Il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2010 del Barcellona è stato oggetto di contestazioni e polemiche, tra il Consiglio di Amministrazione uscente, con a capo Joan Laporta i Estruch e quello subentrante. Il 22 settembre 2010, il nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto da Sandro Rosell i Feliu, ha “ripresentato” il bilancio, tenendo conto dei rilievi e delle osservazioni fatte dai revisori di Deloitte alla prima stesura dello stesso, elaborata dalla “Junta Directiva” di Laporta.
Nella prima versione, quella di Laporta, si esponeva un utile ante imposte di 8,99 milioni di euro; mentre nella versione “riveduta e corretta” dalla “Junta” Rosell il bilancio presenta una notevole perdita pari a 79,6 milioni di euro ed un patrimonio netto negativo per 59,1 milioni.
L’analisi delle variazioni operate tra le due versioni di bilancio ci può aiutare a capire come il bilancio di una società, cambiando solo alcuni criteri di valutazione di un numero limitato di poste, possa rappresentare sia situazioni “tranquille” che situazioni “preoccupanti”, se non addirittura “allarmanti”.
I rilievi eccepiti da Deloitte alla prima versione hanno comportato un impatto negativo per 91,6 milioni di euro. Il rilievo più importante riguarda alcuni accantonamenti per rischi non effettuati secondo i criteri della prudenza, come l’accantonamento per il contenzioso con la società Sogecable, per la cessione dei proventi Uefa relativi ad alcune stagioni. L’accantonamento fatto dalla giunta Rosell, per questo contenzioso, è stato di 35,1 milioni di euro oltre a 2,6 milioni per interessi. Un altro contenzioso, quello concernente il giocatore José Raúl Baena Urdiales, per violazione del contratto, ha visto il giocatore soccombere ed essere condannato ad un risarcimento di 3,5 milioni di euro al Club. Tuttavia questo importo, iscritto tra i proventi nella prima stesura del bilancio, secondo i revisori presentava dubbi circa la riscossione. Un’altra rettifica operata dalla “Junta” Rosell riguarda la vendita di un terreno a Sant Joan Despí (periferia di Barcellona), per il quale Laporta aveva annotato una plusvalenza di 14,9 milioni di euro in assenza del contratto definitivo di cessione. Altra sorpresa è stata la cessione gratuita di Thierry Henry, che nella prima stesura del bilancio risultava “neutra”, mentre nella seconda stesura vedeva la registrazione di 6,9 milioni di euro per minusvalenze e 1,3 milioni per oneri contrattuali. Secondo i revisori della Deloitte, nella prima stesura del bilancio il valore dei terreni di Viladecans (Barcellona), allocato nella voce "Investimenti immobiliari", non risultava stimato in modo conforme ai principi contabili. La valutazione conforme ai principi contabili di tali terreni ha comportato una variazione negativa di 11,5 milioni di euro. Nella seconda stesura del bilancio sono stati ricalcolati correttamente i risconti passivi inerenti alcuni “bonus” per i diritti radiotelevisivi, poiché il 9 giugno 2010 il club catalano aveva firmato un nuovo contratto Mediaproducción SL, che ampliava e migliorava il precedente. L’impatto negativo di questa corretta imputazione, rispetto alla precedente è stato di 12 milioni di euro. La “sfortuna” ha anche voluto che in data 16 giugno 2010, Mediaproducción SL abbia chiesto al Tribunale Fallimentare di Barcellona di essere sottoposta a procedura concorsuale volontaria e che la richiesta sia stata accolta il 22 giugno 2010. La riformulazione del bilancio ha costretto gli amministratori a registrare un accantonamento di 3.250 migliaia di euro, dovuto alla stima della potenziale perdita derivante dalla procedura concorsuale. A fronte di questo “dettaglio” non trascurabile, il Consiglio di Amministrazione ha scritto che, secondo le informazioni disponibili alla data di riformulazione di bilancio, si può ritenere che la procedura concorsuale di tale operatore non avrà effetto sulle future entrate derivanti dal contratto. Su quest’ultima affermazione, invece, i revisori di Deloitte, nella relazione al secondo bilancio, hanno scritto che non si può dire in maniera oggettiva se l’accantonamento fatto sia sufficiente o meno, né si può affermare con certezza che la procedura concorsuale non avrà effetto sulle future entrate del Club catalano.
