Nel processo "vero" su Calciopoli stanno emergendo verità che spazzano via alcune inesattezze scritte nel processo mediatico del 2006. Un esempio è il famoso telefonino "estero" del quarto uomo Gabriele, in Roma-Juve. Sul Corriere della Sera del 14 maggio 2006, Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini, scrivono: "Le minacce e i favori per lo scudetto 2005. Il campionato della Juve pilotato partita dopo partita. Designazioni addomesticate e cartellini gialli mirati. [...] Si arriva così a Roma-Juventus, partita di cartello del 5 marzo 2005. Bergamo organizza le cose per bene e raccomanda al «quarto uomo», in questo caso il suo amico Marco Gabriele, di tenere acceso il telefono tra il primo e il secondo tempo. Naturalmente si tratta di un cellulare estero, che dunque non può essere intercettato".
La partita Roma-Juventus del 5 marzo 2005 entra il aula a Napoli il 16 marzo, con l'esame del tenente colonnello Auricchio da parte del pm Narducci (deposizione, da pagina 6).
PM Narducci: Può illustrarmi per cortesia il contenuto, se esistente, di contatti, colloqui telefonici intercorsi tra Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi nel periodo che precede lo svolgimento di questo incontro di sabato 5 marzo?
Auricchio: Sì. 4 marzo sorteggi e l’arbitro Racalbuto è assegnato alla partita Roma-Juventus. La terna arbitrale, oltre a Racalbuto, è composta dai due designatori (dice proprio così, ndr) Pisacreta e Ivaldi, e il quarto arbitro che è Gabriele. Già il 5 Marzo, cioè il giorno, sostanzialmente, della partita… la partita si svolge in serata, è l’anticipo del sabato, 20.30… il designatore Bergamo, attraverso la Fazi, cura che il quarto uomo, Gabriele, porti con sé durante lo svolgimento della partita un cellulare, un telefonino sicuro, su cui eventualmente procedere ad eventuali contatti durante la partita durante. [...] Devo dire che questa circostanza del telefonino, poi, in corso di attività istruttoria, ha avuto anche un riscontro oggettivo, nel senso che il quarto uomo Gabriele, in quel caso quarto uomo… l’arbitro Gabriele ha consegnato a noi un cellulare in cui era ancora riportato il messaggio partita durante avvenuto inviatogli da Bergamo. Quindi c’è un riscontro oggettivo al di là della ricostruzione telefonica, diciamo, da questo punto di vista. A parte la…
PM Narducci: Che aveva… più o meno, se ricorda… più o meno, il contenuto.
Auricchio: Il contenuto chiaramente era legato, diciamo, ad alcuni eventi avvenuti durante la…
Avv. Trofino: Vorrei fare un intervento. Gabriele il telefonino l’ha dato perché voleva dimostrare che era il suo e non un altro telefonino, per la verità, in quell’inchiesta. Tant’è che è stato prosciolto. Se no diventa una domanda suggestiva. Il teste dice "c’ha consegnato il telefono", sembra un riscontro a questo. Gliel'ha dato esclusivamente per dimostrare che il telefonino era il suo. Questo risulta dal processo che… tant'è che Gabriele viene anche prosciolto da questa imputazione.
Presidente Casoria: E’ così come ha detto l’avvocato? Che l’ha dato spontaneamente per dimostrare che era il suo?
Auricchio: No, per dimostrare, diciamo… no, nel senso è una valutazione che fa l’avvocato, voglio dire.
Avv. Trofino: Non è una valutazione, è un dato processuale.
Presidente Casoria: Va bene. Vabbè, comunque eravamo arrivati al messaggio… il telefonino l’avete accertato di chi era?
Auricchio: Il telefonino l’abbiamo acquisito, ed era un telefonino in uso a Gabriele, diciamo. Non volevo… non era un cellulare arrivato da…
Presidente Casoria: Il Pubblico Ministero voleva sapere se Lei ricordava il contenuto di questo messaggio.
