L’8 giugno 2006 la Procura di Napoli informa di aver fatto scarcerare per errore il figlio di uno dei boss del quartiere napoletano di Scampia, condannato a otto anni di reclusione. Un’ordinanza redatta male ha consentito al giovane di lasciare il carcere e di far perdere traccia di sé. Motivazione? «L'errore è stato commesso non per colpa nostra ma a causa della carenza di uomini e mezzi». Questa la risposta della Procura partenopea, la stessa che ha indagato 41 persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, nonostante operi in un territorio dove l’associazione a delinquere è finalizzata a reati ben più gravi. Una Procura che ha indagato Moggi per “sequestro di persona” per le millanterie riguardo a Paparesta, una Procura che ha fatto pedinare gente che si recava ad una cena di Natale, una Procura che ha redatto chilometriche informative mal scritte. E intanto i detenuti escono dal carcere per “carenza di uomini e mezzi”…