I verbali, che siamo riusciti ad avere:
Verbale di Nucini con Borrelli, 12 ottobre 2006.
Verbale di Nucini con Di Laroni, 23 settembre 2007.
Il confronto dei due verbali con le parti in comune, persino in un errore:
Confronto dei due verbali in Pdf.
A scuola il professore non avrebbe avuto dubbi, bollando il secondo compito come "copiato" dal compagno di banco, ma nel caso in questione non si era a scuola, ma in una caserma, anzi, "la caserma" di Via In Selci, quella dove è stata scritta la storia di Farsopoli, scegliendo personaggi, telefonate, domande da fare e da non fare, squadre che interessavano e quella che "non interessava".
I personaggi di questa storia, che presenta un aspetto davvero "singolare", termine spesso usato da Auricchio nelle sue informative, terzo solo ad "allarmante" ed "inquietante", sono Danilo Nucini ed il maresciallo capo Michele Di Laroni, entrambi testimoni dell'accusa nel processo Calciopoli, entrambi ben noti a chi segue il nostro giornale ed il processo.
Di Nucini ci siamo occupati in più fasi e, ad oggi, una domanda è ancora senza risposta:
perché, dopo che Mensurati e Fazzo lo servirono agli inquirenti come testimone su un piatto d'argento, già dall'11 maggio 2006 su Repubblica, non venne ascoltato subito dai carabinieri o dai pm? Perché viene ascoltato solo dopo 17 mesi un testimone che Narducci, nella sua requisitoria, scaglia come una freccia importante dell'accusa?
E a questa domanda, al bar dello sport, abbiamo sentito dare risposte basate sulle ipotesi più disparate, e le più maliziose attribuiscono la titubanza al fatto che portare Nucini nel processo equivaleva a portarvi Facchetti, tirato in ballo per primo proprio da Nucini già da quel maggio 2006. Sì perché, anche se dispiacerà ad Andrea Monti, che lo sostiene, non è stato Moggi a portare Facchetti nel processo, ma l'amico e "cavallo di Troia" Danilo.
Anche il maresciallo Di Laroni è personaggio noto per chi segue il processo, perché è l'uomo che si è occupato di abbinare i numeri di sim straniere dati dal De Cillis ad alcuni imputati. Di Laroni, che almeno una decina di numeri non è riuscito ad abbinarli a nessuno, non si fida della tecnologia e ha fatto tutto "a mano", aiutandosi con fogli di excel per elaborare "le schifezze" che gli hanno passato i vari operatori telefonici, come lui stesso ha detto in aula. Il risultato del suo studio presenta un altro aspetto "singolare", strano e sottolineato da diversi avvocati, ovvero che A e B si parlano su sim straniere ma le telefonate in uscita dalla scheda di A non corrispondono a quelle in entrata rilevabili sulla scheda di B.
Di Laroni, braccio destro di Auricchio, è anche stato ascoltato dai pm romani, insieme al suo capo, a proposito dell'indagine sulla fuga degli atti dell'indagine napoletana. Di Laroni è il maresciallo che fece un ricorso avverso ad una multa presa da Maurizio Galdi, giornalista della Gazzetta, inviato in pianta stabile della rosea al processo di Napoli, ma prima ancora collaboratore dei carabinieri fin dai primi momenti dell'indagine, con buona pace di Filippetto e della sua "Operazione Offside", che ha raccontato al pubblico: "Hanno deciso di chiamarsi "Squadra Off-Side" perché il desiderio è di mettere in fuorigioco l'INTERO sistema calcio. Sono gli UNICI a sapere ciò che sta succedendo, per due anni vivranno nell'ombra, mimetizzandosi". Boom. Su "intero" ed "unici" la verità è venuta fuori poco dopo.
Ora ritorniamo al nostro caso "singolare", che possiamo documentare. Risaliamo alla prima deposizione a Napoli del Nucini e ricordiamo che gli avvocati Prioreschi e Bonatti, difensore di Pairetto, fecero precise domande all'autodefinitosi "cavallo di Troia" di Facchetti, sulla sua deposizione avvenuta il 23 settembre 2007 davanti al maresciallo Di Laroni. Gli avvocati evidenziarono che il verbale della deposizione resa a Borrelli il 12 ottobre 2006 e quello della deposizione resa ai carabinieri un anno dopo erano speculari. Entrambi gli avvocati chiesero al teste Nucini, per verificarne l'attendibilità, se quando era andato dal Di Laroni avesse portato e/o dettato parti del precedente verbale fatto con l'ufficio indagini della FIGC. Risposte ferme e negative da parte del Nucini, che ha risposto più volte di non aver portato NULLA con sé quando è andato a farsi interrogare da Di Laroni.
