vomitevoleOgni regime, si sa, ha il suo organo ufficiale.
Fin dai tempi di Gutenberg, possedere o riuscire ad influenzare la linea editoriale di un giornale è sempre stato un ottimo coadiuvante per indorare la pillola ai sudditi.

Non fa eccezione il mondo del calcio, dove il fenomeno sopra descritto assume contorni spesso grotteschi, e dove spesso si incontrano sudditi che si sforzano di essere più realisti ed ottimisti dello stesso Re.
Noi di JU29RO ne abbiamo già abbondantemente scritto (Media e tifo: la carta stampata/1, Media e tifo: la carta stampata/2), individuando, nome per nome, schieramento per schieramento, tutti i giornalisti e le loro rispettive parrocchie di emanazione.

Capita però che una tranquilla mattina di agosto entri in un bar (difficile trovarne uno aperto a Milano!) e ordini il solito caffè macchiato e cornetto. Il barista ti serve, ti appresti a sferrare il primo morso, ed ecco che la pasta sfoglia assume improvvisamente il sapore di fogna.

CALCIOPOLI CANCELLATA UN CORNO! Caro De Paola.

Tuttosport titola a caratteri cubitali: CALCIOPOLI CANCELLATA. Cosa sarà mai successo? Ci hanno restituito gli scudetti? Giraudo è stato assolto al rito abbreviato? Abbiamo vinto la Champions? Elkann, Montezemolo e Guido Rossi hanno fatto rivelazioni?

Tranquillo, mio caro lettore di Tuttosport, stai tranquillo. Niente di tutto questo. Fanfare, trionfalismi, titoloni, celebrazioni per un semplice bilancio in attivo, cosa che, detto tra noi, dovrebbe essere la normalità (e per la Juventus lo è stato dal 1994 al 2006).

Cosa cavolo urli De Paola? Ci vuole ben altro per cancellare Calciopoli!
Calciopoli si cancella in Tribunale e sul campo, non depositando bilanci alla Consob e alla Camera di Commercio.

Ancora più vergognosi del titolo sono i sottotitoli.
Fatturato record? Falso, nel 2005/2006 fu più alto (252 mln prima delle riclassifiche IAS contro i 240 attuali).
Ritornata squadra al top anche in Europa? Falso, siamo lontani anni luce dalle big sia per fatturato che per risultati sportivi purtroppo!
Il marchio di Blanc, superati i livelli del 2006? Falso, non sono stati superati i livelli del 2006 nè a livello sportivo nè a livello di ricavi.
E in Champions i bianconero partono dalla seconda fascia anziché dalla terza. Wow, che emozione!  E grazie al Timisoara, non certo a Blanc & co.

Patetico anche il titolo del giorno precedente, che, probabilmente sulla base di informazioni riservate, preconizzava l’ottimo risultato: JUVE, UN'ALTRA VITTORIA, BILANCIO IN UTILE!

Un'altra vittoria? Evidentemente noi dello JU29RO Team e tutti i tifosi della Juventus dobbiamo esserci “distratti”, perché non ci pare di aver visto movimenti in bacheca, a parte quella ridicola Coppa Zaccone della Serie B consegnata dalle mani di Matarrese e, anche solo per questo, da fondere facendone coperchi per i WC del nuovo stadio.

Di solito c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto.
De Paola non solo vede pieno il bicchiere, ma anche la bottiglia, cosa che è per definizione impossibile per le persone "normali".
Il David Copperfield del giornalismo, De Paola, oltre a far riapparire nella bottiglia l’acqua appena versata nel bicchiere, ha fatto anche sparire le caccole di questi tre anni, allo stesso modo in cui Blanc le ha fatte sparire nelle pieghe del capiente bilancio della Juventus.

Andrade, Almiron, Tiago, Boumsong, Poulsen, Mellberg, Grygera, Ranieri & Capanne varie, il depauperamento del patrimonio immobiliare lasciato da Giraudo, tutto dimenticato, assorbito, spazzato sotto il tappeto.

