Luoghi comuni, leggende mediatiche, bufale. Nell'era di Farsopoli se ne sentono di tutti i colori. Tra le tante, c'è la storia secondo cui l'unico campionato in cui gli arbitri sarebbero stati designati mediante sorteggio integrale lo scudetto andò alla provinciale per antonomasia: il Verona. Questa storia sta facendo da anni il giro di tutti i salotti televisivi, da Rai a Mediaset, da Sky a La Sette, con tecnici e commentatori illustri, da Arrigo Sacchi a Mario Sconcerti, a darsi ragione a vicenda, tutti a convenire che solo il sorteggio "integrale", cioè non preventivamente indirizzato dai responsabili della CAN, sia garanzia di equità di trattamento.
Il ritornello è sempre la stesso: "Si sa, l'unica volta che venne adottato, le grandi vennero sbaragliate dal Verona. Mica come nel 2004-05, con quelle "inequivocabili" intercettazioni. Ah, no. In quel campionato il sorteggio era pilotato, e sappiamo da chi, con partite e arbitri preventivamente selezionati". Il riferimento è al sistema delle griglie, che prevedeva la classificazione delle 21 partite di serie A e B, secondo differenti livelli di "difficoltà", in cinque raggruppamenti di 4, 5 o 6 partite. Così Juve-Milan finiva nel gruppo A, mentre Albinoleffe-Crotone nel E. Lo stesso per gli arbitri: i più affidabili ed esperti nel gruppo A, quelli meno nel E. Il sorteggio poi abbinava partita ad arbitro all'interno dello stessa classe di valore, o "griglia", a meno di “preclusioni”, che scattavano quando veniva sorteggiato un arbitro che risiede o lavora nella provincia di una delle due contendenti (ad esempio, a Rosetti, della sezione di Torino, Juve e Toro sono precluse) o che l'aveva già diretta sei volte nell’arco di quel campionato.
Questo sistema di designazioni "pilotate" venne duramente messo sotto accusa durante Farsopoli. Inizialmente, venne spacciata per assodata la storia del sorteggio truccato, ipotesi accusatoria dei Carabinieri poi dimostratasi infondata. A quel punto, se da una parte gli inquirenti si buttarono sull'improbabile teorema delle SIM svizzere, dall'altra, ai cantori di Farsopoli non restò che rifugiarsi nella retorica della "provinciale" sfavorita dal sistema che, solo grazie a un sorteggio arbitrale "non pilotato", può battere le grandi. Ed ecco che lo storico scudetto del Verona, quello del lontano campionato 1984-85, assurge a mito: allora ci fu sorteggio integrale, altro che griglie o pilotaggi. E infatti, guarda come finì.
Ma siamo sicuri che andò così? Beh, lo dice Sacchi, lo dice Sconcerti, se non lo sanno loro...
Sarà, ma proviamo a fare una ricerchina. Cominciamo da Repubblica, 12 maggio 1984:
"[...] L'introduzione del sorteggio rientra tra le competenze del Consiglio federale: il presidente della Figc Sordillo ed il commissario dell'Aia Campanati ne discuteranno durante la prossima riunione del massimo organo della Federcalcio, prevista per il 30 giugno. Sordillo ha già affermato di non avere alcun "preconcetto" sull'introduzione del sorteggio arbitrale, che comunque sarà effettuato tramite l'ausilio di un computer. [...]"
Visto? Sembra proprio vero: sul finire del campionato precedente a quello vinto dal Verona, in effetti, si discusse dell'introduzione del sorteggio arbitrale, anche se tramite computer. Sacchi e Sconcerti avevano ragione. Vabbe', per scrupolo, facciamo un salto in avanti di un paio di mesi.
19 luglio 1984, sempre Repubblica. Si parla di un'assemblea della Lega calcio, in previsione dell'imminente elezione del presidente della Figc, che dovrebbe portare alla conferma di Sordillo, forte del prestigioso Mundial conquistato 2 anni prima in Spagna:
"[...] Antonio Matarrese, presidente della Lega, è favorevole; Sordillo ha sempre detto di non avere particolari "preclusioni". In ogni caso, dicono a Milano, si può arrivare solo ad un sorteggio pilotato: divisione delle partite e degli arbitri disponibili per fasce di importanza, poi estrazione a sorte all'interno di ogni fascia. Rimane quindi la figura del designatore arbitrale (non è detto che il prossimo anno D' Agostini sia confermato a capo della Can...) ed è escluso che si faccia ricorso all'ausilio di un computer [...]".
