L'antefatto è che al Parma non è stata concessa la licenza UEFA, ma non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare di giornalismo.
Premetto che capisco il rammarico di Ghirardi, ma la decisione di escluderlo mi sembra tecnicamente corretta. Siccome a prima vista però mi sembrava un'ingiustizia, ho deciso di ascoltare la conferenza stampa e farmi un'idea di persona. Non l'avessi mai fatto!
Ghirardi comincia spiegando tecnicamente la vicenda che ha portato alla sanzione, elenca i meriti della sua gestione e conclude che lascerà il calcio. A questo punto, ci sono mille domande da fare: si potrebbe cominciare a discutere degli aspetti tecnici (che so, una cosa tipo questa); capire come si è potuti giungere ad una situazione così assurda; volendo essere taglienti, gli si potrebbe chiedere conto della frase “I miei tifosi non sono stati rispettati, perché siamo troppo civili, troppo corretti”, che è... beh, passiamo oltre.
Almeno, questo è quello che nella mia ingenuità avrei chiesto al presidente del Parma; invece, dopo l'applauso spontaneo e convinto dei giornalisti (!), la prima domanda, a cura di Bruno Bartolozzi per il CdS è: “Non Le viene il dubbio che il Parma potrebbe essere stato oggetto di un'attenzione particolare proprio perché era entrato in concorrenza magari per l'approdo in Europa League con club importanti che hanno (indefinibile) nel mondo del calcio?” che tradotto nel mio italiano vuol dire più o meno: “È convinto che le abbiano fatto le scarpe per favorire un club più importante, con più potere?”
FAN-TA-STI-CO. Questi il complotto ce l'hanno nel sangue.
Ovviamente, la risposta è: “Pur senza avere alcun elemento (sic!) è quello di cui sono convinto, ed è per questo che mollo questo sport”. Olè! Ecco servita la nuova edizione del “complotto all'italiana”! E questo già di per sé chiuderebbe ogni discorso: complotto di ignoti, a favore di ignoti, contro il Parma.
Bene, la domanda seguente sorgerebbe spontanea: “Chi le ha fatto le scarpe? Ed a favore di chi?” Invece niente, varie ed eventuali, del tipo “ci sono margini di ripensamento?” “ci sono colpevoli”? “può essere più chiaro”? “sarebbe una perdita se Lei lasciasse!” e così via. Ma lui niente: lascio per colpa loro!!!
Finché, tagliente come una lama di rasoio, all'improvviso (non si capisce il nome del giornalista, SportSky24 - mi pare - la testata) “Chi sono quei loro?” “Il Sistema!!! Il Sistema che ha voluto che il Parma non andasse in Coppa Uefa! Il Sistema!”.
E beh, allora adesso si sappiamo chi è il colpevole! Manca solo il movente, ma è già un passo avanti.
Poi Ghirardi si lascia andare ad una serie di riflessioni sul malfunzionamento dell'organo di controllo COVISOC e del calcio italiano in generale, del menefreghismo dei suoi colleghi presidenti, del fatto che, quando ha chiesto (tardivamente) “consiglio” su come risolvere il problema, “qualcuno” l'ha mal indirizzato ed illuso e così via.
Le critiche al funzionamento del “sistema” calcio sono ampiamente condivisibili e decisamente azzeccate, tant'è che gli avrei chiesto: “Ma Lei, che è consigliere di Lega, se ne accorge solo ora? Dov'era quando si varavano norme anti razzismo al limite del ridicolo, quando si (dis)organizzava la Supercoppa tra Juve e Lazio, quando si gestiva in maniera sconsiderata lo scandalo del calcioscommesse, quando la giustizia sportiva comminava multe e sanzioni 'ad mentulam canis', quando si divideva la ricca torta dei diritti TV secondo criteri astrusi e decisamente opinabili, che ricordavano più la spartizione di un bottino che una ripartizione di ricavi tra S.p.A.? Dov'era in questi sette anni, quando una gestione dozzinale del movimento ha portato il calcio italiano sempre più in basso? Dov'era quando si rieleggeva un Presidente di Lega e Agnelli usciva schifato dichiarando: 'Invece dei programmi, si è votato uno scambio di poltronei? Dov'era quando il 'sistema' non riusciva a mettere una pezza tardiva allo scempio di Calciopoli, revocando lo scudetto 'di merda e di cartone' (cit.) all'Inter?” Per non parlare dello scempio di Calciopoli... ma almeno lui ancora non c'era nel 2006.