Auricchio: Sì. Il contenuto del messaggio è riferito al… ad una situazione che è accaduta durante il primo tempo della partita Roma-Juventus, dove il primo gol della Juventus era in fuorigioco e quindi il… diciamo, Bergamo lascia un messaggio, appunto, citando questa situazione. Il testuale non lo ricordo, comunque era riferito al…
Avv. Prioreschi: Si lamentava…
Auricchio: …al fuorigioco. Quindi era un avvertimento, nel senso che "Fate attenzione ai gol in fuorigioco". Questo era il senso del messaggio.
Quindi, nessun telefonino "estero", o sim non intercettabile, per istruire la quaterna arbitrale a favorire la Juventus, come molti insinuarono nel processo mediatico del 2006, ma un messaggio che poteva condizionare la terna, nel proseguimento della partita, in modo inverso e non certo favorevole alla Juve.
Auricchio: La partita, comunque, arbitrata da Racalbuto è una partita che, diciamo, evidenzia una serie di episodi negativi per l’arbitro, nel senso che la Juventus vince 2-1, il primo gol di Cannavaro è oggettivamente in fuorigioco, il secondo gol della Juventus, dopo il pareggio della Roma, viene realizzato su calcio di rigore. Il calcio di rigore assegnato alla Juve, è oggettivamente un fallo commesso fuori area. E quindi, diciamo… chiaramente ci sono delle… degli strascichi abbastanza intesi da questo punto di vista. La partita è una partita molto sentita. E, per altro, è un momento della stagione particolarmente delicato perché la Juventus in quel momento è appaiata con il Milan in testa al campionato. Quindi, diciamo, la soluzione di Racalbuto, che per altro avevamo già ricordato nello scorso testimoniale in relazione ad un’altra partita arbitrata da Racalbuto con la Juventus, era Cagliari-Juventus, su quella partita anche lì polemiche, il Presidente Cellino del Cagliari aveva rilasciato delle dichiarazioni e avevamo ricordato una conversazione, un progressivo, con Moggi che chiama Ghirelli cercando di tutelare la posizione di Racalbuto per una eventuale inchiesta che la FederCalcio, l’Ufficio Indagini della Federazione avrebbe, diciamo, di lì a poco…
Avv. Trofino: Scusi, Presidente… le valutazioni. Perché Moggi cercava di tutelare la Juventus e non Racalbuto. Perché se continuiamo con queste valutazioni, noi dovremo fare un controesame biblico. Mi oppongo al fatto che il teste faccia delle valutazioni! Perché il teste depone sui fatti.
Presidente Casoria (rivolgendosi ad Auricchio): Eh, io la devo richiamare un poco all’ordine. Lei, gliel’ho già detto l’altra volta, i commenti non li deve fare.
Auricchio: Bene, quindi dicevo la partita dà luogo a queste due attività negative dell’arbitro che consentono di fatto la segnatura di due gol alla Juventus. Quindi, il primo in fuorigioco e il secondo questo calcio di rigore che è, per le valutazioni successive, un calcio di rigore oggettivamente fuori area.
Abbiamo visto negli articoli precedenti su Roma-Juve che durante la partita si erano verificati altri errori: rigore non assegnato alla Juve per una doppia trattenuta, gol valido annullato ad Ibrahimovic, due espulsioni evitate a Dacourt e Cufré.
Auricchio, inoltre, parla delle schede straniere "attribuite" a Racalbuto.
Auricchio: No, non so se può essere utile… su Racalbuto, dal punto di vista investigativo, anche se il referto finale non è a firma mia, però lo ricordo come accertamento, sono state accertate anche, diciamo… è stato accertato anche l’utilizzo da parte dell’arbitro Racalbuto di schede telefoniche estere e in concomitanza della partita…
Avv. Prioreschi: E’ stato ipotizzato, non accertato. Ipotizzato l’utilizzo di schede…
Auricchio: Dall’analisi del traffico telefonico è emerso anche, diciamo, proprio in concomitanza con la partita Roma-Juventus, dei contatti con… tra le schede in uso a Racalbuto e le schede estere in uso a Moggi.