I due verbali sono stati acquisiti agli atti, su richiesta dell'avvocato Bonatti, perché il tribunale ne verifichi la specularità al fine di valutare l'attendibilità del teste.
Sentire gli avvocati evidenziare questo aspetto è una cosa, pensi a qualche passo piuttosto simile, ma poter verificare con i propri occhi è davvero incredibile: i due verbali sembrano fotocopiati per il 90 %, salvo piccolissime parti diverse, soprattutto alla fine, quando Borrelli fece delle domande su Facchetti mentre Di Laroni preferì farle su Meani, anche perché l'Inter, è cosa divenuta nota, non interessava.
Il verbale dell'incontro Nucini-Di Laroni è "singolare" già dall'inizio, quando si legge "Innanzi ai sottoscritti ufficiali di PG Maresciallo Capo Di Laroni Michele, effettivo al Reparto in epigrafe, è presente il signor Nucini Danilo...": i sottoscritti, al plurale, ma è citato solo Di Laroni che è anche l'unico che firma il verbale con Nucini.
Di Laroni interrogò Nucini da solo?
La cosa sorprendente è che più che un verbale con domande e risposte sembra un lungo tema del Nucini, le poche domande sono solo in coda.
La cosa che ha del fantastico è che sono identici come svolgimento, ordine sequenziale degli argomenti trattati, uso dei termini e degli aggettivi, persino le virgole battute a macchina sul verbale del Di Laroni sono nello stesso posto di quelle del verbale con Borrelli. Potete verificarlo di persona leggendo i due verbali, anche se la qualità di riproduzione del secondo, purtroppo, non è delle migliori.
Partendo da quanto testimoniato da Nucini in aula sotto giuramento, ovvero che lui non aveva portato nulla da Di Laroni, e che tantomeno aveva il verbale redatto con Borrelli, ci troviamo davanti al caso eccezionale di un soggetto che un anno dopo ripete le stesse cose, utilizzando le stesse parole, evento reso ancor più eccezionale, eccezionale veramente, dal fatto che un carabiniere sintetizzi su un verbale le oltre tre ore di interrogatorio con gli stessi termini, aggettivi e virgole, usati da chi, un anno prima, aveva battuto a macchina il verbale delle dichiarazioni rese a Borrelli.
Non vi sembra un caso di rara eccezionalità? Non è fantastico quanto verificatosi nella caserma di via In Selci?
Prioreschi disse in aula che in 25 anni di carriera mai gli era accaduta una cosa simile.
E se pensiamo che uno dei due protagonisti è Nucini, che in aula ha difeso uno dei diversi cambi di versione con il fatto che davanti a Borrelli e Di Laroni la sua memoria lo ingannò e non era "fresca" come pensava senza il conforto del "file da 250 pagine", è davvero incredibile come, invece, sia riuscito ad avere una memoria tale da ripetere 5 pagine di verbale con Borrelli in modo identico, dopo un anno.
Non siamo a scuola, qui stiamo parlando di una cosa molto più seria, un'indagine per associazione a delinquere, dove un testimone sotto giuramento dichiara che non aveva con sé nulla. Allora è una pura coincidenza che uno 007 della FIGC ed un maresciallo della dissolta squadra Offside sintetizzino a verbale le parole del Nucini nello stesso modo?
Prioreschi a maggio 2009 fece la domanda a Nucini, ma il pm si oppose alla stessa. Perché? Se fu solo una coincidenza...
Riportiamo di seguito la parte interessata dell'udienza del maggio 2009.
Avv. Prioreschi: Quando Lei è stato convocato dai carabinieri è stato convocato o si è presentato spontaneamente?
Nucini: Scusi, non ho capito la domanda…
Presidente Casoria: Vuole sapere se i carabinieri l’hanno convocato o è andato Lei spontaneamente dai carabinieri nel 2007?
Nucini: Sono andato... convocato a Roma… sì, sì, convocato, convocato.
Avv. Prioreschi: Lei ha fatto solo questo verbale con i carabinieri? Solo una volta è stato sentito?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Non ha mai avuto colloqui informali?
Nucini: No.
