Ci risiamo. Arriva Roma-Juventus ed ecco i “calciopulitologi” che non perdono occasione per ricordarci il loro (monocorde) punto di vista sulla farsa dell'estate scorsa.
Pare che tale Carlo Zampa su “La Stampa” - riferendosi con rammarico all'andamento della sfida all'Olimpico del 2004/05 - si sia lasciato sfuggire questa geniale dichiarazione:: "ma leggendo poi le intercettazioni s'è capito bene come quella fosse una partita già decisa in partenza".
E’ veramente interessante constatare come ogni volta tali personaggi diano libero sfogo alla loro fervida, ma unidirezionale fantasia.
Andiamo a rivedere che cosa accadde in quella partita e poi analizziamo brevemente la telefonata intercorsa tra Carraro e Bergamo all’indomani della partita stessa
La Juventus vince 2-1: il primo gol lo sigla Cannavaro in posizione di fuorigioco (ma in campo non se ne lamentò nessuno). Pochi minuti più tardi pareggia Cassano (anche qui molti dubbi sulla sua posizione di partenza), quindi ripassa avanti la Juventus grazie ad un penalty concesso per un atterramento di Zalayeta avvenuto sulla linea dell'area di rigore. Episodio che scatena le proteste dei romanisti che, invece, vedono il fallo fuori area. Nemmeno la moviola, però, saprà fornire certezze in merito. Nel secondo tempo, infine, viene annullato alla Juventus il gol dell'1-3 per un inesistente fuorigioco fischiato ad Ibrahimovic.
Ma non è questo il punto. Quello che preme sottolineare è l'indegna caccia all'uomo messa in atto dai giallorossi nel corso del primo tempo con falli da rosso diretto di Cufré e Dacourt su Zebina e Blasi, completamente ignorati dall'arbitro Racalbuto.
Senza contare il pietoso siparietto inscenato nell'intervallo dallo sportivissimo Cufré, il quale assesta un cazzotto in faccia a Del Piero che, dandogli una lezione di vita e di sportività, non si butta a terra a frignare e a contorcersi, ma si limita ad applaudire ironicamente lo zappatore romanista, schernendolo per il suo nobilissimo gesto.
Quindi una Roma che avrebbe dovuto giocare in 9 per quasi tutta la partita. E per fortuna che c'era un arbitro amico della Juventus...
Ebbene, in questo contesto s’inserisce la telefonata di Carraro a Bergamo nella quale il presidente federale ricorda all’interlocutore di essere stato molto chiaro: “se c’è un dubbio per carità che.. che... che... che il dubbio non sia a co…. a favore della Juventus…”, per poi proseguire: “….dopo di che succede gli dà quel rigore lì?”. Per tutta risposta Bergamo se ne esce con una frase a dir poco clamorosa: "Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato a non... A fare il contrario sul campo" (pagina 149, Il libro nero del calcio, vol. 1). Come dire, "avevo detto a Racalbuto di fischiare contro la Juve"...
Va rimarcato anche che nel corso della stessa telefonata Bergamo segnala ripetutamente a Carraro che i rigore era giusto, ma di ciò il Poltronissimo non sembra curarsene, essendo unicamente interessato al fatto che un rigore, anche se legittimo, non andava concesso alla Juventus.
Una circostanza, è chiaro, di straordinaria importanza e rilevanza.
Per capire meglio il senso delle parole di Carraro è necessario fare un breve passo indietro e tornare a circa tre mesi prima quando, alla vigilia di Inter-Juventus, il presidente fedrale telefona a Bergamo per fargli il pistolotto ed intimorirlo con la seguente frase:
“che faccia la partita onesta per carità, ma che non faccia “errori” a favore della Juventus per carità”. (pagina 126, Il libro nero del calcio, vol. 1)
Notare come le virgolette che incorniciano la parola "errori" siano state arbitrariamente aggiunte dai solerti CC di Roma, i quali, con questa loro astutissima trovata ci spingono ad una domanda semplice semplice: ma dove le hanno viste? Ma da quando in qua, in un discorso parlato, si fa uso di virgolette? Non sarà forse che le hanno aggiunte con il chiaro intento di stravolgere il senso della frase?
Ma, in sintesi, cosa ci dice quella telefonata?
1-I CC hanno MANIPOLATO la trascrizione delle intercettazioni.
2-Carraro suggerisce, PRIMA della partita, che nel dubbio si fischa CONTRO la Juventus e ciò è in piena concordanza con lo sfogo del DOPO partita con la Roma.
Come potremmo dire? Il cerchio si chiude.
In definitiva, che cosa ci dice la sparata del succitato Zampa? Ci dice che nelle intercettazioni che lo hanno “illuminato” il capo del carrozzone vuole che la Juventus venga SFAVORITA nei casi dubbi, gli unici sui quali un arbitro può "giocare". Pertanto quelle intercettazioni ci rivelano d’amblais che in quel sistema marcio il CAPO voleva che la Juventus venisse SFAVORITA quando se ne presentava l'occasione.
