Gli artisti sono artisti. E meritano rispetto. In particolare la ritrattistica, forma d'arte tipicamente romana, arriva fino a noi dopo aver attraversato 2000 anni. Ci eravamo già occupati di Gianfrancesco Turano, che avevamo "apprezzato" come ritrattista del Presidente Agnelli. Però gli avevamo consigliato di usare il pennello, non la penna, per i suoi ritratti. Evidentemente il nostro consiglio è stato vano. In questa puntata di "Orrori di Stampa" interamente a lui dedicata, ci occuperemo addirittura di una "profezia" dello stesso, riecheggiante il nenniano "tintinnio di manette" e di un articolo che, prendendo spunto dall'imperdibile tormentone del "gol di Muntari", rivela ancora una volta e a distanza di tempo l'unica grande ossessione degli antijuventini: la Triade.
Convegno:"Fuorigioco, calcio e potere", Gianfrancesco Turano - 26 Aprile 2012. Siamo caduti tutti dalle sedie quando abbiamo saputo di questa sconvolgente profezia. Arresti illustri? Giocatori della Juve? Non che non vogliamo credere a Turano, per carità, avrà le sue fonti attendibili. Ma in un momento come questo, in cui la Juventus e il Milan si stanno giocando il campionato più aperto del post Farsopoli, forse non era meglio aspettare che Palazzi facesse qualche interrogatorio a tesserati juventini? Non pretendiamo mica che si attenda la chiusura indagini per divulgare notizie, sappiamo quanto la stampa sportiva italiana abbia a "cuore" il segreto istruttorio. Ma questo fantastico anno, che ha visto tornare la Juventus quella di sempre, è iniziato con azioni legali pesanti nei confronti della federazione e richieste di risarcimento milionarie, è proseguito con i soliti finti casi creati ad arte (Juventus Stadium, Agnelli e Del Piero) per destabilizzare, è continuato con la riesumazione di un simil "rigore di Ronaldo" per dare ogni tipo di giustificazioni a quelli di Milano che non dormono mai e alla loro grancassa mediatica. Dulcis in fundo, ecco apparire Conte e le scommesse, la terza stella di cui nessuno della Juventus ha mai parlato e gli arresti eccellenti. Ma, come al solito, la Juve, quella vera, si carica ancora di più e inanella otto vittorie consecutive stracciando palate di record. E la bile continua a scorrere copiosa. Ma a questo punto viene da chiedersi: non è che, come in numerosi altri casi, questo astio antijuventino sia causato da motivi di tifo o questioni personali? Forse non è un caso che Turano continui puntando il dito sulla società, rea a suo dire di aver fatto annullare la presentazione del suo libro (nella quale avrebbe dovuto presentare il suo anche Alex Del Piero) perché "nella mia inchiesta ho scritto anche di fatti che hanno riguardato la Juventus". Lo schema mentale è sempre lo stesso: il "padrone"per eccellenza cerca di tappare la bocca ai giornalisti scomodi che per amore di verità denunciano i cattivoni del calcio a strisce bianconere, il cosiddetto "potere". Ed è il solito schema di una certa stampa, sportiva e non, fatta di antijuventini doc e di pseudo-juventini. La stessa che mal ha digerito che un Tribunale ordinario abbia sentenziato che i campionati, da loro bollati all'unisono come truccati, fossero in realtà più che regolari e vinti sul campo. Forse è questa la vera ragione di tanti tentativi di "destabilizzazione". Ma ovviamente, essendo anche noi innamorati della verità, se le profezie di Turano si riveleranno esatte, ne prenderemo atto e cercheremo di analizzare con obiettività. Ma visto che gli piace così tanto analizzare il potere, gli consiglio di analizzare un altro aspetto del calcio moderno e di scrivere un altro libro intitolato: "Distorsioni massmediatiche, calcio e potere". Hai visto mai che torna utile.
"Juventus e vecchi merletti" di Gianfrancesco Turano, l'Espresso blog - 27 Febbraio 2012. Basta andare indietro di qualche mese e le nostre ipotesi sul perché di così tanti tentativi di destabilizzazione riguardanti la Juventus di Conte trovano conferma. Siamo al 27 febbraio, il gol di Muntari è fresco fresco e sarà destinato a "pesare come un macigno sulle sorti del campionato". Il caro Turano non perde occasione per cavalcare l'onda, dimenticandosi come molti che, oltre al gol di Matri, nella stessa partita c'erano state almeno due espulsioni milaniste non sanzionate (Mexès e lo stesso Muntari). Figuriamoci se viene alla mente che almeno quattro dei tanti pareggi juventini gridano vendetta per il dominio totale e almeno un rigore a partita non concesso.
Ma non è neanche questo il punto: l'articolo si propone di trovare i punti di contatto tra la vecchia Juve della Triade e la nuova di Agnelli, considerando il gol di Muntari il primo indizio. Quali sono gli altri? Andrea Agnelli si sarebbe "tolto un peso" riabilitando la vecchia dirigenza dopo che, a dire di Turano, l'avrebbe scaricata durante il processo di Napoli. Ma forse Turano si dimentica che le parole di stima del Presidente verso Giraudo ("è come un secondo padre") e verso Moggi ("uno dei più grandi operatori continentali a livello di mercato") sono datate all'inizio della presidenza del rampollo del Dottore. E si dimentica pure l’arringa dell’avvocato Vitiello a Napoli, che ricordava sì che Moggi (quand'anche avesse commesso quanto imputatogli) non aveva potere di firma, ma che rimarcava anche (al pari delle difese) le pesantissime contraddizioni dell’indagine auricchiana. Il caro vecchio metodo “taglia e cuci”, un must durato per tutto il processo.
Altro inequivocabile indizio sarebbe l’ingresso negli azionisti della Juventus di un “misterioso” fondo di investimento londinese di nome “Lindsell Train”. E qui la domanda sorge spontanea: non è che c’è dietro quel Giraudo che da anni vive a Londra? Rispondiamo in coro: magari! Infatti, caro Turano, saremmo contentissimi di riabbracciare un amministratore delegato sotto la cui gestione, mentre altri per cercare di vincere falsificavano passaporti, facevano plusvalenze fittizie, si autovendevano il marchio, la Juventus non aveva bisogno neanche di aderire a quella mega-amnistia finanziaria che è stata il decreto “Salva-calcio” perché ogni anno presentava bilanci immacolati (come convenuto anche dal Tribunale di Torino). E lo diciamo per amore di verità, mica per ricacciare “vecchi merletti”. Chiunque analizzi il presente, sia esso un giornalista d’inchiesta o uno storico, non può prescindere dal passato se vuole mettere i tasselli posto giusto. Ma come può analizzare il passato una stampa che prima monta scandali esclusivamente mediatici e poi cerca di far accettare come dogma quegli scandali ignorando un processo penale che dice tutt’altro, se poi l’unica cosa che sa dire ai tifosi juventini in sei anni è: “Dimenticate Calciopoli!”? Questa è la vera domanda che bisognerebbe farsi, caro Turano.
ORRORI DI STAMPA: Turano o non Turano... il gol di Muntari?
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