La corazzata Juventus era già tale nel 2006 e si apprestava a diventare ancora più robusta ed efficiente. Ma di questo De Paola non parla. Non dice che Blanc non ha fatto altro che continuare nel solco tracciato dai suoi predecessori. Non dice che Blanc ha avuto 105 milioni di euro di capitali freschi, mentre Giraudo era costretto a garantire le operazioni di calciomercato con il proprio patrimonio personale quando, dopo la morte di Umberto, cominciarono a fargli tutto intorno terra bruciata.

Evidentemente De Paola ha la memoria corta. D’altronde non dimentichiamoci che viene dalla Gazzetta. E ho detto tutto.

Esprimete il vostro parere votando il sondaggio in home page.

 

 
Nota della redazione: oggi siamo stati sommersi da tantissime mail di protesta verso il titolo di Tuttosport. Sui forum si sono registrate discussioni molto frequentate e lo sdegno di tantissimi tifosi della Juve per quel titolo. E' facile pensare che lo stesso giornale sia stato sommerso di proteste. Se anche l'effetto finanziario dannoso prodotto da calciopoli fosse stato cancellato, il titolo è infelice comunque, perché induce, o esorta, a ritenere chiusa anche la questione dei due scudetti e questo è uno schiaffo alla sensibilità della maggioranza dei tifosi. Di seguito due mail inviate a Tuttosport da amici che ci hanno autorizzato alla  pubblicazione:

Salve,
Vi scrivo per comunicarVi il mio stupore e il mio sconcerto per il titolo che campeggia nell'edizione odierna del Vs giornale.
Quando scrivo una mail sono solito firmarmi e presentarmi: mi chiamo Emilio Cambiaghi e un paio di anni fa ho scritto un libro ("Manuale di autodifesa del tifoso juventino") di cui spero abbiate avuto l'opportunità di prendere visione. Senza falsa modestia, credo sia uno strumento utilissimo per capire cosa veramente accadde nell'estate 2006.

Penso, in tutta sincerità, che una qualsiasi persona ragionevole e non accecata dalle ragioni del tifo - persino i sostenitori non juventini (e ne conosco molti) - consideri Calciopoli un vero scandalo. Ma non per quanto riguarda la (ipotizzata) corruzione, bensì per l'abilità e l'impunità con le quali una farsa di quel genere è stata ideata e portata a compimento.

Mi rendo conto che certe logiche di potere e certi legami indissolubili con la "società" che sta dietro il mondo del pallone non vi permettano svolazzi o interpretazioni che si discostino troppo dalla visione dei fatti che si è voluto imporre.
Senza bisogno che mi rispondiate che siete giornalisti e che fate il vostro dovere di "informare" (baggianate a mio modo di vedere, ma allargo il concetto al giornalismo in toto), sono perfettamente cosciente della necessità da parte di chi lavora nel Vostro settore di attirare sempre l'attenzione dei lettori e di incuriosirli. Tuttavia, credo che proporre un titolo del genere sia non solo altamente "disinformativo", dal momento che trattate solo del lato prettamente economico della questione, ma anche offensivo per il tifoso bianconero, che in questi anni ha sofferto ingiustamente e che ancora adesso non sa spiegarsi il perché di quello che è successo.

Un perché potrei proporvelo io ma credo che, in quanto Vi ritengo persone "ragionevoli e non accecate dal tifo", sappiate benissimo anche Voi come sono andate realmente le cose.

Detto questo, e parlo a nome di molti tifosi, non pretendiamo articoli a sensazione per cercare di smontare quella "verità" costruita ad arte (cosa che a Voi, ahimé, comporterebbe non pochi problemi), ma perlomeno vorremmo essere rispettati e non presi in giro. Perdonatemi quest'ultimo concetto, che non vuole essere un'offesa ma l'amara constatazione di una realtà, ma è così che io, e molti altri supporter juventini, ci sentiamo oggi: presi in giro.

