingeremo tra i primi 15 calciatori europei……..”
Bene. In merito al calciomercato la lettura del progetto di bilancio da una fotografia chiarissima di quello che è stato fatto e di quello che si sarebbe potuto fare e non siè fatto.
In particolare analizzando la tabella a pag. 20 si evince che la faraonica campagna cessioni dell’esercizio il cui bilancio ci apprestiamo ad approvare genererà un effetto finanziario di circa 71,5 milioni di euro spalmati su tre anni di cui circa 38 ancora da incassare alla data del 30/6/2007.
Questi 38 mln sommati a precedenti crediti per circa altri 24 mln di euro portano la cifra totale dei crediti verso altre società, rivenienti da cessioni di calciatori, alla rispettabile cifra di oltre 62 milioni di euro come spiegato nella tabella di pagina 61.
Ora è chiaro che un ammontare simile di crediti a breve e medio termine, unito alle nuove risorse rivenienti dall’aumento di capitale, avrebbero fatto sperare in una campagna acquisti di livello qualitativamente piu’ elevato. Ma non è stato così. Infatti, come si deduce dai “Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, la campagna acquisti del 2007 è stata impostata innanzitutto sulla residua vendita di alcuni parametri zero oppure di calciatori ormai a fine ammortamento (Balzaretti, Kapo, Miccoli ed altri) le cui transazioni hanno generato plusvalenze a conto economico per circa 16,3 mln.
Il totale dei contratti conclusi tra acquisti e vendite ha generato un aumento del capitale investito di circa 44 milioni di euro ma ha determinato un effetto finanziario negativo sull’esercizio in corso di appena 13 milioni di euro, che è in pratica poco meno della plusvalenza generata dalle cessioni.
Lasciando a dopo le considerazioni tecniche sui nuovi calciatori acquistati, l’interpretazione di questi dati lascia poco spazio all’immaginazione. La società attualmente affoga in un mare di liquidità a vista e di crediti a breve e medio termine.
Quali siano i motivi per cui il management abbia adottato una tattica cosi minimalista nei confronti degli investimenti non mi è francamente chiaro.
Lo scopriremo nei prossimi anni o forse più verosimilmente nei prossimi mesi.
Di sicuro l’incertezza sull’impiego delle disponibilità non è sfuggito agli investitori istituzionali i quali non gradiscono, paradossalmente, che una società non impieghi le proprie risorse e soprattutto che rinunci ad avere un indebitamento fisiologico a sostegno degli investimenti previsti dal piano industriale.
E il valore del titolo in Borsa ne sta risentendo in maniera drammatica, con quotazioni in costante calo, direttamente correlate alla mancanza di chiarezza sugli investimenti.
Tale prudenza appare sovradimensionata anche analizzando le voci dei ricavi che, dopo il forzato taglio causato dalla retrocessione in serie B, nell’esercizio in corso subiranno un forte incremento rispetto al 2006/2007 per effetto di maggiori incassi principalmente sui diritti tv (108 contro 80), contratto Nike (+4 mln), ricavi da stadio (+3mln).
Senza contare gli effetti finanziari relativi ad operazioni straordinarie come la cessione di Mondo Juve pari a quasi 24 milioni di euro da spalmare in sei esercizi.
Insomma l’impressione è che si voglia fare il minimo indispensabile e navigare a vista, accontentandosi di gestire l’ordinaria amministrazione e niente più.
C’è da dire che di solito questo tipo di comportamento da parte del management e’ quasi sempre propedeutico alla cessione della societaà, per cui la domanda che Vi pongo è molto semplice: Vi sentite di escludere in maniera categorica che la Juventus sia in vendita e che avete ricevuto offerte da potenziali acquirenti per rilevare il pacchetto di controllo?
D’altronde il corrispettivo dovuto al Presidente e all’Amministratore Delegato in caso di risoluzione anticipata del rapporto, rispettivamente 450mila euro e 3 mln euro, fanno davvero pensare che si sia voluto tutelare le due figure più importanti del management da repentini e improvvisi cambiamenti di proprietà.
Inutile a questo punto agitare il coltello nella piaga facendo considerazioni di tipo tecnico sui calciatori acquistati e pagati purtroppo a caro prezzo rispetto al loro reale valore.
