Come si può leggere sul sito societario il CdA della Juventus, ha approvato l'esposto col quale si chiede la revoca dell'assegnazione all'Inter dello scudetto 2005-06. L'esposto è incentrato sulle nuove intercettazioni che chiamano in causa l'Inter e rimandano, quindi, alle riserve a suo tempo avanzate dalla Commissione dei tre saggi, riserve peraltro ribadite anche di recente, con la loro presa di posizione a favore della revoca.
Apparentemente l'esposto riguarda solo l'annullamento dello scudetto assegnato a tavolino, ma i legali della Juve hanno in più occasioni, anche se non in maniera ufficiale, accennato alla possibilità che si vada oltre la semplice revoca dello scudetto, gettando le basi per chiedere in futuro la revocazione delle sentenze del 2006, in dipendenza degli sviluppi del processo di Napoli. La lettura del comunicato sembra lasciare aperta questa opzione perché, con riferimento alle nuove intercettazioni, si parla esplicitamente di art.1; la stessa configurazione che potrebbe interessare le posizioni di Giraudo e Moggi nel caso non trovassero conferma, nell'arco dell'intero arco processuale, le accuse di associazione, e non risultassero provate quelle di frode.
Anche senza disporre dell'esposto in dettaglio, ci sono alcune considerazioni che si possono già avanzare sul significato di questa presa di posizione da parte della Juve. Non tanto e non solo sullo scudetto del 2006, ormai difeso solo dalla triade Rossi-Moratti-Tronchetti, ma d'ordine più generale, cioè indicative della diversa sensibilità dell'opinione pubblica sull'argomento Calciopoli rispetto a quattro anni fa.
Intanto sull'ipotesi di revocazione delle sentenze del 2006. Per quanto lasciata in ombra nell'esposto e accennata dai legali solo ufficiosamente, si tratta comunque di un "avvenimento": sembrano lontane anni luce le riunioni di Consiglio per dibattere se comprare Xabi Alonso oppure Poulsen; adesso il Consiglio di Amministrazione comincia a occuparsi di qualcosa che sta molto più a cuore ai tifosi bianconeri. Intanto lo scudetto che tanto aveva fatto discutere; e poi chissà che col passare del tempo e col procedere della giustizia ordinaria non si possa arrivare anche a discutere e ad approvare qualcosa di veramente juventino o addirittura di juventino vero.
Revocare le sentenze in dipendenza di quanto sta accadendo o potrà accadere al processo di Napoli, revocare le sentenze in base all'art. 39 del Codice di Giustizia Sportiva: e qui va fatta un'altra considerazione d'ordine generale riferita a stampa e tv. Per i grandi giornali e nei dibattiti televisivi Calciopoli era un capitolo chiuso già nel 2006 e sono quattro anni che ci dicono che bisogna guardare avanti. E' l'invito che ha fatto ancora qualche giorno fa, tra una regata velica, una convocazione in Tribunale come testimone per lo spionaggio Telecom e un CdA di Mediobanca, anche Tronchetti Provera: "Guardiamo avanti e pensiamo a divertirci." Adesso può prevedersi che, piaccia o non piaccia, dovranno anche loro parlare di art. 39: magari proveranno a raccontarcelo a modo loro, mentre per quanto ci riguarda continueremo sì a guardare avanti, ma avendo bene in mente il percorso compiuto finora e dove cercheremo di arrivare.
La classifica del campionato 2005-06, quale consegnata agli annali dall'operato del Commissario Guido Rossi, ha a che fare con la ripartizione dei diritti tv che tra qualche mese la Lega dovrà fissare per il 2010-11. Qui va fatta un'altra considerazione: in presenza dell'esposto, la Juve dovrà pretendere che l'assegnazione dei diritti tv contenga una clausola di salvaguardia a sua favore: in attesa che l'esposto venga valutato, e non potendosi scartare l'ipotesi che le sentenze del 2006, tra tre mesi o tre anni, possano magari essere annullate. Qualcuno in Lega potrebbe dire che è un gran pasticcio ed è vero; comunque più grande ancora è stata la nefandezza di stabilire che il 10% dei diritti tv venissero ripartiti in base alle graduatorie degli ultimi cinque campionati, partendo proprio dal 2005-06.
C'è, infine, da considerare chi dovrà pronunciarsi sulla richiesta di revoca dello scudetto. L'esposto è indirizzato a Coni e Federcalcio, Procura Federale e dott. Palazzi, ma ci si augura che gli organi di giustizia sportiva restino fuori dall'iter decisionale, non foss'altro perché direttamente chiamati in causa dalla mancata acquisizione delle tante e compromettenti intercettazioni rese note solo dagli avvocati difensori e invece nascoste nel 2006.
Due annotazioni conclusive sul Coni. Intanto è l'organismo cui è demandato il controllo del regolare funzionamento della giustizia sportiva nelle varie Federazioni; inoltre il presidente Petrucci era commissario della Figc quando il prof. Caianiello, su richiesta proprio di Petrucci, fornì, per il caso dei passaporti falsi, un parere in cui raccomandava prudenza alla giustizia sportiva, perché le società di calcio potevano anche essere quotate e quindi c'era il rischio di richieste di risarcimenti anche pesanti, nel caso la giustizia sportiva fosse stata poi sconfessata da quella ordinaria.
Calciopoli: cosa può significare l'esposto della Juve
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