Abbiamo già analizzato in profondità il caso della partita Roma-Juventus del marzo 2005, capo di imputazione nel processo penale, allargando il campo visivo ristretto con il quale l'avevano vista e raccontata nelle informative gli investigatori. Questa volta, sempre per analizzare il metodo investigativo usato dalla "squadra Off-side", ci occupiamo di Inter-Juventus del 28 novembre 2004, alla quale Auricchio dedica ben otto pagine dell'informativa del novembre 2005. Nonostante l'impegno profuso, l'ipotesi di Auricchio non deve aver convinto neppure i pm Narducci e Beatrice che non inseriscono questa partita tra quelle per le quali si ipotizza la frode sportiva. Del resto già nell'informativa c'è ben poco arrosto su questa partita. Diciamo (un intercalare caro al tenente Auricchio ed ascoltato migliaia di volte in aula) che le ipotesi investigative su questa partita sono state aggiunte come "buon peso". Questa l'impressione avuta nel 2006 quando leggemmo per la prima volta l'informativa, perché oggi che conosciamo le intercettazioni ritrovate dai periti di Moggi lo scenario è ben diverso, e proprio questa partita ha assunto un "rilevantissimo" significato che nessun giornale ha voluto notare, preferendo fermarsi al polverone su chi ha detto "Metti Collina". Presto faremo notare perché questa è la partita di una "madre incinta" anche a chi preferisce volgere lo sguardo verso la "madre sterile".
Prima un inciso. Nell'udienza del 16 marzo l'avvocato Messeri, che difende Bertini, chiede ad Auricchio: Quando dice gol in evidente fuorigioco, da che cosa…
Auricchio: Quando abbiamo citato aspetti di ordine tecnico, abbiamo semplicemente fatto riferimento ai tabellini sportivi. Quindi, quando Lei nella mia trascrizione vedrà che ci siamo allungati sul gol in fuorigioco è perché abbiamo fatto riferimento al tabellino della cronaca.
Avv. Messeri: Tabellini… tabellini acquisiti dove?
Auricchio: Nell’informativa. Se Lei vede, ogni partita ha 2-3 riferimenti di cronaca dei giornali… voglio dire, non abbiamo preso la cronaca di Firenze, la Nazione, ma abbiamo preso la Gazzetta, il Corriere...
Non vedevano le partite per cercare riscontri, perché non si ritenevano idonei a valutare i fatti tecnici, e si rifacevano agli articoli di ben selezionati grandi giornali, mica giornali locali, o di riferimento per le squadre indagate. Per trovare riscontri alle ipotesi investigative, però, basta consultare l'informativa del novembre 2005, copiavano ed incollavano anche commenti e lamentele prelevati dai siti delle "vittime": dal sito del Lecce (pagina 36), dal sito dell'Inter (pagina 45), e da quello della Lazio (pagina 52). Non certo dei mezzi di informazione super-partes.
Sull'informativa del novembre 2005 la trattazione della partita Inter-Juventus inizia a pagina 41: "Il difficile incontro della Juventus a Milano contro l’Inter è caratterizzato da un’intensa fase preliminare di contatti tra i membri del gruppo moggiano, a cui farà da contraltare un importante pareggio. La classifica della 12^ giornata del girone di andata, infatti, vede la Juventus al primo posto con 31 punti, inseguita dal Milan con 25 e dall’Udinese a 19". Per la cronaca l'Inter aveva 16 punti. La Juve stava conducendo quella partita per 2-0, l'Inter avrebbe dovuto restare in 10 per l'espulsione di Toldo che, invece, fu graziato da Rodomonti: e il pareggio sarà stato "importante" per l'Inter visto come lo festeggiarono, quasi come un triplete.
Auricchio riporta (pagina 41) che ci furono telefonate il 24 novembre tra Bergamo e Moggi, che "si accordano per risentirsi alle 23 (sulle utenze monitorate all’orario indicato dai due interlocutori non è stata intercettata alcuna conversazione)".