A proposito, titolo dell'articolo: "Arbitri a sorteggio pilotato". Altro che sorteggio integrale! Pilotato l'anno del Verona, pilotato l'anno dello scudetto revocato alla Juve. La differenza al massimo sta nel presidente di Lega: nel 2004-05 non era più Matarrese, ma per fortuna ci ha pensato Farsopoli a riportarlo in auge, vero?
Vabbè, dirà qualcuno, ma il 19 luglio si stava ancora nel bel mezzo della discussione, magari poi hanno cambiato idea. Allora facciamo un altro salto in avanti, al 8 settembre 1984, articolo "Tra Lega e arbitri una prima mediazione":
"Il criterio adottato è quello della suddivisione delle partite per fasce di difficoltà, e degli arbitri per fasce di capacità. In linea di massima per ogni fascia di tre partite saranno prescelti quattro arbitri. L'accordo tra le parti non è ancora completo: [...] Pare inoltre che la Lega non fornisse troppe garanzie contro le ricusazioni di determinati arbitri da parte di alcune società. [...] Un punto d'incontro Lega ed Aia lo hanno trovato con la suddivisione delle partite in fasce di difficoltà. Si procede prima ad una designazione preventiva degli arbitri, si suddividono gli arbitri per fasce di capacità ed infine si arriva all'abbinamento mediante il sorteggio alle partite. In questo modo pochissimi direttori di gara rischiano di restare fuori o di essere designati troppo spesso."
Altro che sorteggio integrale, qui c'è il solito campionario: suddivisione di arbitri e partite in fasce, successivo sorteggio. Addirittura, ritroviamo anche la famigerata "ricusazione" degli arbitri, cioè il diritto che le società si arrogavano di considerare "sgraditi" determinati arbitri. Ma non basta, veniamo al 12 settembre, "Scontenti ma zitti gli arbitri preparano il piccolo sorteggio":
[...] E così eccoci al sorteggio, pilotato dallo stesso designatore, il tanto discusso D' Agostini. Le partite della domenica saranno divise in fasce ("No, in gruppi", precisa D' Agostini, e sfugge la differenza) di difficoltà e gli arbitri, con le ovvie esclusioni geografiche (mai una milanese a Casarin, una torinese a Pairetto, una romana a Longhi) verranno estratti a sorte per ogni fascia, o gruppo, in base alla loro affidabilità. Nell' urna, per ogni fascia, ci sarà un nominativo in eccedenza.[...].
Non manca nulla, nemmeno il meccanismo della preclusione o, come definito in questo caso, "esclusione geografica". Non manca nemmeno il solito "discusso" designatore . Ma cerchiamo un articolo a campionato in corso, andiamo al 21 ottobre, "Lo Bello perdonato dall'AIA":
"Il campionato: sette fasce anche questa settimana. Le gare più delicate della settimana erano quattro: D'Agostini le ha suddivise in due gruppi sorteggiando sei arbitri di sicuro affidamento [...]".
Sette fasce, addirittura più di quelle di Bargamo e Pairetto, i quali mettevano le gare più delicate nella prima fascia, la A, mentre D'Agostini le suddivideva ulteriormente in 2. Si direbbe che il designatore dell'anno dello scudetto del Verona pilotasse il sorteggio anche più dei suoi sfortunati successori.
Insomma, facendo una minima verifica, abbiamo facilmente scoperto che in realtà il Verona per vincere il suo scudetto non fu "facilitato" da un sistema di designazioni arbitrali diverso dal solito, come si continua a ripetere in tivù. Tutt'altro: come gli articoli del tempo provano, gli Scaligeri vinsero un campionato nel quale gli arbitri vennero designati più o meno come negli anni oggetto di Farsopoli, e cioè con un sorteggio "pilotato". Le differenze sono marginali. Per altro, ciò non fa che confermare la rilevanza dell'impresa dei gialloblù di Bagnoli, che erano dei giocatori fortissimi, che disputarono un'annata eccezionale vincendo con pieno merito. Non si avvalsero di condizioni "particolari". Non è meschino continuare a ripetere che vinsero anche grazie agli arbitri?
Per questo, avanzerei un proposta per i nostri lettori: se sentirete ancora qualcuno affermare in tivù, impunemente, che l'unica volta che ci fu il sorteggio integrale degli arbitri il campionato lo vinse il Verona, mi raccomando, copiate il link a questo articolo e inviatelo al sito della trasmissione, chiedendo la cortesia di cominciare ad invitare opinionisti in grado di fornire informazioni corrette. Pena, ovviamente, l'uso del telecomando.
(grazie a Emilio Cambiaghi per la dritta)