La squadra, mossa dall’orgoglio dei vecchi campioni e dalla voglia di emergere di alcuni giovani lasciati in eredità da Luciano Moggi e dalla sua formidabile rete di osservatori, sta ottenendo lusinghieri risultati nonostante un turbolento rapporto con la classe arbitrale.
Ma il rendimento dei nuovi acquisti, tranne Iaquinta, è assolutamente deficitario per non dire fallimentare.
L’unico plauso da rivolgere in questa fase alla dirigenza è quello di aver saputo convincere i big a rimanere seppure alcuni dettagli delle trattative mi sono sembrati alquanto misteriosi e meritevoli di approfondimento.
Cosi come mi sembra meritevole di citazione il lavoro effettuato per la riduzione delle spese generali e di rappresentanza, che sono state ridotte di circa 9 mln.
La domanda quindi che mi pongo è: dove poteva essere la Juventus attualmente se solo si fosse avuto il coraggio di osare di più e comprare davvero quei tre/quattro campioni a piu’ riprese promessi nel corso dell’estate?
Tra l’altro è stata anche rinforzata una diretta concorrente attraverso le cessioni di Ibrahimovic e Vieira, errore strategico che ha aumentato il gap tecnico tra le due squadre in maniera drammatica. Tra l’altro mi farebbe piacere conoscere, ed in questo mi potrebbe aiutare il Dott. Bergero, conoscere l’effettivo percettore della commissione di mediazione per l’acquisto di Vieira nell’estate del 2005, visto che qualcuno ha insinuato che potesse essere stata oggetto di malversazione da parte del precedente Direttore Generale.
Altra importantissima questione riguarda l’applicazione della nuova Legge sui diritti TV. A tale proposito vorrei che Lei Presidente ci illustrasse quali sono le linee strategiche che la società intende adottare per tutelare i propri interessi e difendersi dalla applicazione di una Legge che sembra scritta appositamente per penalizzare ulteriormente la Juventus.
Per quanto riguarda le società partecipate e l’esposizione in bilancio dei rapporti con esse, suscita particolare curiosita’ a pag. 37, il commento sulla Società che si occupa della gestione degli stadi e degli impianti sportivi, la famigerata SEMANA.
Fermo restando che il 30% della società è in mano alla Juventus, sarebbe interessante capire chi sono i compagni di avventura in essa e a chi fa capo il restante 70%, visto che il gioiellino ha macinato circa un milione di euro di utili sul 2007 che è un risultato molto interessante rispetto al suo giro di affari.
Dal progetto di bilancio si desume inoltre che il recepimento completo dei nuovi principi contabili IAS ha comportato uno stravolgimento dei saldi finali del precedente esercizio e un ulteriore peggioramento della perdita finale fino a circa 46 mln di euro dai precedenti 36 mln che comprendevano già alcune discutibili scelte di bilancio, come le minusvalenze sulle cessioni di Vieira e Thuram e l’accantonamento di un fondo rischi sui mancati ricavi TAMOIL, che seppure di competenza dell’esercizio 2006/2007, hanno invece appesantito il bilancio 2005/2006 e la reputazione dei precedenti amministratori.
Proprio questo fondo rischi di 12,6 mln insieme al corrispettivo per il contratto di opzione sui diritti TV sottoscritto da Mediaset per 30mln, sono le rettifiche più importanti nel prospetto di raccordo a pag. 105 tra il risultato netto secondo i principi contabili italiani e quello rettificato IAS; dal commento a tali rettifiche però non si evince quali saranno gli effetti del differimento al futuro di tali scritture e quali saranno gli esercizi interessati.
In ordine al punto due dell’ordine del giorno circa le deliberazioni in ordine al Consiglio di Amministrazione, la mia personale opinione è che le dimissioni del consigliere Marco Tardelli siano una grande occasione per applicare fin da subito quanto approvato nel corso dell’ultima Assemblea e cioè la modifica statutaria secondo la quale è riservato un posto all’interno del CDA agli azionisti di minoranza, purchè siano in grado di esprimere una lista rappresentativa di almeno il 2,5% del Capitale sociale.
