In attesa di conoscere i risultati al 31 dicembre 2010 del Gruppo che fa capo ad A.C. Milan S.p.A., di seguito proveremo ad esporre alcune considerazioni sul rapporto esistente tra tale Gruppo e il cosiddetto “fair play finanziario”, basate esclusivamente sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2009. In estrema sintesi ci troviamo di fronte ad alcune criticità rappresentate da un patrimonio netto consolidato negativo, da un elevato indebitamento finanziario netto e da un costo del personale importante.
A.C. Milan S.p.A. controlla il 100% del capitale sociale della società Milan Entertainment S.r.l., avente come oggetto sociale principale la gestione e valorizzazione dei segni distintivi di proprietà o nella disponibilità di A.C. Milan S.p.A. per finalità commerciali; il 100% del capitale sociale della società Milan Real Estate S.p.A., che ha per oggetto lo sviluppo di iniziative nel settore immobiliare; il 100% del capitale sociale della Fondazione Milan-Onlus.; il 50% delle quote del Consorzio San Siro 2000 costituito con F.C. Internazionale Milano S.p.A. per la gestione tecnica dello Stadio di San Siro di Milano; il 45% del capitale sociale della società Asansiro S.r.l. (Agenzia di sviluppo S. Siro S.r.l.), costituita con F.C. Internazionale Milano S.p.A. (45%) e l’associazione Chiamamilano (10%) con lo scopo di promuovere, relativamente allo Stadio di San Siro di Milano, studi, progetti e attività, di favorire il coordinamento ed attuare programmi concordati con enti pubblici e privati, istituzioni ed associazioni. Il regolamento del fair play impone di considerare il bilancio consolidato nel caso in cui una società che gestisca un club di calcio professionistico controlli altre società, come nel caso di A.C. Milan S.p.A.. Tra i punti fondamentali del regolamento ci sono il principio di continuità aziendale e l’assenza di un patrimonio netto negativo.
Nella relazione della società di revisione al bilancio consolidato del Gruppo Milan si afferma che la continuità aziendale è garantita dall’Azionista Fininvest S.p.A. “che ha assunto l’impegno a fornire un adeguato supporto finanziario” per almeno un anno dal 31/12/2009. Questo significa che non siamo in presenza di una gestione “virtuosa” che produce utili e si “autofinanzia”, ma di una gestione che ha bisogno del “mecenate”, ne è prova l’esistenza di un patrimonio netto consolidato negativo. Il patrimonio netto del Gruppo Milan al 31 dicembre 2009 risulta negativo per 71,9 milioni di euro ed è in peggioramento rispetto al risultato negativo di 64,4 milioni di euro del 31 dicembre 2008. Anche nel 2007, il patrimonio netto consolidato risultava negativo per 47,5 milioni.
Invece, se consideriamo il bilancio di esercizio di A.C. Milan S.p.a., nel 2009 risulta un patrimonio netto positivo per 26.998.198 euro, mentre nel 2008 era pari a 43.606.215 euro e nel 2007 era positivo per 70.597.129 euro, come d’altronde nel 2006 per 77.575.828 euro. Tenuto conto che Milan Entertainment srl ha un patrimonio netto positivo per 197,5 milioni e che Milan Real Estate ha ugualmente un patrimonio netto positivo per 11,8 milioni, ci si domanderà come possa diventare negativo il patrimonio netto di gruppo. La risposta è semplice: quando si redige un bilancio consolidato vengono eliminate le operazioni realizzate tra le società del gruppo stesso. Nel caso del Gruppo Milan, partendo dal patrimonio netto di A.C. Milan spa, sono stati sottratti 112,3 milioni di euro per operazioni infragruppo e sono stati aggiunti 13,2 milioni come eccedenza dei patrimoni netti e 85 mila euro come rettifiche di consolidamento.
