Il Manchester City è un club di calcio che appartiene ad un Gruppo societario che spende di più di quanto guadagni, almeno stando alla lettura dell’ultimo bilancio consolidato al 31 maggio 2010. Tenuto conto che il principio generatore del Regolamento Uefa sul Fair Play Finanziario è: “Non spendere più di quanto si guadagni”, appare lecito affermare che tale club dovrà confrontarsi con il Fair Play Finanziario: soprattutto, a giudizio di chi scrive, il “City” dovrà necessariamente incrementare il fatturato in modo più che proporzionale all’aumento dei costi. D’altronde lo squilibrio strutturale è molto evidente perché, ad un fatturato di 125 milioni di sterline (€ 142,6 milioni, ad un cambio 1 €= £ 0,8711), si contrappone un costo del personale per £ 133,3 milioni (€ 152 milioni) e ammortamenti della rosa giocatori per £ 71 milioni (€80,9 milioni). Tuttavia, secondo gli amministratori del gruppo, molti investimenti realizzati dal Club nel corso dell'ultimo esercizio sono stati progettati per ridurre i costi e incrementare le entrate potenziali nei prossimi anni, e, sempre secondo loro, quando si costruisce una squadra competitiva per il futuro e si investe nelle attività del club, come le infrastrutture dello stadio, l’acquisto di terreni, le strutture ricettive e di ristorazione pubblica, questi investimenti sono destinati ad ampliare la capacità di generare ricavi. Inoltre, gli stessi amministratori hanno evidenziato che è improbabile che l'entità degli investimenti recenti del Club nel calciomercato possa ripetersi in un prossimo futuro, soprattutto perché ritengono che la squadra di calcio costruita sia di qualità sufficiente per essere competitiva sia in Inghilterra che in Europa. Infine ritengono che, sotto la direzione di Roberto Mancini, la squadra sia nelle condizioni ideali per la stagione 2010-11, per conseguire quello che si auspicano i tifosi.
Manchester City Limited è la società capogruppo, con sede in Inghilterra, e controlla il gruppo di società cui fa capo il club di calcio inglese “Manchester City”. Le società controllate al 100% sono quattro: Manchester City Football Club Limited; Manchester City Investments Limited; Manchester City Property Limited; Manchester City Developments Limited. A sua volta, Manchester City Limited è controllata dalla società Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited, dello sceicco Mansour. Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester City nel 2008.
Come già detto, il fatturato consolidato ammonta a £ 125 milioni (€ 142,6 milioni) e risulta in aumento del 43,68% rispetto al fatturato del 31/05/2009, che era pari a £ 87 milioni (€ 99,2 milioni).
I ricavi da gare sono pari a £ 18,2 milioni (€ 20,7 milioni), incidono per il 14,57% sul fatturato e risultano in aumento del 18,65% rispetto all’esercizio precedente.
I ricavi da diritti Tv ammontano a £ 53,9 milioni (€ 61,5 milioni), con un’incidenza del 43,15% sul fatturato ed una variazione positiva dell’11,82% rispetto al 2009, anche grazie al quinto posto conseguito e al numero delle partite trasmesse.
I ricavi commerciali risultano pari a £ 52,8 milioni, incidono per il 42,23% sul fatturato ed hanno registrato un aumento di £ 29,5 milioni. In particolare, le sponsorizzazioni sono aumentati da £ 25,9 milioni a £ 32,4 milioni, con un incremento del 25% rispetto all'anno precedente, dovuto a nuovi accordi a lungo termine con nuovi partner chiave, tra cui Etihad, Abu Dhabi Tourism Authority, Aabar e Etisalat.
Il totale dei costi operativi ammonta a £ 251,2 milioni e registra un incremento del 56,36%. I costi operativi sono il doppio del fatturato. Per ogni sterlina fatturata, si spendono 2 sterline in costi operativi.
I costi del personale hanno subito un incremento del 61,32% passando da 82,6 a 133,3 milioni di sterline. Il rapporto costo del personale e fatturato è pari al 106,6%, peggiorando il dato dell’esercizio precedente pari a 94,94%. Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 62 comma 4 del Regolamento sul Fair Play Finanziario, potranno essere richiesti maggiori approfondimenti ed analisi ai club che presentino un costo del personale superiore al 70% dei ricavi.
Gli ammortamenti della rosa giocatori passano da 39,4 a 71 milioni di sterline, con un incremento dell’80,20%.
I costi generati dalle immobilizzazioni materiali, tra ammortamenti e leasing, ammontano a 4,5 milioni di sterline (€ 5,1 milioni) e registrano un incremento del 28,17%.
Gli altri costi hanno subito un incremento del 20,71%, assestandosi a £ 42,4 milioni (€ 48,3 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori registra un ottimo risultato, esponendo la cifra di £ 10,3 milioni (€ 11,7 milioni).
La gestione finanziaria risulta negativa per £ 3,3 milioni (€ 4,5 milioni), ma in netto miglioramento rispetto all’esercizio precedente, che mostrava un risultato negativo per £ 17 milioni (€ 19,7 milioni). Tale risultato è anche dovuto alla conversione in capitale del debito degli azionisti.
