L'ultima intercettazione pescata dai periti della difesa di Moggi nel mare magnum delle oltre centosettantamila intercettazioni è la grigliata Bergamo Meani. Abbiamo fatto una prima analisi in un precedente articolo. Ma questa intercettazione si presta ad ulteriori ed interessanti analisi. E' palese che questa intercettazione sia preceduta da almeno altre due intercettazioni, una tra gli stessi Bergamo e Meani, in cui si discute della formazione della griglia, ed una tra Meani e quel “lui” che Meani dice essersi dichiarato d'accordo su quella fatidica terna in griglia (Collina, Paparesta e Bertini oltre a Rosetti precluso). L'intercettazione Meani-“lui” non sarà sicuramente tra quelle intercettate, in quanto Meani non venne intercettato prima del marzo 2005.
L'altra, la Bergamo-Meani, sarà sicuramente tra quelle intercettate, e quando verrà “ritrovata” sarà interessante ascoltarla. Ma ritorniamo a questa nuova intercettazione. É una classica grigliata che anticipa quella di Moggi di due mesi. Ma non accende nessun interesse negli inquirenti, ed il filone Meani che si dischiude viene ignorato ed abbandonato. Ma non fu Auricchio a dire che loro attenzionavano tutti i dirigenti pescati a parlare con i designatori? Ma queste incoerenze di Auricchio non ci sorprendono più, visto che anche nelle motivazioni abbiamo letto che vi sono parecchie stranezze nelle indagini. Ma che rilievo poteva avere questa telefonata nel processo Calciopoli? Per cercare di capirlo vogliamo riferirci a pareri oggettivamente neutri: le stesse motivazioni della sentenza. E per farlo andiamo a leggere quanto scritto in relazione al capo di imputazione f) che vedeva imputati Moggi, Pairetto, Bergamo, Dondarini e Baglioni (questi ultimi due giudicati con il rito abbreviato). La partita è Juventus-Lazio svoltasi a Torino il 5/12/2004. Scrive il tribunale:
“Va premesso che l'accusa contesta alterazione di sorteggio e designazione, e non indica la condotta di gara attraverso la quale si sarebbe perseguito lo scopo di favorire la Juventus, intendendo così espressamente collocare la frode al tempo della formazione della terna arbitrale, nella quale sarebbero inseriti, per rendere favore, l'arbitro e l'assistente. Si è già detto che il sorteggio è un mal riuscito espediente dell'accusa per generalizzare l'ipotesi accusatoria, e, dunque un tal elemento non può essere utilizzato neppure per questa partita.
Residua, però, il momento della formazione della griglia.
Questo, ad avviso del collegio è un antecedente che è solo reso meno efficiente dal mancato concorso del sorteggio truccato, poiché consente comunque l'accesso dell'arbitro gradito al sorteggio, con la possibilità di abbinamento alla squadra manifestante il gradimento. E, dunque, con riferimento a questa partita il tribunale stima di poter affermare che sono acquisiti al processo elementi sufficienti per condannare, poiché dal contenuto delle conversazioni telefoniche si ricava che all'epoca i designatori fecero accedere Dondarini al sorteggio per quella griglia inserendo nella relativa valutazione il gradimento di non legittimato a manifestarlo, Moggi, circostanza, questa, che, comunque, nella visione del tribunale, sembra possa ricadere nella previsione della norma penale.....”
Quindi, anche in assenza dell'alterazione del sorteggio, gli imputati vengono condannati in quanto da conversazioni intercettate si deduce che nella griglia venne inserito Dondarini gradito a Moggi. E si badi bene: non tutti gli arbitri della griglia, ma il solo Dondarini. Si è già scritto che tale interpretazione della norma ci sembra alquanto “allargata” e per nulla coincidente con quanto scritto dalla Procura di Torino, che individua nel sorteggio un elemento essenziale per il realizzarsi la frode sportiva. Ma tant'è.
Adesso ritorniamo alla recente Meani-Bergamo. Quanto scritto dal tribunale di Napoli calza come un guanto alla grigliata di Meani. Anzi in questa Meani riporta il gradimento di "lui" a tutti e tre gli arbitri in griglia, quindi è certo che per Juventus-Milan c'è stato un arbitro gradito a "lui". E se Juventus-Lazio è stata ritenuta turbata dall'inserimento in griglia del solo Dondarini, per Juventus-Milan, avendo a disposizione questa conversazione, il tribunale come avrebbe giudicato? Sarebbe stato possibile condannare Moggi e Bertini per due telefonate post partita di Moggi a Biscardi o sarebbero stati condannati Meani e "lui" (se indagati come forse era corretto fare) per aver turbato Juventus-Milan avendo, con il proprio gradimento a tutti gli arbitri in griglia, resa certa “la possibilità di abbinamento alla squadra manifestante il gradimento”?
Ma volendo allargare il campo e non limitarsi a questa sola intercettazione, andando cioè a ripescare tutte le intercettazioni in cui qualche dirigente esprime il suo gradimento per l'inserimento in griglia di questo o quell'arbitro (di queste telefonate ne esistono a decine, anche dei dirigenti della squadra cartonata) ed applicando lo stesso metro di giudizio utilizzato dal tribunale per condannare gli imputati di cui al capo f), molti altri dirigenti sportivi avrebbero dovuto essere indagati, giudicati e condannati. E non stiamo sostenendo la tesi 'tutti colpevoli nessun colpevole', ma un semplice principio giuridico: se esprimere il proprio gradimento ai designatori sull'inserimento in griglia di un arbitro è reato, allora tutti i dirigenti che l'hanno fatto avrebbero dovuto venire condannati. Chiamasi uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
Prego, gradisce questo arbitro?
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