Contrariamente ad ogni pratica commerciale, ove il sistema rateale produce un aggravio dei costi per l'acquirente, le dichiarazioni a rate di Filippo Carobbio hanno prodotto per lui un significativo sconto di pena.
Paradossalmente i soggetti da lui coinvolti potrebbero ricevere un trattamento sanzionatorio più pesante, anche se coinvolti marginalmente e su singoli, se non unici, episodi.
Tant'è che di Scommessopoli, ossia di quell'organizzazione transnazionale dedita al taroccamento o al tentativo di taroccamento di risultati di partite di calcio a fini di lucro, non si parla quasi più. Una bella pietra sopra a tutti i discorsi sul fair play e l'etica sportiva, qualche pena irrisoria ai principali protagonisti che hanno assunto la veste di collaboratori e via, tutta l'attenzione sui nomi eccellenti dei coinvolti marginali. Se c'è puzza di bianconero poi, c'è poco da fare, Scommessopoli significa ormai soltanto Conte, che con le scommesse non ha nulla a che fare, Bonucci (ricordate le polemiche riguardo all'esclusione di Criscito dalla Nazionale?) e forse qualche altro.
Perfino Buffon è stato tirato dentro nel calderone mediatico, pur non avendosi notizia di un suo coinvolgimento nelle indagini, stigmatizzando la celebre frase "meglio due feriti che un morto", che altro non è che il tacito approcciarsi di due squadre, specie al termine del campionato, verso un pareggio utile ad entrambe per raggiungere i propri obiettivi. Qualcosa di simile a quanto, nell'indagine Scommessopoli, si dice possa essere accaduto in una partita Napoli-Inter, ovviamente senza suscitare né scandalo, né blanda critica.
In passato si ricorda un Roma-Lazio, finito 0 a 0, che si sarebbe potuto giocare con due palloni, uno per squadra, e non sarebbe successo niente di diverso.
Siamo tutti gente di mondo, tranne quelli della Juve: l'etica bianconera è rappresentata come una doverosità sublime, che non ammette ombre. Come dire: noi siamo gente inferiore, voi dovete dare non fulgido esempio, tanto non lo seguiremmo, ma eccezionale testimonianza alla divinità del calcio.
E' di queste ore una dichiarazione della Procura di Cremona, che di fatto anticipa un'archiviazione della posizione di Conte che sarà disposta ad ottobre, se non ci saranno novità investigative, non essendo sinora emersi riscontri, mirati su di lui, alle dichiarazioni accusatorie di Carobbio: niente associazione a delinquere, né frode sportiva (correlativamente il discorso dovrebbe valere anche per l'illecito sportivo). I riscontri - fa capire la Procura di Cremona - non ci sarebbero neanche per le dichiarazioni rese da Carobbio davanti a Palazzi e al suo team (ma chissà se quelle di martedi erano già a conoscenza dei magistrati di Cremona: può darsi infatti che Carobbio Filippo, per gli amici Pippo, abbia fatto gol in extremis come Superpippo).
Dice ancora la Procura di Cremona: vedrà la Procura Federale della FIGC se per caso possa residuare una violazione disciplinare di omessa denuncia collettiva per la partita Novara-Siena; in altri termini, riscontri diretti su Conte non ce ne sono perché sono gli stessi di un'eventuale frode penale/illecito sportivo; poiché ce ne sono su altri soggetti diversi da Conte, tutti gravitanti nell'ambito societario del Siena, chissà che Palazzi non ritenga sufficiente questo per fare qualcosa anche nei confronti di Conte.
L'impressione che si ha è che la Procura Federale non archivierà, né si accontenterà di una pur problematica contestazione di omessa denuncia, ma procederà al deferimento per illecito sportivo di Conte.
Per quale motivo? Niente di scientifico, solo perché questa è l'aspettativa della stampa milanese e romana, sportiva e non, e il sentimento popolare, o meglio il giudizio delle testate giornalistiche e televisive, in ambito FIGC è stato, in passato, di solito tenuto in massimo conto.
In cuor nostro, però, confidiamo che questa volta Palazzi ci smentisca clamorosamente.
Superpippo e la FIGC
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- By Redazione