cantanapoliEbbene sì, il gran giorno è arrivato. Ci eravamo preparati bene e avevamo coltivato la granitica speranza di vedere crollare quell'impianto accusatorio che, col tempo, aveva mostrato falle e incongruenze sempre più evidenti. Invece è andata diversamente e, purtroppo, ci siamo ritrovati di fronte la carta carbone di quelle che furono le sentenze sportive. Uno specchietto fotocopiato del dispositivo sandulliano, aggiornato in chiave penale, ma pressoché identico anche nella natura e nella graduazione delle condanne.
Infatti, sono stati riconosciuti colpevoli in primis Moggi, Bergamo, Mazzini e Pairetto, per poi via via scendere agli arbitri (De Santis, Racalbuto, Bertini, Dattilo), inframmezzati dai vari dirigenti/presidenti sportivi (i Della Valle, Mencucci e Lotito), per finire con gli assistenti (Titomanlio, Puglisi) e l’ineffabile Meani. Assolti invece Fazi, Rodomonti, Scardina, Mazzei, Fabiani, Ambrosino, Ceniccola e Gemignani.
Di considerazioni di fronte a tali risultanze possono essercene tante, a seconda dei punti di vista, ma quella che torna più facilmente in mente è sempre la stessa: non è cambiato nulla.
Sentenza doveva essere e sentenza è stata. Per alcuni gloria, per altri dolore.
In attesa delle motivazioni prevale, almeno dal nostro punto di vista, lo stupore: 61 udienze, centinaia di ore di dibattimento e di prove confutate, tre tentativi di ricusazione, testimoni farraginosi, controsensi e contraddizioni non sono bastati a divellere le radici piantate cinque anni fa, a spianare gli amari solchi di una lotta doverosa quanto, per ora, inutile.
Non sono bastate le deposizioni tentennanti di Auricchio, le telefonate (da lui?) tagliate, le sue reticenze, non sono bastate le contorsioni di Nucini, la goffaggine di Zeman, il dimostrare la regolarità dei sorteggi e la vacuità del teorema delle ammonizioni a comando. Non è bastato De Santis che si sdoganava e ridoganava a piacere (dell’accusa), non è bastato Coppola, che puntò il dito proprio alle fondamenta delle indagine stessa, così come i baffi gialli e rossi e i “piaccia o non piaccia”. Nessun effetto hanno avuto i capicupola sorpresi in tutt’altre faccende affaccendati (Bergamo al telefono con Meani, Facchetti e mezzo mondo calcistico), l'assenza di pistole fumanti (conversazioni compromettenti? Vantaggi materiali?) e la ferrea logica della statistica (con gli arbitri “affiliati” la Juventus otteneva meno punti che con quelli al di fuori del sistema). La verità processuale, al momento, è questa.
Stupisce però l’intensità delle pene, con le richieste dei pm quasi completamente accolte nonostante, nel caso di Moggi, siano stati considerati nulli 8 capi di imputazione su 18.
Ed è proprio su questi che vale la pena di soffermarsi, come possiamo vedere da questo specchietto riassuntivo:

ASSOLUZIONI:

c) Siena-Juve (arbitro Bertini) – contatti su schede svizzere
d) Juve-Chievo (Pieri) – contatti su schede svizzere
e) Lecce-Juve (De Santis) – regalie di magliette...
n) Roma-Parma (Racalbuto) - ammonizioni mirate a Pisanu e Contini
p) Messina-Parma - Moggi che aiutava Fabiani
r) Siena-Messina (Bertini) – contatti su schede svizzere
t) Palermo-Lecce - ammonizioni Pinardi e Rullo per favorire il Messina
A10) Lecce-Parma – salvataggio Fiorentina

CONDANNE:

a) Associazione a delinquere (generica)
b) Udinese-Brescia (Dattilo) - ammonizioni Pinzi-Muntari-Di Michele ed espulsione Jankulovski
f) Juve-Lazio – influenza su sorteggio
g) Fiorentina-Bologna – influenza su sorteggio ammonizioni mirate Petruzzi e Nastase
i) Fiorentina-Bologna – quanto detto sopra, riflesso sulla successiva Bologna-Juve
m) Juve-Milan (Bertini) – contatti su schede e telefonate al Processo di Biscardi
o) Cagliari-Juve (Racalbuto) - contatti su schede e ambientale
q) Juve-Udinese (Rodomonti) - influenza sulle griglie, ma arbitro assolto...
z) Roma-Juve (Racalbuto)
A5) Chievo-Fiorentina - salvataggio Fiorentina...

Prendiamo atto, ma non possiamo fare a meno di trarre una decisiva deduzione: Moggi viene condannato e assolto per gli stessi motivi! Nei capi c) e d), infatti, non vengono riconosciuti come frodi i contatti "esteri" tra il dg e gli arbitri Pieri e Bertini. Il contatto avuto con lo stesso Bertini prima di Juve-Milan (quello delle 42 telefonate…) viene invece sorprendentemente accettato. Allo stesso modo le ammonizioni di Pisanu e Contini (oltre a quelle di Rullo e Pinardi) non sono mirate, mentre lo sono quelle di Petruzzi e Nastase (sulla base di una telefonata con Damascelli…) e quelle occorse in Udinese-Brescia. Decisione quest’ultima davvero paradossale, se si pensa che Pinzi, Muntari e Di Michele giocarono la successiva gara contro la Juventus, mentre Jankulovski fu giustamente espulso per un pugno in faccia ad un calciatore bresciano, dietro segnalazione di un guardalinee. Infine, anche il cosiddetto teorema del “salvataggio della Fiorentina” genera un mostro a due teste: da una parte l’assoluzione per Lecce-Parma, dall'altra la condanna per la partita tra il Chievo e i Viola.
Che dire poi di Fabiani, assolto completamente, ma anch’egli invischiato nel pastrocchio delle schede straniere (c’è anche lui negli specchietti di Di Laroni, nell’informativa del 2007)? Proprio quel Fabiani che Nucini accusò di averlo portato al cospetto di Moggi... Per tacere di Juventus-Udinese, dove si condannano le griglie (pratica nella quale altri erano molto più esperti...), mentre l'arbitro Rodomonti, destinatario finale dell'ipotetico tentativo di condizionamento, ne esce immacolato come un fiocco di neve sulla cima dell'Everest.
Non torna nulla, non è mai tornato nulla. Così come non ci torna, o forse inquieta, quel comunicato della Juventus e l’esultanza del suo avvocato al momento della lettura della sentenza. Alla fine, pare, è passato il teorema Meani: Moggi agiva da solo e la società non ne sapeva nulla. E' un vantaggio o l'ennesimo cul de sac? Rimangono ancora da considerare e valutare gli esiti dell’abbreviato di Giraudo, ma per ora tanto basta. A corso Galfer sono contenti così: la Juve non pagherà nulla, nessun risarcimento. Incombenza che invece dovranno affrontare Fiorentina e Lazio, nelle persone dei loro presidenti. A proposito, loro, condannati per frode sportiva, sono ancora "in attività". E, beffa finale, la Juve è estranea ai fatti, Fiorentina e Lazio no. Chissà come la prenderà la Federcalcio?