Lo scandalo "Calciopoli" continua a vivere la sua fase processuale nell’aula 216 del tribunale di Napoli. Uno degli imputati di “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva” è l'ex arbitro Massimo De Santis, accusato di essere il capo della fantomatica “combriccola romana”.
A difenderlo c’è il noto avvocato romano, Paolo Gallinelli, avvocato di diversi personaggi VIP di Roma, e di diversi personaggi dello sport.
Ringraziamo Mimmo Celsi per aver realizzato questa intervista.
Che idea si è fatto ad oggi di questo processo?
E' un processo con voragini probatorie enormi. Sono solo indizi processuali, e nessuno di questi costituiva prova penalmente rilevante.
Cosa intende dire che non costituivano prova penalmente rilevante, parlandone al passato?
Fino ad un certo punto del processo i PM consideravano prove rilevanti solo le telefonate di Moggi, mentre il lavoro certosino dei consulenti della difesa portava alla luce nuove intercettazioni. Poi, due settimane fa, hanno presentato una lista di 78 telefonate (sempre lavoro di Penta e del suo staff), ed hanno ammesso che tutte sono oggi penalmente rilevanti. Questo è un passo avanti per noi, e per l’opportunità di poter lavorare più serenamente a questo processo”.
Quindi possiamo dire che il processo ha subito una svolta notevole...
Vede, le indagini sono state condotte in modo unilaterale, sono stati selezionati degli imputati, con prove che però non danno adito a colpevolizzazioni di sorta, visto che dalle telefonate portate in tribunale risulta che tutti telefonavano. E quindi non era solo Moggi a telefonare.
Riferendosi a De Santis il suo assistito, allora chi gli telefonava?
Moggi non di certo, non ci sono telefonate illecite tra i due, mentre Facchetti chiama De Santis dalla sede e da cellulari, e le telefonate saranno presentate. E non è l’unico, l’ex presidente dell’Inter, anche altre società lo facevano.
Moggi è stato accusato di scendere negli spogliatoi e di parlare con De Santis.
Esisteva già, all’epoca dei fatti il 2004, una circolare che permetteva a tutti i dirigenti di scendere negli spogliatoi a salutare gli arbitri, come rituale ospitale, fino a 20 minuti prima della partita. E poi dopo la partita successivamente alla consegna del referto. Questa circolare, inoltre, indicava chi poteva avere l’accesso allo spogliatoio, quindi oltre ai dirigenti addetti agli arbitri anche i presidenti e amministratori delle società (Moggi e Giraudo erano accreditati essendo amministratori della Juventus), e indicava che potevano consegnare dei souvenir e gadget agli arbitri (cappellini e magliette)
Inoltre De Santis viene accusato di avere rapporti confidenziali solo con Moggi...
Anche questa è una diceria smentita tra l’altro proprio dall’imputato che doveva confermarla, Ancelotti, il quale ha ammesso che De Santis è una persona molto aperta e dà del tu a tutti. Lo stesso Moggi ieri commentava come, anche al Presidente della Repubblica se lo avesse davanti, l’ex arbitro darebbe del tu. Io non vedo in questo prove di illecito. Anzi solo una certa apertura caratteriale.
De Santis era un arbitro con una carriera di successo davanti a sé, e invece è fuori dal mondo del calcio. Se alla fine ne uscirà assolto, prevedete azioni risarcitorie?
De Santis all’epoca di Calciopoli era un arbitro designato ai Mondiali, e credo che per come li stesse preparando non avrebbe fallito; purtroppo di danni ne ha subiti anche tanti, ma io confido nella giustizia. I giudici, la Casoria in testa a tutti, si sono dimostrati attenti ed imparziali nella conduzione dell’istruttoria dibattimentale, nonostante la richiesta di ricusazione dei PM, ed hanno mantenuto i toni e le condizioni del processo in modo egregio, portandolo ad un dibattimento che ad oggi è stato esemplare. Per le azioni risarcitorie ci sarà tempo di valutare, prima aspettiamo la sentenza.
Lei conosce De Santis molto bene, cosa ci può dire di più?
Penso che il calcio italiano abbia perso un ottimo arbitro, sicuramente uno dei migliori, che avrebbe potuto ricoprire ruoli importanti in sede di CAN o AIA, come consulente o in altre vesti. Invece mi tocca sentire che gente come Cornieti, che non ha avuto una carriera folgorante, ed è stato dismesso per una tendinite, faccia il consulente portando in aula prove di presunti favori per il Parma con ammonizioni mirate e ed espulsioni ad hoc, ma non nota invece poi l’espulsione di Couto, dimenticando che Petruzzi, uno degli espulsi del Chievo, era invece uno dei calciatori più fallosi di quel campionato.
Quindi pensa che la sua carriera calcistica sia definitivamente finita?
Non posso dirlo per certo, ma è paradossale che gente come Collina, Trefoloni e Rosetti, che sono intercettati con telefonate indirette, non sono state all’epoca dei fatti oggetto di intercettazione diretta sulle loro utenze telefoniche, e come siano in attività e il Collina anche designatore, facendo passare il processo sportivo 2006 come una pulizia del calcio italiano… non sono sicuro che questa pulizia sia stata fatta davvero.. E il De Santis si trova a dover soffrire per la mancanza dai campi di calcio, che sono una passione forte per lui.
La vicenda Facchetti, è stata oggetto di ulteriori discussioni, e di recente il figlio ha ricordato di una lettera di scuse firmata da De Santis...
Questa è un’altra storia. De Santis, cosi come Bergamo e Pairetto, sosteneva che riceveva telefonate da Facchetti e dall’Inter. All’epoca le prove non esistevano; dopo una denuncia, De Santis nel rispetto della memoria di Facchetti ha dovuto al fine di evitare una condanna ingiusta, firmare una lettera di scuse. Oggi le prove ci sono, grazie sempre all’aiuto dei consulenti di Moggi, Penta su tutti e, nonostante sia dovuta, la lettera di scuse dal figlio di Facchetti a De Santis non è stata restituita e il mio assistito è ancora in attesa delle scuse ufficiali.
Avv. Gallinelli: "De Santis è ancora in attesa delle scuse di G.F. Facchetti"
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