Per completare il mio intervento vorrei citare le parole che mi ha sussurrato con un filo di tristezza un autorevole e anziano tifoso ed azionista qualche giorno fa: “Avevamo una Juventus creata per vincere, adesso abbiamo una Juventus creata per partecipare”. L’operazione simpatia per quanto mi riguarda è miseramente fallita. Purtroppo nel calcio la simpatia è inversamente correlata alle vittorie ottenute. E l’aver stravinto il campionato di B è bastato a farci tornare quelli che per mezza Italia eravamo, cioè ladri e dopati.
Con la differenza che adesso si permettono di fare la voce grossa con noi tutti, ma proprio tutti, dagli arbitri ai Presidenti di squadre come Cagliari e Torino. E a questa gente viene concessa anche l’arroganza di tenere fuori dalle poltrone che contano una persona come Lei, Signor Presidente, che ritengo di una signorilità perfino sprecata per il mondo del Calcio.
Chiudo con la mia definizione di Juventus. Juventus è il baricentro tra il bianco e il nero, il punto in cui il ponderabile diventa imponderabile, l’incrocio tra l’odio e l’amore. In una sola parola è la differenza tra il numero 29 e il numero 27.
Ognuno di Voi è libero di fare le proprie personali considerazioni su tale dichiarazione. La domanda che io mi pongo invece è la seguente: Il signor Luca Cordero di Montezemolo, con l’Avvocato e il Dottore ancora in vita, avrebbe avuto il coraggio di dire le stesse cose parlando della Juventus?
Stiamo parlando della stessa persona che nell'affare Ferrari di quest'anno ha smosso mari e monti, fatto fuoco e fiamme, scomodato magistrature e capi di stato, per tutelare il giocattolo preferito.
Mentre per la Juventus nell’agosto 2006 si limitò a ricordare che le sentenze dei tribunali sportivi andavano accettate senza colpo ferire.
Per quanto mi riguarda il bagno di umiltà se lo dovrebbero fare dalle parti di Maranello.
JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A.
Promemoria per l’Assemblea ordinaria degli azionisti del 26 ottobre 2007
Egr.Presidente,
Egr.Consiglieri,
Gent.colleghi azionisti,
Sono davvero rammaricato di dover cominciare il mio intervento con una amara considerazione.
C’eravamo lasciati circa sei mesi fa dopo un intenso dibattito nel corso del quale Lei, Presidente, per nominare un noto quotidiano sportivo che andava per la maggiore fino a qualche tempo fa, si lasciò scappare un graditissimo “giornale rosa” che seppure definizione assolutamente non offensiva, conteneva implicitamente tutto il disprezzo che molti azionisti e tifosi provavano e provano nei confronti di quella testata e dei suoi responsabili editoriali.
Il sogno di un ostracismo per certi personaggi è naufragato miseramente poche settimane dopo, allorquando nelle pagine dell’organo ufficiale della società HURRA’ JUVENTUS, scopriamo una scoppiettante intervista al Direttore del giornale rosa di cui sopra, Sig. Verdelli, il quale si lanciava in deliranti considerazioni su Calciopoli e soprattutto su alcuni tifosi, mi si consenta, “un po più svegli degli altri”.
In seguito a tale episodio, e dopo aver civilmente protestato, credevamo di aver definitivamente convinto i nostri dirigenti che non era il caso di “collaborare” con personaggi che di norma razzolano nei bassifondi delle Procure alla ricerca di intercettazioni abusive da pubblicare, anche perché chiaramente in contrasto con il nostro Codice Etico.
Ed invece, a campionato iniziato, una prima temibile avvisaglia sono stati i tabelloni pubblicitari, i quali annunciavano quella che sarebbe stata l’apoteosi del cattivo gusto; trovare il giornale rosa al mio posto di abbonato in Tribuna…
L’escalation viene ufficializzata i primi di ottobre sul sito ufficiale, dove un trafiletto ci annuncia l’avvenuto accordo commerciale con la PRAVDA ROSA in qualità addirittura di media partner, una definizione pomposa con la quale di solito si usa definire qualcuno che sta disperatamente cercando di recuperare vendite ed allora si appoggia alla visibilità di qualcun altro.
Non è questione di soldi, sebbene quelli non puzzano mai.
La differenza di corrispettivo rispetto a qualunque altro sponsor simile è sicuramente di poche decine di migliaia di euro.