Anche per capire meglio l’entità delle operazioni infragruppo eliminate, ricordiamo che Milan Entertainment S.r.l (ex “Servizi Milan srl”), nel corso dell’esercizio 2005, ha ricevuto in conferimento il ramo d’azienda avente per oggetto immobilizzazioni immateriali, contratti, personale, crediti e debiti e comprensivo del diritto di sfruttamento, a tempo determinato (durata ventennale) e con contenuto limitato, dei segni distintivi di proprietà o nella disponibilità di A.C. Milan S.p.A. (per tradurre in parole semplici, leggasi: “cessione del marchio”). Il valore del ramo d’azienda denominato “Utilizzazione commerciale e servizi gestionali”, emerso a seguito di relazione giurata di stima predisposta dall’esperto prof. Paolo Jovenitti fu stimato in 183.662 migliaia di Euro. Tale conferimento fu approvato con effetto dal 1° ottobre 2005. E’ bene ricordare che il prof. Paolo Jovenitti è lo stesso esperto che ha redatto la relazione di stima del valore di conferimento di Inter Capital srl.
Il valore della produzione consolidato è stato di 327,6 milioni, registrando un incremento del 37,7% rispetto ai 237,9 milioni del 2008. Occorre evidenziare che il valore della produzione esposto in bilancio si giova di una voce di ricavo “straordinaria” e di una voce “non ricorrente”.
La voce di ricavo straordinaria è: “plusvalenze da cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori”, ammontante a 74.024.450 euro. Questo rilevantissimo importo è stato ottenuto grazie soprattutto alle plusvalenze realizzate con la cessione di Kakà al Real Madrid e Gourcuff al Bordeaux. Si pensi che, per quanto riguarda le plusvalenze, nell’esercizio precedente l’importo registrato era nettamente più basso, essendo pari a 20.453.442 euro.
La voce di ricavo non ricorrente è: “Proventi vari”, ammontante a 20,5 milioni, riguardante la cessione della “Library Milan”.
Escludendo le plusvalenze, l’incremento del valore della produzione nel 2009 è stato del 16,6%. L’aumento è da attribuire alla partecipazione alla Champions League edizione 2009/10 e alla transazione con il Gruppo Rai e RTI Spa per la “Library Milan”. Nella sostanza il Gruppo Rai e RTI S.p.A. hanno comprato i diritti di utilizzazione economica dell’archivio storico delle immagini di A.C. Milan S.p.A. I ricavi da gare sono passati da 28,3 milioni del 2008 a 31,8 milioni del 2009, con un incremento del 9,71%. La voce del valore di produzione “incremento immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, ammontante a 6,1 milioni (5 milioni nel 2008), non dovrebbe essere considerata come “ricavo rilevante” ai fini del fair play finanziario, in quanto rappresenta uno storno di costi esclusi dalla determinazione del punto di pareggio. I proventi da sponsorizzazioni risultano pari a 29,4 milioni e riguardano principalmente la sponsorizzazione BETandWIN per 10,5 milioni e Adidas per 13,1 milioni. Proventi commerciali e royalties sono pari a 27,3 milioni e registrano un incremento del 5,33%. I proventi da cessione diritti televisivi ammontano a 133,5 milioni di euro e risultano in aumento del 9% rispetto al 2008. Il Gruppo Milan ha percepito, nel 2009, da SKY 68,8 milioni, da R.T.I. S.p.A. 37,4 milioni, dalla UEFA 20,4 milioni, dalla mutualità delle squadre ospitanti 5,8 milioni e 947 mila euro dalla Lega.
Come già detto, per l’anno 2009 è stata molto importante la voce di ricavo “Proventi vari”, che passa dalla trascurabile cifra di 471 mila euro a 20,5 milioni di euro, a causa di un accordo con il Gruppo Rai e Mediaset per la titolarità dell’archivio delle immagini delle partite casalinghe del Milan, che è costato agli acquirenti 15,9 milioni più l’opzione di 4,3 milioni per lo sfruttamento nel tempo di tali diritti.