Sul bilancio al 30 giugno 2010 pesano ingenti investimenti relativi all’acquisto di calciatori, registrati tra il 1° luglio 2009 e il 30 giugno 2010. Tra questi acquisti emergono nell’ordine: Zlatan Ibrahimovic per 69,8 milioni di euro, David Villa per 38,9 milioni, Dmytro Chygrynskiy per 24,7 milioni e Keirrison de Souza, per 15,5 milioni di euro. Purtroppo, alcuni di questi investimenti sono stati oggetto di alienazioni, che hanno determinato delle minusvalenze che avranno un notevole impatto sul bilancio 2010/11. Infatti, successivamente al 30 giugno 2010, il Consiglio di amministrazione del Barcellona ha deciso di vendere alcuni giocatori tra cui Dmytro Chygrynskiy, Yaya Touré e Zlatan Ibrahimovic. Queste tre cessioni comporteranno una minusvalenza complessiva di 56,4 milioni di euro, di cui 33,4 milioni solo per Zlatan Ibrahimovic. Nelle note del bilancio è spiegato che la cessione di Ibrahimovic, avvenuta il 28 agosto 2010, prevede un’opzione di acquisto “irrevocabile”, valida dal 1° luglio 2011.
Riepilogando i dati esposti nel bilancio per l’operazione Ibrahimovic, emerge che il giocatore è costato 69.884.000 euro; che, al 30 giugno 2010, l’Inter risultava creditore per 36.759.000 euro, di cui 24,4 milioni di euro entro il prossimo esercizio e 12,4 milioni per gli esercizi successivi; che la minusvalenza dell’operazione sarà registrata nel 2010/11 per 33,4 milioni di euro. Questa operazione è stata collegata alla cessione di Eto’o, per la quale il club nerazzurro, al 30/06/2010, doveva pagare ancora 9.461.000 euro (di cui 6,9 milioni entro il prossimo esercizio). Si aggiunga che il 2 ottobre 2009 Samuel Eto’o ha citato in giudizio il club catalano per rivendicare 3 milioni, corrispondenti al 15% del prezzo di vendita del suo cartellino. Tra l’altro l’acquisto di Ibrahimovic ha generato debiti anche nei confronti del club svedese Malmö Fotbollförening per 1,2 milioni di euro e verso il club olandese AFC Ajax NV per 597 mila euro. In definitiva, lo scambio Ibrahimovic-Eto’o, alla data del 30 giugno 2010, ha determinato un saldo a credito a favore dell’Inter di 26.298.000 euro. Il saldo a favore dell’Inter aumenta a 26,5 milioni di euro se si considera anche il residuo che il Barcellona deve all’Inter per Maxwell. Viste le cifre, dal punto di vista economico e finanziario, su questa operazione emergono, come minimo, molte perplessità.
I tre club italiani debitori nei confronti del Barcellona sono: AC Milan SpA, FC Internazionale Milano Spa e AS Roma spa. Il Milan deve un milione di euro per Ronaldinho e 666 mila euro per Zambrotta. La Roma, invece, deve ancora 400 mila euro per Ludovic Giuly. L’Inter, oltre al debito contratto per Eto’o, deve 31 mila euro per Quaresma.
Il “Fútbol Club Barcelona” si vanta di essere il club col maggior numero di associati; infatti, durante la stagione 2009/10, il Barcellona ha potuto contare sull’apporto di 173.071 soci. Per quanto riguarda la loro distribuzione, 132.707 sono uomini (76%) e 40.994 sono donne (24%). I soci con meno di 18 anni sono 40.500 (24%).
Il fatturato complessivo “caratteristico”, per la stagione 2009/10, è stato di 371,5 milioni di euro. Esso ha registrato un incremento dell’8,31% rispetto all’anno precedente. Le quote sociali hanno contribuito con 18,9 milioni di euro, con un’incidenza del 5,08% sul totale e con un incremento del 6,71% sull’anno precedente. I ricavi derivanti dalla cessione dei diritti radiotelevisivi ammontano a 157,5 milioni, con un’incidenza del 42,41% sul totale e con un incremento del 16,21%. I ricavi commerciali risultano pari a 116,2 milioni di euro. La loro incidenza sul fatturato è stata del 31,28%, mentre hanno registrato un aumento del 3,81% sull’esercizio 2008/09.