A questo punto, mi è venuto un flash: ecco, mi son detto, hanno ragione quei giornalisti che ti dicono: “Sei sempre il solito juventino! Alla fine di tutto, finisci sempre per parlare di Calciopoli! E basta con questa ossessione!” E troncano la discussione come se tu fossi un paranoico da internare.
Effettivamente, Calciopoli per gli juventini è un nervo scoperto, e forse hanno ragione loro a dire che ne siamo ossessionati e che questa ossessione potrebbe ottenebrare i nostri giudizi... Ci rifletterò, promesso.
Ma andiamo avanti.
Ovviamente, la domanda non è stata quella da me auspicata, ma: “Presidente, c'è una cosa che non capisco però. Lei parla di questo disegno ma è stato il Torino che non mi sembra che sia esattamente una squadra dei poteri forti”. Ehhhh già, il Toro mica è la Juve! Ci fosse stata la Juve (faccio un esempio a caso, ma non troppo), neanche stavamo a parlarne: c'era il movente ed il mandante, per cui tutto sarebbe stato limpido e chiaro!!! Mancavano le prove, ma quelle sono un dettaglio trascurabile, non sono mai state un problema...
Però la domanda è corretta, in effetti; un po' tardiva forse, ma aderente. Risposta (con sufficienza, stizzito): “Sì, ma Lei non capisce tante cose! Infatti non ho fatto il paragone del Torino. Purtroppo è che Lei è troppo mescolato a voler essere ficcante in cose che non conosce. Non parlavo del Torino. Ho detto che non ho elementi e che non so cosa sia successo. Ho detto o è incapacità o qualcosa d'altro.”
Apperò. Se una persona si rivolgesse a me in quel modo, io tradurrei nel mio solito italiano zoppicante: “Lei non capisce niente, inoltre è pure un ficcanaso rompiscatole. Se Le ho detto che non ho elementi per giudicare e che non so cosa sia successo, che cavolo di domande mi fa? Cosa vuole che Le risponda?”
A pensarci bene, in effetti, la domanda era del tutto fuori luogo!
Poi prosegue: “Ho detto solo che il sistema, che dovrebbe tutelare una società regolarmente iscritta al campionato di serie A, facente parte della Lega italiana, e di conseguenza della Federazione, deve dare al suo presidente delle... del supporto, tecnico, legale, legislativo, in modo tale che se fa degli errori venga aiutato. Io ho fatto esattamente questo, mi sono affidato alla Lega e alla Federazione, e ho avuto questo trattamento”. Benvenuto nel club, mi vien da dire.
Di nuovo, mi verrebbero in mente tutte le domande che gli avrei fatto prima, e che tutti si son ben guardati dal fare; e di nuovo - forse perché sono veramente “barbone, rancoroso e tifoso di serie C” - mi ritorna sempre in mente Calciopoli, quando la Lega e la Federazione di tutto si occuparono, fuorché di tutelare gli associati... Anzi, con la stupidaggine del “circolo della cravatta e della caccia”, hanno fatto.... quello che volevano? Eh s^, sono ossessionato mi sa.