Il risultato d’esercizio espone una perdita di £ 121,3 milioni, che peggiora sia il dato del 31 maggio 2009, che esponeva una perdita consolidata di 92,6 milioni, sia il dato del 31 maggio 2008 che registrava una perdita di 32,6 milioni. Ricordiamo che per le prime due stagioni di applicazione del Regolamento del Fair Play Finanziario, ossia il 2013/14 e 2014/15, la soglia di tolleranza è fissata in 45 milioni di euro, mentre per le stagioni successive fino al 2017/18, la soglia di tolleranza è fissata in 30 milioni di euro. In questo caso siamo abbondantemente fuori.
Il totale dell’attivo risulta pari a £ 501,6 milioni (€ 571,8 milioni), con un incremento del 49,23% rispetto al 31 maggio 2009.
Le attività non correnti ammontano a £ 406,3 milioni (€ 463,2 milioni) e registrano un incremento del 32,3%. Le immobilizzazioni immateriali sono pari a £ 199 milioni (€ 226,9 milioni), con un incremento del 51,02% rispetto al 2009. Esse rappresentano il 39,68% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni materiali, pari a £ 207,3 milioni (€ 236,3 milioni), ne rappresentano il 41,32%. Per quanto riguarda la rosa dei giocatori sono stati effettuati investimenti per 145,4 milioni di sterline (€ 165,8 milioni).
Le immobilizzazioni materiali sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per 30,7 milioni di sterline (£3,5 milioni nel 2009); terreni e fabbricati in leasing a breve per £ 2,5 milioni (516 mila sterline nel 2009); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 161,4 milioni (£ 162,8 milioni nel 2009) e arredi e attrezzature per £ 12,7 milioni (£ 7,2 milioni nel 2009). Il 5 agosto 2003 il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato con una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con un complesso meccanismo di rivalutazione basato anche sulla media degli spettatori, stimata in 42.500 unità.
Le attività correnti sono pari a £ 95,3 milioni (€ 108,6 milioni), nell’esercizio precedente erano pari a £ 29 milioni (€ 33 milioni). Le disponibilità liquide passano da 18,6 a 34,6 milioni di sterline (€ 39,5 milioni).
I debiti con scadenza entro l’anno sono pari a £ 87,3 milioni e si riducono di £ 167,8 milioni (€ 191,3 milioni), rispetto al 2009. Tra questi debiti sono compresi quelli per l’acquisto di calciatori, che ammontano a £ 61,7 milioni (£ 56,2 nel 2009). Da evidenziare l’azzeramento dei debiti verso banche (£ 11,29 milioni nel 2009), dei debiti verso la controllante (£ 145,34 milioni nel 2009) e dei debiti verso altri soci (£ 10,7 milioni nel 2009).
I debiti esigibili oltre l’esercizio successivo ammontano a £ 92,3 milioni e registrano un decremento del 7,07% rispetto all’esercizio precedente. I debiti a lungo termine per l’acquisto di calciatori sono pari a £ 19,1 milioni (£ 20,4 nel 2009).
I debiti finanziari ammontano complessivamente a £ 75,3 milioni (€ 85,8 milioni) e risultano diminuiti del 69,68% rispetto al 31 maggio 2009. Essi sono composti da debiti per il leasing finanziario riguardante lo stadio, ammontanti a £ 39,3 milioni (£ 43,4 nel 2009), e da debiti per titoli di debito ammontanti a £ 35,96 milioni (€ 41 milioni). I debiti finanziari con scadenza superiore ai 5 anni rappresentano l’86% dell’importo.
I risconti passivi per ricavi anticipati aumentano di £ 16 milioni, raggiungendo la cifra di £ 28,5 milioni (€ 32,5 milioni).
Il Patrimonio Netto è positivo ed è pari a £ 293,5 milioni (€ 334,6 milioni), nell’esercizio precedente era negativo per £ 30,9 milioni (€ 35,2 milioni). Durante l’anno si è provveduto all’emissione di 207.894.297 nuove azioni ordinarie. Di queste azioni, emesse a 2,12 sterline, ben 143.837.694 hanno riguardato la conversione in capitale di debiti verso soci, per l’importo di 304,9 milioni di sterline, mentre 64.056.603 azioni sono state emesse a pagamento, apportando 135,8 milioni di sterline. Inoltre, Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited, ha provveduto ad un versamento a titolo di contributo in conto capitale rinunciando agli interessi dovuti per i suoi finanziamenti ammontanti a £ 6,6 milioni.
E’ evidente il cambio di strategia finanziaria, forse dovuto al Regolamento del Fair Play finanziario, consistente nella capitalizzazione dei debiti verso i soci. In questo modo il patrimonio netto rappresenta il 58,5% delle attività. Ovviamente, per il Manchester City rimane il problema della struttura dei costi, che determinano perdite che erodono il patrimonio netto.
Consolidato Manchester City: un fatturato che costa il doppio
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