Avv. Prioreschi: Senta però Lei è stato sentito dall’Ufficio Indagini?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Prima?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Senta, mi tolga una curiosità, ma com’è che i due verbali sono perfettamente identici pure nelle virgole?
PM: C’è opposizione, Presidente!
Presidente Casoria: Eh avvocato...
Avv. Prioreschi: No, sa, Presidente, io in 25 anni di professione è la prima volta che mi capita di vedere due verbali perfettamente identici… pure nelle virgole Presidente.
Presidente Casoria: Vabbè... Lei fa questa dichiarazione…
Avv. Prioreschi: Quando è andato dai carabinieri portava appresso il verbale dell’Ufficio Indagini?
Nucini: Io non portavo niente...
Avv. Prioreschi: Si era preso degli appunti...
Nucini: Io non portavo niente… io ho detto quello che dovevo dire...
Avv. Prioreschi: Ha letto?
Nucini: Ho DETTO quello che dovevo dire.
Avv. Prioreschi: Ho capito... va bene, Presidente.
Avv. Bonatti: Alla domanda dell'avvocato Prioreschi, Lei aveva risposto che quando si presentò al maresciallo Di Laroni, maresciallo capo Di Laroni Michele, per rendere, 23 settembre 2007, le proprie dichiarazioni, andò lì sfornito di qualsiasi riferimento, cioè non andò con dei verbali o qualcosa che lesse.
Nucini: Non mi risulta di aver detto quello che sta dicendo Lei. Io non sono andato con nessun verbale.
Presidente Casoria: Sì, sì, questo sta dicendo, non aveva appunti, non aveva niente.
Avv. Bonatti: Allora, senta: Lei non ha dettato qualcosa che stava leggendo, ad esempio, non aveva con sé, per farLe un esempio, le dichiarazioni rilasciate al 12 Ottobre 2006 alla Federazione Italiana Gioco Calcio?
Presidente Casoria: Le ha portate con sé queste dichiarazioni che aveva fatto?
Nucini: Che dichiarazioni? Io ho fatto delle dichiarazioni?
Avv. Bonatti: Lei aveva rilasciato delle dichiarazioni…
Nucini: Ah, al Dottor Borrelli!
Presidente Casoria: E le ha portate con sé, vuole sapere l’avvocato?
Nucini: No.
Presidente Casoria: E perché dice che le ha citate nel verbale.
Avv. Bonatti: Ecco, ma Lei… non le ha portate con sé?
Nucini: Cioè, cosa…
Presidente Casoria: Cioè la copia di queste dichiarazioni…
Nucini: No, io ho portato la copia… non ho portato niente!
Presidente Casoria: Quando è andato dai Carabinieri, Lei che cosa aveva in mano?
Nucini: Niente!
Presidente Casoria: Niente.
Avv. Bonatti: E c’è andato, dai Carabinieri, nel 2007, conferma?
Nucini: Quando mi hanno chiamato, 2007.
Avv. Bonatti: Un anno prima era stato dall’Ufficio Indagini.
Nucini: Non un anno prima, non è un…
Avv. Bonatti: Le dico un anno prima.
Nucini: Un anno prima?
Avv. Bonatti: 12 ottobre 2006.
Nucini: No, no, no, sì!
Avv. Bonatti: Le date, le date sono 12 ottobre 2006 e 23 settembre 2007.
Nucini: Come vola il tempo, oh!
Avv. Bonatti: Quindi non è passato un anno solare, quasi… undici…
Presidente Casoria: Undici mesi.
Avv. Bonatti: Va bene, a me basta. Quindi Lei non aveva… Ascolti, l’ultima domanda. Con riferimento alle dichiarazioni che Lei ha riportato…
[...]
Avv. Bonatti: Non ho altre domande. Chiedo però a questo punto, in relazione alla penultima domanda che ho fatto, che il Tribunale acquisisca, per valutare la credibilità del testimone, il verbale delle dichiarazioni rilasciate il 12 ottobre 2006 alle ore 11 dal signor Danilo Nucini e il verbale delle sommarie informazioni rese davanti ai Carabinieri di Roma, alle ore 12.15 nella persona del maresciallo capo Di Laroni, perché vi sono delle sovrapposizioni speculari con stessi termini, stesse frasi, identiche, con l’unica differenza che ci sono delle piccole aggiunte.
Presidente Casoria: Quindi c’è il consenso di tutte le parti? Con l'accordo di tutte le parti si acquisisce al fascicolo del dipartimento i due documenti. Anche il PM ha prestato consenso.
