mazziniCi eravamo imbattuti nell'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini leggendo e ascoltando le intercettazioni ed eravamo rimasti dapprima incuriositi e poi affascinati dalla sua "toscanità" esuberante e un po' sopra le righe. Quando l'abbiamo chiamato, lo abbiamo ritrovato in tutta la sua giovialità e ci ha messo subito a nostro agio, come se ci conoscesse da secoli. Una persona vulcanica e disponibile, con cui è stato davvero piacevole conversare.


Innocenzo Mazzini, le nuove intercettazioni che stanno uscendo in questi giorni, scovate dai difensori di Luciano Moggi, delineano un quadro più complesso di quello univoco presentato nel 2006. Lei ebbe a scherzare: 'L'unica cupola che conosco è quella del Brunelleschi'. Queste nuove intercettazioni ne sono la dimostrazione?
Dimostrano non solo che avevo ragione a fare quella battuta, ma anche che io non stavo sotto alcuna cupola.

C'è chi prefigura lo schema "o tutti onesti o tutti colpevoli": si trova d'accordo o ritiene opportuno distinguere?
Non è un criterio corretto per affrontare i processi: a meno che non si dimostri che determinati comportamenti erano esplicitamente condivisi da tutte le componenti ed allora non si può parlare di colpevoli, ma di fatti irrilevanti dal punto di vista giuridico.

Al di là della Sua personale situazione, come vive la scoperta che le intercettazioni possono essere, per errore o negligenza diciamo, selezionate per colpire i nemici?
Non riesco neppure ad immaginare l'ipotesi che vi sia stata una selezione volontaria, per cui resto molto perplesso nel prendere atto del fatto che la Polizia Giudiziaria abbia compiuto una selezione di rilevanza senza che su questo tema sia intervenuta l'autorità giudiziaria.

A questo punto si sente di escludere che non usciranno altre intercettazioni dove Lei parla con altri presidenti o dirigenti di società sportive fino ad oggi solo sfiorate o addirittura ignorate dalle indagini?
Ogni dirigente federale parlava con chiunque: i divieti posti dal regolamento sono successivi a questi fatti. Quindi non lo escludo.

La famosa telefonata tra Lei e Baldini. L'ex DS della Roma dice: "Io vivo per fare il ribaltone, Innocenzo, ma se ti comporti bene io ti salverò". Oggi Lei è fra gli imputati a Napoli. Cosa significa tutto ciò, che si è comportato male?
Franco Baldini, al tempo direttore generale dell' A.S. ROMA, si opponeva alla dirigenza Carraro e nel riferirsi alla frase " Io ti salverò" probabilmente faceva riferimento ad eventuali ribaltoni di cui io non ero a conoscenza e che non mi interessavano in quanto potevo giovarmi di un fedele elettorato del mondo dilettantistico, il quale mi avrebbe garantito in ogni caso la vicepresidenza federale, con o senza ribaltoni preannunciati da Baldini.

In quell'intercettazione Lei esprime la convinzione che "tra un anno e mezzo cambieranno un po' di cose". Effettivamente nell'estate 2006 tutto cambiò e anche Lei venne travolto. Non è il solo a esprimere la convinzione, che ritorna nelle intercettazioni nelle parole di molti importanti dirigenti, da Bergamo a Carraro, che per Moggi e Giraudo i giorni alla Juventus fossero contati, con scadenza 2006. Perché c'era questa sicurezza nell'ambiente: il cambio della guardia tra Carraro e Abete, che sarebbe dovuto avvenire nel 2006, le voci che volevano Montezemolo nemico dei due, cos'altro?
Io mi riferivo esclusivamente alla scadenza elettorale federale, in relazione alla quale vi era la prospettiva che Carraro fosse sostituito da Abete, come in effetti è avvenuto.

Moggi Le aveva mai parlato delle sue preoccupazioni per la piega che i fatti stavano prendendo a Torino? Le aveva mai accennato alle difficoltà che con Giraudo stava incontrando nella gestione della Juventus a causa dell'ostile comportamento di una parte della famiglia Agnelli?
No, non mi aveva mai detto nulla in proposito.

Mentre a Napoli si celebra il processo che La vede imputato, su La7 va in onda una fiction dove Lei e gli altri imputati siete già dichiarati colpevoli. Cosa ne pensa?
E' una costante, purtroppo, che in questo paese i processi si celebrino prima e soprattutto fuori dalle aule di giustizia. Non dimentichi che le intercettazioni telefoniche furono pubblicate da un settimanale prima della spedizione delle informazioni di garanzia. Comunque sia, i miei legali stanno valutando ogni azione a tutela della mia reputazione.

Per il processo, ha anche Lei in serbo qualche mossa a sorpresa? Può in caso anticiparci qualcosa?
Mi dispiace avere constatato che, allorquando il colonnello Auricchio ha confermato a domanda dei miei difensori che io non mi muovevo a favore della Fiorentina ma per far sì che vi fosse imparzialità nei giudizi arbitrali, non un solo giornale ne ha fatta menzione. Questa era una mossa a sorpresa.

Quel pranzo con Bergamo e i Della Valle per salvare la Fiorentina...come mai non avete invitato Moggi o Giraudo? Dei contenuti parlerà solo al processo?
Il fatto che non ci fossero e non siano stati invitati né Moggi né Giraudo è un'ulteriore dimostrazione che non c'era nessuna cupola. I contenuti sono quelli che lo stesso colonnello Auricchio ha confermato: richiesta di imparzialità.

Le nuove intercettazioni uscite ai primi di aprile fanno ipotizzare scenari probabilmente diversi da quelli che hanno determinato le condanne del 2006. Eppure negli stessi giorni si è ricominciato a parlare della proposta di radiazione a carico suo, di Giraudo e di Moggi. Solo un diversivo mediatico oppure pensa che davvero possano procedere a rendere esecutivo il provvedimento?
Ritengo improbabile che ciò possa avvenire, a ben vedere è stata solo la richiesta di un parere da parte di Abete. In ogni caso, da come è stata presentata, sembrava una cosa lontana da ogni civiltà giuridica.