Sarà in grado Zampa, accecato dal suo irragionevole odio, di cogliere la sottile sfumatura?
Pare che tale Carlo Zampa su “La Stampa” - riferendosi con rammarico all'andamento della sfida all'Olimpico del 2004/05 - si sia lasciato sfuggire questa geniale dichiarazione:: "ma leggendo poi le intercettazioni s'è capito bene come quella fosse una partita già decisa in partenza".
E’ veramente interessante constatare come ogni volta tali personaggi diano libero sfogo alla loro fervida, ma unidirezionale fantasia.
Andiamo a rivedere che cosa accadde in quella partita e poi analizziamo brevemente la telefonata intercorsa tra Carraro e Bergamo all’indomani della partita stessa
La Juventus vince 2-1: il primo gol lo sigla Cannavaro in posizione di fuorigioco (ma in campo non se ne lamentò nessuno). Pochi minuti più tardi pareggia Cassano (anche qui molti dubbi sulla sua posizione di partenza), quindi ripassa avanti la Juventus grazie ad un penalty concesso per un atterramento di Zalayeta avvenuto sulla linea dell'area di rigore. Episodio che scatena le proteste dei romanisti che, invece, vedono il fallo fuori area. Nemmeno la moviola, però, saprà fornire certezze in merito. Nel secondo tempo, infine, viene annullato alla Juventus il gol dell'1-3 per un inesistente fuorigioco fischiato ad Ibrahimovic.
Ma non è questo il punto. Quello che preme sottolineare è l'indegna caccia all'uomo messa in atto dai giallorossi nel corso del primo tempo con falli da rosso diretto di Cufré e Dacourt su Zebina e Blasi, completamente ignorati dall'arbitro Racalbuto.
Senza contare il pietoso siparietto inscenato nell'intervallo dallo sportivissimo Cufré, il quale assesta un cazzotto in faccia a Del Piero che, dandogli una lezione di vita e di sportività, non si butta a terra a frignare e a contorcersi, ma si limita ad applaudire ironicamente lo zappatore romanista, schernendolo per il suo nobilissimo gesto.
Quindi una Roma che avrebbe dovuto giocare in 9 per quasi tutta la partita. E per fortuna che c'era un arbitro amico della Juventus...
Ebbene, in questo contesto s’inserisce la telefonata di Carraro a Bergamo nella quale il presidente federale ricorda all’interlocutore di essere stato molto chiaro: “se c’è un dubbio per carità che.. che... che... che il dubbio non sia a co…. a favore della Juventus…”, per poi proseguire: “….dopo di che succede gli dà quel rigore lì?”. Per tutta risposta Bergamo se ne esce con una frase a dir poco clamorosa: "Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato a non... A fare il contrario sul campo" (pagina 149, Il libro nero del calcio, vol. 1). Come dire, "avevo detto a Racalbuto di fischiare contro la Juve"...
Va rimarcato anche che nel corso della stessa telefonata Bergamo segnala ripetutamente a Carraro che i rigore era giusto, ma di ciò il Poltronissimo non sembra curarsene, essendo unicamente interessato al fatto che un rigore, anche se legittimo, non andava concesso alla Juventus.
Una circostanza, è chiaro, di straordinaria importanza e rilevanza.
Per capire meglio il senso delle parole di Carraro è necessario fare un breve passo indietro e tornare a circa tre mesi prima quando, alla vigilia di Inter-Juventus, il presidente fedrale telefona a Bergamo per fargli il pistolotto ed intimorirlo con la seguente frase:
“che faccia la partita onesta per carità, ma che non faccia “errori” a favore della Juventus per carità”. (pagina 126, Il libro nero del calcio, vol. 1)
Notare come le virgolette che incorniciano la parola "errori" siano state arbitrariamente aggiunte dai solerti CC di Roma, i quali, con questa loro astutissima trovata ci spingono ad una domanda semplice semplice: ma dove le hanno viste? Ma da quando in qua, in un discorso parlato, si fa uso di virgolette? Non sarà forse che le hanno aggiunte con il chiaro intento di stravolgere il senso della frase?
Ma, in sintesi, cosa ci dice quella telefonata?
1-I CC hanno MANIPOLATO la trascrizione delle intercettazioni.
2-Carraro suggerisce, PRIMA della partita, che nel dubbio si fischa CONTRO la Juventus e ciò è in piena concordanza con lo sfogo del DOPO partita con la Roma.
Come potremmo dire? Il cerchio si chiude.
In definitiva, che cosa ci dice la sparata del succitato Zampa? Ci dice che nelle intercettazioni che lo hanno “illuminato” il capo del carrozzone vuole che la Juventus venga SFAVORITA nei casi dubbi, gli unici sui quali un arbitro può "giocare". Pertanto quelle intercettazioni ci rivelano d’amblais che in quel sistema marcio il CAPO voleva che la Juventus venisse SFAVORITA quando se ne presentava l'occasione.
Sarà in grado Zampa, accecato dal suo irragionevole odio, di cogliere la sottile sfumatura?