Questa differenza Sig. Presidente è esattamente il prezzo della nostra dignità di tifosi ed azionisti.
Presidente, io lo so che Lei non c’entra nulla…… e forse non c’entra nulla neanche Lei Dott. Blanc….. ma io vorrei che Voi capiste una cosa, così, senza giri di parole….. Noi ci piacciono certi marchi e certi personaggi abbinati al nome Juventus.
E’ vero, la nostra opinione può contare poco…. e nessuno di noi siede nel Consiglio di Amministrazione RCS, pur tuttavia Le chiedo di prendere in considerazione al più presto e comunque appena possibile, di rescindere il contratto in essere con quell’orrendo giornale che di solito si trova, unto e stropicciato, sul bancone dei gelati dei peggiori bar della città.
Fatta questa doverosa premessa, non è mia intenzione nel corso del mio intervento, continuare a parlare di Calciopoli in quanto ritengo ci siano temi più importanti da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea.
E’ mio dovere però chiudere la parentesi dedicata alla Farsa più grande del millennio ponendo alcuni interrogativi a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione.
In particolare:
1. Il 15 Dicembre ci sarà l’udienza preliminare per stabilire se devono essere accolte le richieste di rinvio a giudizio per i nostri vecchi dirigenti Moggi e Giraudo; cosa farete se il GUP dovesse decidere per una archiviazione?
2. Farete formalmente il passo di richiedere almeno i 2 scudetti scippati?
3. Cosa pensate di fare se dalle inchieste in corso presso altre Procure si dovesse avere la certezza che la vostra sede, i vostri tesserati e i vostri dipendenti erano illegalmente spiati per conto del Sig. Massimo Moratti e dell’Inter?
4. La querela che avete presentato in data 17/1/2007 per tutti i reati commessi in danno della società e’ rivolta solo ai vecchi amministratori oppure anche ad eventuali terzi che le indagini dovessero individuare come responsabili di atti illegali contro di essa?
5. Nel progetto di bilancio a pag. 9 si parla di sette scudetti conquistati dalla Triade, evidenziando con una postilla la revoca degli ultimi due; Peccato che sul sito ufficiale sono solo 27 come anche a pagina 11 dello stesso progetto di bilancio; sarebbe il caso di coordinarsi e mettere una volta per tutte 29, perchè la storia nel bene e nel male non si rinnega mai. E men che meno due splendidi e cristallini scudetti come il 28° e il 29°.
Ovviamente la circostanza di aver anteposto queste domande a tutte le altre fanno ben capire l’importanza che attribuisco alle risposte che mi attendo.
Veniamo ora invece all’analisi delle informazioni che si evincono dalla lettura del progetto di bilancio e agli interrogativi ad esse correlate.
Alle pagine 14/15 c’è una bella descrizione delle politiche commerciali, dei tifosi, dei partners etc etc.
Leggendo mi è subito venuta in mente la vicenda dell’ADAP GALO. Per chi non lo sapesse l’ADAP GALO e’ una piccola squadra brasiliana denunciata dalla Juventus per plagio, in quanto effettivamente questi signori hanno copiato il nostro logo, che risulta essere simile nei colori e nello stile.
Eppure io considero la denuncia della società brasiliana un atto di grave miopia commerciale.
Per chi sa cosa è il calcio in Brasile e cosa rappresenta per milioni di persone tra cui moltissimi bambini, il fatto che questi signori ci hanno copiato il marchio deve ritenersi una vera e propria fortuna. Anziché citare in giudizio questi poverini che non hanno sicuramente laute sostanze con cui risarcire le nostre pretese, bisognava mandare subito in Brasile una nostra delegazione con la quale sviluppare un gemellaggio e avviare un discorso per una collaborazione di tipo tecnico, commerciale e di penetrazione su un mercato dalle dimensioni praticamente illimitato!
Sarebbe stato, questo si, un atto di grandissima simpatia, che ci avrebbe dato immediatamente una grandissima visibilita’ nella patria del calcio-spettacolo.
Il loro marchio è uguale al nostro? Bene, organizziamo una grande festa in nome dello sport e del calcio e mandiamo i nostri calciatori a giocare una bella amichevole dove potranno sfoggiare le loro bellissime maglie con il marchio New Holland… in una nazione dove ce ne sono di campi da coltivare e di macchine agricole da vendere…….
