Tra i condannati in primo grado nel processo Calciopoli di Napoli vi è l'ex arbitro Dattilo. Dattilo era imputato del reato di associazione a delinquere e frode sportiva. La condanna per Dattilo è stata di un anno e 4 mesi. Ancora non si conoscono le motivazioni delle condanne, per cui non sappiamo quali siano le prove che abbiano portato a questa condanna. Tuttavia possiamo riprendere le motivazioni della sentenza di primo grado del giudizio abbreviato in cui sono state valutate le prove portate dall'accusa e ritenute fondate dal giudice De Gregorio. Tale operazione è particolarmente pregnante nel caso di Dattilo, in quanto l'accusa durante il dibattimento non ha prodotto nessuna nuova prova a suo carico, anzi sono emerse prove fondamentali (o almeno tali sembravano a tutti gli osservatori esterni) a suo discarico. Dattilo è ritenuto un associato in quanto dotato di sim svizzera, quindi sarebbe un arbitro radiocomandato da Moggi. Ma lasciamo da parte l'accusa di associazione che sembra, nel caso di Dattilo, essere legata all'unico reato di frode che avrebbe commesso, cioè sarebbe associato perché si sarebbe dimostrato disponibile a frodare nell'interesse di Moggi. Quindi concentriamoci sull'unica frode di Dattilo: Udinese-Brescia.
Andando a leggere il capo B dell'imputazione, è scritto nelle motivazioni della sentenza dell'abbreviato a pag. 7 in relazione agli imputati Moggi, Giraudo e Dattilo: “....Dattilo... compiva atti fraudolenti, consistiti, ad opera di Dattilo, nella dolosa ammonizione di Pinzi Muntari e Di Michele e nella dolosa espulsione del calciatore Jankulovsky, tutti in forza all'Udinese, successivo avversario della Juventus...”
Prima osservazione di fondamentale importanza: secondo l'ipotesi accusatoria la frode si sarebbe concretizzata ad opera di Dattilo, non viene quindi ipotizzato un reato di pericolo.
Il giudice De Gregorio ha ritenuto fondata l'accusa e condannato Giraudo in relazione a questa frode. Nelle motivazioni, a pag. 138 è scritto che: “...solo alcuni giorni prima dell'incontro incriminato si registrò una conversazione tra Moggi ed il giornalista Baldas, ... i cui giudizi erano molto considerati e temuti nell'ambiente calcistico... che riguardava una precedente conduzione di gara di Dattilo”. Baldas ex arbitro era il moviolista del processo di Biscardi. Il suo parere, a dire di De Gregorio, sarebbe stato molto considerato e temuto, tuttavia in quali occasioni Baldas abbia inciso con un suo parere su decisioni dei vertici del calcio o sui vertici dell'AIA o sui giudici sportivi De Gregorio non lo dice. Ma per De Gregorio Baldas è un'arma importante nelle mani di Moggi.
Ed il fatto che Moggi parli con Baldas di Dattilo sarebbe una prova del rapporto criminoso che sussiste tra Moggi e Dattilo. Sempre a pag. 138 è riportata l'ormai arcinota telefonata tra Moggi e Giraudo delle ore 16.58, dopo il fischio finale di Udinese-Brescia.
Giraudo: “Dattilo è stato molto bravo, ma se Dattilo è un po' più sveglio dimezza l'Udinese..”
Moggi: “Ma cosa vuoi fare, ha mandato via Jankulovsky, abbiamo un rompicoglioni in meno..”
La gara successiva l'Udinese l'avrebbe giocata con la Juventus senza Jankulovsky.
De Gregorio poi riferisce che il giorno dopo Moggi chiede a Baldas di salvare Dattilo anche “di fronte all'evidenza di violazione delle regole”. Ovviamente per De Gregorio la violazione evidente delle regole è l'espulsione dolosa di Jankulovsky, vedremo che non è così.