Verbale di Nucini con Borrelli, 12 ottobre 2006.
Verbale di Nucini con Di Laroni, 23 settembre 2007.
A scuola il professore non avrebbe avuto dubbi, bollando il secondo compito come "copiato" dal compagno di banco, ma nel caso in questione non si era a scuola, ma in una caserma, anzi, "la caserma" di Via In Selci, quella dove è stata scritta la storia di Farsopoli, scegliendo personaggi, telefonate, domande da fare e da non fare, squadre che interessavano e quella che "non interessava".
I personaggi di questa storia, che presenta un aspetto davvero "singolare", termine spesso usato da Auricchio nelle sue informative, terzo solo ad "allarmante" ed "inquietante", sono Danilo Nucini ed il maresciallo capo Michele Di Laroni, entrambi testimoni dell'accusa nel processo Calciopoli, entrambi ben noti a chi segue il nostro giornale ed il processo.
Di Nucini ci siamo occupati in più fasi e, ad oggi, una domanda è ancora senza risposta:
perché, dopo che Mensurati e Fazzo lo servirono agli inquirenti come testimone su un piatto d'argento, già dall'11 maggio 2006 su Repubblica, non venne ascoltato subito dai carabinieri o dai pm? Perché viene ascoltato solo dopo 17 mesi un testimone che Narducci, nella sua requisitoria, scaglia come una freccia importante dell'accusa?
E a questa domanda, al bar dello sport, abbiamo sentito dare risposte basate sulle ipotesi più disparate, e le più maliziose attribuiscono la titubanza al fatto che portare Nucini nel processo equivaleva a portarvi Facchetti, tirato in ballo per primo proprio da Nucini già da quel maggio 2006. Sì perché, anche se dispiacerà ad Andrea Monti, che lo sostiene, non è stato Moggi a portare Facchetti nel processo, ma l'amico e "cavallo di Troia" Danilo.
Anche il maresciallo Di Laroni è personaggio noto per chi segue il processo, perché è l'uomo che si è occupato di abbinare i numeri di sim straniere dati dal De Cillis ad alcuni imputati. Di Laroni, che almeno una decina di numeri non è riuscito ad abbinarli a nessuno, non si fida della tecnologia e ha fatto tutto "a mano", aiutandosi con fogli di excel per elaborare "le schifezze" che gli hanno passato i vari operatori telefonici, come lui stesso ha detto in aula. Il risultato del suo studio presenta un altro aspetto "singolare", strano e sottolineato da diversi avvocati, ovvero che A e B si parlano su sim straniere ma le telefonate in uscita dalla scheda di A non corrispondono a quelle in entrata rilevabili sulla scheda di B.
Di Laroni, braccio destro di Auricchio, è anche stato ascoltato dai pm romani, insieme al suo capo, a proposito dell'indagine sulla fuga degli atti dell'indagine napoletana. Di Laroni è il maresciallo che fece un ricorso avverso ad una multa presa da Maurizio Galdi, giornalista della Gazzetta, inviato in pianta stabile della rosea al processo di Napoli, ma prima ancora collaboratore dei carabinieri fin dai primi momenti dell'indagine, con buona pace di Filippetto e della sua "Operazione Offside", che ha raccontato al pubblico: "Hanno deciso di chiamarsi "Squadra Off-Side" perché il desiderio è di mettere in fuorigioco l'INTERO sistema calcio. Sono gli UNICI a sapere ciò che sta succedendo, per due anni vivranno nell'ombra, mimetizzandosi". Boom. Su "intero" ed "unici" la verità è venuta fuori poco dopo.
Ora ritorniamo al nostro caso "singolare", che possiamo documentare. Risaliamo alla prima deposizione a Napoli del Nucini e ricordiamo che gli avvocati Prioreschi e Bonatti, difensore di Pairetto, fecero precise domande all'autodefinitosi "cavallo di Troia" di Facchetti, sulla sua deposizione avvenuta il 23 settembre 2007 davanti al maresciallo Di Laroni. Gli avvocati evidenziarono che il verbale della deposizione resa a Borrelli il 12 ottobre 2006 e quello della deposizione resa ai carabinieri un anno dopo erano speculari. Entrambi gli avvocati chiesero al teste Nucini, per verificarne l'attendibilità, se quando era andato dal Di Laroni avesse portato e/o dettato parti del precedente verbale fatto con l'ufficio indagini della FIGC. Risposte ferme e negative da parte del Nucini, che ha risposto più volte di non aver portato NULLA con sé quando è andato a farsi interrogare da Di Laroni.