"Il giorno successivo, ovvero il 25 novembre 2004, alla vigilia dei sorteggi arbitrali, alle ore 11,17 (vds prog. 4620 - utenza 335/64…. in uso a Paolo Bergamo) Pairetto chiama Bergamo per comunicargli che ha problemi di salute, ma che sicuramente si recherà a Coverciano per il sorteggio arbitrale". "Prima di concludere Bergamo, con tono di voce quasi angosciata rappresenta a Pairetto "…io ho avuto un po’ di problemi, comunque te ne volevo parlare semmai all’altro telefono! ..." riferendosi con buona probabilità alla conversazione avuta con Moggi la sera precedente sulle utenze riservate e sulle eventuali richieste del DG bianconero inerente la terna arbitrale per la squadra dallo stesso rappresentata. Ulteriore conferma si ha nel prosieguo della stessa conversazione ed in particolare nella richiesta fatta da Bergamo a Pairetto "…uh!! E ti richiamo tra 10 minuti, vai! Ma te ce l’hai l’altro dietro di te?..." lasciando intendere chiaramente che utilizzeranno altri due apparati telefonici. ".
Cosa manca nell'informativa?
Manca che Facchetti prima di quella partita, il 25, sente Mazzei chiedendo "il numero uno degli arbitri", dicendo "Ma vaaa... lì non devono fare sorteggi, lì devono..." e suggerendo l'escamotage di inserire in griglia due arbitri preclusi: "Ma sì, mettono De Santis che ha già fatto la Juve domenica e non può, mettono Rosetti che è di Torino......". Manca che il 26 novembre l'allora presidente dell'Inter sente Bergamo e parla della griglia: "Senti per domenica allora?", aggiunge "Vabbè ma metti dentro qualche...", esterna a Bergamo il malcontento interista verso l'arbitro Bertini, uno dei quattro in griglia, e viene rassicurato da Bergamo che se dovesse essere estratto proprio Bertini "Sfortunatamente fosse così, ci parlo, perché anzi, semmai è meglio...." (articolo con video allegati).
Continuando a leggere l'informativa firmata da Auricchio leggiamo che "Dalla conversazione che segue, emerge chiaramente il filo diretto tra Moggi e i designatori, in quanto il predetto dimostra di conoscere con formidabile rapidità l’esito dei "sorteggi" arbitrali nella mattinata stessa in cui vengono svolti". Quindi riferisce della famosa telefonata della segretaria Alessia, che voleva informare Moggi della designazione che Moggi già conosce alle 11,56.
Cosa manca nell'informativa?
Manca che l'allora presidente dell'Inter conosce i nomi degli assistenti Ivaldi e Pisacreta dal giorno prima dei sorteggi, perché glieli riferisce il designatore Mazzei. Moggi arriva ultimo e staccato, un giorno dopo Facchetti. Del resto il sorteggio era pubblico e appena finito qualcuno dei presenti poteva informare chiunque.
Continuiamo a leggere l'informativa e, a pagina 44, troviamo un copia/incolla che appare di frequente: "Dalla conversazione che segue, emerge, altresì, che il favoritismo degli arbitri nei confronti della Juventus è notorio nell’ambiente e soprattutto, fatto questo ancora più grave, è risaputo anche dal presidente federale Carraro, responsabile della massima istituzione sportiva del gioco calcio, ciò a riprova della solidità del meccanismo creato da Moggi". E' la famosa telefonata nella quale Carraro, alle ore 18,23 del 26 novembre 2004, chiama Bergamo per raccomandandogli che Rodomonti "…che faccia la partita onesta per carità, ma che non faccia errori a favore della Juventus, per carità eh!? ...(…)…fare la partita correttamente, ma che non faccia errori per carità a favore della Juventus…" spiegando l’opportunità di tenere una tale linea "…perché sennò sarebbe un disastro…insomma…(…)…tra l’altro tenga presente che si gioca domenica sera, lunedì c’è l’elezione della Lega eccetera…(…)…per cui sarebbe una roba disastrosa… insomma… capito?...".