I costi della produzione ammontano a 323,1 milioni in aumento del 3,2% rispetto ai 310,9 milioni del 2008. Il costo del personale è aumentato da 176,5 milioni a 178,8 milioni con un incremento dell’1,31%. Il rapporto tra costo del personale e valore della produzione risultava pari al 54,58%. L’anno precedente tale rapporto era pari al 74,19%, al di sopra del limite stabilito dal fair play (70%), anche perché mancavano i proventi da Champions League. Tuttavia, la voce costo del personale rimane da tenere sotto controllo perché, se considerassimo esclusivamente il fatturato depurato dalle plusvalenze e dagli storni per la capitalizzazione dei costi del vivaio, il rapporto supererebbe la soglia del 70%. Per questo il Milan deve rientrare in un’ottica di riduzione dei costi del personale, difficilmente si possono realizzare ogni anno plusvalenze dell’importo di Kakà. E comunque bisognerebbe privarsi di giocatori importanti, ad esempio Pato, che, al 31/12/2009, ha un valore contabile netto di 15,2 milioni. Ci domandiamo se l’acquisizione effettuata durante l’ultima campagna acquisti di calciatori del livello di Ibrahimovic, Robinho e per ultimo Cassano, seppur compensata da cessioni importanti, rientri in quest’ottica di riduzione del costo del personale.
Gli ammortamenti complessivi calcolati sono stati pari a 43,9 milioni di euro. Di questi 40,6 riguardano le immobilizzazioni immateriali.
La voce "costi per acquisizioni temporanee di calciatori", nel 2009, è aumentata di 4,1 milioni a causa degli acquisti di Beckham e Senderos.
La differenza tra valore della produzione e costi della produzione risulta positiva per 4,6 milioni, nel 2008 era negativa per 73 milioni. La differenza tra proventi e oneri finanziari è negativa per 2,9 milioni. Le imposte sul reddito ammontano a 11,1 milioni di euro. La perdita consolidata netta è stata di 9,8 milioni in miglioramento rispetto alla perdita di 66,8 milioni registrata nel 2008.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Milan ammonta a 300,9 milioni e risulta in aumento del 17% rispetto ai 257,1 milioni del 2008. Nel 2009 l’indebitamento risulta inferiore al valore della produzione, risultando potenzialmente conforme al fair play finanziario, nonostante il suo elevato valore, mentre nel 2008 siamo in presenza di una tipica situazione di “warning”. Tuttavia, anche per il 2009, se depurassimo il valore della produzione della componente straordinaria, saremmo di fronte ad una situazione da “warning”.
Le immobilizzazioni immateriali sono aumentate da 106,8 milioni del 2008 a 156,1 milioni del 2009. L’incremento maggiore non ha riguardato i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, che sono passati da 88,2 milioni del 2008 a 97,9 milioni del 2009, ma la voce "concessioni, licenze, marchi e diritti simili". Tale voce è passata da 1,2 milioni a 38,7 milioni, con un incremento di 37,5 milioni, e comprende i diritti di utilizzazione economica dell’archivio storico delle immagini di A.C. Milan S.p.A., non esistenti nel 2008, e gli oneri connessi allo sviluppo del sito internet ufficiale, dei software aziendali e dei software “Milan Lab” della Capogruppo A.C. Milan S.p.A. e della società Milan Entertainment S.r.l., nonché i diversi marchi “Milan”, di proprietà della Capogruppo A.C. Milan S.p.A., non oggetto di conferimento alla controllata Milan Entertainment S.r.l..
Per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 52,2 milioni di euro, sono stati ceduti calciatori con un valore contabile netto di 5,8 milioni e sono stati calcolati ammortamenti per 36,6 milioni di euro.
Le immobilizzazioni materiali ammontano a 26,7 milioni in diminuzione di 584 mila euro rispetto al 2008. Tra gli immobili di proprietà del Gruppo spiccano la sede di Milano in via Turati n. 3, alcuni terreni circostanti Milanello e il centro sportivo “Milanello” di proprietà di Milan Real Estate Spa e alcuni appartamenti della stessa società valorizzati per 4,4 milioni.
