Il potere di Moggi sarebbe talmente esteso da decidere persino le sorti della Nazionale azzurra. Questa la rivelazione clamorosa che ha scatenato l’onda moralizzatrice dei media, abbattutasi persino contro Lippi, Cannavaro e Buffon, colpevoli di essersi sottomessi all’onnipotente cupola moggiana (a Roma, poco prima dei Mondiali, giravano delle magliette con le scritte «Cannavaro non è il mio capitano», «Lippi non è il mio allenatore»). Ma da dove nasce questo sospetto? Da ben sette telefonate, tra il 12 e il 13 ottobre 2004, precedenti l’importantissima partita tra Italia e Bielorussia. Peccato che da quelle conversazioni si evinca che è Carraro a chiedere a Moggi di intervenire, come confermano i Carabinieri: «il dirigente bianconero viene contattato dal Presidente Federale Franco Carraro che gli chiede di intervenire sul CT Marcello Lippi affinché schieri in campo una determinata formazione in vista dell’imminente impegno della formazione italiana». Quindi, perché prendersela con Moggi?
Stupisce poi che gli inquirenti stigmatizzino ogni contatto tra l’ex dg e Lippi, dimenticandosi che i due hanno lavorato insieme per quasi dieci anni e che l’instaurarsi di un rapporto di amicizia o anche solo di collaborazione professionale è quanto di più normale possa accadere. Secondo questa logica, al ct della Nazionale non sarebbe assolutamente permesso parlare né farsi consigliare da nessuno.
Ma esaminiamo le singole telefonate al fine di riscontrare eventuali pressioni indebite:
▪ Prog.79 del 12/10/2004 (Carraro-Moggi): Carraro e Moggi parlano della coppia di attaccanti ideale da schierare contro la Bielorussia.
▪ Prog.98 del 12/10/2004 (Moggi-Mazzini): Mazzini chiede a Moggi se ha sentito Galliani. Moggi risponde che lo chiamerà. Mazzini parla male di Ghirelli («guarda che fa il doppio gioco») e Moggi conferma (ma Ghirelli non era “asservito”?). I due parlano poi di Nazionale. Prima Moggi dice di non avere tempo per stargli dietro e che, secondo lui, la coppia d’attacco deve essere Gilardino-Totti. Infine, Mazzini parla nuovamente male di Ghirelli, informando il suo interlocutore di averci litigato.
▪ Prog.145 del 12/10/2004 (Fedele-Moggi): Enrico Fedele, della Fedele Management, chiama Moggi per riferire che il suo assistito Cannavaro è scontento perché Lippi non l’ha inserito nella formazione titolare. Moggi, che probabilmente ha chiesto al ct di non schierarlo, spiega: «qui c’abbiamo il Messina, non è mica una partita facile e poi dopo abbiamo 10.000 giocatori che ci rientrano dalle Nazionali, abbiamo un momento di precarietà con gli attaccanti. Qui bisogna guardare anche queste cose qui. Digli che capisca la Juventus e presto, perché non è l’Inter. Qui non si gioca, qui si gioca veramente, ma non si gioca sulle cose, si fa seriamente».
▪ Prog.232 del 12/10/2004 (Giraudo-Moggi): Moggi spiega a Giraudo perché ha chiesto a Lippi di non schierare Cannavaro: «Gli interessi preminenti sono quelli della Juventus. È rientrato da poco… ora ci manca che si faccia male con la Nazionale!! Ma scherziamo davvero?». Cannavaro in realtà poi gioca, subentrando al 68°.
▪ Prog.749 del 13/10/2004 (Moggi-Mazzini): Moggi chiama Mazzini arrabbiatissimo perché non lo hanno fatto entrare negli spogliatoi dopo la partita della Nazionale (talmente potente che viene messo fuori dalla porta…). Mazzini gli risponde: «io ero dentro, che cazzo ne so. non ti permetto di parlare così ad un amico» (ma Mazzini non era succube?). Moggi stizzito fa sapere che «in Nazionale ci vengo perché me lo ha detto Carraro!!!».
▪ Prog.752 del 14/10/2004: Moggi e Lippi parlano della partita.
Segue poi un altro gruppetto di telefonate completamente inutili (per fare numero?): Moggi viene chiamato da tale Garofalo, arrabbiato per il rifiuto della Federazione di mandare la Nazionale in Libia (la quale aveva già pagato 350.000 euro); il dg chiede a Lippi se è possibile non convocare Del Piero in concomitanza di una tournée estiva della Juventus in Giappone. Il ct si dice d’accordo salvo che qualche infortunio degli attaccanti non lo costringa a chiamarlo. Un po’ poco per sostenere che fosse Moggi a decidere le convocazioni e le formazioni. Ma, anche qualora fosse, bisognerebbe ringraziarlo dal momento che se l’Italia si è laureata campione del mondo è stato anche e soprattutto merito dei cinque calciatori juventini convocati e del tecnico Marcello Lippi (nonché di tutto lo staff di preparatori, tra i quali figura Ciro Ferrara).
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