A differenza di quanto suppone e scrive Auricchio è più verosimile che Carraro sia spaventato dal gran caos che tutti i media farebbero se un errore fosse a favore della Juventus, come sempre avvenuto anche per delle sciocchezze. Carraro, in pratica, dice a Bergamo che se Rodomonti dovesse fare un errore a favore dell'Inter i media non creerebbero problemi, mentre alzerebbero i toni se accadesse il contrario. Questa telefonata dimostra la forza del "condizionamento mediatico" contro la Juve, al quale Moggi cercava di controbattere con pochi giornalisti amici e il Processo, su una rete dal 2% di share. I desiderata del Presidente Federale sono giunti alle orecchie di Rodomonti? L'arbitro è stato condizionato al punto da non sanzionare con una giusta espulsione Toldo temendo le polemiche interiste? (Video riassuntivo)
Subito dopo Auricchio incolla il tabellino della partita e scrive: "La partita diretta da Rodomonti si conclude tra le polemiche degli interisti e le dichiarazioni rilasciate dal presidente nerazzurro Moratti e dal portiere Toldo disponibili on line sul sito dell’Inter (www.inter.calcio.it), che pongono fermamente l’accento sul torto arbitrale subito, inerente la mancata concessione di un calcio di rigore" (pagina 45). Caspiterina che fonte super-partes! Quindi vengono riportate le dichiarazioni prese dal sito dell'Inter di Toldo: "Anche se l'ho visto dall'altra parte del campo, mi sento di affermare che su Adriano c'era un rigore nel secondo tempo. Sembrava davvero netto, ma ormai non importa", e poi quelle di Moratti:"Senza tornare sulle vecchie polemiche, è antipatico un episodio così evidente con una squadra così forte". Inoltre, Auricchio aggiunge "Il giorno seguente le cronache sportive ancora si occupano del rigore non concesso all’Inter con alcune dichiarazioni rese dal direttore tecnico nerazzurro Branca, così emerge dall’articolo on line che segue tratto dal sito della Gazzetta dello Sport". Accertamento fatto leggendo il sito dell'Inter e riportando dalla Gazzetta le parole dell'interista Branca.
Cosa manca nell'informativa?
La Gazzetta era molto consultata dagli investigatori, ma l'impressione è che dalla Gazzetta si copiasse ed incollasse solo quello che era concorde con quanto si voleva dimostrare. Articoli di segno contrario venivano ignorati, o "sfuggivano", come sfuggì la "Moviola" di Enrica Speroni, sempre sulla Gazzetta, che scriveva:
"Toldo andava espulso. Su Adriano dubbio rigore. (...) Ripresa più ricca. Al 20' Toldo travolge Zalayeta che lo sta superando: rigore per la Juve e giallo per il portiere. Il regolamento dice: «Sarà assunto il provvedimento disciplinare di espulsione quando il portiere annulla una chiara occasione da rete ad un avversario, commettendo un fallo punibile con un calcio di punizione o di rigore». Secondo noi il rosso poteva starci. Al 37', con la Juve in vantaggio 2-1, mischia in area bianconera: Camoranesi e Adriano sono vicendevolmente aggrappati, sul brasiliano arriva Thuram che salta fuori tempo. L'arbitro punisce una spinta dell' interista che non abbiamo visto. Resta invece il dubbio di un rigore e neanche le immagini tv danno certezze".
