ZemanNelle scorse ore Zeman è stato esonerato dalla Roma e ovviamente il dispiacere è grande per tutti gli amanti del calcio. Diciamolo, era nell'aria da qualche giorno questa soluzione. Gli scossoni romani si son sentiti in ogni dove. Le malelingue dicono che nei giorni scorsi ci sarebbe stata una difficilissima riunione con tutto lo staff dirigenziale al completo, e che nessuno avrebbe avuto il coraggio di dargli la notizia, così avrebbero preso il discorso alla larga: "Oh salve! Carissimo... Come sta? Tutto bene? Si sieda, si sieda... Gradisce un caffè? Vuole dieci o venti sigarette? Niente? Va bene. Allora, senta un po'... Dunque... Ci dica, quanto tempo ha lavorato per noi, senza contare domani?".
Il resto è storia. Il commiato di uno dei più grandi allenatori di tutti i tempi: "Mi dispiace per i tifosi della Roma, ho cercato di dare tutto" (02-02-2013 Zdenek Zeman). E così è stato, ha dato come al solito tutto se stesso. Proprio non si riesce a comprendere come abbia fatto, ancora una volta, Luciano Moggi, a rendere la vita difficile a questo luminescente illuminato luminare del pallone. Sì, perché sappiamo tutti che il colpevole dell'esonero è lui, Moggi, come sempre. La carriera del boemo è sempre stata difficile, fin dagli inizi, negli anni Ottanta. Tanti gli esoneri sul groppone collezionati fino ad oggi, ma praticamente solo uno reale, tutti gli altri evidentemente sono stati suggeriti o imposti da una mano oscura (così ci raccontò al processo di Napoli). Una lunga mano oscura che nel corso dei decenni si è accanita contro l'iridescente coach a dispetto delle sontuose capacità professionali. Una mano così lunga, ma così lunga, ma così lunga... che è riuscita ad arrivare in qualunque squadra, in qualunque categoria e in qualunque federazione calcistica d'Europa ove Zeman ha allenato.
Gli juventini come al solito si opporranno a questa mia riflessione, ma la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti. In questa stagione la Roma ha acquistato i cartellini di molti giocatori giovani e promettenti, i risultati sono sempre stati molto buoni, i gradoni di Trigoria si sono consumati a forza di allenamenti stile marines, e ancora una volta la sua è stata una delle difese migliori del campionato. Lo so già, tra poco riceverò decine di mail di protesta, arriveranno i soliti gobbi in malafede che tenteranno di vendermi la teoria stravagante che i gol subiti dalla Roma finora, alla 23esima giornata, sono ben 42 (solo il Pescara peggio), e che il gioco è sempre il solito: "Tutti avanti, corri corri, W il parroco!". Mi spiace, costoro vaneggiano e io non accetto questo tipo di impostazione, anche perché i gol fatti sono ben 49 e le sconfitte sono solo 9. Qualcuno dirà che Moggi non è più nel mondo del calcio da un pezzo, che è stato radiato ecc. e, comunque la si voglia leggere questa vicenda, non è certo colpa sua. No.
Io credo invece che, esattamente come per il complotto volto a taroccare l'interpretazione del calendario dei Maya (la fine del mondo infatti non è avvenuta), esattamente come per gli omicidi dei fratelli Kennedy, esattamente come per il buco nell'ozono, esattamente come per il mistero dei cerchi nel grano, esattamente come per il mancato ritrovamento del tesoro dei Cavalieri Templari ed esattamente come per il mancato ritrovamento del Santo Graal, Moggi sia implicato fino al collo anche in questa vicenda. Lo sappiamo tutti, è inutile girarci intorno. Questa volta come avrà fatto? Un motivo ci sarà se per Zdenek Zeman tutte le volte è la stessa storia... "Aridaje!" (Wolkswagen Spot Zeman cit.); pur non essendo un boscaiolo, pur non essendo un falegname, e pur non vivendo dentro al fusto di un albero come Cip e Ciop, la costante è che non si perde mai occasione di licenziarlo in tronco.


Links utili da non perdere:
- Video 1 - Gianni Agnelli su Zeman 1998-1999
- Video 2 - Zemanlandia
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