A pag. 139 De Gregorio riporta, a supporto della condanna di Giraudo per questo capo d'imputazione, il possesso di sim svizzera da parte di Dattilo. Ricordiamo che Dattilo, secondo la ricostruzione degli inquirenti è possessore di una sim svizzera, che inizierebbe ad utilizzare nel novembre 2004 e cesserebbe di utilizzare nel febbraio 2005. Quindi per il settembre 2004, quando si gioca Udinese-Brescia, non gli viene attribuita nessuna sim Svizzera. Come Dattilo riceverebbe le istruzioni per frodare questa partita non viene detto da De Gregorio; vedremo cosa si dirà nelle motivazioni del processo ordinario. Altro elemento fondamentale riportato nelle motivazioni di De Gregorio è una cena a casa di Pairetto avvenuta il 21 settembre 2004 prima della partita Udinese-Brescia. Viene riportato uno stralcio di un'intercettazione ambientale, si sente Giraudo che dice: “ Non voglio rimettere un'altra volta sul Milan perché il rischio è troppo alto...” e Moggi: “No, non si può”.
De Gregorio ne deduce che “deve ritenersi che in quell'incontro – cui, pare opportuno rammentarlo, erano presenti i due designatori, Moggi e Giraudo – si decise, come annotato dalla PG nelle sue informative, delle designazioni arbitrali per la domenica seguente, in cui era in programma Udinese-Brescia.”
Il quadro probatorio che De Gregorio ha ritenuto sufficiente per condannare Giraudo per frode in Udinese-Brescia è quindi composto da:
- telefonate Moggi-Baldas;
- cena in casa Pairetto del 21 settembre 2004;
- telefonata Moggi-Giraudo delle 16,58 del 26 settembre 2004 a partita conclusa;
- possesso di una sim svizzera da parte di Dattilo dal 12 novembre 2004 al 12 febbraio 2005.
La frode si sarebbe concretizzata mediante l'espulsione di Jankulovsky, che non avrebbe giocato la successiva partita Udinese-Juventus.
Ma andiamo a rivedere quanto detto da Capuano, che si occupa di analizzare le frodi sportive per l'accusa nel processo con rito ordinario. Capuano riprende la telefonata tra Giraudo e Moggi post Udinese-Brescia e la telefonata Moggi-Baldas sempre dopo la partita: da questa telefonata deduce che Baldas ritiene che Dattilo abbia sbagliato a non fermare il gioco quando il portiere De Sanctis rimane a terra infortunato.
Ma su questa partita e sul suo andamento torneremo a breve.
Infine Capuano riporta le telefonate avvenute, secondo l'accusa, su sim svizzere tra Moggi e Dattilo. Capuano nulla dice in merito alla cena del 21 settembre 2004 ed alla formazione della griglia in relazione a questo capo d'imputazione. E nulla dice su come Dattilo sia stato sorteggiato per Udinese-Brescia. Questo il quadro accusatorio che ha portato alla condanna di Giraudo in abbreviato in relazione al capo B (per Moggi e Dattilo leggeremo nelle motivazioni se sono simili), ovvero aver frodato Udinese-Brescia facendo espellere Jankulovsky da Dattilo.
Ma procediamo con ordine, cosa accadde in quella partita?
Accadde che al 31' del st Mannini del Brescia segnò quando il portiere dell'Udinese De Sanctis si trovava a terra infortunato. Dopo il gol si scatenava una rissa colossale con il coinvolgimento di calciatori e dirigenti delle due squadre. Dattilo cacciò Jankulovsky e l'allenatore dei bresciani Di Biase ed ammonì Pinzi, Muntari e Di Michele dell'Udinese e Di Biagio, Zoboli, Domizzi, Dallamano e Caracciolo del Brescia.
Inizialmente quella partita non venne nemmeno omologata dal giudice sportivo, in quanto si ipotizzò un errore tecnico da parte di Dattilo.
Solo dopo aver risentito Dattilo il giudice sportivo omologò la gara, in quanto non di errore tecnico si sarebbe trattato, ma casomai di errore di valutazione di Dattilo.
Quindi un errore di Dattilo c'è stato nel non fermare il gioco quando De Sanctis era a terra, ma non certo nell'espellere Jankulovsky, come dicono De Gregorio e Capuano.
E né De Gregorio né Capuano riferiscono la dinamica dell'espulsione di Jankulovsky, per loro è l'espulsione in sé ad essere dolosa. Ma se per De Gregorio vi può essere la scusante del fatto che nessun testimone è stato sentito in aula proprio per le modalità del rito abbreviato, Capuano non ha scuse, ha potuto sentire la testimonianza dell'assistente Camerota, il quale in aula ha testimoniato di esser stato lui a segnalare che Jankulovsky andava espulso.
