Carissimi amici,
stamane ho letto su Tuttosport un articolo, a firma del direttore Dott. De Paola, in merito alla vicenda riguardante il giornalista di Tuttosport e l’allenatore dell’INTER BRAND S.r.l.
Il pregiatissimo Dott. De Paola, nel suddetto articolo, prende le difese del giornalista accusando l’allenatore di aver infranto una regola elementare: "La buona educazione".
Non è affatto consentito, secondo De Paola, insultare un individuo dandogli del "frustrato" perché ciò lede la dignità umana .
Ma vi è di più: De Paola rivendica il sacrosanto diritto dei giornalisti alla "critica" nei confronti degli operatori del mondo del calcio.
Un alieno, un extraterrestre, o semplicemente uno straniero, che negli ultimi due anni e mezzo non abbia mai messo piede in Italia, non potrebbe che approvare l’accorata difesa di De Paola.
Il sottoscritto, al contrario, purtroppo, in questi due anni e mezzo ha vissuto in Italia ed ha avuto la SFORTUNA di leggere molti articoli ed editoriali dei colleghi del signor De Paola e, pertanto, non approva nulla di quanto scritto dallo stesso De Paola.
In due anni i giornalisti italiani, ed in particolare quelli del giornale rosa, hanno ABUSATO dei seguenti termini: "Mafia", "Cupola", "Cancro", "Truffatori", "Burattinai".
E si badi bene: i succitati termini non sono stati riferiti a soggetti condannati definitivamente dalla suprema Corte di Cassazione, ma nei confronti di cittadini italiani in attesa di una udienza preliminare senza, ancora, alcun rinvio a giudizio.
Quando il signor Massimo Moratti afferma che la vecchia dirigenza juventina era una banda di truffatori è rispettoso della legge e dei principi della "buona educazione"?
Quando il signor Candido Cannavò afferma, con assoluta certezza, che Luciano Moggi distribuiva schede telefoniche agli arbitri in modo "MAFIOSO" è rispettoso della Legge e dei principi della "buona educazione"?
Quando si pubblicano telefonate PRIVATISSIME senza alcun rilievo penale e disciplinare, e si rovinano le famiglie, si è rispettosi della Legge e della Morale?
Il dott. De Paola, inoltre, dovrebbe andare a rileggersi gli editoriali di un ex giornalista (ora in pensione) di TUTTOSPORT, tale signor Marco Bernardini e, dopo attenta lettura, probabilmente dovrebbe rivedere le sue opinioni sulla Morale ed il Diritto di Critica.
Il sottoscritto è tifoso Juventino, considerato "squadrista" dal signor Carlo Verdelli (direttore della Gazzetta ndr), e si augura che l’allenatore dell’INTER BRAND S.r.l fallisca miseramente la sua missione sportiva e non vinca nulla ma al tempo stesso, augura lunga vita allo stesso nel momento in cui mette in evidenza "l'ipocrisia moralista imperante" del giornalismo italiano.
E’ sempre preferibile, senza ombra di dubbio, un arrogante sincero e schietto, con un palmares di tutto rispetto, a gente come Zeman e Mancini, senza palmares e con amicizie discutibilissime, noti esclusivamente per essere soggetti stimati dalla stampa italiana per il loro MORALISMO.
Avv. Antonio Molentino
stamane ho letto su Tuttosport un articolo, a firma del direttore Dott. De Paola, in merito alla vicenda riguardante il giornalista di Tuttosport e l’allenatore dell’INTER BRAND S.r.l.
Il pregiatissimo Dott. De Paola, nel suddetto articolo, prende le difese del giornalista accusando l’allenatore di aver infranto una regola elementare: "La buona educazione".
Non è affatto consentito, secondo De Paola, insultare un individuo dandogli del "frustrato" perché ciò lede la dignità umana .
Ma vi è di più: De Paola rivendica il sacrosanto diritto dei giornalisti alla "critica" nei confronti degli operatori del mondo del calcio.
Un alieno, un extraterrestre, o semplicemente uno straniero, che negli ultimi due anni e mezzo non abbia mai messo piede in Italia, non potrebbe che approvare l’accorata difesa di De Paola.
Il sottoscritto, al contrario, purtroppo, in questi due anni e mezzo ha vissuto in Italia ed ha avuto la SFORTUNA di leggere molti articoli ed editoriali dei colleghi del signor De Paola e, pertanto, non approva nulla di quanto scritto dallo stesso De Paola.
In due anni i giornalisti italiani, ed in particolare quelli del giornale rosa, hanno ABUSATO dei seguenti termini: "Mafia", "Cupola", "Cancro", "Truffatori", "Burattinai".
E si badi bene: i succitati termini non sono stati riferiti a soggetti condannati definitivamente dalla suprema Corte di Cassazione, ma nei confronti di cittadini italiani in attesa di una udienza preliminare senza, ancora, alcun rinvio a giudizio.
Quando il signor Massimo Moratti afferma che la vecchia dirigenza juventina era una banda di truffatori è rispettoso della legge e dei principi della "buona educazione"?
Quando il signor Candido Cannavò afferma, con assoluta certezza, che Luciano Moggi distribuiva schede telefoniche agli arbitri in modo "MAFIOSO" è rispettoso della Legge e dei principi della "buona educazione"?
Quando si pubblicano telefonate PRIVATISSIME senza alcun rilievo penale e disciplinare, e si rovinano le famiglie, si è rispettosi della Legge e della Morale?
Il dott. De Paola, inoltre, dovrebbe andare a rileggersi gli editoriali di un ex giornalista (ora in pensione) di TUTTOSPORT, tale signor Marco Bernardini e, dopo attenta lettura, probabilmente dovrebbe rivedere le sue opinioni sulla Morale ed il Diritto di Critica.
Il sottoscritto è tifoso Juventino, considerato "squadrista" dal signor Carlo Verdelli (direttore della Gazzetta ndr), e si augura che l’allenatore dell’INTER BRAND S.r.l fallisca miseramente la sua missione sportiva e non vinca nulla ma al tempo stesso, augura lunga vita allo stesso nel momento in cui mette in evidenza "l'ipocrisia moralista imperante" del giornalismo italiano.
E’ sempre preferibile, senza ombra di dubbio, un arrogante sincero e schietto, con un palmares di tutto rispetto, a gente come Zeman e Mancini, senza palmares e con amicizie discutibilissime, noti esclusivamente per essere soggetti stimati dalla stampa italiana per il loro MORALISMO.
Avv. Antonio Molentino