Riportando l'articolo della Speroni sarebbe stato difficile scrivere quanto leggiamo a pagina 46: "Che l’arbitro Rodomonti sia un direttore di gara “fedele” a Luciano Moggi e che quindi di conseguenza sia stato “sorteggiato” proprio per il difficile incontro della squadra bianconera contro l’Inter, lo si evince in maniera chiara dalla conversazione intercettata lo scorso 8 febbraio, alle ore 19,34 ...". Poi una vera chicca "interpretativa": "Un’altra conversazione che fornisce ulteriori elementi allo stretto legame che unisce Rodomonti a Moggi lo si evidenzia anche dalla conversazione intercettata il 18 ottobre 2004, alle ore 14,06 (vds prog. 2495 utenza 335/54…. in uso a Luciano MOGGI ) in cui il DG bianconero viene chiamato da Baldas che, come solito, gli chiede il permesso sulle immagini da mostrare al pubblico nel corso della moviola della trasmissione “Il Processo di Biscardi”... Baldas informa il suo interlocutore delle immagini in suo possesso, chiedendo, con assoluta riverenza, visto il nominativo dell’arbitro, il permesso di "criticare", però in modo molto leggero, l’operato dell’arbitro Rodomonti "…senti Luciano oggi qui niente abbiamo solo Costacurta (difensore dell’A.C. Milan) e c’è Rodomonti (arbitro dell’incontro Cagliari-Milan) gli diamo un po' addosso tu sei d’accordo…" ricevendo da Moggi risposta positiva.". Moggi dà il consenso a criticare Rodomonti e questo sarebbe un segnale di stretto legame e fedeltà? Avremmo capito se avesse detto "No, risparmia Rodomonti", ma qui il capocupola darebbe il permesso a dare addosso ad un suo "associato". Mah.
La pagina 48 dell'informativa è tutta da leggere. Inizia così: "Il legame tra l’arbitro Rodomonti e Moggi trova riscontro anche nel passato, come emerge da alcuni report giornalistici, tra cui spicca l’incredibile svista del 1998 (il goal dell’Empoli non visto) che consentì alla Juve di aggiudicarsi lo scudetto di quell’anno in danno dell’Inter". In sintesi: "Rodomonti nell’autunno 1994 fu ritenuto responsabile nella partita Juventus-Genoa (1-1), di aver assegnato ai liguri un gol fantasma, ricevendo una reazione accanitissima su tutti i media", torna ad arbitrarla nel 1998 e "quasi in una sorta di ingraziamento" espelle Laigle in Juve-Sampdoria e non vede il gol dell'Empoli in Empoli-Juventus (0-1)".
Una cosa eccezionale accaduta solo alla Juve e a Rodomonti, mica anche al recente Mondiale, e tante altre volte nella storia del calcio. Singolare poi che dell'intero campionato del 1998, costellato all'inizio da tanti errori pro-Inter (nostro dossier ricostruito con articoli di quell'anno), Auricchio sottolinei solo il gol-non gol di Empoli.
Capito il "riscontro anche nel passato"? Tre errori di Rodomonti in 10 anni, uno contro la Juve e due a favore, tra cui l'espulsione di Laigle.
Cosa manca nell'informativa?
Manca la telefonata tra Pairetto e Rosetti del 30 novembre, che la "squadra Off-side" potè ascoltare, nella quale i due dicono che il fallo di Toldo era da rosso.
Rosetti: E' rosso, rosso netto.
Pairetto: Eh, rosso netto, non si discute nemmeno. Io e Paolo abbiamo fatto una bella discussione su questo... Perché era giallo.
Rosetti: Su questo? Ma cosa c’è da discutere?
Pairetto: Mah... io gli dicevo, “Paolo, è rosso...”. Poi dopo mi ha chiamato ieri mattina per dirmi “Mah, l’ho rivista, hai ragione tu”, e lui mi fa "Ma vediamo cosa dicono gli altri", ed io gli ho detto "Ma a prescindere da cosa dicono gli altri, è rosso non è che...". E il bello è che Moratti si è anche lamentato, hai capito?
Rosetti: Ma si è anche lamentato, guarda che...