Le immobilizzazioni finanziarie sono passate da 11,1 milioni a 4,9 milioni. All’interno di questa voce sono comprese le compartecipazioni di calciatori ammontanti a 4 milioni di euro, tra cui quella di Paloschi esposta per 2,2 milioni.
L’attivo circolante è aumentato da 172,3 milioni a 192,9 milioni. In particolare i crediti sono aumentati da 167,4 milioni a 190,5 milioni. L’importo maggiore dei crediti riguarda il credito verso il Real Madrid per la cessione di Kakà, esposto per 47 milioni di euro. Le disponibilità liquide sono diminuite da 4,7 milioni a 2,3 milioni. I ratei e risconti attivi al 31/12/09 ammontano a 13,4 milioni (8,1 milioni nel 2008). Il totale delle attività ammonta a 394,1 milioni, mentre nel 2008 era inferiore ed era pari a 325,6 milioni.
La voce “debiti” risulta in aumento del 15,92%, passando da 364,1 milioni a 422,1 milioni. All’interno dei debiti spiccano i debiti verso le banche, che ammontano a 170,7 milioni di euro con un forte incremento del 42,86% rispetto al 2008, quando si registrava la pur notevole cifra di 119,5 milioni di euro. Questo aumento evidenzia una facilità di accesso al credito del club milanese, anche se nella nota integrativa si afferma che tale saldo è dovuto alla “normale operatività con il sistema bancario”.
I debiti verso soci per finanziamento al 31/12/09 ammontano a 14,8 milioni e riguardano un finanziamento fruttifero di interessi per 17,1 milioni di euro parzialmente convertito in versamento in conto capitale per 2,3 milioni di euro. Questa conversione è avvenuta anche per adeguarsi alla normativa in tema di campagna trasferimenti (articolo 90 comma 4 delle NOIF), che impone il rispetto di specifici indicatori. Comunque, secondo le regole del fair play finanziario, la prassi del “finanziamento soci” come voce di “debito”, dovrà cedere il passo ai versamenti in conto capitale.
I debiti verso altri finanziatori ammontano a 117,7 milioni e riguardano per 110,5 milioni debiti verso società di factoring per anticipazioni, per 6,7 milioni debiti verso società di leasing per acquisto di immobili e per 435 mila euro debiti per mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori rappresentano il 73,18% delle attività, questo significa che per ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan 73 euro provengono dal sistema creditizio.
I debiti verso fornitori ammontano a 53,5 milioni (36,5 nel 2008) e registrano un aumento di 17 milioni. Esistono debiti verso la controllante Fininvest spa ammontanti a circa 2 milioni di euro per il sistema centralizzato dell’IVA di gruppo. I debiti tributari, scadenti nel 2010, ammontano a 21,7 milioni (20 nel 2008) e sono stati regolarmente versati alla scadenza. Per quanto riguarda i debiti verso le società di calcio, al 31/12/2009, l’importo maggiore riguardava i 10 milioni dovuti al Real Madrid per l’acquisto di Huntelaar.
I debiti verso tesserati e dipendenti ammontano a 18,8 milioni di euro (21,3 nel 2008) e si riferiscono a mensilità saldate nei mesi di gennaio e febbraio 2010. Anche in questo caso vi è conformità col regolamento del fair play.
I ratei e risconti passivi registrano un aumento del 20,01%, passando da 22,7 milioni del 2008 a 27,3 milioni del 2009, e riguardano prevalentemente ricavi anticipati per cessione diritti televisivi e per abbonamenti.
In conclusione il Gruppo Milan ha presentato per il 2009 un bilancio consolidato con un patrimonio netto negativo per 71,9 milioni, un indebitamento finanziario netto pari a 300,9 milioni ed un capitale investito netto pari a 229 milioni di euro. Se non sarà in grado di aumentare i ricavi, si ritroverà nella necessità di ridurre i costi, segnatamente quelli del personale, considerando come elemento favorevole che nel bilancio al 31 dicembre risultavano ben 11 giocatori aventi come scadenza di contratto la data del 30 giugno 2011.
Il “fair play” del “Gruppo Milan”
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