Se al fatturato aggiungiamo gli altri proventi di gestione, si raggiunge la cifra di 398 milioni di euro (366,7 milioni nel 2008/09), come volume di ricavi operativi.
Per quanto riguarda il costo del personale risulta la cifra di 234,8 milioni di euro, con un incremento del 16,64% rispetto all’esercizio precedente. Viene rilevato che nella parte variabile del costo del personale è stato contabilizzato un premio di 13,8 milioni di euro per la Champions League, mentre il corrispondente ricavo sarà contabilizzato nel 2010/11. L’aumento del costo del personale è stato di 33,5 milioni di euro. L’incidenza di tale costo sul fatturato netto è del 63,20% mentre, se consideriamo il totale dei ricavi operativi, tale incidenza scende al 58,99%. L’importo che il club catalano paga ai giocatori e agli allenatori per diritti di immagine è annotato separatamente dal costo del personale e figura nella voce “costi per servizi esterni” ed ammonta a circa 17 milioni di euro, con un incremento dell’ 8,83%.
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale al 30 giugno 2010, il totale delle attività risulta pari a 489,5 milioni di euro e il totale delle passività ammonta a 548,6 milioni con un conseguente patrimonio netto negativo per 59,1 milioni di euro. Nel bilancio 2008/09, il patrimonio netto era positivo per 20,8 milioni. Le attività non correnti risultano pari a 379,6 milioni di euro (350,1 nel 2008/09). La voce più importante dell’attivo non corrente è rappresentata dalle immobilizzazioni immateriali sportive nette, che ammontano a 213,2 milioni di euro (122,9 nel 2008/09). L’incremento di tale voce è stato pari al 73,50%. Infatti, l’importo lordo della rosa calciatori è passato da 219,4 milioni a 347 milioni, con una variazione in aumento di 127,6 milioni. Le passività non correnti ammontano a 114,2 milioni (129,4 nel 2008/09). Le passività correnti risultano pari a 434,4 milioni di euro (359,9 nel 2008/09). Tra queste passività spiccano per importo e crescita i debiti bancari, i quali sono passati da 29,8 milioni del 30 giugno 2009 a 114,2 milioni del 30 giugno 2010, con un incremento del 283,35%. Questo importo è composto per 34,7 milioni da conti correnti bancari passivi, da 79,1 milioni da un finanziamento ricevuto da un pool di banche e 400 mila euro per ratei di interessi passivi. Il debito verso il personale, ammontante a 60,7 milioni di euro (60,4 nel 2008/09), rapportato al costo del personale, ci fa stimare in circa tre mesi il ritardo del pagamento degli stipendi.
Il club catalano sta preparando un piano per ricostituire un patrimonio netto positivo entro tre anni. Per la stagione successiva (2010/11), non si prevede un miglioramento sostanziale di questa situazione, a causa, come già detto, anche delle perdite derivanti dalla cessione di Zlatan Ibrahimovic, mentre dalla stagione 2011/12 è prevista l’inversione di tendenza. Infatti, nel bilancio di previsione per il 2010/11 è prevista ancora una perdita, prima delle imposte, pari a 21,4 milioni, nonostante ricavi operativi siano stati stimati in 420,2 milioni di euro.
Il debito del club azulgrana risulta troppo alto per il flusso di cassa generato dal club. Ed è troppo alto sia se si osserva il totale del debito lordo, sia se si considera l’indebitamento finanziario netto. In definitiva, il “Fútbol Club Barcelona” necessita di una robusta ricapitalizzazione.
Infatti, il totale lordo delle passività è passato da 489,3 milioni a 548,6 milioni, registrando un aumento del 12,12%. Le passività finanziarie sono aumentate da 320,3 milioni a 410,2 milioni, con un incremento del 28,03%. L’indebitamento finanziario netto è passato da 225,7 milioni a 379,6 milioni di euro, con un aumento del 68,16%. Nonostante questo quadro debitorio, la “Junta Directiva” guidata da Rosell dà l'impressione di cullarsi sul fatto che il Club ha a disposizione delle linee di credito, che possono essere utilizzate per soddisfare le proprie obbligazioni.
Fútbol Club Barcelona in rosso da ricapitalizzare
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