Pairetto: E’ un rigore ridicolo, ridicolo, dai, ridicolo.
Rosetti: Sì appunto, ma ridicolo sul serio.
Rosetti: La cosa incredibile è che tutti i commenti dicevano che era giallo, che aveva fatto bene.
Pairetto: Sì, è questo che è pazzesco, come non capiscono un cazzo di regolamento...
Loro, i carabinieri, dicono che non potevano fare valutazioni tecniche, ma quelle, che ascoltarono, di Pairetto e di Rosetti, un arbitro al di sopra dei loro sospetti, avrebbero dovuto essere tenute in considerazione. Quindi, Rodomonti non favorì la Juve ma l'Inter, i media minimizzarono l'errore a sfavore dalla Juve e amplificarono le proteste immotivate dell'Inter. Proprio quello che temeva Carraro.
Con questo metodo se ci chiedessero di scrivere una informativa sull'Inter potremmo farlo in pochi minuti, e scrivere che gli interisti preferivano Collina perché qualche anno prima concesse loro un gol irregolare, con plurimo atterraggio di un gruppo di interisti su Buffon, e magari abbinarvi le simpatie di De Santis ricordando l'arbitraggio di Juventus-Inter 0-1 del 20 aprile 2005 (sentite come ne parla Tosatti con Moggi), o quello della Supercoppa Italiana 2005, sempre vinto dall'Inter con annullamento, sullo 0-0, di un gol stravalido di Trezeguet. Come, per gli ultimi campionati, potremmo abbinarvi Rosetti, e ci basterebbe fare copia ed incolla delle dichiarazioni dei romanisti dopo due partite tra Roma ed Inter dirette dal torinese. E ne avremmo di siti ed articoli da linkare.
Auricchio ed i suoi uomini ascoltarono molto di più di quanto riportato nell'informativa anche su questa partita. Oggi possiamo ricostruire qualche retroscena in più perché sono stati recuperati dei pezzi della tela che erano stati sforbiciati. Più andiamo avanti e più l'indagine Off-side mostra i suoi punti di debolezza che avevamo analizzato nel 2008 nell'articolo "Calciopoli, un'indagine debole", del quale vi consigliamo di rileggere la parte relativa ad un articolo di Amadori pubblicato su Panorama del 1 giugno 2006.
Nel frattempo la "cupola" edificata da Auricchio per il processo GEA, (condotto da Palamara, come pm) è crollata, molti indagati presenti nelle sue informative per Narducci e Beatrice hanno visto la loro posizione archiviata, alcuni indagati nella chiusura indagini non lo sono più, per le stesse partite, nella richiesta di rinvio a giudizio; inoltre, Carraro e Ghirelli sono stati prosciolti, al processo con rito abbreviato sette imputati sono stati assolti (l'arbitro Rocchi, gli ex arbitri Cassarà, Gabriele e Messina, e gli ex assistenti Baglioni, Foschetti e Griselli), assolti anche Gabriele e Cassarà che secondo l'accusa avevano sim straniere (secondo gli schemini elaborati "a mano" dal Di Laroni), e Giraudo è stato assolto per tre presunte frodi sportive ipotizzate dall’accusa: Lecce-Juventus del 14 novembre 2004, Roma-Juventus del 3 marzo 2005 e Siena-Milan del 17 aprile 2005.
Singolare Roma-Juventus: erano indagati (atto di chiusura indagini, pagina 19) Moggi, Giraudo, Pairetto, Fabiani, Fazi, Racalbuto, Ivaldi, Pisacreta e Gabriele, poi per quella partita i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio solo per Moggi, Giraudo e Racalbuto, ed ora, assolto per quella imputazione Giraudo, restano in attesa di giudizio solo Moggi e Racalbuto.
E abbiamo la sensazione che i colpi di scena non siano finiti.
Calciopoli, Inter-Juventus 2004 senza sforbiciate
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