A proposito di New Holland….. a pag. 22 si parla del contratto di sponsorizzazione con questa azienda e di corrispettivi variabili in funzione dei risultati…..
Quali sono questi risultati da raggiungere? E quali sono questi corrispettivi variabili?
Sempre a pagina 22 si parla di Mondo Juve. Chiarito che ormai sono stati ceduti definitivamente sia i terreni che il ramo d’azienda che ne avrebbe dovuto sfruttare le concessioni commerciali, si suppone che il parco commerciale venga dunque materialmente realizzato e gestito da terzi. Quale sarà il ruolo della Juventus nella nuova struttura che verra’ realizzata?
Passiamo a parlare del progetto stadio….. Lei Dottor Blanc ha affermato recentemente che la realizzazione dello stadio ha la priorita’ assoluta anche a costo di dover sottrarre risorse al potenziamento tecnico della prima squadra.
E’ ovvio che quando si parla di investimenti bisogna valutare innanzitutto il periodo entro il quale ci aspettiamo che possa essere fruttifero.
Ebbene anche in questo caso il buonsenso dovrebbe suggerire che una squadra tecnicamente fortissima è in grado di fornire il ritorno sugli investimenti in tempi sicuramente piu’ veloci di una con un bello stadio ma tecnicamente mediocre.
Una squadra forte attira sponsor tecnici e commerciali, una squadra debole li allontana irrimediabilmente, come abbiamo visto purtroppo lo scorso anno.
Gli sponsor vogliono vincere perché attraverso le vittorie della squadra che sponsorizzano affermano in maniera subliminale la supremazia dei loro prodotti.
Nessuno mette in dubbio che la questione stadio è vitale per diversificare le fonti di ricavo pur tuttavia è solo attraverso una cifra tecnica indiscutibile della prima squadra che si può ambire ad avere persino uno sponsor che possa acquistare i cosiddetti “naming rights” cioè il diritto di denominare lo stadio con il proprio marchio per un periodo sufficientemente lungo ad ammortizzare il costo della realizzazione parziale o totale dell’impianto.
Mi perdoni Dottor Blanc, ma finché la squadra avrà come obiettivo massimo il quarto posto e in campo si ostinerà a schierare Birindelli, Saliamizic e Grygera, difficilmente la Siemens, la Daimler, o la Microsoft accetteranno di farci lo stadio.
In merito a queste mie considerazioni gradirei un Vostro parere, insieme ovviamente a tutte le informazioni circa la situazione tecnica dell’impianto del Delle Alpi ed in particolare sul ricorso al TAR del comune di Venaria che a quanto mi risulta dovrebbe essere ancora pendente e che si dovrebbe discutere il prossimo sette novembre.
Dopo il capitolo stadio passiamo all’analisi della gestione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
In merito a ciò vorrei rileggere ai sigg. Soci una Sua dichiarazione, Dott. Blanc, del giugno scorso, in cui testualmente affermava: “ i soldi ci sono, e sono tanti. Non posso scendere nei dettagli ma la parte significativa dell’aumento di capitale sara’ destinata al mercato. E verrà usata subito……”
“Compreremo almeno tre campioni, spenderemo come il Manchester, attingeremo tra i primi 15 calciatori europei……..”
Bene. In merito al calciomercato la lettura del progetto di bilancio da una fotografia chiarissima di quello che è stato fatto e di quello che si sarebbe potuto fare e non siè fatto.
In particolare analizzando la tabella a pag. 20 si evince che la faraonica campagna cessioni dell’esercizio il cui bilancio ci apprestiamo ad approvare genererà un effetto finanziario di circa 71,5 milioni di euro spalmati su tre anni di cui circa 38 ancora da incassare alla data del 30/6/2007.
Questi 38 mln sommati a precedenti crediti per circa altri 24 mln di euro portano la cifra totale dei crediti verso altre società, rivenienti da cessioni di calciatori, alla rispettabile cifra di oltre 62 milioni di euro come spiegato nella tabella di pagina 61.
