Diego Godín Leal (Rosario, 16 febbraio 1986) è un calciatore uruguaiano con passaporto spagnolo, difensore dell'Atlético Madrid e della Nazionale uruguaiana. Ok? Bene.
Molti appassionati di calcio già ne avranno sentito parlare, soprattutto da alcune settimane a questa parte in particolare, perché in questa stagione costui si è regalato diverse soddisfazioni. L'Atlético Madrid infatti ha da poco vinto il campionato spagnolo, giocandosela fino alla fine con, nientepopodimenoche (Mario Riva cit.), Real Madrid di CR7, e Barcellona di Messi. Poi, con un po' meno fortuna, ha anche giocato una finale di Champions League, contro lo stesso Real Madrid di cui sopra, e non l'ha vinta per un soffio. Immagino che molti tra i lettori calciofili diranno forse che questo difensore, però, non è che sia tutto questo granché... Nel suo ruolo non sembra essere un fulmine di guerra, in effetti, soprattutto rispetto al panorama qualitativo degli avversari offerto dai tanti club europei rinomati; ma il suo compito possiamo dire che lo svolge più che discretamente.
Nelle scorse ore, però, costui ha compiuto una delle più grosse imprese mai viste nel campo dello sport, sul pianeta Terra. Roba che a raccontarla non ci si crederebbe... Io per primo non riuscivo a crederci quando ho realizzato quanto è avvenuto.
Veniamo al dunque. Durante i Mondiali Brasiliani 2014, durante la partita giocata contro la Nazionale Italiana, lui ha segnato.
E uno dice, eh vabbé, son cose che capitano... La palla a volte entra in rete eh, mica che... Purtroppo per noi, buon per lui.
Chiedo venia e pazienza, perché infatti non è tanto questa l'impresa di cui parlo, anche se per un difensore il gol è più raro rispetto ad altri ruoli (a proposito, lui in carriera ne ha fatti circa una ventina, comunque).
E uno allora dice, eh ma allora è perché il suo gol ha fatto qualificare la sua Nazionale e ha sbattuto fuori l'Italia purtroppo.
Vabbé, sì, in effetti, volendo... potremmo considerarlo un fatto abbastanza importante.
Ma, a dir la verità, manco questa è l'impresa di cui parlo.
Tutte queste son cose belle per una carriera da calciatore, robe che potrà raccontare ai nipotini, certo, come no...
Ma di fronte a quanto avvenuto davvero nella partita con l'Italia... No. Non c'è paragone.
E uno allora dice, si vabbé, ma cosa avrà mai fatto allora di così insolito costui oltre al gol...
Allora. In questi anni, per comodità diciamo dal 2006 in poi, io, tifoso Ju29ro, nel calcio Italiano ho visto: cause milionarie, scandali, pro-cessi farsa, retrocessioni ingiuste, tavoli della pace sfociati nel nulla, incompetenze strategiche, ricorsi, squalifiche mirate, partite sospette, marciume a tanti livelli, ecc, ecc. E le stesse cose avete visto voi lettori gobbi. In tanti abbiamo sperato che un certo tipo di gestione del calcio finisse, e che alcuni alti dirigenti avessero la compiacenza di togliersi dai piedi per andare a coltivare le ortensie nel giardino di casa, o a preparare il riso ripieno per cena (possibilmente lavorando a mano un chicco per volta), o spazzare le onde del mare con la scopa, o a portare a spasso il cane per poi raccoglierne anche gli escrementi (ammetto che questa è un'immagine che mi piace parecchio, soprattutto se sprovvisti di guanti, buste o palette, in modo che si debba fare a mani nude), o a raccogliere funghi velenosi nei boschi, ecc. Insomma cose così.
E invece niente di niente. Qualche tifoso gobbo sperava che da Agnelli Andrea, di mestiere presidente della Juventus, o da qualche potere forte, prima o poi arrivasse qualche spallata che avrebbe cambiato qualcosa. La spallata però, pur passando anni, stagioni e campionati, non è mai arrivata da nessuno. L'Italia, del resto, lo sappiamo fin troppo bene, in tutti i campi è il paese dove chi si siede su una poltrona generalmente lo fa mettendoci sopra tanta tanta colla a presa rapida, in modo che poi non si possa più schiodare da quella posizione, nemmeno con le cannonate. Diciamocela tutta, io ero in sostanza rassegnato già da tempo alla situazione del nostro calcio.
E invece, all'improvviso, inaspettatamente, laggiù, nel lontanissimo Sudamerica, cosa ti va a combinare questo tale Godin?
Un miracolo, un raggio di luce in una notte buia, un fiore sulla luna, una bottiglia d'acqua fresca nel deserto...
Con un gol di spalla, (oh! notate bene, di spalla, perché ogni tanto, quando gli va di scherzare, Dio ha un grande senso dell'umorismo eh) ha segato il tronco di un albero. In buona sostanza, ha dato lui la spallata che ha generato le dimissioni irrevocabili di Giancarlo Abete.
E' uno spettacolo incredibile. Io ancora non ci credo molto, lo ammetto, eppure così è, a quanto pare.
Che roba...
Quest'anno Godin ha fatto bei risultati, ma qualcuno gli faccia sapere che questi non valgono un cazzo rispetto a quello che ha fatto nelle scorse ore.
Per me, qualunque cosa succederà in Federazione nei prossimi mesi, Godin è un eroe. Per come la vedo io, è uno Ju29ro ad honorem.
Il piccolo fiocco di neve che ha generato la valanga... Il granellino di sabbia che ha bloccato un ingranaggio...
Gli studiosi della fisica matematica, quando parlano della Teoria del Caos, per spiegare e parafrasare alcuni aspetti del concetto in questione, a volte citano un detto: "Il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo".
Chissà se anche un colpo di spalla dato ad una palla è in grado, davvero, di fare la stessa cosa?
Diego Godín Leal, sei un mito.
Godin, un eroe dei nostri tempi
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- By Crazeology