Per avere un’idea approssimativa sul quadro di sintesi della situazione economica delle squadre che attualmente militano nella Serie A 2012/13, si è ritenuto opportuno considerare solo pochi dati quali: il valore della produzione, il costo del personale, i costi della produzione, il rapporto tra costo del personale e valore della produzione e l’incidenza del costo del personale sui costi della produzione.
I limiti del quadro di sintesi sono la non omogeneità dei dati. Infatti, alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno. Alcuni bilanci si riferiscono alla stagione sportiva disputata in Serie A e altri alla stagione sportiva disputata in Serie B.
Il dato che emerge chiaramente è che i costi della produzione superano il valore della produzione di 318 milioni di euro. In media il costo del personale ha un’incidenza del 59% sul valore della produzione e rappresenta il 51% dei costi. Si è in presenza di un quadro generale che presenta uno squilibrio economico determinato dal fatto che i costi superano i ricavi.
Il Valore della Produzione.
Il Milan è il club italiano col più elevato Valore della Produzione. Torino e Pescara sono penalizzate dal campionato disputato in Serie B, mentre la Sampdoria, avendo una durata dell’esercizio in base all’anno solare, sfrutta la seconda parte della stagione sportiva 2010/11 disputata in serie A. Per l’Atalanta vale il discorso inverso a quello fatto per la Sampdoria. Il Napoli supera la Roma soprattutto per la Champions League, cui si riferisce il bilancio al 30/06/2012. Per quanto riguarda l’Udinese il valore della produzione considera anche le plusvalenze (57,5 milioni), che la società stessa , al contrario delle altre, ha allocato tra i proventi straordinari. A differenza di Milan e Inter, la Juventus nel 2011/12 non ha usufruito dei ricavi da Champions League. Il Genoa, i cui dati si riferiscono all’anno solare 2011, si colloca a ridosso dell’Udinese a causa del gran volume di plusvalenze registrato (62 milioni). E grazie alle plusvalenze (53 milioni) anche il Parma si colloca in una buona posizione. I club che superano i 100 milioni sono 8, mentre i club che superano i 200 milioni sono solo Milan, Inter e Juve. Sotto la soglia dei 50 milioni si trovano Atalanta, Torino e Pescara, sulle quali esercita un’influenza notevole il campionato di Serie B.
Il Costo del Personale.
Per quanto riguarda il costo del personale, mentre i primi tre posti rimangono invariati, la Roma supera il Napoli, collocandosi al quarto posto. Il Torino, nonostante la Serie B, ha superato due club di Serie A: il Chievo ed il Catania. Ragionando per fasce di costo si potrebbe individuare la fascia più bassa fino a 26 milioni. In tale fascia si trovano club come Pescara, Torino, Chievo, Cagliari, Catania e Atalanta Tranne Chievo Cagliari e Catania, il fattore serie B ha svolto un ruolo di contenimento. Un’altra fascia potrebbe individuarsi tra i 34 e i 43 milioni di costo del personale. In essa si ritrovano l’Udinese, il Bologna, la Sampdoria, il Siena, il Palermo e il Parma. Nella seconda fascia per volume di costo del personale, individuabile tra i 52 e i 57 milioni, si trovano Genoa, Fiorentina, Lazio e Napoli. Nella prima fascia ,tra 100 e 200 milioni, si collocano Roma, Juve, Inter e Milan.
I Costi della Produzione.
Anche per quanto riguarda il totale dei costi della produzione i primi tre posti restano invariati e la Roma supera il Napoli in riferimento al quarto posto. Torino e Pescara occupano le ultime posizioni a causa del campionato di Serie B. Tuttavia, il Torino registra solo una piccola differenza col Catania. Le squadre che superano i 100 milioni sono sette: Milan, Inter, Juve, Roma, Napoli, Genoa e Fiorentina. Al di sotto dei 100 milioni, ma con un importo superiore ai 70 milioni di costi della produzione si collocano 7 squadre: Palermo, Udinese , Lazio, Parma, Sampdoria, Bologna e Siena. Tra 53 e 46 milioni si trovano Atalanta, Cagliari, Chievo e Catania
Quadro di Sintesi.
Nel rapporto tra costo del personale e valore della produzione, il club più virtuoso è l’Udinese. Il rapporto è molto basso anche grazie alle plusvalenze e al fatto che l’Udinese punta molto su calciatori giovani e semisconosciuti. Anche l’incidenza bassa del costo del personale sui costi della produzione conferma l’ipotesi che all’Udinese il personale non assorbe il valore aggiunto, ma lo produce con la sua valorizzazione.
Anche Cagliari, Catania, Napoli e Chievo hanno un rapporto tra costo del personale e valore della produzione inferiore al 40%. Per quanto riguarda il Napoli il risultato è indipendente dal discorso plusvalenze. Per quanto riguarda il rapporto tra costo del personale e valore della produzione, al di sopra del dato medio, che è del 59%, si collocano 10 club. Per quanto riguarda l’incidenza del costo del personale sui costi della produzione, il dato medio è del 51% e ben 7 club si collocano al di sopra.
In sintesi, la Serie A deve tagliare i costi per riequilibrare la situazione economica. La strada dell'aumento dei ricavi deve fare il conto con il quadro economico generale complessivo che non è dei migliori.
I costi e i ricavi della Serie A
- Dettagli
- By Luca Marotta