I due verbali sono stati acquisiti agli atti, su richiesta dell'avvocato Bonatti, perché il tribunale ne verifichi la specularità al fine di valutare l'attendibilità del teste.
Sentire gli avvocati evidenziare questo aspetto è una cosa, pensi a qualche passo piuttosto simile, ma poter verificare con i propri occhi è davvero incredibile: i due verbali sembrano fotocopiati per il 90 %, salvo piccolissime parti diverse, soprattutto alla fine, quando Borrelli fece delle domande su Facchetti mentre Di Laroni preferì farle su Meani, anche perché l'Inter, è cosa divenuta nota, non interessava.
Il verbale dell'incontro Nucini-Di Laroni è "singolare" già dall'inizio, quando si legge "Innanzi ai sottoscritti ufficiali di PG Maresciallo Capo Di Laroni Michele, effettivo al Reparto in epigrafe, è presente il signor Nucini Danilo...": i sottoscritti, al plurale, ma è citato solo Di Laroni che è anche l'unico che firma il verbale con Nucini.
Di Laroni interrogò Nucini da solo?
La cosa sorprendente è che più che un verbale con domande e risposte sembra un lungo tema del Nucini, le poche domande sono solo in coda.
La cosa che ha del fantastico è che sono identici come svolgimento, ordine sequenziale degli argomenti trattati, uso dei termini e degli aggettivi, persino le virgole battute a macchina sul verbale del Di Laroni sono nello stesso posto di quelle del verbale con Borrelli. Potete verificarlo di persona leggendo i due verbali, anche se la qualità di riproduzione del secondo, purtroppo, non è delle migliori.
Partendo da quanto testimoniato da Nucini in aula sotto giuramento, ovvero che lui non aveva portato nulla da Di Laroni, e che tantomeno aveva il verbale redatto con Borrelli, ci troviamo davanti al caso eccezionale di un soggetto che un anno dopo ripete le stesse cose, utilizzando le stesse parole, evento reso ancor più eccezionale, eccezionale veramente, dal fatto che un carabiniere sintetizzi su un verbale le oltre tre ore di interrogatorio con gli stessi termini, aggettivi e virgole, usati da chi, un anno prima, aveva battuto a macchina il verbale delle dichiarazioni rese a Borrelli.
Non vi sembra un caso di rara eccezionalità? Non è fantastico quanto verificatosi nella caserma di via In Selci?
Prioreschi disse in aula che in 25 anni di carriera mai gli era accaduta una cosa simile.
E se pensiamo che uno dei due protagonisti è Nucini, che in aula ha difeso uno dei diversi cambi di versione con il fatto che davanti a Borrelli e Di Laroni la sua memoria lo ingannò e non era "fresca" come pensava senza il conforto del "file da 250 pagine", è davvero incredibile come, invece, sia riuscito ad avere una memoria tale da ripetere 5 pagine di verbale con Borrelli in modo identico, dopo un anno.
Non siamo a scuola, qui stiamo parlando di una cosa molto più seria, un'indagine per associazione a delinquere, dove un testimone sotto giuramento dichiara che non aveva con sé nulla. Allora è una pura coincidenza che uno 007 della FIGC ed un maresciallo della dissolta squadra Offside sintetizzino a verbale le parole del Nucini nello stesso modo?
Prioreschi a maggio 2009 fece la domanda a Nucini, ma il pm si oppose alla stessa. Perché? Se fu solo una coincidenza...
Riportiamo di seguito la parte interessata dell'udienza del maggio 2009.
Avv. Prioreschi: Quando Lei è stato convocato dai carabinieri è stato convocato o si è presentato spontaneamente?
Nucini: Scusi, non ho capito la domanda…
Presidente Casoria: Vuole sapere se i carabinieri l’hanno convocato o è andato Lei spontaneamente dai carabinieri nel 2007?
Nucini: Sono andato... convocato a Roma… sì, sì, convocato, convocato.
Avv. Prioreschi: Lei ha fatto solo questo verbale con i carabinieri? Solo una volta è stato sentito?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Non ha mai avuto colloqui informali?
Nucini: No.
Avv. Prioreschi: Senta però Lei è stato sentito dall’Ufficio Indagini?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Prima?
Nucini: Sì.