Vedremo come verrà affrontata la testimonianza di Camerota nelle motivazioni.
Quindi le telefonate tra Moggi e Baldas, una cena durante la quale secondo De Gregorio si è parlato di griglie e si è deciso delle designazioni, una telefonata tra Giraudo e Moggi e la ricostruzione di Di Laroni che attribuisce a Dattilo una sim svizzera nell'arco di tempo compreso tra il 12 novembre 2004 e il 12 febbraio 2005 sono le prove che hanno fatto condannare tre persone per frode sportiva e, nel caso di Dattilo, lo fanno ritenere un associato.
Ma né De Gregorio né Capuano forniscono prove che Giraudo e Moggi in quella cena abbiano stilato una griglia poi consegnata a Pairetto e Bergamo, né forniscono una prova che tale griglia sia stata adottata dai designatori. Nell'unica occasione in cui sentiamo Moggi parlare di griglie con Bergamo, e lo fa su telefono svizzero (toh.. allora erano intercettabili !), scopriamo che poi Bergamo non avrebbe deciso secondo la griglia suggerita da Moggi. Ed ancora, De Gregorio e Capuano non dicono come sia stato truccato quel sorteggio per far designare Dattilo. Sembra evidente che sia De Gregorio che i PM ritengano truccati i sorteggi, così come ritengano quasi superfluo spiegare per ogni singola frode come e chi alterò il sorteggio. E che il sorteggio sia un elemento determinante per ogni frode lo pensavano anche i PM della Procura di Torino, che avevano indagato in precedenza sulle designazioni arbitrali e sulla formazione delle griglie (Torino analizzò le griglie del campionato 2003/2004 e del campionato 2004/2005 fino all'1/03/2005!) e sui sorteggi. Scrive il PM Maddalena di Torino nella richiesta di archiviazione, a pag. 19: "....data la presenza di un notaio e di un giornalista (mai lo stesso per ogni sorteggio) pare fortemente improbabile, se non del tutto inverosimile, ritenere che i sorteggi fossero 'truccati'....."
Per Capuano (si risenta la replica dell'8 novembre scorso) i notai si sarebbero limitati a riportare gli esiti del sorteggio senza vigilare sulla correttezza dello stesso, in pratica dei semplici segretari alquanto distratti.
Ma soprattutto nessuno dei due (Capuano e De Gregorio) dice come e quando venne ordinato a Dattilo di arbitrare pro-Juve; Dattilo all'epoca non era dotato di scheda svizzera. Ma poi quale contributo avrebbe fornito Dattilo alla cupola dopo questa frode?
Dattilo nel campionato 2004/2005 arbitrò le seguenti partite:
Livorno-Chievo1-2 (19/9/04)
Udinese-Brescia 1-2 (26/9/04)
Parma-Udinese 1-0 (29/01/05)
Roma-Bologna 1-1 (6/02/05)
Bologna-Siena 1-1 (13/03/05)
Solo 5 partite, non arbitrò mai la Juventus e solo in occasione di Udinese-Brescia arbitrò una squadra che nel match seguente avrebbe incontrato la Juventus. Quindi non è stato sfruttato come killer di diffidati. Né arbitrò una concorrente diretta della Juventus per la corsa scudetto. Ed allora per quale motivo venne associato Dattilo? Quale sarebbe stato il suo apporto alla cupola?
E per quale motivo gli fu consegnata una scheda svizzera solo il 12 novembre 2004, scheda che usò solo fino al 12 febbraio 2005? A leggere le carte ed a sentire le udienze del processo ordinario, per tutti gli osservatori esterni, i dubbi su questa frode son diventate certezze di non sussistenza del reato. Secondo De Gregorio il reato invece si concretizza nell'espulsione dolosa di Jankulovsky, quando invece s'è appurato che l'espulsione non venne decisa da Dattilo ma dall'assistente Camerota: e allora dov'è il reato di Dattilo? Tutte domande a cui speriamo di trovare risposta nelle motivazioni della sentenza del processo ordinario. Ma vedere che un libero cittadino come Dattilo è stato condannato a un anno e 4 mesi di reclusione in base a queste prove ci induce a sperare che il fato ci tenga il più possibile lontano dalle aule di un tribunale.
AriDattilo
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