Comunque, di nuovo, nessuna domanda scomoda, solo la beatificazione delle imprese di Don Ghirardi e del Parma Calcio nella loro impari lotta contro i mulini a vento. “Vuol dire che purtroppo non siamo rispettati io e la nostra città e i nostri tifosi, perché siamo gente troppo civile, troppo corretta, troppo onesta, e perciò è giusto che lo facciano altri, perché vuol dire che a noi non ci vogliono, e non ci dobbiamo far prendere in giro da nessuno, perciò io me ne vado. […] Dispiacerà ai tifosi ma tutti gli altri saranno contenti perché han fatto di tutto per farmene andare”.
Quindi, all'improvviso, visto che non ti tutelano come pretenderesti, Lega e Federazione sono diventate un covo di faccendieri e di masnadieri, con cui non vuoi più averci a che fare?!? Ma se li hai frequentati fino a ieri e fino a ieri ti stavano benissimo! Dov'era questo sdegno fino a ieri? Sempre ricordando che Ghirardi è consigliere di Lega, mica un estraneo...
Invece, applausi scroscianti dei presenti, che, in teoria, dovrebbero essere giornalisti, ancorché tifosi, e standing ovation per il comizio.
Il succo che ho spremuto da questa conferenza stampa finora è: “Il sistema è uno schifo; sono tutti corrotti; non ho elementi per sostenerlo ma sono certo che è stato un complotto, ordito da non so chi a favore di non so chi, per farmi le scarpe e non mandarmi in Europa League; io sono l'unico santo in mezzo a una banda di briganti e siccome han fatto di tutto per ostacolarmi e con certa gente non voglio mescolarmi, allora me ne vado”.
Cioè, basta sostituire “Europa League” con la parola “scudetto” e sono tali e quali alle dichiarazioni di Moratti quando ha lasciato la presidenza... Si, sono ossessionato.
Per carità, Ghirardi può pensare e fare e dire quello che vuole, però a questo punto una domanda mi sarebbe piaciuta fargliela, ed è la seguente: “Dunque, premesso che i giudici comminano sanzioni, non avvertimenti preventivi (quelli si chiamano “consulenti”, e forse Ghirardi farebbe meglio ad assumerne di più validi) e che non sta scritto da nessuna parte che avrebbero dovuto avvisarvi prima, resta il fatto che, per quanto appurato finora, avreste dovuto pagare l'Irpef su quegli anticipi entro una certa data e non l'avete pagata, e per questo siete stati sanzionati. Adesso lei pretende che la Federazione “ignori” la norma per farvi andare comunque in Uefa e visto che non lo fanno, lei è furibondo. Ammesso che invece accogliessero l'istanza del Parma, non avrebbe a sua volta ragione il Torino a gridare al complotto, visto che ignorerebbero una norma per farvi andare in Uefa a scapito loro, quando a termini di regolamento non ne avreste diritto?”
Ma ormai la conferenza era “in vacca” ed una domanda così pertinente sarebbe stata inopportuna. In un clima del genere invece, ci stava il gran finale: “E poi, una domanda per evocare magari anche uno spettro del passato. Calciopoli è nato come un sistema che si sovrapponeva ad un sistema legale, ad un sistema che era torbido, che non era chiaro, metteva in piedi delle regole a parte a fronte di quelle che dovevano essere le regole della trasparenza. Secondo Lei, siamo usciti da calciopoli o questa è una nuova forma?”
Ecco, la conclusione di questo illuminato consesso è che il Parma non è andato in Uefa non per colpa di un errore contabile, bensì di una nuova calciopoli!!!!!!
Questo è il livello del giornalismo italiano; questi sono i Diogene che dovrebbero, in qualità di “quarto potere”, vegliare sui destini della Nazione.
Come disse quel tale, “se tutto va bene siamo rovinati”. Per fortuna che Ghirardi ha avuto almeno il buon gusto di non rispondere ad una simile idiozia.
E però, consentitemi un'amara riflessione: la prossima volta che un giornalista mi dirà, con tono di sufficienza, fastidio e condiscendenza, che sono solo “uno juventino ossessionato da Calciopoli”, invece di rispondere, permettetemi di prorompere in una grassa risata: mi sembra molto più consono ed appropriato.