Avv. Prioreschi: Senta, mi tolga una curiosità, ma com’è che i due verbali sono perfettamente identici pure nelle virgole?
PM: C’è opposizione, Presidente!
Presidente Casoria: Eh avvocato...
Avv. Prioreschi: No, sa, Presidente, io in 25 anni di professione è la prima volta che mi capita di vedere due verbali perfettamente identici… pure nelle virgole Presidente.
Presidente Casoria: Vabbè... Lei fa questa dichiarazione…
Avv. Prioreschi: Quando è andato dai carabinieri portava appresso il verbale del’Ufficio Indagini?
Nucini: Io non portavo niente...
Avv. Prioreschi: Si era preso degli appunti...
Nucini: Io non portavo niente… io ho detto quello che dovevo dire...
Avv. Prioreschi: Ha letto?
Nucini: Ho DETTO quello che dovevo dire.
Avv. Prioreschi: Ho capito... va bene, Presidente.
Avv. Bonatti: Alla domanda dell'avvocato Prioreschi, Lei aveva risposto che quando si presentò al maresciallo Di Laroni, maresciallo capo Di Laroni Michele, per rendere, 23 Settembre 2007, le proprie dichiarazioni, andò lì sfornito di qualsiasi riferimento, cioè non andò con dei verbali o qualcosa che lesse.
Nucini: Non mi risulta di aver detto quello che sta dicendo Lei. Io non sono andato con nessun verbale.
Presidente Casoria: Sì, sì, questo sta dicendo, non aveva appunti, non aveva niente.
Avv. Bonatti: Allora, senta: Lei non ha dettato qualcosa che stava leggendo, ad esempio, non aveva con sé, per farLe un esempio, le dichiarazioni rilasciate al 12 Ottobre 2006 alla Federazione Italiana Gioco Calcio?
Presidente Casoria: Le ha portate con sé queste dichiarazioni che aveva fatto?
Nucini: Che dichiarazioni? Io ho fatto delle dichiarazioni?
Avv. Bonatti: Lei aveva rilasciato delle dichiarazioni…
Nucini: Ah, al Dottor Borrelli!
Presidente Casoria: E le ha portate con sé, vuole sapere l’avvocato?
Nucini: No.
Presidente Casoria: E perché dice che le ha citate nel verbale.
Avv. Bonatti: Ecco, ma Lei… non le ha portate con sé?
Nucini: Cioè, cosa…
Presidente Casoria: Cioè la copia di queste dichiarazioni…
Nucini: No, io ho portato la copia… non ho portato niente!
Presidente Casoria: Quando è andato dai Carabinieri, Lei che cosa aveva in mano?
Nucini: Niente!
Presidente Casoria: Niente.
Avv. Bonatti: E c’è andato, dai Carabinieri, nel 2007, conferma?
Nucini: Quando mi hanno chiamato, 2007.
Avv. Bonatti: Un anno prima era stato dall’Ufficio Indagini.
Nucini: Non un anno prima, non è un…
Avv. Bonatti: Le dico un anno prima.
Nucini: Un anno prima?
Avv. Bonatti: 12 Ottobre 2006.
Nucini: No, no, no, sì!
Avv. Bonatti: Le date, le date sono 12 Ottobre 2006 e 23 Settembre 2007.
Nucini: Come vola il tempo, oh!
Avv. Bonatti: Quindi non è passato un anno solare, quasi… undici…
Presidente Casoria: Undici mesi.
Avv. Bonatti: Va bene, a me basta. Quindi Lei non aveva… Ascolti, l’ultima domanda. Con riferimento alle dichiarazioni che Lei ha riportato…
[...]
Avv. Bonatti: Non ho altre domande. Chiedo però a questo punto in relazione alla penultima domanda che ho fatto che il Tribunale acquisisca, per vantare la credibilità del testimone, il verbale delle dichiarazioni rilasciate il 12 Ottobre 2006 alle ore 11 dal Signor Danilo Nucini e il verbale delle sommarie informazioni rese davanti ai Carabinieri di Roma ore 12.15 nella persona del maresciallo capo Di Laroni perché vi sono delle sovrapposizioni speculari con stessi termini, stesse frasi identiche con l’unica differenza che ci sono delle piccole aggiunte.
Presidente Casoria: Quindi c’è il consenso di tutte le parti? Con l'accordo di tutte le parti si acquisisce al fascicolo del dipartimento i due documenti. Anche il PM ha prestato consenso.