Cordialmente e grazie per la Vs attenzione
Emilio Cambiaghi
 


Spettabile Redazione,
dire che stamattina leggere il "Cancellata Calciopoli" mi ha lasciato allibito è dire poco. Mi sento preso in giro non solo come chi ha patito come tifoso la sottrazione di due scudetti e l'onta della retrocessione, ma specie come cittadino che ancora oggi reclama verità e giustizia rispetto all'incredibile accaduto di quell'estate 2006. Non serve che poi Guido Vaciago "sistemi" nell'editoriale il tutto facendo capire che il "cancellata" si riferisce agli effetti economici. Il titolo comunica tutta la Vostra voglia di accondiscendenza acritica nei confronti della proprietà bianconera e della dirigenza. L'anno scorso Vi siete scagliati contro Ranieri (il pesce piccolo) e ora non sapete più come risalire la corrente. I sottotitoli poi sono ancora peggiori rispetto al titolo perché sottintendono una visione assolutamente distorta e cortigiana rispetto alla situazione effettiva, come se la Juventus avesse già rivinto qualcosa. Vaciago, poi, dice che non sono state fatte cessioni eccellenti a differenza di Milan e Inter. Chi dovevamo cedere? Amauri pagato a peso d'oro l'anno scorso (22 mln) o svendere Buffon? L'unico pezzo da mercato in squadra è Chiellini (invenduto due anni fa solo perchénon è arrivata un'offerta che "ci facesse ridere" (cit. Ranieri), a meno che non si voglia svendere il patrimonio fatto in casa dei Marchisio, Giovinco e De Ceglie, patrimonio su cui la nuova Juventus non ha evidentemente grandi meriti. Per il resto tutti i calciatori acquistati da Secco (a parte Sissoko e Iaquinta) oggi hanno un valore di mercato ben al di sotto della cifra sborsata per acquistarli. Guardare avanti e stare vicino alla squadra non significa l'oblio per quanto di ingiusto la Juventus ha dovuto subire in passato specie per colpa di una proprietà che non ha mosso un dito per difendersi da un quadro accusatorio rivelatosi di dubbia consistenza. Ancora attendiamo di sapere da John Elkann il perchè di quella scelta. Che convenienza c'è stata a rinnegare la Triade, ripianare con 105 milioni il bilancio (Vaciago si è dimenticato di accennarlo) ed accettare lo sfregio indelebile di due scudetti sottratti e l'onta della serie B? Abbiamo tante altre curiosità: quali erano i fantomatici 4 illeciti da cui l'avvocato Zaccone riteneva impossibile potersi difendere? Cosa c'entrava poi Montezemolo per convincere il cda della Juventus a rinunciare al ricorso al TAR? A che titolo è intervenuto nella questione? Si capisce che non si possano fare certe domande "da giornalisti" agli interessati, molto più comodo ingraziarsi la nuova dirigenza con certi titoli e magari trovare la notizia in circa 200 mila euro di contributo arrivati in cassa della società per la cessione di Ibra al Barcellona, senza evidenziare la plusvalenza di oltre 50 milioni che l'Inter può mettere ora a bilancio grazie all'incapacità manifesta della nuova dirigenza che seppe svendere agli acerrimi rivali oltre a Ibrahimovic anche Vieira al 50% del costo sostenuto solo l'anno prima (ceduto all'Inter a 9,5 mln contro il 19,5 pagati all'Arsenal). Che dire poi del resto? (Mutu, Boumsong, Almiron, Tiago, Andrade, Poulsen, ecc.) L'augurio che Vi faccio, e mi faccio come lettore, è che questo giornale possa tornare ad essere anche un luogo di conoscenza e critica costruttiva come ai tempi di Padovan e non un'inutile velina bianconera fra i tanti media multicolore. E non agitate lo scalpo di Ranieri a prova della Vostra capacità di critica, in quella occasione avete solo scelto di scagliarvi sull'anello debole di una catena che sta inanellando le prime scelte giuste dopo tre anni di grandi topiche.

Cordiali saluti.
Nicola Negro