Anche se non abbiamo sessant’anni e non rivestiamo la qualifica di vicedirettore di uno dei più venduti quotidiani sportivi nazionali, purtroppo, sappiamo leggere, scrivere e far di conto.
Nelle nostre letture preferite rientrano i noiosissimi bilanci delle società.
Leggendo uno di questi, tra i tanti, siamo rimasti "sconvolti" e profondamente "amareggiati”" sensazioni gravi che derivano da una scoperta che mina uno dei pilastri su cui è stata costruita la fama di uno dei nostri quotidiani sportivi: "l’imparzialità".
Il bilancio che abbiamo letto è quello della società Inter Brand S.r.l., al 30 giugno 2009. Tale società detiene tra le sue attività il marchio della società F.C. Internazionale Milano S.p.a., con un valore netto di 127.390.355 euro al 30 giugno 2009 (136.133.794 euro al 30 giugno 2008), originariamente iscritto a bilancio con un valore di 158 milioni di euro, con la registrazione di una plusvalenza di pari importo nel bilancio di F.C. Internazionale Milano spa al 30 giugno 2006.
Leggendo la nota integrativa del citato bilancio, nella descrizione della voce ratei e risconti passivi, abbiano notato un passaggio che ci ha sorpreso:
"La quota a medio/lungo termine della voce "Altri licenziatari", si riferisce principalmente a quattro contratti di licenza del marchio per la produzione e la commercializzazione di DVD, medaglie dorate celebrative dell'Inter e dell'opera multimediale "La Grande Storia dell'Inter", e del magazine più il DVD del 16° scudetto, stipulati con la società RCS Quotidiani S.p.A., con scadenza rispettivamente il 30 aprile 2012, il 19 aprile 2012, 18 settembre 2010 ed il 4 maggio 2011."
Certamente si tratterà di contratti meritevoli di tutela giuridica, tuttavia essi alcune considerazioni di opportunità le pongono. Come tutti i contratti, meritano tutela anche dalle parti contraenti, per gli interessi economici che esse hanno riposto nel negozio giuridico.
Non è nostro compito sindacare sulle scelte editoriali altrui, ma augureremmo sempre che chi scrive dichiarasse sempre l’esistenza di eventuali conflitti di interesse.
Gli ultimi accadimenti, che pongono fortemente in discussione la decisione l’assegnazione dello scudetto del 2006 "in segreteria", come disse qualcuno, minano, a nostro modesto avviso, il valore economico di questi contratti: si pensi al semplice fatto di ristampare i DVD del "16° scudetto", aggiornandoli con la titolazione più corretta "15° scudetto", oppure si pensi a rieditare il DVD multimediale "La Grande Storia dell'Inter", con un appendice di revoca "etica" dello scudetto di "cartone".
Quanto sopra ci spinge a chiederci: La Gazzetta dello Sport, quando parla di Inter, è sempre serena e distaccata? O, forse, ha qualche interesse a difendere lo "status quo"? Sarà per questo che nessuno mai, sulla Gazzetta, ha spiegato il funzionamento dell'art. 39 del Codice di Giustizia Sportiva sulla revoca delle sentenze passate in giudicato?
Il conflitto della Gazzetta
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