Giornata di ordinaria amministrazione, quella prima delle festività natalizie.
Solo la Juve, andando a vincere a Bergamo, tiene il passo della Roma, che regola il coriaceo Catania con ben quattro gol.
Sono da bacheca di Raisport con epinicio di Varriale le magie di Destro e Gervinho: il primo ipnotizza la difesa degli etnei col classico schema garziano del possessivo variabile "Mia... Tua... Sua!!!", mentre il secondo mostra in partita un trucchetto, provato e riprovato in allenamento, quando Capitan Francesco gli urla di provare il "mommotiraddosso". Nulla da fare per l'esterrefatto portiere avversario.
Ma tutta l'attenzione dei media che contano era ieri sul Derby della Madunina, appuntamento così ancora chiamato per le imprecazioni settimanali delle due tifoserie: l'Inter di Thohir e il Milan di Berlusconi si affrontavano in uno dei derby più poveri di punti in classifica. Derby a curve aperte, come da tradizione e cultura. Un derby elegante in ogni caso.
Appena il tempo di una stretta di mano tra i due presidenti e di un convenevole ("Come va la vitola?") e l'arbitro fischietta l'inizio delle ostilità.
Partita spettacolare giocata ad alto ritmo con continui rovesciamenti di fronte ed occasioni da gol da una parte e dall'altra. Per il Milan la partita era importante per la classifica mondiale degli incontri prenatalizi di tutti i tempi e si è visto dall'impegno profuso in campo dai giocatori, per l'Inter lo era per dare finalmente al nuovo proprietario il piacere di almeno una vittoria.
E alla fine, se non ci è sfuggito qualcosa, dovrebbero averla spuntata proprio i nerazzurri per uno a zero.