Lungi da me recriminare per il pareggio con il Bologna aggrappandomi al madornale errore dell'arbitro Russo, in occasione del goal del pareggio dei felsinei. Indipendentemente dall’arbitro, la Juventus probabilmente meritava di perdere, sicuramente non meritava di vincere.
Nonostante mi trovi in totale accordo con l’amico Crazeology quando sostiene che questo sia il quarto campionato irregolare del dopo Farsopoli, e quindi segua il calcio giocato con molto più distacco rispetto alle notizie che giungono dai tribunali di Napoli, Milano e, incredibilmente, anche da Torino, domenica scorsa alle 10,30 di sera (orario dei Northern Territory) mi sono recato nella sede di Darwin della società per la quale lavoro, per seguire in streaming le gesta dei bianconeri finalmente disponibili a orari accessibili in questa parte del mondo. Ho goduto immensamente per la centosessantaquattresima rete in bianconero di colui che per tutta l’estate è stato definito la “quarta scelta” da pseudogiornalisti a digiuno di statistiche o forse intenti a creare nei tifosi juventini il sentimento popolare favorevole all’allontanamento del più grande realizzatore della storia juventina.
Il sentimento popolare per il quale la Juventus gode di favori arbitrali, che, non dimentichiamolo mai, ha contribuito significativamente, per stessa ammissione di un componente della giuria, all’eliminazione della Juventus nell’estate del 2006, si alimenta settimana dopo settimana al momento di commentare gli episodi da moviola e avviene in maniera spesso esplicita, a volte subliminale. Nella partita con il Bologna si sono verificati tre episodi sospetti nel primo tempo, due dei quali di difficilissima valutazione e per i quali la decisione arbitrale è risultata favorevole alla Juventus (atterramento di Di Vaio e mani di Molinaro) e uno apparentemente di più semplice valutazione nel quale la Juventus sembrerebbe essere stata svantaggiata (trattenuta prolungata su Chiellini in area di rigore bolognese). In più, sempre nel primo tempo, al Bologna e stato annullato un goal per un fuorigioco abbastanza evidente. Coloro che da anni contribuiscono, purtroppo con risultati eccellenti, a creare l’immagine di una Juventus truffaldina, probabilmente erano già assai soddisfatti del risultato finale, e hanno rinunciato per una volta a scatenare il solito attacco frontale basato sul niente, come avvenuto poche settimane orsono in occasione del goal segnato a gioco fermo dalla Lazio (dopo il precedente dello scorso anno a Marassi qualcuno forse ritiene che sia valido segnare a gioco fermo contro la Juventus), accontentandosi di un messaggio subliminale servito nelle forme di un’intervista alla presidentessa del Bologna pubblicata nei giorni successivi.
Fondamentalmente l’arbitro non ha condizionato il risultato con le sue valutazioni degli episodi da moviola accaduti nel primo tempo (poteva starci un rigore per parte) e oltretutto entrambe le squadre hanno avuto tutto il secondo tempo per indirizzare l’esito della gara a proprio favore.
L’arbitro è stato invece determinante nei minuti di recupero, quando ha deciso il risultato dell’incontro convalidando il pareggio irregolare del Bologna quando ormai non rimaneva più il tempo per rimediare, un po’ come accadde con il rigore regalato a Grosso contro l’Australia al mondiale tedesco, che da queste parti definirono “farcical penalty” e mi ricordano ancora, quando col sorriso amaro sulle labbra mi danno del “diver” nelle partitelle a Langley Park. Tralasciando l’assist dell’arbitro al calciatore del Bologna, che seppure unico nel suo genere e non proprio imparziale (quantomeno inopportuno visto il ruolo fondamentale dell’effetto sorpresa nell’azione del goal), appare evidente dalle immagini televisive che la punizione è stata battuta con palla in movimento, e quindi avrebbe dovuto essere ripetuta, rallentando la velocità della giocata (cui anche il direttore di gara ha contribuito con il suo assist) e che è poi risultata determinante per l’esito dell’azione e del risultato finale.
Dopo i due punti lasciati a Genova per effetto di due goal annullati, di cui almeno uno sicuramente regolare, l’altro molto dubbio, da parte di un segnalinee che, secondo quanto sarebbe avvenuto a fine gara, non sembrerebbe dotato della serenità necessaria per arbitrare la Juventus, a distanza di tre giorni, la compagine bianconera ne ha dovuti lasciare altri due molto pesanti grazie a un grossolano errore dell’arbitro.
I quattro punti che mancano alla Juventus per gli errori arbitrali occorsi tra la gara con il Genoa e quella con il Bologna potrebbero risultare determinanti per la conquista della terza stella: ma, grazie ai professionisti della creazione del sentimento popolare, ciò che resterà di queste settimane saranno le interviste di Materazzi, Gasperini e della presidentessa Menarini, che fanno credere alle masse meno attente che addirittura la Juventus sia stata favorita.
Personalmente spero che la Juventus vinca il prossimo scudetto per cucire sul petto la terza stella solo quando i campionati torneranno a essere regolari, ovvero solo a seguito della revisione di Farsopoli: quindi, nonostante la nottata nell’ufficio di Darwin, delle partite con Genoa e Bologna mi interessa relativamente.
Quello che mi preme sottolineare con forza invece è l’aspetto mediatico di questa vicenda, esempio tipico del miglior repertorio di coloro che hanno preparato il terreno per l’avvento di Farsopoli e che non sembra abbiano cambiato abitudini nonostante l’operazione simpatia messa in atto da proprietà e dirigenza della nuova Juventus.
Navigando su youtube, ho trovato le sintesi della partita Juventus-Bologna di Rai, Sky e Mediaset Premium. Ebbene, in tutte e tre le sintesi, l’azione del pareggio del Bologna inizia con il cross dalla fascia sinistra, sono stati tagliati sia l’assist dell’arbitro per velocizzare la ripresa del gioco, sia la battuta della punizione con palla in movimento.
Con un po' di pazienza su youtube si riesce a trovare il filmato dell'intera azione estratto dalla telecronaca originale, trovatelo e verificate voi stessi la palese irregolarità.
Provate solo a immaginare se l’episodio fosse avvenuto a parti invertite.
Voglio proporvi un test:
associate il vostro ricordo a ciascuna delle quattro situazioni descritte di seguito:
il Goal di Turone conosciuto anche come “Er go’ de Turone” in Juventus-Roma 1980-1981;
il rigore di Ronaldo in Juventus-Inter 1997-1998;
il Goal di Cannavaro in Juventus-Parma 1999-2000;
il messaggio sms di Bergamo al quarto uomo in Roma Juventus 2004-2005.
Scrivete ciò che ricordate di ciascuna situazione e, se non ricordate, aiutatevi con gli archivi dei giornali, con Internet, insomma ricostruite perbene la storia legata ai suddetti quattro episodi.
La prossima settimana, su questo sito, vi dimostreremo che ciò che avete scritto costituisce l’essenza del sentimento popolare utilizzato per uccidere la Juventus nell’estate del 2006.
Infine, se avete tempo e voglia, provate a fare la stessa cosa con questi altri episodi:
il rigore su Platini in Amburgo-Juventus del 1983;
il goal di Manfredonia in Real Madrid-Juventus del 1986;
il goal di Laudrup in Napoli-Juventus del 1989;
il goal di Vieri in Borussia Dortmund-Juventus del 1997;
il goal di Mijatovic in Real Madrid-Juventus del 1998;
i rigori di Manchester in Milan-Juventus del 2003.
L'accademia del sentimento popolare
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