Ora è chiaro che un ammontare simile di crediti a breve e medio termine, unito alle nuove risorse rivenienti dall’aumento di capitale, avrebbero fatto sperare in una campagna acquisti di livello qualitativamente piu’ elevato. Ma non è stato così. Infatti, come si deduce dai “Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, la campagna acquisti del 2007 è stata impostata innanzitutto sulla residua vendita di alcuni parametri zero oppure di calciatori ormai a fine ammortamento (Balzaretti, Kapo, Miccoli ed altri) le cui transazioni hanno generato plusvalenze a conto economico per circa 16,3 mln.
Il totale dei contratti conclusi tra acquisti e vendite ha generato un aumento del capitale investito di circa 44 milioni di euro ma ha determinato un effetto finanziario negativo sull’esercizio in corso di appena 13 milioni di euro, che è in pratica poco meno della plusvalenza generata dalle cessioni.
Lasciando a dopo le considerazioni tecniche sui nuovi calciatori acquistati, l’interpretazione di questi dati lascia poco spazio all’immaginazione. La società attualmente affoga in un mare di liquidità a vista e di crediti a breve e medio termine.
Quali siano i motivi per cui il management abbia adottato una tattica cosi minimalista nei confronti degli investimenti non mi è francamente chiaro.
Lo scopriremo nei prossimi anni o forse più verosimilmente nei prossimi mesi.
Di sicuro l’incertezza sull’impiego delle disponibilità non è sfuggito agli investitori istituzionali i quali non gradiscono, paradossalmente, che una società non impieghi le proprie risorse e soprattutto che rinunci ad avere un indebitamento fisiologico a sostegno degli investimenti previsti dal piano industriale.
E il valore del titolo in Borsa ne sta risentendo in maniera drammatica, con quotazioni in costante calo, direttamente correlate alla mancanza di chiarezza sugli investimenti.
Tale prudenza appare sovradimensionata anche analizzando le voci dei ricavi che, dopo il forzato taglio causato dalla retrocessione in serie B, nell’esercizio in corso subiranno un forte incremento rispetto al 2006/2007 per effetto di maggiori incassi principalmente sui diritti tv (108 contro 80), contratto Nike (+4 mln), ricavi da stadio (+3mln).
Senza contare gli effetti finanziari relativi ad operazioni straordinarie come la cessione di Mondo Juve pari a quasi 24 milioni di euro da spalmare in sei esercizi.
Insomma l’impressione è che si voglia fare il minimo indispensabile e navigare a vista, accontentandosi di gestire l’ordinaria amministrazione e niente più.
C’è da dire che di solito questo tipo di comportamento da parte del management e’ quasi sempre propedeutico alla cessione della societaà, per cui la domanda che Vi pongo è molto semplice: Vi sentite di escludere in maniera categorica che la Juventus sia in vendita e che avete ricevuto offerte da potenziali acquirenti per rilevare il pacchetto di controllo?
D’altronde il corrispettivo dovuto al Presidente e all’Amministratore Delegato in caso di risoluzione anticipata del rapporto, rispettivamente 450mila euro e 3 mln euro, fanno davvero pensare che si sia voluto tutelare le due figure più importanti del management da repentini e improvvisi cambiamenti di proprietà.
Inutile a questo punto agitare il coltello nella piaga facendo considerazioni di tipo tecnico sui calciatori acquistati e pagati purtroppo a caro prezzo rispetto al loro reale valore.
La squadra, mossa dall’orgoglio dei vecchi campioni e dalla voglia di emergere di alcuni giovani lasciati in eredità da Luciano Moggi e dalla sua formidabile rete di osservatori, sta ottenendo lusinghieri risultati nonostante un turbolento rapporto con la classe arbitrale.
Ma il rendimento dei nuovi acquisti, tranne Iaquinta, è assolutamente deficitario per non dire fallimentare.
L’unico plauso da rivolgere in questa fase alla dirigenza è quello di aver saputo convincere i big a rimanere seppure alcuni dettagli delle trattative mi sono sembrati alquanto misteriosi e meritevoli di approfondimento.
Cosi come mi sembra meritevole di citazione il lavoro effettuato per la riduzione delle spese generali e di rappresentanza, che sono state ridotte di circa 9 mln.
La domanda quindi che mi pongo è: dove poteva essere la Juventus attualmente se solo si fosse avuto il coraggio di osare di più e comprare davvero quei tre/quattro campioni a piu’ riprese promessi nel corso dell’estate?
