Prima si era detto che l’illecito stava nel rapporto con i designatori (all’epoca dei campionati indagati tale contatto non era permesso), poi, vista l’esistenza di tali rapporti tra questi e metà del mondo calcistico che conta, si è passati a dire che contavano i contenuti. Finora, però, non si era mai capito bene quali fossero questi famigerati “contenuti”, responsabili di una retrocessione e della revoca di due titoli. L’acme, a sentire gli stimatissimi opinionisti del pallone, sarebbe stata la conversazione tra Moggi e Bergamo riguardante le griglie. Tutto il resto, compreso Moggi jr che fa il galante con una presentatrice e Moggi sr che chiama la moglie per buttare la pastasciutta, era servito per far massa, per spaventare il pubblico e sostenere il teorema della Cupola.
Si è poi invece scoperto che le “grigliate” (Beccantini dixit) le facevano tutti e che uno dei massimi esperti del barbecue arbitrale era Meani dei casciavit. Ma, altra argomentazione forte degli espertissimi, è stato la reductio del ristoratore lodigiano a zelante tifoso che la faceva in barba al suo datore di lavoro il quale, si disse, mai si era permesso di intervenire in prima persona.
E, invece, anche qua Giano Bifronte ha mostrato l’altra faccia, quella della verità. Verità, ad essere precisi, doppia: Galliani chiamava eccome (qualche stralcio lo si era già letto ai tempi delle informative) e Bergamo era tutt’altro che un affiliato del potere (quale?) moggiano.
La conversazione che trovate qui sotto precede Milan-Juventus, match decisivo per il campionato, disputatosi l’8 maggio 2005. Come ricorderete, lo juventino Ibrahimovic fu squalificato per tre giornate a causa di un "abbraccio", definito ai tempi "cravatta", rifilato a Cordoba (che enfatizzò molto) in una partita tra i bianconeri e l’Inter. Tale gesto non sfuggì alle telecamere Mediaset che innescarono la prova televisiva (ma le maglie fossero state invertite, nelle moviole del tempo si sarebbero fatti una risatina e accusato il simulatore...). Il fuoriclasse svedese venne così squalificato, impendogli di prendere parte alla decisiva sfida di San Siro, dove venne designato l'amico di Meani, e cioè Collina, ma ad essere decisivo fu il grande David Trezeguet.
I giornali, all’epoca, si affannarono a teorizzare interventi del potentato juventino pur di riottenere le prestazioni del campione di Malmoe, ma nulla accadde e la squalifica rimase intatta. Ora, da questo dialogo apprendiamo qualche particolare nuovo. Probabilmente i dirigenti bianconeri si mossero per ottenerne la riduzione, ma non vennero ascoltati.
Sarebbe bastato che l’assistente della partita in questione, Griselli, avesse scritto a referto di aver visto l’episodio della gomitata e la prova televisiva non avrebbe potuto essere applicata. Ma la Cupola è talmente potente che Griselli - livornese come Bergamo… - non scrive nulla e la squalifica rimane. A offrire le immagini per la prova tv è, casualmente, Mediaset che, sempre casualmente, è il network di Silvio Berlusconi, presidente del Milan.
Immaginatevi a questo punto i dirigenti juventini arrabbiati e Bergamo che, non volendo fare passi sbagliati, non trova niente di meglio che consultarsi con il presidente del Milan, mettendo sul piatto il discorso della propria riconferma nel ruolo di designatore e richiedendo “un po’ di calore”. E le attenzioni di Galliani non si fanno attendere: “Ci sono qua io…”.
Bergamo: Dottore buonasera.
Galliani: Eccomi buonasera.
Bergamo: Volevo farla partecipe di una guerra di cui il solo responsabile sono io, Paolo Bergamo, perché Griselli (un assistente) è di Livorno, se avesse visto salvava capra e cavoli, ma siccome non è andata così... è uno sfogo tra me e Lei....
Galliani: Questi signori han perso la testa, mi creda, perché ci sono comportamenti nei confronti dell'universo, in Lega, in Federazione....
Bergamo: Io glielo voglio dire perché si sappia, tra me e Lei naturalmente....
Galliani: Non si preoccupi, tale rimane....
Bergamo: Io posso sbagliare magari una griglia, penso che un arbitro sia in forma e magari non è in forma, oppure l'arbitro è in forma e sbaglia, però a priori voler sbagliare è tutta un'altra cosa, mi taglierei le mani mi creda... Ecco, questo filo che ho con Lei vorrei tenerlo fino a giugno, Dottore....
Gallliani: No no no, ma poi si vedrà.... adesso vediamo la fine del campionato... con i giusti equilibri....
Bergamo: Mi faccia sentire un po' il suo calore il suo calore in questo momento perché....
Galliani: Assolutamente....
Bergamo: Sono solo, non solo, meno che solo....
Galliani: Ma no no, ci sono io.
Clicca per ascoltare Bergamo che chiede protezione a Galliani.