26 dicembre 2006
Punghellini: "Han fatto delle porcherie allucinanti"
Moggi: "Soprattutto con me"
P: "Ti ricordi quella volta che ci eravamo visti a Torino, io te lo avevo preannunciato (...) e dietro questa roba qui guarda che c'è Carraro".
M: "Ma c'è rimasto incastrato pure lui, eh"
P: "Però ne han fatte di cotte e di crude per tirarlo fuori. Anche adesso"
M: "Eh ma che vuoi, con Petrucci non ci sono dubbi sulla cosa"
P: "Adesso cercano, in accordo con Petrucci, in accordo con Tavecchio per esempio di zittire me, capisci"
M: "È incredibile guarda. Ma io che ci fosse di mezzo Carraro non avevo mai avuto dubbi, infatti vedi s'è fatto togliere la squalifica"
P: "Sì sì"
M: "Da Sandulli (...) È un allievo. È un allievo suo"
P: "È tutto lui. Fatto in combutta con tutta una serie di personaggi... poi ti raccomando Gallavotti"
M: "È il servo di Carraro"
P: "Mi hanno chiamato a Napoli anche a me perché in alcune intercettazioni c'ero di mezzo io. Però io la verità gliel'ho detta, eh. Perché loro volevamo sapere se tu avevi fatto pressioni su di me. No, su di me le pressioni le ha fatte una persona sola. Carraro (...) L'han fatta ad arte (...) Poi sai ci sono i servizi di qualche braccio armato, perché poi anche Tavecchio ci ha messo del suo (...) È abituato a giocare su tre tavoli. Addirittura gli ha telefonato Gianni Letta, hai capito. Per salvare Carraro naturalmente"
M: "A chi hanno telefonato a Catalano?"
P: "A Catalano e a Tavecchio. Capito!"
M: "Pensa te"
P: "Poi adesso ti raccomando il presidente dell'arbitrato del Coni. Sai anche questo è un amico di Tavecchio. Sono andati fuori a cena tremila volte (...) Io adesso sto monitorando un po' tutta la situazione"
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E’ il presidente della serie D Punghellini, in una telefonata con Luciano Moggi, a dichiarare queste pesanti affermazioni, nella telefonata emerge il vero scandalo che ha colpito nell’estate del 2006 tutto il calcio italiano.
Punghellini ribadisce a Moggi tutte le porcherie fatte in quel periodo, “porcherie alluccinanti” così le chiama lui, rammentando a Moggi di un loro incontro a Torino, nel quale, ricordava all’ex Dg bianconero che dietro a tutto c’era Carraro.
La preoccupazione più grande, che emerge dalla telefonata di Punghellini, resta il momento delicato del processo in cui, sempre secondo il Presidente, ci sarebbero persone che cercano di fare pressioni sullo stesso per zittire qualche verità scomoda.
In tutto questo bailame di intercettazioni e nuove indagini, saltano fuori nomi importanti di quel periodo e attualmente in carica, come Petrucci e Tavecchio. Il primo Presidente del Coni e il secondo Presidente della Lega dilettanti.
Nella telefonata salta fuori anche il nome di Gianni Letta, al tempo di “Calciopoli” indicato dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi, a prendere posto sulla poltrona di Commissario straordinario della Figc (carica poi rifiutata e presa, come molti ricorderanno, da Guido Rossi). Secondo la ricostruzione di Punghellini lo stesso Letta telefonò sia a Tavecchio che a Catalano per salvare Carraro.
Insomma a quasi due anni dallo scoppio di Calciopoli che gettò nel panico sportivo, lo sport nazionale più amato, eccoci, forse, di fronte alle verità scomode di quanto accadde.
Se fosse ancora in vita il compianto Enzo Biagi, starebbe sicuramente scrivendo un’articolo in merito, lui, al tempo, fu uno dei primi a capire, che il Luciano Moggi gettato in pasto al popolino, fu il capro espiatorio, per coprire scandali dalle dimensioni ciclopiche.
Nelle restanti 400 pagine dell’informativa, si leggono anche telefonate intercorse tra Moggi e Secco, attuale direttore sportivo della Juventus e con Roberto Bettega, per dodici lunghi anni compagno di viaggio di quelli che sono stati i due lustri e mezzo più prolifici della storia bianconera. Intercettazioni in cui si parla prevalentemente di calcio giocato.
Cosa continua a rimanere avvolto nel mistero, è il non proliferare voce, nelle intercettazioni, da parte di Moggi sui casi Telecom e Inter, più volte in questo ultimo periodo, durante le comparsate televisive di Moggi (Le invasioni Barbariche-La7 su tutte) lo stesso ex Dg aveva tirato in ballo sia la compagnia telefonica che la società di via Durini in merito a “Calciopoli”. La domanda a questo punto che si dovrebbero fare Beatrice e Narducci è: possibile che in tutte queste telefonate non emerga mai con nessuno degli interlocutori un discorso pertinete a Telecom?
Le pressioni di Carraro
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