Auricchio, che era già stato trasferito ad altro incarico al momento dello studio degli "specchietti" sulle sim straniere, usa il termine "accertato" che neppure Di Laroni, il maresciallo degli "specchietti", ha mai usato in aula. Di Laroni ha usato i termini "Si presume", "Si può ritenere ragionevolmente". Nessuna certezza.
Moggi, prima della fine dell'udienza, fa una dichiarazione spontanea nella quale mette in risalto che la colpa di certi errori, più che di Racalbuto, fu degli assistenti, ricorda che Carraro aveva telefonato a Bergamo per raccomandargli: "Attenzione, non fate favori alla Juventus".
E aggiunge: "Ma che il discorso di Gabriele venga portato come esempio perché ci fossero delle considerazioni poi durante la partita, mi sembra una cosa decisamente inesatta. Anzi, c’è stata una telefonata, come ha detto il Colonnello, tra primo e secondo tempo, e non certamente fatta da me, da chi l’ha fatta, da Bergamo… c’è stata una telefonata in cui si dice ‘Attento che il primo gol era in fuorigioco’, il che vuol significare un condizionamento in negativo per la Juventus nei confronti dell’arbitro. Quindi era una cosa negativa per noi, perché quando ci sono le cose devono essere portate nella stessa maniera, ma alla fine della partita non durante, da chicchessia… e questa invece è stata una cosa che ha messo in condizione l’arbitro evidentemente anche di sbagliare qualcosa… anche se non ha sbagliato niente, perché chi ha sbagliato è stato l’assistente"
Durante la stessa udienza del 16 marzo, inoltre, l'avvocato di Bertini chiede ad Auricchio quali partite abbia visionato, sentendosi rispondere: "Non ricordo, ma dal mio punto di vista non era necessario, perché le nostre indagini non erano rivolte a vedere se era rigore o no, ma era un'analisi di dati investigativi".
Nell'udienza del 23 marzo 2010 l'avvocato Prioreschi, durante il controesame del tenente Auricchio, elenca un numero considerevole di partite sotto inchiesta, chiedendo se l'investigatore le avesse viste. La risposta è quasi sempre negativa e Auricchio cita i giudizi contenuti in articoli di stampa perché, risponde, "Non sono un tecnico, non sono in grado di giudicarlo". Quindi si è avvalso della stampa, in quel copia/incolla che ritroviamo sulle informative.
Una partita, però, l'ha vista: Roma-Juve 1-2, del 5 marzo 2005; questa l'ha vista e, ancora una volta, ricorda il fuorigioco di Cannavaro sul goal ed il rigore con Zalayeta fuori area. Prioreschi non può fare a meno di dire: "Sulla linea. Vedo che quando vuole è un esperto". L'avvocato gli chiede se in quella gara ha notato episodi sfavorevoli alla Juve, ed Auricchio ricorda solo il pugno di Cufré sul volto di Del Piero. L'avvocato Prioreschi, allora, elenca altri episodi di quella partita: "Cufré e Dacourt, su Zebina e Blasi, da espulsione li ha notati? Il goal di Cassano in fuorigioco l'ha notato? Il goal regolare annullato ad Ibrahimovic l'ha notato?". Ma Auricchio risponde sempre: "Non lo ricordo".
Forse se questi episodi li avesse riportati subito nell'informativa sarebbe stato meglio, avrebbero "aiutato il ricordo". Visto che le informative sono piene di pezzi di articoli della Gazzetta perché non incollare anche la "moviola di Roma-Juve" scritta da Olivero?
L'articolo di Olivero, equilibrato ed equidistante, sarà "sfuggito"?
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