Son passati 14 anni ma siamo sempre allo stesso punto. E' dal lontano 1998 che la Juventus e molti tra coloro che vi hanno lavorato entrano ed escono dai tribunali, subiscono ogni tipo di processo con ogni tipo di accusa, anche creata ad hoc se ricordiamo l'illecito strutturato, oltre ovviamente alle indagini per associazione a delinquere, violenza privata, doping, abuso di farmaci leciti, scommesse, e potrei andare avanti. Se molti tra gli autorevoli giornalisti italiani non certo di indole bianconera, Chicco Mentana un esempio per tutti, hanno criticato l'operato della Procura Federale e l'interpretabilità della giustizia sportiva, c'è la speranza che, prima o poi, si riuscirà a riequilibrare il sistema giudiziario sportivo riformandola. La cosa ci interessa particolarmente perché, sino ad oggi, la Juventus è stata la più colpita: infatti, se ricordiamo recenti sentenze, per i bianconeri è arrivata la serie B e per il Club più titolato al mondo un'altra Champions League.
Non c'è speranza, invece, che la stampa nostrana rinsavisca: se ai tempi di Moggi c'era da combattere con le redazioni romano-vesuviane della RAI, e con tutto il rosa della vita, oggi cambia il cannone ma non l'obiettivo. Come una perfetta staffetta olimpica si danno il cambio, fuori uno dentro l'altro. Così dopo il binomio Gazzetta/Espresso del 2006 oggi si passa al nuovo "Due con" dove a remare contro sono il Corriere dello Sport e La Repubblica. I nomi? Paolo De Paola, coraggioso ex capitano di Tuttosport, oggi cavaliere senza macchia e senza paura che tira la volata anti Juventus dalla poltrona in pelle del giornale sportivo romano; Giuliano Foschini da La Repubblica con furore che, sul profilo Twitter dichiara: "Tendo a divertirmi", e non avevamo dubbi; a ruota il più famoso segugio della stampa italiota Marco Mensurati, quando basta la parola; per arrivare a Maurizio Crosetti, writer nemmeno troppo ghost di Del Piero con cui ha scritto "Giochiamo ancora": un giorno magari capiremo anche dove; e l'ultimo, in rigoroso ordine di apparizione, del carrozzone di Repubblica è Matteo Pinci, colui che ha twittato a Zeman un "Bentornato Maestro", tanto per gradire e giusto per far capire che, prima di essere giornalista, l'uomo è tifoso.
Ebbene, il fenomeno Pinci non ha fatto in tempo a pubblicare un articolo su Conte riguardante la sicura sentenza a 10 mesi che gli infliggerà la Disciplinare e l'imminente rottura con la Juventus a prescindere dal risultato finale della Supercoppa che, quatto quatto, si è riprecipitato in redazione ad editarlo per correggere il tiro. Chissà poi di chi o di cosa aveva paura, non certo della Juventus: è risaputo che faticano a querelare, forse forse un po' di più di Conte stesso o del suo impeccabile avvocato. Potrei andare avanti fino a dire basta sbizzarrendomi ancora con i Gazzalisti, gli Zazzaroni's fino a sfiorare Beccantini, perché no, l'illustre giornalista che quando gli piace un gioco di parole o una metafora li pubblica, qualsiasi cosa significhino. Ma è meglio fermarsi, per il momento: l'update è comunque in progress.
Dicevo che passano gli anni, 14 appunto, ma siamo di nuovo al punto di partenza e forse sarebbe ora che ritornassimo al buon vecchio metodo Moggi. Telefonare? No. Semplicemente comunicare. Comunicare a lor signori, tanto per cominciare, che a Vinovo e allo Juventus Stadium non sono persone gradite e che non saranno ammesse, sia i nomi sopra citati che i loro colleghi tutti. Il diritto di cronaca è una sana consuetudine e guai a rinunciarvi, il remare contro sempre e comunque diffondendo notizie false o dando interpretazioni e opinioni spacciandole per notizie, salvo poi cambiare in corsa gli articoli on line, ha invece pesanti ripercussioni sulla società, sul mercato, sui dipendenti e sui tifosi oltre che sugli azionisti.
Ve lo ricordate quanto livore lo "juventino" Travaglio ebbe (e conserva) nei confronti di Luciano Moggi? Non sarà forse stato perché non gli fu concesso il pass per la tribuna stampa a Torino? Esattamente così. Quindi, siccome lor signori sembra già abbiano livore nei nostri confronti, e non è certo per colpa di un mandante, di sicuro, ma chissà poi perché, speriamo che la Juventus torni alle buone e sane abitudini di una volta. Se volete vedere la Juventus fatevi un abbonamento a una pay tv oppure visto che siete bravi con il computer, cercatevi un link come si deve. Buona partita.
Entro anch'io? No, tu no!
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- By Mario Pirovano