Tra l’altro è stata anche rinforzata una diretta concorrente attraverso le cessioni di Ibrahimovic e Vieira, errore strategico che ha aumentato il gap tecnico tra le due squadre in maniera drammatica. Tra l’altro mi farebbe piacere conoscere, ed in questo mi potrebbe aiutare il Dott. Bergero, conoscere l’effettivo percettore della commissione di mediazione per l’acquisto di Vieira nell’estate del 2005, visto che qualcuno ha insinuato che potesse essere stata oggetto di malversazione da parte del precedente Direttore Generale.
Altra importantissima questione riguarda l’applicazione della nuova Legge sui diritti TV. A tale proposito vorrei che Lei Presidente ci illustrasse quali sono le linee strategiche che la società intende adottare per tutelare i propri interessi e difendersi dalla applicazione di una Legge che sembra scritta appositamente per penalizzare ulteriormente la Juventus.
Per quanto riguarda le società partecipate e l’esposizione in bilancio dei rapporti con esse, suscita particolare curiosita’ a pag. 37, il commento sulla Società che si occupa della gestione degli stadi e degli impianti sportivi, la famigerata SEMANA.
Fermo restando che il 30% della società è in mano alla Juventus, sarebbe interessante capire chi sono i compagni di avventura in essa e a chi fa capo il restante 70%, visto che il gioiellino ha macinato circa un milione di euro di utili sul 2007 che è un risultato molto interessante rispetto al suo giro di affari.
Dal progetto di bilancio si desume inoltre che il recepimento completo dei nuovi principi contabili IAS ha comportato uno stravolgimento dei saldi finali del precedente esercizio e un ulteriore peggioramento della perdita finale fino a circa 46 mln di euro dai precedenti 36 mln che comprendevano già alcune discutibili scelte di bilancio, come le minusvalenze sulle cessioni di Vieira e Thuram e l’accantonamento di un fondo rischi sui mancati ricavi TAMOIL, che seppure di competenza dell’esercizio 2006/2007, hanno invece appesantito il bilancio 2005/2006 e la reputazione dei precedenti amministratori.
Proprio questo fondo rischi di 12,6 mln insieme al corrispettivo per il contratto di opzione sui diritti TV sottoscritto da Mediaset per 30mln, sono le rettifiche più importanti nel prospetto di raccordo a pag. 105 tra il risultato netto secondo i principi contabili italiani e quello rettificato IAS; dal commento a tali rettifiche però non si evince quali saranno gli effetti del differimento al futuro di tali scritture e quali saranno gli esercizi interessati.
In ordine al punto due dell’ordine del giorno circa le deliberazioni in ordine al Consiglio di Amministrazione, la mia personale opinione è che le dimissioni del consigliere Marco Tardelli siano una grande occasione per applicare fin da subito quanto approvato nel corso dell’ultima Assemblea e cioè la modifica statutaria secondo la quale è riservato un posto all’interno del CDA agli azionisti di minoranza, purchè siano in grado di esprimere una lista rappresentativa di almeno il 2,5% del Capitale sociale.
Per completare il mio intervento vorrei citare le parole che mi ha sussurrato con un filo di tristezza un autorevole e anziano tifoso ed azionista qualche giorno fa: “Avevamo una Juventus creata per vincere, adesso abbiamo una Juventus creata per partecipare”. L’operazione simpatia per quanto mi riguarda è miseramente fallita. Purtroppo nel calcio la simpatia è inversamente correlata alle vittorie ottenute. E l’aver stravinto il campionato di B è bastato a farci tornare quelli che per mezza Italia eravamo, cioè ladri e dopati.
Con la differenza che adesso si permettono di fare la voce grossa con noi tutti, ma proprio tutti, dagli arbitri ai Presidenti di squadre come Cagliari e Torino. E a questa gente viene concessa anche l’arroganza di tenere fuori dalle poltrone che contano una persona come Lei, Signor Presidente, che ritengo di una signorilità perfino sprecata per il mondo del Calcio.
Chiudo con la mia definizione di Juventus. Juventus è il baricentro tra il bianco e il nero, il punto in cui il ponderabile diventa imponderabile, l’incrocio tra l’odio e l’amore. In una sola parola è la differenza tra il numero 29 e il numero 27.