“Juve aiutata dall'arbitro. Non prendeteci più in giro” di Stefano Agresti, Corsport – 24/02/2014. E’ ormai impossibile selezionare materiale per questa rubrica dal Corsport di De Paola. Il problema è l’abbondanza! Ad essere pignoli bisognerebbe fare una puntata di “Orrori di Stampa” a settimana solo col Corriere dello Sport. Questa volta Stefano Agresti si indigna: la Juve ruba ed ogni volta c’è un aiutino arbitrale. “Ogni volta” per Agresti vuol dire: Juve-Toro, Chievo-Juve, Toro-Juve e pure Juve-Napoli, massì. Una squadra che totalizza 66 punti su 75 in 25 partite, batte nettamente le più dirette inseguitrici, straccia record su record, viaggia ad un ritmo pazzesco e con una continuità disarmante ha bisogno di due o tre sviste per stare in vetta. Però, come al solito, Agresti ed i suoi colleghi di redazione si dimenticano sempre delle 'sviste' a sfavore dei bianconeri che anche la Roma ha avuto qualche aiutino (per non parlare del goal di Peluso in Coppa Italia…) e nella stessa partita ritenuta la “pietra dello scandalo” c’era un rigore netto su Llorente sul risultato di 1 a 0. E’ da due anni che il Corriere di De Paola continua a provocare, ad aizzare, a creare scandali esclusivamente mediatici facendo leva sull’antijuventinità dilagante in Italia, in buona compagnia di giornali come il “Romanista” e le varie radio romane. Col risultato beffardo di perdersi le tante cose buone fatte dalla squadra di Garcia, per una volta un ottimo allenatore, con una squadra forte e determinata che tanto bene sta facendo da quando è volato a Londra il “ribaltatore” di cui sopra (ah, i corsi e ricorsi storici). A completare il capolavoro ci ha pensato un articolo di Dotto sullo stesso giornale (Corsport del 25/02), con tanto di romanzeschi appelli al cuore giallorosso affinché reagisca ai soprusi bianconeri. Veramente accorato e letterariamente toccante. Caro Dotto, c’è un noto romanziere specializzato in questo tipo di manoscritti. Per informazioni chieda pure al comune di Napoli, hai visto mai che nasca un nuovo best seller. Un consiglio alla redazione del Corsport: prendete una bella lavagna, mettetevici tutti davanti con un gessetto in mano come Bart Simpson nella sigla della nota serie animata ed, in ordine, uno per volta, scrivete: Deontologia, Deontologia, Deontologia…
"Tiki Taka", programma televisivo in onda ogni lunedì su Italia Uno - Anche Tiki Taka, come Controcampo a suo tempo, abbonda di antijuventini, soprattutto di marca giallorossa come Liguori e Telese. Proprio Telese qualche settimana fa tacciò Conte di "piagnonismo meridionale" e gli diede del “renziano arrogante” che assomiglia “alla caricatura di Crozza”. Argomentazioni a gogò devo dire. Nell’ultima puntata, quella post derby, sugli scudi Mario Giordano, direttore del Tg4 e altro noto garantista a targhe alterne. Giordano, portavoce del tremendismo granata, ha parlato di malafede, ha detto che gli juventini avrebbero “una certa esperienza” in quanto ad arbitri corrotti. E per quanto riguarda il rigore su Llorente ha detto che non era rigore perché di contatti così ce ne sono tanti in una partita. Non solo il garantismo, pure i rigori sono a targhe alterne per Giordano. Qualche anno fa Giampiero Mughini scrisse un bellissimo articolo su Libero, definendoci “eroi” e alfieri della Juventus insieme a tutto il movimento bianconero del web che aveva fatto controinformazione su Calciopoli. Oggi come allora, di fronte a queste pretestuose e sterili polemiche, lui si imbufalisce e controbatte da juventino vero. Noi lo apprezziamo tanto e siamo con lui, ogni volta. Onore a Giampiero Mughini, “vecchio” leone della Signora.
Per concludere, avrei una proposta da fare al buon Pierluigi Pardo: va bene invitare i Telese, i Giordano, i Liguori, però perché una volta non invita anche un Salvatore Cozzolino, un Nino Ori o un Emilio Cambiaghi? Al limite, se avanza tempo si potrebbe parlare anche del come la Juventus rubava senza truccare le partite, frodava campionati regolari, taroccava sorteggi mai taroccati, del come è andata in serie B senza neanche un illecito a carico. Chissà cosa risponderebbero i “lorsignori” davanti ai fatti e alle argomentazioni. O magari, così, solo per vedere l’effetto che fa.